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TEMATICHE: Due passi nell'Italia nascosta Simbologia e Cultura Orientale UTILITY: Ricerca veloce titoli per argomento SERVIZI:
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(report di viaggio di Marisa Uberti, giugno 2000)
[ Per vedere le immagini ingrandite, cliccare sulla foto stessa]. Il nostro viaggio è iniziato dalla città del Cairo; è proseguito-all'insegna di un' alba stupendamente ammirata dall'aereo- in Nubia,è 'approdato' ad Aswan (o Assuan),dove ci siamo imbarcati per una indimenticabile crociera sul Nilo, facendo scalo di volta in volta nei siti archeologici di maggiore risalto e previsti dall'operatore turistico. Purtroppo è questo il limite! Avrei desiderato rimanere a lungo in quella Terra, perchè non solo i grandi e rinomati Centri hanno una storia da conoscere e apprezzare,ma anche quelli meno noti, perfino nelle oasi più remote credo vi siano tesori che aspettano ancora di essere trovati e portati alla fama di tutto il mondo. L'Egitto offre un mondo inesauribile per tutti noi che lo amiamo e ne vogliamo penetrare-nel nostro piccolo- gli enigmi,che sono tuttora infiniti e ai quali l'Egittologia ufficiale non ha dato risposte convincenti. Questo è un minimo resoconto di un viaggio che mi ha spinto a continuare la ricerca nei confronti di me stessa e del macrocosmo in cui mi trovo a vivere . E non vuole essere nemmeno una sequenza di nozioni,alle quali ognuno di noi può accedere nei numerosissimi libri o siti internet che si occupano dell'argomento. In fondo a questa sezione, ho cercato di raccogliere un'utile bibliografia di riferimento e alcuni validi links che ritengo stimolanti per chiunque, come me, voglia iniziare e proseguire la ricerca, formandosi una mente critica. La lingua ufficiale parlata in Egitto è l'arabo ma ugualmente compreso è l'inglese e discretamente ANCHE l'italiano! Specialmente da parte dei venditori ambulanti e di chiunque abbia a che fare con i turisti(e lì sono TANTI!).La gente va vestita con il barracano,ma anche con abiti 'occidentali'. Molte donne usano ancora coprirsi capo e volto. Le case della periferia sono costruite con mattoni crudi,come una volta, e non hanno i tetti, perchè periodicamente vengono 'aggiunti'piani abitativi; esse contrastano con quelle delle grandi città. Gli abitanti di questi piccoli villaggi dell'interno vivono di agricoltura e allevamento,che praticano con tecniche rudimentali. La prinicpale fonte di guadagno del Paese è il TURISMO. La religione è per il 90% ISLAMICA.La popolazione si aggira sui 55.000.000 di abitanti,e nella sola Il CAIRO 12.000.000. La moneta è la LIRA EGIZIANA che vale circa 600 delle nostre vecchie lire italiane, quindi circa 30 centesimi di EURO. Nella foto è mostrata una lira egizia,ONE POUND;sotto, vediamo 50 piastre,ovvero mezza lira Egiziana,che vale 300 lire italiane,ossia circa 15 cent di Euro. Come notiamo,su tutte impera l'antico Egitto:sopra, il Tempio Grande ad Abu Simbel e sotto la statua di Ramses II .
Questa è una tessera telefonica da 6.000 lire italiane(10 lire egiziane)comprata al Cairo:come per noi la Telecom,loro hanno una compagnia telefonica che gestisce la rete nazionale che si chiama MENATEL.
In realtà gli Egizi ebbero, come ogni altro popolo dell'umanità, una preistoria. Vediamo di conoscerla nell'approfondimento.
Inizia il viaggio...! Facciamo tappa a Saqquara. La zona è molto suggestiva: il turista viene 'dirottato'generalmente alla visita del complesso funerario di Zoser, faraone della III dinastia e quindi ad una mastaba. In quella di Ptah-Hotep -nella necropoli di Saqquara -si trovano dei magnifici bassorilievi dipinti con scene di offerte e si notano particolari originali. In questa foto ecco il famoso dipinto... a bassorilievo in cui alcuni vi vedono un essere alieno dagli enormi occhi (di colore più scuro). Ufficialmente è un vaso contenente offerte vegetali. In effetti è esattamente questo, bisogna distinguere bene tra 'quali'sono gli eventuali enigmi su cui interrogarsi e quelli che si vogliono vedere ad ogni costo!
