Uno dei monumenti più
enigmatici di tutto l’Egitto è la Sfinge di Giza. Esistono molte
sfingi in terra egiziana ma questa è certamente la più nota e considerata il
simbolo del Paese in tutto il mondo,insieme alle piramidi.
La 'Guardiana di Giza' ha
volto umano su un corpo leonino ma restano da chiarire alcuni punti oscuri
che la riguardano:cosa o chi rappresenta?Perché è stata eretta?
E’proporzionata o no?
1)- La statua fu scolpita
direttamente nella viva roccia dell’altopiano roccioso di Giza,ufficialmente
tra il 2520 e il 2494 a.C.. Ha un’altezza di 21 metri e una lunghezza
di 73 metri all’incirca.Solo il volto è alto cinque metri e il moncone del
naso circa due. Davvero imponente ritrovarsi al suo cospetto! Non
stupisce,dunque,che in ogni epoca abbia suscitato sia ammirazione che
curiosità, soggezione e timore. Erodoto ci ha tramandato che vi
sarebbe un tempio rupestre sotto di essa, collegato con un lungo cunicolo ad
un lago e ad un’isola su cui vi sarebbe un sarcofago,situati nelle viscere
della Grande Piramide di Keope. Pensate se un giorno si scoprisse che
tutto questo è vero? Per ora, però, dobbiamo basarci soltanto su impressioni
e congetturare ipotesi circa il motivo della sua esistenza. Anzitutto,chi
sarebbe la Sfinge? Non ha alcun riferimento certo che la colleghi al faraone
Kefren,alle cui fattezze viene invece attribuita. L'attribuzione
ufficiale della Sfinge al faraone Kefren (di cui sarebbe la rappresentazione
divinizzata)si basa su un'iscrizione trovata su una stele posta tra le zampe
anteriori della statua, che il faraone Thutmosi IV(della XVIII
dinastia) aveva fatto apporre in ringraziamento(aveva visto in sogno
la Sfinge,come Harmakis,cioè il ‘Sole all’orizzonte’che gli chiedeva
di liberarla dalle sabbie che la attanagliavano,in cambio,sarebbe divenuto
Faraone). A quel tempo,la statua era semisommersa dalle sabbie e sappiamo
che Thot-Mosis IV la restaurò;le appose anche una ‘barba posticcia’, che
oggi si troverebbe al Museo del Cairo. Ma la stele in cui è descritto
questo, è molto lesionata e si legge soltanto il geroglifico 'khaf'(khafre,viene
inteso ovvero Khefren) e nemmeno nel cartiglio. Nella ‘Stele del sogno’,
sono rappresentate due Sfingi,una che guarda ad Est, l'altra
ad Ovest. C’erano dunque due sfingi sulla Piana di Giza? Il professor Zahi
Hawass, Direttore di tutte le Antichità Egiziane,interpellato in
proposito,ha asserito che sono stati condotti scavi senza trovare
nulla,dalla parte opposta a quella della attuale Sfinge. Secondo lui, nella
stele del sogno, la doppia Sfinge rappresenterebbe la ‘dualità’ .Hawass
si dichiara certo che il volto della Sfinge mostri il faraone Chefren, che
secondo l’egittologia ufficiale è il costruttore della Seconda piramide;
Chefren/ Sfinge porgerebbe un'offerta con le sue due zampe al dio Sole,
che si leva e tramonta dal tempio della Sfinge. Quindi esiste un
collegamento tra la Sfinge e Horus come divinità, dio Sole che sorge e
tramonta da quel tempio.
Pare che Auguste Mariette,
nell' ‘800, scoprì un'altra stele di piccole dimensioni che narrava le
imprese compiute da Kefren e tra di esse viene citata la scoperta di un
tempio di Horus in vicinanza della Sfinge. Se questo fosse vero,e
documentata la piccola stele,come si spiegherebbe che al tempo del faraone
Chefren la Sfinge fosse già stata in situ? Evidentemente,in questo caso, non
sarebbe da attribuire a lui…Da parte accademica,la stele ritrovata da
Mariette e nota come ‘Stele dell’Inventario’ è un falso storico.
Ciò che è accertato invece è che la statua venne restaurata anche in periodo
Tolemaico,con blocchi di pietra e i Romani la liberarono
ancora dalle sabbie che costantemente la ricoprivano,e posero un altare
dinanzi all’enorme monumento. I Mammalucchi la presero a
cannonate,deturpandole il naso.Ha subito altri restauri, in tempi recenti,
che hanno in realtà talvolta creato più danno che beneficio, appesantendola.
Oggi è sotto i riflettori di tutto il mondo e adeguatamente monitorata.
