Il Tempio di
LUXOR è uno splendido capolavoro,nel quale quasi tutti i faraoni del
Nuovo Regno vollero lasciare la propria impronta per l'eternità.Fu
iniziato da Amenhotep III (Amenophis,1391-1353 a.C.) e proseguito
dai faraoni Horemhab e Tutankhamon (che subì una damnatio memoriae
perché collegato al faraone eretico Akhenaton e il suo nome sostituito) ma
soprattutto ampliato e abbellito da Ramesse II,figlio di Sethy I.
L’ingresso del
tempio di Luxor si trovava a Nord ed era preceduto da un viale
di sfingi criocefale, che furono sostituite dal faraone Nectanebo I
con teste umane.Aveva un grande portale alto 24 metri e sul pilone erano
state incise le gesta epiche del grande Ramesse II (la
Battaglia di Quadesh) che combatte contro gli Ittiti. In
origine l’ingresso aveva sei statue colossali del faraone (in origine
quattro sedute e due in piedi) e due obelischi in granito.Oggi ne resta
uno,a sinistra dell'entrata, poichè l'altro fu donato da Mohamed Alì
ai Francesi e ora si trova in Place de la Concorde a Parigi. In
cambio i Francesi donarono all’Egitto un orologio che pare non abbia mai
funzionato!
Il tempio venne
realizzato per onorare la triade tebana:il dio Amon, Mut e Khonsu.In
egiziano il suo nome era ipet resyt che significa ‘harem
meridionale’.Qui si teneva la festa di rigenerazione del faraone,
detta di Opet, durante la quale il sovrano si ‘ricaricava di
energia vitale’. La festa si celebrava partendo con una processione dal
vicino tempio di Karnak, portando una statua di Amon da quel luogo,
attraverso il Nilo, fino a Luxor. Era grande la considerazione che nei
tempi antichi godette il tempio, poiché Alessandro Magno lo
restaurò e anche in epoca romana vennero intrapresi lavori di
sistemazione, mentre la sua decadenza cominciò con la dominazione araba,
subendo un graduale abbandono o uso improprio.Fu anche oggetto di
occupazione da parte di comunità cristiane, che ne cancellarono in alcuni
punti i geroglifici; al suo interno vi fu costruita anche una moschea, nel
XIII secolo.
Ha un cortile
colonnato asimmetrico rispetto al corpo che lo segue, probabilmente per
rispettare il progetto originario voluto da Tuthmosi III. Tutto è
da ammirare: il cortile con le colonne a papiro aperto,il lungo corridoio
con le pareti istoriate dalle scene di processione della barca solare
durante la festa di Opet, a cui segue un grande cortile e una sala
ipostila, che precede il Santuario, la zona più importante del Tempio in
cui –nella zona più interna- si situava il Sancta Sanctorum,dove
solitamente stazionava la statua del dio o degli dei quando non si
portavano in processione e vi avevano accesso solo ed esclusivamente i
sacerdoti addetti alle funzioni sacre.
Il complesso
architettonico di Karnak si trova a circa tre Km dal tempio di
Luxor, al quale era collegato da un viale di sfingi che, tra le
zampe, avevano una statuetta del faraone, a simboleggiare la protezione
sulla sua persona. Il complesso è composto da tre zone recintate e
distinte. La meglio conservata è quella centrale, grazie all'imponente
lavoro di restauro in continuo svolgimento. Essa era destinata al culto
del dio AMON,ed è orientata secondo l'asse sud-est e nord-ovest;
ha una forma trapezoidale, ha un recinto di mattoni crudi e
presenta otto ingressi;a sinistra si trova la zona dedicata al
dio Montu, recintata da mattoni crudi;è la più piccola ed ha forma
quadrata, è in parte ancora da scavare .A destra, circa a duecento metri,
si trova la zona dedicata a Mut, che rimane tuttora da esplorare,
di forma trapezoidale, recintata da mattoni crudi.
Il lago sacro
fu creato all'epoca del faraone Amenhotep III e serviva ai
sacerdoti per fare le abluzioni(purificazioni) quattro volte al giorno.
Ecco un simpatico 'amuleto',"lo
scarabeo sacro",una scultura di notevoli dimensioni posta su un
basamento di pietra
Fu collocato qui da Amenophis III
ed è dedicato al dio Khepr, altra manifestazione del Sole.
Una leggenda lo lega alla fertilità:se si effettua un numero
determinato di giri attorno al basamento,entro l'anno si potrebbe vedere
esaudita l'aspirazione di divenire genitori.