Eccomi, infatti, davanti al'ingresso della Mastaba di Mereruka,Visir della VI dinastia. Queste tombe sono molto importanti per penetrare le credenze degli antichi Egizi nell'aldilà. Quella da noi visitata conserva ancora oggi magnifici bassorilievi e colori vivaci. Si 'sente'la presenza di colui per il quale fu costruita. Ma nel sito di SAQQUARA si trova la necropoli che è lunga 8 Km e larga all'incirca 1 Km e in essa trovano posto le tombe che appartengono a molte dinastie EGIZIE di VARIE EPOCHE:dalla I dinastia a quelle dell'epoca saitica, persiana e tolemaica. Il 'centro'ideologico è la PIRAMIDE A GRADONI, inserita nell'importantissimo complesso funerario di re Zoser, attorno al quale vi sono molte mastabe e piramidi di tutte le epoche. A nord si trova il famoso SERAPEUM, con l'ipogeo dei buoi API, sacri a Ptah-dio di MENFI. La 'mastaba' è un particolare mausoleo costruito con mattoni crudi e legno ed era proprio in questi che venivano sepolti i primi sovrani d'Egitto. La piramide di Zoser, ideata dal 'gran maestro dei carpentieri', Imhotep, è una 'sommatoria'di MASTABE, dalla superficie via via più piccola,che venivano costruite come dimore eterne.Essa è la prima costruzione-secondo l'Egittologia 'ufficiale'- in pietra squadrata,misura 62.50 m.di h,125 x 109 m la sua base. Sotto di essa è stato scoperto un vasto complesso di sale ipogee,corridoi e gallerie.Alla base dell'enorme pozzo centrale,isolata tutt'attorno,vi è la tomba del re,in granito,contornata da bellissime stele in maiolica bluastra. Più in basso,con ingressi indipendenti,si trovano le gallerie con le tombe della famiglia reale. Qui accanto vediamo, davanti alla piramide a gradoni di Zoser, la Piramide di UNAS, nel complesso funerario della V dinastia,che comprendeva il tempio,la piramide e la galleria che portava al tempio della valle. Rispetto alle piramidi delle dinastie precedenti,questa ha modeste dimensioni e si trovava già in rovina nel 2000 a.C.,quando venne restaurata sotto il regno di RAMESSE II. E'crollata quasi del tutto ed è visitabile solo con permessi speciali. Essa riveste un'importanza eccezionale perchè al suo interno le pareti sono interamente rivestite di magnifici geroglifici che sono noti con il nome di "Testi delle Piramidi" che attingono probabilmente ad un'epoca anteriore il 3000 a. C. e abbracciano tutta la saggezza cosmica dalla terra al cielo e la storia stessa dell'Egitto. E'infatti impossibile scindere l'architettura dell'antica civiltà Egiziana dalle sue credenze astronomico/religiose che in essa sono una cosa sola: potremmo definire tutto questo "scienza sacra". Poco più di cent'anni dopo l'erezione della Piramide di Zoser a Saqquara -secondo la cronologia ufficiale-si passa a costruire piramidi a facce piane, opere costosissime per materiali impiegati e forza-lavoro, al limite delle possibilità umane, quasi un ASSURDO architettonico, se pensiamo che-in fondo-doveva esservi posto un...defunto. A tutt'oggi sono state ritrovate 110 Piramidi lungo il Nilo, come una 'catena'che ricopre una lunghezza di 50 Km,alcune a gradini altre a facce piane.
Proseguiamo il viaggio..........
Eccoci a Giza con le tre piramidi disposte diagonalmente( quelle di Cheope e Kefren sulla stessa diagonale di base) da Nord - est a sud - ovest,in modo che nessuna copra mai il sole alle altre. Ufficialmente il sito è una necropoli del 2.500 a.c., e rappresenta una delle sette meraviglie del mondo antico. Ma molti studi portano a credere che l'epoca in cui vennero erette le Piramidi e la Sfinge sia da retrodatare. Il complesso è assai vasto,ma i monumenti principali sono:la SFINGE Abu el-Hol ("padre del terrore") e le grandi Piramidi. Tutte hanno un tempio funerario a monte, una galleria che le collega ad esso e un tempio a valle. Naturalmente è d'obbligo la cammellata bel deserto! ma attenti però a non farvi portare troppo lontano dalla vostra guida. Potreste rischiare di non farvi più riportare indietro se non dietro aumento del compenso che avevate già prestabilito! Noi siamo giunti nella piana di Giza con l'autobus, provenendo da Saqquara e percorrendo una strada in discesa costeggiata da una fitta vegetazione di palmeti, un paesaggio incantevole e stridente con quello desertico lasciato pochi minuti prima... Abbiamo parcheggiato di fronte alla Grande Piramide. Non sapevo cosa fare:volevo correre e toccarla per constatare che fossi proprio lì! Ma l'emozione mi impediva di muovermi e sono rimasta con gli occhi fissi a scrutarne le dimensioni,che non è possibile 'contenere' nel solo organo della vista! Ti senti pervadere da un richiamo che investe tutti i sensi,e dopo tante letture che avevo fatto relative a questo 'colosso',ora mi sentivo piccolina(e quanto non lo si immagina!),specialmente andando vicino ad uno dei blocchi, che ora sono dei gradoni dove ci si può sedere, sostare e scattare le classiche foto-ricordo! Vedete sotto, quella sorta di 'muretto'bianco su cui si transita, in primo piano, è ciò che resta del primitivo rivestimento calcareo, che la faceva risplendere sotto i raggi del sole. Le pareti erano perfettamente lisce, e dall'esterno nessuna apertura sembra fosse possibile identificare. Quella che si vede sulla destra è la piramide di Micerino, il cui ingresso è ben visibile dove c'è quella sorta di 'fessura'verticale. In questa -dopo qualche incertezza per via del condotto particolarmente stretto e del passaggio a doppio senso che fa temere per un attimo di non riuscire a respirare, sono riuscita ad entrare: dopo il corridoio discendente,si arriva in una piccola CAMERA, dove fu ritrovato un sarcofago. Alzando gli occhi, si resta impressionati dalla volta 'a botte' formata da enormi blocchi che sembrano reggersi senza alcuna legge fisica! Il paesaggio sembra davvero 'marziano', non notate?