2) Seguendo la tesi secondo
cui non rappresenterebbe il faraone Kefren, molti ricercatori hanno
visto delle sproporzioni nei rapporti antropometrici tra corpo e
testa della Guardiana di pietra. Forse la testa, dicono, fu fatta in un
secondo tempo –magari al tempo di Chefren - dandole i suoi lineamenti,ma il
resto sarebbe di gran lunga più antico. In questo caso,l’ufficiale
‘proprietario’ diverrebbe un ‘restauratore’del monumento,non colui che l’ha
fatto erigere.
3)-Scalpore ha suscitato
nella comunità scientifica e non, la questione della datazione,
ribaltata completamente dall’egittologo indipendente e scrittore Antony
West , che la retrodata di molti millenni niente meno. Tracce
della presunta retrodatazione del complesso di Giza viene dalle analisi
geologiche sulle parti erose della Sfinge,eseguire da un membro della
comunità scientifica, il geologo Schoch. Egli arrivò ad affermare che
le tracce di erosione sul corpo dell’enorme statua,sono imputabili a grandi
cadute di acqua,a grandi piogge o diluvi,e questi non si verificano in
Egitto almeno da 8.000/10.000 anni;tuttavia lo studioso si mantenne
sempre cauto indicando una possibile datazione non più lontana di 7.000
anni. Non sarebbe acqua salita per capillarità dal suolo, ma ricevuta
dall’alto, in poche parole. Ipotesi scartata dalla scienza accademica.
James Harrell, geologo dell' Università di Toledo (Ohio), cercò di
trovare un compromesso tra due tesi opposte ma forse ugualmente valide.Forse
realmente l’acqua piovana ha prodotto quegli effetti erosivi sul corpo della
Sfinge ma indirettamente. Come? In poche parole,non essendo questo un
trattato sull’argomento,potremmo dire che la teoria proposta da Harrell è
basata sul fatto che la sabbia satura di umidità che sempre a ha ricoperto
la Sfinge(che è di roccia calcarea) nel corso dei millenni, potrebbe aver
lasciato quei segni di deterioramento(fenomeni di espansione di
argilla,precipitazione di sali…). Non accadrebbe sulle altre costruzioni
della piana di Giza perché situate in posizione più elevata,protette dalle
inondazioni del Nilo ad esempio.La Sfinge,trovandosi in un punto più a
valle,in una sorta di ‘recinto’,è più esposta ed è possibile che dopo una
pioggia notevole o un’inondazione(unita alla condensa notturna,dice Harrell),
la sabbia sia rimasta per mesi bagnata in profondità. In aggiunta,l’acqua
piovana proveniente dai siti a monte della Sfinge(Piramidi come
collettori antichi?) si convoglierebbe nel ‘recinto’ della statua
stessa. Questo,molto in sintesi,il concetto. L’ipotesi di Shoch non ha mai
comunque ricevuto complete confutazioni.
4)-Sono inoltre noti a tutti
gli studi di R.Bauval, il quale –insieme a G.Hancok- ha
creduto di trovare una correlazione celeste tra le piramidi di Giza
(raffigurazione terrestre delle tre stelle della cintura di Orione) e
la Sfinge.La Sfinge avrebbe infatti la forma della costellazione del
Leone che, 12 mila anni fa, era visibile sull'orizzonte a Est. La Sfinge
potrebbe dunque essere una sorta di orologio millenario, le cui
lancette indicano proprio l'anno 10.500 a.C.? L’ipotesi che gli antichi
abbiano voluto riprodurre in Terra ciò che vedevano in cielo,e fissare
determinati momenti astronomici legati a speciali
eventi(Equinozi,Solstizi,Levata Eliaca di alcune stelle…) attraverso l’arte
di cui disponevano (dai petroglifi ai megaliti fino a tempi meno remoti) non
è improponibile,anzi l’archeoastronomia sta lavorando in tal senso(non solo
per quanto concerne l’Antico Egitto). Ufficialmente,però,l’ipotesi di Bauval
ed Hancock non ha ricevuto conferme scientifiche.
5)- Come le piramidi hanno
un tempio a monte e un tempio a valle, anche la Sfinge ha il suo tempio,in
cui si dovevano celebrare le cerimonie.Stando ad alcuni ricercatori, il
tempio della Sfinge presenta la stessa erosione su vari blocchi di
pietra ed esso si differenzia totalmente dai templi della IV dinastia e da
quelli che seguirono: è simmetrico al centro,cioè secondo l'asse
verticale e quello longitudinale passante per il centro e non presenta mura
solide come il tempio di Kefren (situato vicino). Sembrerebbe più vicino
alle strutture delle mastabe delle prime dinastie che a quelle successive.