La grande sala ipostila ospita
134 enormi colonne papiriformi, nelle quali ho veramente 'sentito'la
grandezza dell'antico popolo Egiziano. Ancora oggi,in alcuni punti,sono
incredibilmente presenti i colori originali(in alto). La zona è chiamata
con ragione "foresta di colonne":sono alte 23 metri,con una
circonferenza dei capitelli (a papiro aperto) di 15 metri!La parte
centrale fu iniziata nel 1375 a.C. da Amenhotep III e fu concepita
con una altezza diversa dalle altre, cosicchè nella 'foresta' si crea un
sistema detto di "claustra",ovvero l'inserimento di finestre
larghe,' a giorno', in gres,che evocano- all'interno- un armonico quanto
enigmatico gioco di luci e di ombre.
I templi di Karnak e Luxor sono stati
studiati da un punto di vista ‘alternativo’,penetrandone il significato
simbolico, da un erudito, Renè Schwaller de Lubicz, esoterista e
alchimista vicinissimo alla sfera del leggendario
Fulcanelli.
Nato nel 1885, si accostò alla
geometria sacra fin dagli anni '20-'30. Qualche tempo fa i suoi
due poderosi volumi dedicati a Luxor, intitolati ‘Il Tempio
dell'Uomo’( pubblicati in Francia nel 1957) sono stati tradotti in
italiano e pubblicati anche nel nostro Paese per le Edizioni Mediterranee.
Questi lavori nacquero in seguito al suo soggiorno in terra
Egiziana, niziato nel 1936, quando vi si recò per trascorrervi le
vacanze, finendo per restarvi fino al 1954. Quindici anni,durante i
quali ebbe modo di studiare profondamente la civiltà Egiziana Antica,
attraverso l’analisi particolareggiata e ‘simbolica’ dei suoi monumenti.
Secondo lui, il tempio di LUXOR cela la "chiave" per penetrare la
dottrina degli Antichi. Egli fu uno dei primi a dire che la Sfinge
presentava tracce di erosione dovute a piogge torrenziali e a ipotizzare
la presenza di una 'civiltà' precedente. Gli studiosi 'ufficiali'si fecero
in quattro per avvolgere l'opera dello studioso di assoluto silenzio
affinchè l'opinione pubblica non ne venisse nemmeno a conoscenza. Nel 2002
è uscito anche "I Templi di Karnak", sempre della medesima casa
Editrice. Molti studiosi si stanno 'avvcinando'alle tesi di de Lubicz e ne
stanno traendo nuove ipotesi di lavoro.Ma di quale approccio si
tratta?Cosa vedeva Schwaller nell’architettura dei due maggiori templi
tebani? La sua teoria si basa sull’antropocosmo,letteralmente
significa Uomo-cosmo. Essere consapevoli di
questo, presuppone riuscire a penetrare dentro sè stessi e introdurci alla
"coscienza Suprema"che ci permette di essere "qui". Gli Egiziani –secondo
lo studioso- svilupparono una scienza che de Lubicz definì 'sacra' e che
sta alla base della 'dottrina dell'Antropocosmo'. Il Tempio di LUXOR fu,in
origine, strutturato su 3 assi e ogni aggiunta successiva o
modifica, rispettò questo iniziale progetto. Inserite nel tempio, vi
sarebbero le proporzioni del corpo umano e delle sue funzioni
creatrici superiori, in quanto l'Uomo è egli stesso INCARNAZIONE delle
leggi della Creazione. In fondo al tempio, inaccessibile ai profani, stava
il 'SANCTA SANCTORUM', destinato ad una ristretta elite di
sacrdoti- Iniziati che poteva penetrare il 'MISTERO'. Qui c'è la testa 'pensante',
l'Uomo che si fa 'Verbo divino', l'Uomo-dio, perchè ha raggiunto
l'elevazione spirituale necessaria per essere simile a lui. Questa
filosofia la conoscevano non solo gli Egizi,ma la si deduce dai codici
Maya, dalle geometrie dell'architettura Indù,da quella Cinese e certamente
in molte altre sparse per il mondo. In base alle sue teorie,de Lubicz
ipotizzò che inseriti nei maggiori monumenti del pianeta ci sono dei
codici matematici comuni, semplici e naturali perché riprodurrebbero in
scala armonica le Leggi divine della Creazione. Dio ha fatto il mondo
secondo numero, peso e misura. La lettura dei testi di de Lubicz non è
facile ma può aiutare l’interessato a queste tematiche (che semplificando
abbiamo chiamato ‘geometria sacra’), ad accostarsi con gli strumenti
giusti.
Sezioni correlate in questo sito:
www.duepassinelmistero.com
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