Ufficialmente queste imbarcazioni avevano solo scopo rituale,accompagnavano cioè il defunto Faraone nel suo viaggio verso la vita ultraterrena,poi venivano sotterrate nella sabbia e dimenticate.Il 23 ottobre 2000 venne data la notizia che un team di archeologi statunitensi aveva riportato alla luce i più antichi esemplari noti di barche solari egizie,risalenti alla prima dinastia faraonica ( circa 5000 anni fa ), nel sito funerario di Abidos, 500 Km a sud del Cairo. Esse, confrontate con quella trovata a Giza fanno sorgere alcune domande: infatti la barca solare di Giza presentava il fasciame tenuto insieme da spesse funi mentre le tavole delle navi ritrovate ad Abidos sono quasi cucite insieme utilizzando corde molto sottili. Sembra che, con il progredire delle dinastie, le tecniche siano regredite! Eppure gli Egizi di quell'epoca uscivano appena dalla protostoria: queste barche rivelano che invece essi erano già maestri nell'arte navale e nell'uso di legname importato ( probabilmente cedro del Libano ),e dimostra che all'epoca avevano gia contatti commerciali molto estesi. Un "indizio" di una conoscenza che è andata perdendosi, "memoria" di un popolo di navigatori? A titolo di curiosità ci potremmo chiedere ad esempio,come mai il simbolo solare Egizio ( nel riquadro ) sia stato ritrovato praticamente identico nel territorio australiano...
A Menfi, pochi Km dal Cairo, si giunge in autobus e si visita il piccolo museo all'aperto.Qui sono stati posti alcuni manufatti ritrovati nella zona. Sicuramente una delle attrattive è la SFINGE DI ALABASTRO
costituita da un unico blocco di granito:è alta 4.5 m ed è lunga 8 m, è bellissima. Reca il cartiglio del faraone Amon-Ofis(Amenhotep) II , della XVIII dinastia e un tempo si ritiene fiancheggiasse l'ingresso del tempio di Ptah, dio di Menfi. Indescrivibile la mia emozione quando,entrando in una sorta di 'hangar' coperto, ho visto questo eccezionale corpo di uomo... E' RAMSES II, faraone della XIX dinastia. Non trovo le parole adatte per descrivere le fattezze del suo volto sorridente,bello,fiero; i particolari del gonnellino,della cintura da cui esce un pugnale dal manico lavorato...il tutto perfettamente levigato,sembra una statua 'vivente', da restare senza fiato. E' scolpito in granito rosa ed è alto oltre 10 metri ma è sdraiato perchè è privo della parte inferiore del corpo.Una statua uguale- ma in posizione eretta- si trova nella piazza della Stazione,dove fu collocata nel 1954,dopo essere stata ritrovata a Menfi.Una copia,invece,si trova sulla strada che conduce all' aeroporto del Cairo. Si dovevano trovare davanti ad uno dei piloni del tempio di Ptah;nello stesso punto, sono venuti alla luce frammenti di statue colossali sedute.
Nuove emozioni ci aspettano. Eccomi all'ingresso del Museo Egizio... Al Cairo, si visita il MUSEO Nazionale, che costituisce la raccolta più importante al mondo di reperti dell'antica civiltà Egizia,che ha qui la sua sede dal 1902. Tra essi,il TESORO della Tomba di Tutankamon, riportata alla luce da Howard Carter nel 1922,l a cui visione varrebbe da sola il biglietto d'ingresso; le mummie di Faraoni come RAMESSE II, ecc.,ed è impossibile continuare per non fare torto a tutte le altre opere qui conservate. Ma una piccolissima 'chicca' che vale la pena di menzionare; io non ho visto tale manufatto personalmente nè posso sapere se esista realmente. Riporto quanto trovato(anzi,se vi fossero notizie precise mi farebbe piacere averle, sia per smentire tale notizie che per confermarla e quindi riflettervi): "Al Museo Egizio del Cairo si trova un reperto che per molto tempo fu creduto una riproduzione di un uccello e venne catalogato con il n°6347.Trovato nel 1898 in una tomba a Sakkara solamente nel 1969 il dottor Khalil Messiha si accorse che l'animale era senza gambe, aveva strane ali e una cosa insolita, posta verticalmente. Gli studiosi allora lo esaminarono in modo approfondito e scoprirono che si trattava di un modello di aliante pesante solo 39,12 grammi.Il muso di 3,2 cm e la fusoliera sono modellati tenendo conto dell'aereodinamica. Le ali misurano 18 cm e sono leggermente curve, progettate in modo da creare un vuoto di portanza nella parte superiore.Il corpo è lungo 14 cm e il piano della coda è rialzato. Le misure sono ideali per garantire il volo. La scritta "Pa-Diemen", che lo identifica, significa dono di Amon, il signore del soffio d'aria . Il ministro della cultura egiziano Mohamed Gamal El-Din Moukhar nominò nel 1971 un gruppo di esperti per esaminare la sensazionale scoperta.L'anno successivo fu inaugurata al Museo Egizio delle Antichità la prima mostra di aereoplanini dell'antico Egitto , con ben 14 esemplari." Chissà quant'altro è accatastato 'in attesa di essere magari identificato'nei magazzini del vastissimo Museo. Prima di partire dal CAIRO un po' di ...shopping è quasi d'obbligo. C'è il famossissimo mercato di Kahan el Kalili,il più importante e famoso del Cairo,con oltre cento botteghe che si snodano in viuzze e interi quartieri,mettendo in mostra e in vendita infiniti prodotti locali.E'tutto coloratissimo e sembra una festa. Le mercanzie vengono spesso tuttora portate in ceste sul capo...Si incontra qualcuno che ama godersi il movimento fumando il Narghilè,seduto in qualche tipico locale Egiziano. Nessuno infastidce i turisti a Kahan el Kalili,che sono liberi di gironzolare senza l'assalto-a volte un po'esagerato-dei venditori ambulanti che si incontrano nei vari siti archeologici. Il problema è che vorresti comprare un po' di TUTTO! Prima di partire, c'è una bella visita -all'ISTITUTO del PAPIRO,dove si osservano le operazioni per la fabbricazione dei fogli di papiro e dove si possono acquistare come ricordo o da regalare quando si tornerà a casa. -ad una fabbrica di TAPPETI EGIZIANI,stupendi davvero.Anche qui vi è la possibilità di acquistarli.Si possono far spedire direttamente dall'Egitto al proprio domicilio in Italia.
