Gli Egiziani
seppellivano i loro morti -anticamente- avvolti in pelli di animali o
direttamente nelle sabbie:il clima secco ne favoriva in modo naturale la
conservazione. In epoca pił tarda iniziarono a MUMMIFICARE i defunti. La
tecnica -quindi la qualitą del procedimento-variava a seconda delle
possibilitą economiche dei parenti.ERODOTO nelle sue "STORIE" ha fornito
importantissimi indizi per comprendere i preparati usati e le fasi.
Oltre a conservare il corpo,
gli venivano apposti vari talismani(di vario materiale)o amuleti:
che dovevano proteggerlo dai
nemici e dai demoni che avrebbe incontrato nell'aldilą. Alcuni capitoli del
"LIBRO DEI MORTI" sono dedicati appositamente agli amuleti:essi-insieme al
potere magico delle parole scritte- assicuravano protezione.
Il viaggio del defunto si
svolgeva dalla Casa della Vita,dove avveniva l'imbalsamazione,(il processo
durava 70 giorni), fino alla tomba.Il 'Libro dei Morti' illustra il viaggio
del defunto mentre,all'interno di un sarcofago e su una barca,viene
trasportato da alcuni servitori.
Quindi, prima di depositarlo
nella tomba, si procedeva all'apertura degli occhi e della bocca, per
propiziare il risveglio dei sensi del defunto
Nella tomba venivano posti
anche gli "ushabti", ovvero "coloro che rispondono", le statuette che
'sostituivano'il defunto. Molte di esse recano incisi brani del 'Libro dei
morti'.
Una fase fondamentale era la
'pesatura dell'anima' o PSICOSTASIA
in cui il cuore-sede
dell'anima secondo gli Egizi- veniva posto su un piatto della bilancia e
contrapposto ad un piuma,che simboleggiava la dea Maat, la giustizia.
Se i piatti restavano in equilibrio, il defunto accedeva al regno di
Osiride, che presiedeva alla pesatura con un tribunale di 42 divinitą,
altrimenti il temibile Apofi (una bestia mostruosa)era pronto a
divorarlo.
Se tutto andava bene, il suo
viaggio proseguiva sopra la barca del dio sole, qui rappresentato
dall'occhio di Ra ( o occhio di Horus)
Le viscere del defunto
venivano estratte al momento dell'imbalsamazione e poste in recipienti detti
'canņpi', dalla forma antropomorfa, che venivano posizionati
all'interno della tomba
.
Canopus deriverebbe
dall'omonima cittą vicina ad Alessandria, sede di un culto di Osiride, che
qui veniva adorato e raffigurato con un vaso dal coperchio di forma umana.
Altre versioni ipotizzano che Canopo fosse un personaggio mitologico che
venne seppellito in Egitto.
Segnalo un sito (in inglese)
curioso per la simbologia Egiziana e 'non solo':
www.deepertruth.com
Nella
bibliografia
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corrisponde.
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