E' sicuramente più antico di quello di Chefren,che invece si sviluppa
simmetrico lungo l'asse verticale che parte dall'ingresso e i 'locali'sono
"scavati " nel corpo massiccio della costruzione? Eppure sia la Sfinge con
il suo tempio,che la Piramide di Kefren e il suo complesso funerario,
dovrebbero appartenere alla medesima epoca…
,
6)- E' stato anche osservato
da tempo che, oltre che sulla Sfinge, tracce di erosione praticamente
identiche a quelle che essa presenta, sono rintracciabili nell'OSIREION, ad
Abydos,un edificio megalitico 'singolare',dove veniva venerato il dio
OSIRIDE(che si pensa avesse proprio lì la sua tomba) che si
differenzia dagli altri,presenti sul suolo Egiziano. Esso è stato attribuito
al faraone SETHI II (XIX dinastia) ma il tempio che quest'ultimo fece
costruire accanto, è molto diverso, architettonicamente. Tra l'altro,nell'Osireion
sono riscontrabili 'particolari',nella lavorazione del granito di cui è
composto,paragonabili a quelli presenti in Sudamerica, come si vede
chiaramente dall'immagine.
il primo in alto a sinistra è
presente a Ollantaytambo(Perù)e quello sotto a Cuzco(Perù):si notino le
identiche 'anomalie'nei blocchi dell'Osireion(Egitto),a destra.
Possiamo trovarci di fronte
a ‘coincidenze’,naturalmente,ma nulla vieta di interrogarci per cercare di
capire meglio il nostro lontano passato.
7)- L'ingegnere C.Dunn
ha osservato,in analisi condotte in anni recenti, che molte porte
(stipiti)del tempio della Valle nei pressi della Sfinge mostrano
trapanazioni tubolari. Cosa significa questo? In poche parole,
spiega l’esperto, “gli Egiziani avrebbero posseduto tecniche di
lavorazione 'a smeriglio'e non di perforazione, nel quale gli abrasivi
vengono applicati al materiale in maniera tale da rimuoverne solo un
quantitativo controllato.Lavorazioni a ultrasuoni avrebbero permesso di
utilizzare strumenti che scalpellavano via il materiale come martelli
pneumatici ma in modo più veloce e con moto alterno non altrettanto
misurabile”. Questa idea gli è balenata dopo aver a lungo osservato
alcuni manufatti depositati nel Museo del Cairo che presenterebbero,a suo
dire, le caratteristiche di una trapanazione ultrasonica.” Normalmente si
crede che per la roccia venisse utilizzato materiale di rame nelle prime
dinastie, ma- afferma- questo elemento non avrebbe potuto scalfire
nè granito,nè basalto nè diorite”!
(foto
tratta da" Hera",n.12,dic,2000, a firma Cristopehr Dunn)
8)- Come se non bastasse, la
Sfinge è oggetto di discussione non solo per la sua superficie,ma anche per
ciò che celerebbe nella parte ipogea,cioè sotterranea. Probabilmente molti
dei lettori conoscono la versione dei fatti del più famoso veggente del XX
secolo, Edgar Cayce, che nelle sue visioni affermava di aver visto la
data esatta della costruzione della Sfinge(10.500 a.C.). Soprannominato ‘il
profeta dormiente’, perché queste facoltà di veggenza si presentavano
sotto ipnosi, egli (fin dagli anni Trenta) aveva asserito che c’era una
Sala dei Documenti sotto la zampa destra della Sfinge e un
grande,imprecisato tesoro. L’indagine al georadar
–condotto negli anni ’90- aveva individuato sotto la zampa destra,
effettivamente,una sorta di ‘cavità. Sempre smentita dall’Egittologia
ufficiale, questa presunta ‘stanza’ ha attirato la curiosità e l’interesse
di molti ricercatori. Nel 1984,il geofisico americano Thomas L. Dobecky
,grazie all’uso delle vibrazioni, comprese che dovevano essere presenti una
o più camere dentro il gigantesco animale;inoltre,anch’egli si era
dichiarato convinto(in base a sue ricerche,non convalidate dall’Egittologia
ufficiale ma questa non è una novità) che esistano discrepanze cronologiche
tra la parte anteriore (più antica)e posteriore della statua. L'ingegnere
acustico Tom Danley, dovendo stare in loco per una serie di test
sulla eventuale 'risonanza acustica delle piramidi', scoprì una
piccolissima apertura all'estremità posteriore della statua ed
entrò,trovando una biforcazione che da un lato scende per circa tre metri e
mezzo( battendo sul pavimento,risuona vuoto);
dall'altro
si sale su per il corpo della Sfinge e si
ferma.