La parte 'moderna'del Cairo fu fondata nel 969 con il nome di Al Kahira, l'attuale Cairo(il cui nome significa la Vittoriosa), e diventa la nuova capitale dell'Egitto. Nella foto vediamo la moschea del sultano Hassan(a sinistra)che fu costruita tra il 1356 e il 1363 ed occupa una superficie enorme:quasi 8.0000 mq!E' una delle più note e più belle del Cairo; quella di Al Rafai (sulla destra) fu costruita per volere della principessa Khoshiar Hanem e fu terminata nel 1912: ospita le tombe della famiglia reale Egiziana, dal Kedivè Ismail Pascià fino a Faruk.
la nicchia che indica la direzione della Mecca(detta mihrab) situata a sud-est, e il pulpito, in genere di legno scolpito( minbar),dove si svolgono le predicazioni del venerdì, che per i musulmani è un giorno festivo. Sul minareto,ci disse la nostra guida. si trova rappresentata una mezzaluna perchè i musulmani dipendono dal calendario LUNARE; per loro, il 2000, era il 1420 dell'anno dell'Egira (fuga di Maometto). E adesso...voliamo ad Abu-Simbel!
Che nostalgia. Abbiamo lasciato la città del Cairo di mattina molto presto; l'aereo ci attendeva all'eroporto per portarci in Nubia,dove siamo giunti dopo un volo 'traballante'(a causa delle correnti ascensionali)e l'unico pensiero che mi teneva lontana dal panico(sono una fifona in aereo) era che dovevo ancora vedere ABU SIMBEL, il tanto decantato sito scelto dal Faraone RAMSES II per erigere un Tempio a sè stesso e uno alla sua sposa, Nefertari.Il primo è chiamato Tempio Grande, per distinguerlo da quello attiguo, denominato Tempio Piccolo. Siamo arrivati all'eroporto di Abu Simbel, tutto nuovo (era il 2000). Paesaggio 'lunare', se non fosse che era mattino prestissimo e già c'era un grande caldo.Un clima che personalmente amo molto,secco e quindi non fastidioso.Si deve scendere per una strada,in cui si incontrano venditori ambulanti sorridenti e scurissimi: la pelle delle persone,man mano ci si addentra verso sud, si tinge di un colore più scuro poichè ci avviciniamo al Sudan(ci troviamo ai confini).In Egitto piove,secondo le statistcihe,solo per sette giorni all'anno. Erano le sette del mattino ma si intuisce dall'abbigliamento che la temperatura è molto elevata,quasi quaranta gradi! Un po' di colore speravo di prenderlo anch'io! Si giunge sul sito e la voglia di 'scoprire'con i proprio occhi il Grande Tempio di Ramses giunge al limite:una corsa ed ecco,come l'ho scorto, l'ho immortalato: Ma si ha desiderio di andare più vicino,di ammirarlo e imprimerselo per sempre nella memoria. E' una visione che difficilmente si può descrivere e impossibile da dimenticare. Le statue sono alte 21 metri, ll'incirca,e sono raffigurate a due a due. La prima statua a sinistra è quella che si è conservata meglio e in essa si può ben notare la doppia corona posta sul suo capo.Sembra che un terremoto abbia causato il crollo di una delle teste colossali. Qui sono accanto al testone caduto di Ramesse II. E dietro di me, si vede il paesaggio che Ramses II aveva scelto perchè i suoi colossi lo scrutassero per l'eternità...con qualche modifica ...doveva essere più o meno simile, comunque un paradisiaco luogo. Con una forte stretta al cuore, con un emblematico abbraccio che significa "arrivederci", con una irrefrenabile voglia di portare questo posto con me, dobbiamo lasciarlo. Il tempo di raccogliere una manciata di sabbia e chiuderla in una bottiglia e si va via.
Ripreso l'aereo, si vola per un breve tragitto e si raggiunge l'aeroporto di Assuan. Dall'aereo si vedono 'cose meravigliose'... , Qui il Nilo -che diventa un lago-si 'sposa'con il deserto e dà origine a minuscole isolette dimenticate dal tempo... Ad Assuan -cittadina incantevole in cui luce e silenzio sono le caratteristiche peculiari-c'è molta vita! Il BAZAR la sera è affollatissimo,si contratta all'impazzata e ci si diverte parecchio sulla motonave su cui ci si imbarca. Ogni motonave ha un ambiente confortevole: una sala ristorante, una sala bar e ballo,un solarium con piscina,un piano superiore adibito alla tintarella e al relax...godendosi una visione impareggiabile:il NILO,che a tratti offre la vegetazione di palmeti e banani,con le foglie grandissime, in altri tratti la roccia e il deserto mutano totalmente il volto al paesaggio.E'veramente un dono degli 'dei',l'Egitto.
Oggi il suo moderno nome deriva dall'egizio "swenet",che significa 'commercio',che in copto è 'suen',quindi Assuan (Aswan).
L'entrata al sito sembra uno 'STARGATE', non è vero? E'presidiata da una miriade di militari armati, che controllano ogni veicolo in ingresso e in uscita.
Sulla riva sinistra del Nilo,camuffate nella roccia desertica,vi sono le antiche tombe che costituiscono la necropoli di Assuan,che alla sera creano una suggestiva immagine di luci che si specchiano nelle acque del fiume.Da Assuan, una feluca(tipica imbarcazione locale) ci ha portato all'isola di Kitchener o isola degli alberi, un paradiso botanico dove la lussureggiante vegetazione sembra quasi finta:quei 'pali'verticali bianchi, ad esempio, non sono l'arredo per illuminare il viale ma...tronchi di un particolare tipo di palma!
Agilkia è l'isola dove è stato ricostruito -in una scenografia di rocce e di acqua, il tempio che prima si trovava sull'isola di File(o Philae),oggi scomparsa sotto le acque del lago Nasser. FILE fu considerata l'isola sacra alla dea ISIDE e il santuario a lei dedicato era stato costruito appositamente nel punto in cui si riteneva avesse inzio il miracolo dell'inondazione annuale del Grande Nilo e,con esso, il rinascere della vita per mezzo di Iside che, con la Forza dell'Amore, aveva resuscitato il suo sposo,Osiride. Il tempio sembra emergere da una visione fantastica,te ne stai seduto sulla tua piccola barchetta e te lo ritrovi davanti, restandone abbagliato.Insieme ai templi tolemaici di Edfu e Denderah,è il meglio conservato di quel periodo dinastico. E'una perfetta sintesi tra le civiltà Egiziana,Greca e Romana. Anticamente File si trovava sulla riva orientale del Nilo,nell'angolo di una piccola baia,all'estremità sud della prima cateratta; il suo nome-Pilak-significava "isola dell'estremità"o"isola dell'angolo". Faceva parte di un piccolo gruppo di tre isolotti, di cui uno-quello di Biga-che oggi risulta quasi totalmente sommerso,era considerato sacro perchè indicato come il "luogo del sonno eterno di Osiride", quindi alienato dalla presenza dei comuni esseri umani:solo i sacerdoti potevano accedervi,tramite una barca,e qui pare officiassero riti sulle 360 tavole di offerte che indicavano-appunto-il luogo della sepoltura di Osiride. File ebbe i suoi sacerdoti fino al 535 d.C.,dopodichè vennero allontanati sotto l'imperatore Giustiniano. UN ESEMPIO DI COME IL CRISTIANESIMO ABBIA PRODOTTO UNA SOPPRESSIONE DI TRADIZIONI ANTICHISSIME,CHE VERRANNO ALLA LUCE SOLO DOPO CENTINAIA DI ANNI. File ci saluta. E come questa immagine è piena di ombra e di luce,così la scienza non riesce ancora a rischiarare il significato di moltissimi geroglifici,che restano tutt'oggi mistero...
In navigazione, si raggiunge Kom-Ombo, che sorge su una piccola collina che sovrasta il Nilo Il Tempio che vi sorge era dedicato a due divinità:Sobek-il dio/coccodrillo (dio primordiale a cui si attribuisce la creazione del mondo e dio della fertilità) e Haroeris,dalla testa di sparviero, ovvero Horus il Grande(una delle personificazioni del Sole), figlio di Iside e di Osiride. Per questo la particolarità di questo Tempio è che consiste praticamente in due templi uniti.Mantiene ancora oggi parti in buono stato di conservazione;abbiamo visitato anche un antico Nilometro e un interessantissimo gruppo di geroglifici che illustrano gli 'strumenti chirurgici'usati dai medici Egizi:nella foto si vedono abbastanza bene.
Si raggiunge, quindi, Esna, che conserva un Tempio- inserito in un contesto totalmente 'moderno', tra i mercatini e il folclore locale delle abitazioni,rifatto in epoca Tolemaica,su uno precedente della XVIII dinastia. E'in ottimo stato di conservazione
E'visibile solo una parte del tempio di Khnum, il dio-vasaio che modella al tornio gli uomini:la sala ipostila è praticamente intatta,misura m33x18 ed ognuna delle 24 colonne ha un'h di 13.50 m,che terminano con splendidi capitelli compositi.Il Tempio di Esna ha una forte somiglianza strutturale con quello di DENDERA, dove però- purtroppo-il nostro tour non ha fatto approdo. Un'occasione per tornare in Egitto una prossima volta e visitare ciò che non ci è stato possibile in questo viaggio! Ad Esna la motonave ha attraccato. Abbiamo visitato il BAZAR, multicolore e denso di profumi speziati, a tratti anche nauseanti. Del folclore Egiziano fanno parte i BAMBINI, che sono spettacolari: dal Cairo alla Nubia li puoi vedere venirti incontro per venderti qualcosa o per chiederti un semplice 'regalo':munitevi di biro o matite, le accettano volentieri. Bambini ne abbiamo visti tessere tappeti,con maestria:si tratta di una sorta di 'dopo scuola' organizzata dai vari enti locali,in cui essi possono imparare il mestiere. Altri aiutare nei Bazar, altri- incredibili - scortare'le nostre feluche a bordo di improvvisate e malmesse 'barchette'monoposto e remare con palette poco più grandi delle loro mani... sorridendo! Altri stanno a guardare dalle rive opposte del fiume,sbucando dalle piantagioni in braccio ai genitori o vicino agli animali:guardano le motonavi solcare il Nilo e salutano, qualcuno si bagna nell'acqua e si spruzza,giocando allegramente. Un grande senso di pace, di serenità, di voglia di fermarsi insieme a loro, lontano dal 'progresso' e dalla frenesia della vita moderna. Le teorie eretiche sulle lampade di Dendera...
' (tratte dall'articolo apparso su "Hera" n.6,a cura del CIFAS,dal titolo "il Dendera File",giugno 2000) A destra si vede lo schema completo del sistema a raggi X realizzato da Roentgen nel 1895 e,a sinistra,il bassorilievo di Dendera.Si può osservare come i bulbi sono sorprendentemente simili! Lo studioso afferma che probabilmente queste 'ampolle'fossero destinate per un impiego in mineralogia,sfruttando la capacità di generare raggi X a bassa energia.Ad esempio,per ricercare materiale fluorescente ai raggi X. Poteva però divenire anche uno strumento che folgorava. Per 'emettere'tali radiazioni, bisogna che quel filo 'serpentiforme'che vediamo all'interno,che rappresenta gli elettroni,bombardi i 'braccetti che vediamo prolungarsi da quello Zed posto al di sotto.Il pilastro Zed,a questo punto,a cosa servirebbe? "Da TRASFORMATORE elevatore degli impulsi ad alta tensione, magari avvolto su un nucleo di basalto del Sudan",spiega Vedruccio.Ciò avrebbe fatto di questo strumento un mito,tale da essere rappresentato ovunque in Egitto.La presenza del dio Thot che impugna i coltelli,nel bassorilievo,farebbe pensare che indichi una "zona pericolosa".
Da Esna, essendo la 'chiusa' del Fiume proprio 'chiusa'per pulizia dei condotti,non abbiamo potuto raggiungere LUXOR e Karnak in crociera,ma attraverso la strada che le collega, in pulmann,di mattino prestissimo,poco dopo le sei. La strada viene chiusa dalle ventitrè alle sei del mattino per problemi di ordine civile,e abbiamo viaggiato per l'intero tragitto con la scorta(provvedimento precauzionale). Ci vogliono oltre sessanta minuti per raggiungere il sito e ci si gode il paesaggio che sfila dietro i finestrini. Agli angoli della strada capita di incontrare persone a dorso di asini,con grandi carichi. I cammelli li abbiamo visti solo nel deserto.Sul sito dell'antica e meravigliosa TEBE,oggi si visita - l'antica necropoli, formata dalle tombe dei Faraoni del Nuovo Regno, chiamata Valle dei RE e dalle tombe delle Regine e dei Principi, chiamata Valle delle Regine -il sito di Dehir el Bahari, con lo scenografico Tempio di Hatshepsut,l a regina-Faraone -i Colossi di Memnon, in realtà appartenuti al faraone Amon-Ophis III,che sono le ultime vestigia di quello che doveva essere un sontuoso Tempio -IL TEMPIO DI LUXOR e IL TEMPIO DI KARNAK
Si arriva con il pulmann presso un parcheggio pieno di automezzi fin dalle prime luci dell'alba. Noi siamo giunti nella Valle prima delle sette,e già il caldo era intenso. Si percorre un tratto di strada a piedi,si incontra un punto di ristoro dove tutti accorrono a dissetarsi,acquistare guide/opuscoli,fotografie, perchè nelle tombe è vietato fotografare e riprendere con le videocamere. Non preoccupatevi; vi venderebbero loro,volentieri,grappoli di immagini e VHS già confezionate(ma vuoi mettere il gusto di un proprio 'lavoro'?). Quindi, si sale su un simpatico TRENINO,che porta fin quasi verso l'ingresso vero e proprio della 'gola'che i faraoni del Nuovo Regno avevano scelto come "Dimora pr l'eternità" La 'gola'sembra situata fuori dal mondo reale: rocce bruciate dal sole cocente, deserto che nasconde ipogei ricchissimi di dignità,di tenerezza,di potenza, che sembra celebrino la vittoria della vita sulla morte. La Valle dei Re è situata sulla riva occidentale e questo nome le fu assegnato da J.F.Champollion nel XIX secolo della nostra Era; prima si chiamava 'Ta Sejet Aat',ovvero la grande Prateria (!). Il luogo fu scelto molto probabilmente perchè il regno dei Morti si situava in Occidente,dove tramonta il Sole e la montagna ricordava la Piramide.
Questa foto, ripresa dal pullman, mostra l'altura dove è situata la "casa di Carter", in cui il grande cercatore soggiornò nel periodo in cui si trovò a Luxor mentre cercava di trovare la tomba di Tutankhamon.
Si 'vocifera'che tra i due non corressero buoni rapporti,di zia e nipote e che questi, alla morte della Regina, distrusse i cartigli con il suo nome e varie opere da lei edificate. Ma non c'è tuttora nulla di certo. Sotto il regno del faraone RAMESSE II, però, la memoria di Hatshepsut venne cancellata. Sembra che si innamorò del suo architetto di corte, SENMUT, dal quale potrebbe avere avuto una figlia, ed egli ebbe il privilegio di costruire una cappella funeraria(molto interessante) proprio nel sito di Dehir el Bahari. Fu proprio Senmut a progettare questa meraviglia architettonica, che pare una struttura moderna! La Regina si fece edificare questo tempio per il proprio culto,secondo l'usanza del Nuovo Regno di erigere i templi distanti dalle tombe. E'strutturato a terrazze digradanti,prendendo come modello un tempio che il faraone Montu-Hotep I aveva fatto costruire nella parte sinistra della necropoli. La regina scelse il lato destro; il nome 'dehir el-bahari- significa"convento del nord"ed è un nome moderno che deriva dalla presenza di un convento che nel corso del tempo si era innestato sulle rovine del Tempio di Hatshepsut; in tal modo lo preservarono da una totale distruzione.Fin dalla XI dinastia tale zona era stata destinata al culto della dea Hathor e scelta come necropoli,ma venne abbandonata,per essere 'riscoperta'dalla Regina -faraone. Un tempo doveva essere molto diverso,con il viale delle sfingi e i pilastri che ne fiancheggiavano l'ingresso e c'era un vasto giardino, di cui non rimane alcuna traccia. Entrando nelle varie zone colonnate, si ammirano scene molto diverse,di cui qualcuna conserva ancora bei colori:il trasporto e l'erezione di un obelisco;nel secondo ripiano si trova un magnifico portico che ha una doppia fila di pilastri e ancora sulle pareti scene di vita,dalla nascita 'divina'della Regina alle spedizioni nel paese leggendario di Punt. A nord-est si trova il tempietto di Anubi ottimamente conservato,si vedono una sala ipostila e tre cappelline,nelle quali non si può accedere. Molto belli i capitelli hathorici delle colonne sul lato sud-ovest.In fondo, scavata direttamente nella roccia, si trova la cappella con raffigurazioni della regina che adora la dea Hathor sotto forma di vacca e in alcune scene appare anche Senmut. Arrivati all'ultima terrazza,troviamo colonne e un portale in ottimo stato.Qui si trovano vari templi(nel tempio):al dio Horakthy,a Thutmosis I, e l'ipogeo della regina, che reca splendidi bassorilievi dipinti,di tema sacrificale. Hutshepsut è stata sepolta nella Valle de RE:la sua tomba è stata contrassegnata n.22.
Questo è un magnifico fregio situato(se non ricordo male), sull'architrave della seconda stanza della tomba del principe Amon-her-Khopechef, figlio di Ramses III e sepolto nella valle delle Regine.Si vede il disco solare alato,fiancheggiato dai cobra e ,nel registro inferiore,due cobra alati che spiegano le ali per proteggere i cartigli reali,in cui sono incisi i nomi del faraone.I colori sono ancora intensi e bellissimi. Abbiamo visitato la tomba di questo principe e quella della Regina Thiti, probabile Sposa di Ramses IV.Sembra incredibile,ma questa tomba fu usata come STALLA, eppure presenta colori che paiono messi da poco. Rimane veramente impressa nella memoria per le tinte utilizzate, molto vivaci, dal giallo al viola, e pareti interamente affrescate da scene di offerte e del viaggio nell'aldilà. Dato che è rappresentata con i capelli raccolti in una treccia, chiamata 'dell'infanzia',si ritiene possa essere morta in giovane età. Queste tombe fanno salire le lacrime agli occhi per la loro eccezionale vividezza e splendore. Nel silenzio che aleggia, ci si può sentire tanto estranei... il sonno di chi vi riposava, forse non doveva essere interrotto. Approfondimenti:
Proseguiamo il viaggio...I Colossi di Memnone! Allontanandosi dalla Valle delle Regine, si visita una bottega artigiana, dove oggi come un tempo si lavora la pietra. E'addossata a quelle che un tempo costituivano le abitazioni degli artefici delle meravigliose tombe delle due Valli. All'interno,pezzi di alabastro di ogni forma e soggetto,in una zona denominata Gurnah.!Prima,però, come d'usanza, si deve accettare il fresco KARKADE',l a tipica bevanda rossa a base di Ibisco. Si scorge, in lontananza, ciò che resta del maestoso RAMESSEUM
costruito dal faraone RAMSES II tra Gurnah e il deserto. Purtroppo non è stata possibile una visita del sito (ci devo per forza ritornare!). A testimonianza dell'imponente complesso funerario che doveva essere quello di Amenophis III, costruito all'inizio del XIV sec.a.C., rimangono due colossi malmessi di arenaria, i Colossi di Memnone Essi rappresentano il Faraone la cui sposa Tiye, è ritratta vicino alle sue gambe, nella statua di dx, e nella sx c'è la madre del faraone, Mutemuya. I Colossi sono alti circa 18 metri,si stima possano 'pesare'1.300 tonnellate!Il tempio subì susseguenti demolizioni a causa di eventi sismici, agenti atmosferici e mano dell'uomo. Strabone-il geografo greco- riferisce che nel 27 a.C. ne crollò una buona parte a causa di un terremoto, lasciando nelle spalle e nel bacino delle statue alcune fessure. Da allora, al levare del Sole, si poteva sentire una sorta di 'suono'emesso dai colossi, che fece nascere la leggenda dell'ORACOLO di MEMNONE (che per i Greci era il figlio di Aurora e re dell'Etiopia), cui i pellegrini si rivolgevano, in venerazione. I Romani, conquistato l'Egitto nel 30 a.C., provarono sempre grande ammirazione per la cultura che vi trovarono, rispecchiata negli edifici e quando l'Imperatore Adriano(76-138 d.C.) visitò i Colossi, si sentì 'salutare'; restituendo loro il 'saluto', ma restatone ammaliato pensò di farvi incidere il proprio nome sulla pietra, cosa che fecero molti visitatori più o meno 'illustri'. iù tardi, Settimio Severo(193-211 d.C.), pensando di fare una cortesia a quei grandi colossi in rovina,li fece restaurare,ma da allora essi smisero di 'cantare'. E'molto probabile che il vento, attraversando le fessure, creasse dei sibili simili a sussurri. Quando esse vennero chiuse, il fenomeno cessò!La cosa curiosa è che la quarzite di cui sono fatti, un unico blocco monolitico, NON proviene da Tebe ma dalla zona del Cairo:ancora oggi ci si può chiedere come abbiano potuto trasportarli.I testi parlano di imbarcazioni sul fiume e poi slitte trascinate fino qui. E siamo giunti ai favolosi Templi di Luxor e Karnak... Ecco una panoramica dei siti situati sulla rive orientale ed occidentale del Nilo, nel Medio e Alto Egitto Mentre la necropoli si trova sulla Riva occidentale,dove il sole tramonta,i due maggiori Templi di Karnak e Luxor si trovano su quella orientale. Con una barca a motore, che si prende appena scesi dalla zona della necropoli, si approda sull'altra sponda, e si vedono le colonne del grande tempio in lontananza. Si scende e ci si dirige a piedi davanti a due maestosi colossi seduti di RAMSES II. Il Tempio di LUXOR è uno splendido capolavoro,nel quale quasi tutti i faraoni del Nuovo Regno vollero lasciare la propria impronta per l'eternità. Fu iniziato da Amenhotep III (Amenophis,1391-1353 a.C.).
A destra vedete come sono minuscola, ai piedi di uno dei colossi del faraone, posti all'ingresso del tempio, che in origine aveva due obelischi. Oggi ne resta uno, a sx dell'entrata, poichè l'altro fu donato da Mohamed Alì ai Francesi e ora si trova in Place de la Concorde a Parigi. Nell'agosto 2002 ho avuto la 'fortuna'di potermi recare a Parigi e quindi vedere anche l'obelisco che in origine era a Luxor(eccolo sullo sfondo nella foto). Esso è sormontato da un piramidion dorato. Sulle facce del suo piedistallo, sono raffigurate le fasi dello spostamento. Ecco come le ho fotografate: e-concludendo la 'parentesi parigina-la targa dedicatoria (di forma piramidale!)al decifratore dei geroglifici e fondatore dell'Egittologia moderna,Champollion, apposta il 14 maggio 1998. Torniamo in Egitto, però! L'occhio corre in modo naturale all'interno:si intravede la corte di Nectanebo (XXX dinastia!). A destra,alcune statue,decapitate,all'interno del primo cortile. Questo è il Viale delle sfingi a testa di montone, inizialmente, poi trasformate in testa umana, che è antistante il tempio di LUXOR e un tempo lo univa a quello di Karnak,dove si trova un viale di sfingi criocefale, che simboleggiavano il dio AMON (identificato con l'ariete); tra le zampe, le sfingi hanno una statuetta del faraone per proteggerlo. Altre immagini del t. di Luxor, nel grande cortile, con doppia fila di colonne lobate a papiro chiuso... ...da far girare la testa!
Esso si trova a circa tre Km dal tempio di Luxor, al quale era collegato. Il complesso è composto da tre zone recintate e distinte. La meglio conservata è quella centrale, grazie all'imponente lavoro di restauro in continuo svolgimento. Essa era destinata al culto del dio AMON, ed è orientata secondo l'asse sud-est e nord-ovest; ha una forma trapezoidale; ha un recinto di mattoni crudi e presenta otto ingressi. A sinistra si trova la zona dedicata al dio Montu, recintata da mattoni crudi; è la più piccola ed ha forma quadrata, è in parte da scavare A destra, circa a duecento metri, si trova la zona dedicata a Mut, che rimane tuttora da esplorare, di forma trapezoidale, recintata da mattoni crudi
Il lago sacro fu creato all'epoca del faraone Amenhotep III e serviva ai sacerdoti per fare le abluzioni(purificazioni)quattro volte al giorno. Eccone uno scorcio Quando fu ritrovato,era praticamente riempito di sabbia. Sullo sfondo, è visibile l'obelisco della regina Hatshepsut. Gli obelischi erano realizzati in un unico blocco e resta ancora da chiarire la tecnica per il loro trasporto e l'erezione in situ. Simboleggiano il desiderio di unire la Terra al Cielo.
Fine del viaggio... Si torna alla nave, si fanno i bagagli, ci si reca all'aeroporto di Luxor per tornare in Italia. Se non aveste ancora completato i vostri acquisti, tranquilli:qui avrete l'imbarazzo della scelta! Non esistono i tabelloni elettronici per conoscere i voli in arrivo e in partenza, usano ancora i "cartelli"esibiti dal personale! Ma oggetti -ricordo, quanti ne desiderate! Il ricordo più bello, però, quello che mai nessuno ci porterà via, è impresso per sempre nei nostri occhi, nella nostra mente e nella nostra anima.
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