(foto
Hera, "n.22 dell'ottobre 2001)
Presi per pazzi o
visionari dalla maggioranza della comunità scientifica, o non presi
minimamente in considerazione, con l’andare del tempo si saranno visti
riconoscere (almeno a livello di soddisfazione personale) che avevano
ragione. Lasciando spiazzati un po’tutti, infatti, il prof. Zahi Hawass
ha rilasciato, nel corso del 2001, un' intervista alla rivista "Hera",
affermando che vi sono "EFFETTIVAMENTE TUNNEL SOTTERRANEI A GIZA": UNA
STRUTTURA SEGRETA SOTTO LA CODA DELLA SFINGE CHE PENETRA PER 15 METRI
ALL'INTERNO DEL MONUMENTO. SEMBRANO ESSERVI ALTRE STRUTTURE NELLA PARTE
ANTERIORE. L'intervista intera è sul n.17 del maggio 2001 e fu presentata a
Roma in un video,durante una conferenza. Tra l’intervista del 2001 e quella
di cui ci parla l’egittologo italiano Aristide Malnati (che
riporta la sintesi della lunga intervista in un articolo che si trova al
seguente link
errideluca.free.fr/Articles/ Erri Avvenire
21122005.pdf) non è passato molto
tempo,eppure in quella Hawass accennava soltanto a queste
esplorazioni, rivelando la presenza certa di un solo tunnel e restando vago
sugli altri,mentre in realtà era probabilmente già a conoscenza di come
stessero le cose o forse usò semplicemente molta cautela. Poco dopo,infatti,
il Capo del Consiglio supremo delle
Antichità
Egizie del Cairo e massimo egittologo al mondo, appunto Hawass, in occasione
della visita in Egitto dei Reali di Spagna, ha rilasciato una lunga
intervista, apparsa su “al Ahram” in cui dichiara di aver
accertato definitivamente la presenza di 4 tunnel nel corpo della Sfinge
e di averne iniziato la perlustrazione.”Il primo corridoio si trova
dietro la stele, tra le zampe anteriori della Guardiana di Giza;
il secondo è dietro la testa,scavato nella roccia del suo corpo per
quasi 5 metri; un terzo passaggio si trova sul lato nord (a destra
per chi guarda il volto della statua):la sua esistenza era stata da tempo
ipotizzata osservando le foto ingiallite di Baraize, pioniere
dell’egittologia,che mostrano operai nell’atto di rimuovere sabbia da un
tunnel. La quarta galleria è di recente individuazione (Hawass vi è
entrato per la prima volta durante i restauri della struttura, terminati da
poco); è sita presso la coda e avrebbe una profondità di ben 15 metri”.
Intervistato in occasione della trasmissione Rai, “Voyager”,condotta
da Roberto Giacobbo, Hawass ha sostanzialmente confermato quanto
apparso sul quotidiano con alcune altre rivelazioni sorprendenti:
"Nessuno ha mai scavato al di sotto della Sfinge, ma abbiamo rilevato
numerosi passaggi. Abbiamo trovato quattro tunnel nella Sfinge: uno dietro
la stele di Thutmosi IV; uno dietro la testa della Sfinge, che scende per
circa cinque metri, il terzo è un tunnel sul lato nord della Sfinge e il
quarto è un tunnel sulla parte posteriore della Sfinge. Abbiamo impiegato
anche il radar nelle nostre ricerche, abbiamo praticamente guardato
attraverso la Sfinge ma non abbiamo trovato nulla. Nel 1977, l'Istituto di
Ricerca di Stanford in California ci ha detto che sotto la zampa destra
della Sfinge c'era un tunnel. Abbiamo fatto degli scavi, spingendoci fino a
trenta metri di profondità, ma non abbiamo trovato nulla. Queste
perforazioni hanno dimostrato che la Sfinge è costituita da roccia solida, e
che non c'è nulla di nascosto dietro di essa.
Quindi la famosa Sala dei Documenti non è altro che un sogno, un sogno a cui
molte persone amano credere. Non esiste nulla del genere. Lavoro alla Sfinge
o attorno ad essa da ormai venti anni. Abbiamo fatto scavi, lavorato
ovunque... ma non è mai emerso nulla sui documenti di Atlantide. Quella Sala
non esiste! È un sogno della gente... E noi lavoriamo sulla realtà, non sui
sogni. La realtà sono le scoperte di cui parliamo riguardo le piramidi, i
costruttori delle piramidi, la gente, i fatti, di questo possiamo parlare.
Ma quella Sala è solo un mito, non esiste."
Non c’è bisogno di ulteriori
commenti.Parola di Hawass!
Sezioni
correlate in questo sito: