Abbazia di Chiaravalle alla Colomba
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                                               L'ABBAZIA DI CHIARAVALLE ALLA COLOMBA

Sulla via Francigena, in territorio Emiliano, facciamo i nostri due passi...(a cura di Marisa Uberti - Avvertenze/Disclaimer)

Colomba2.jpg (41880 byte) (Antico) ingresso del complesso.Sopra l'arco,vi sono due colombe,simbolo dell'Abbazia.La leggenda narra che una colomba abbia disegnato il perimetro dell'Abbazia con trucioli di legno.Nel 1136, San Bernardo (su invito del vescovo di Piacenza, Arduino) inviò da Clairvaux una colonia di 12 monaci -con a capo l'abate Giovanni (scelto dal Santo Bernardo) -in una località chiamata Carreto, per fondarvi l'Abbazia, il cui terreno era stato donato dai Marchesi Uberto Pallavicino e Corrado Cavalcabò. Attorno al monastero si sviluppo' un piccolo paese, che oggi è frazione di Alseno e ha nome Chiaravalle della Colomba.

Colomba65.jpg (73257 byte)Grande vasca situata davanti all'ingresso del complesso monastico(vista dall'interno).Il papa Innocenzo II avvalla la fondazione con bolla del 1137.Da quel momento,si moltiplicano le vocazioni e l'abbazia raggiunge grande fama e ferve in attività.In capo a vari anni, vengono fondate varie abbazie-figlie di questa abbazia:

  • Fontevivo, in diocesi di Parma (1142-1518)
  • Quartazzola (1217-1810)
  • Brondolo in diocesi di Chioggia (1229-1409)
  • S.Maria in Strada,in diocesi di Bologna (1250-14??)
  • Valserena o S.Martino de' Bocci in diocesi di Parma (1298-1806)
  • S.Maria della Misericordia di Modena (14??-15??)

 

Colomba1.jpg (77289 byte)Nel 1248 l'Abbazia viene in parte distrutta,pare dalle truppe di Federico II e viene ricostruita.Nel 1244 diventa commenda;nel 1497 entra a far parte della Congregazione italiana di S.Bernardo e nel 1786 aggregata alla Provincia Romana.Nel 1810 le truppe Napoleoniche la sopprimono come abbazia e commenda,mentre la parrocchia è gestita dal clero diocesano.Solo nel 1937 verrà affidata alla Congregazione Cistercense di Casamari.Nel 1976 il complesso diventa di proprietà demaniale.

L'intera costruzione è in cotto,secondo l'uso lombardo,anche se siamo in territorio emiliano.La pianta conserva sostanzialmente ancora oggi l'impianto primitivo del XII secolo,a pianta bernardina. Solo il lato occidentale del chiostro ha subito un visto allungamento del refettorio dei conversi che ha originato un cortile aggiuntivo.

Colomba4.jpg (82797 byte)La facciata ha un avamportico trecentesco (il rosone è un po' più tardo);Colomba3.jpg (50557 byte) Osserviamo ancora dei motivi già visti in altri contesti(Chiaravalle Milanese,ad esempio),negli archetti di sottogronda.Quando San Bernardo mandò in questo luogo i suoi 12 monaci,di essi facevano parte un monaco architetto e un esperto nella sistemazione del suolo e della canalizzazione delle acque;ogni monaco doveva svolgere diverse mansioni specifiche;per la costruzione del complesso monastico è però ipotizzabile l'intervento di operai esterni (conversi?)o abitanti del luogo...

Nella sala capitolare è attualmente allestita una mostra veramente interessante,che illustra le modalità di costruzione dell'abbazia,l'intento simbolico,il significato di certe geometrie.Grazie a questa mostra,attingiamo per addentrarci nei meandri 'nascosti' di questo edificio,che rivela numerose,semplici...sorprese! Partiamo dalla facciata,che si presenta ai nostri occhi di visitatori. "Nella facciata sono rintracciabili almeno due triangoli equilateri:essi hanno alla sommità rispettivamente la croce (triangolo grande) e le insegne di S.Bernardo (triangolo piccolo),quasi a dire che S.Bernardo e i Cistercensi vogliono seguire il Cristo uniformandosi a Lui.La croce è il punto di incontro degli spioventi provenienti dalla copertura delle navate laterali,quasi a simboleggiare che tutto deve convergere in Cristo.Nella facciata sono rintracciabili molti rettangoli,i cui lati sono in rapporto costante e precisamente il lato corto ha le dimensioni del lato di un ipotetico quadrato scelto e il lato lungo ha le dimensioni del quadrato di base.Tale rettangolo era facilmente realizzabile con la corda a 12 nodi,strumento fondamentale per i costruttori medievali, che permetteva di risolvere problemi geometrici di delimitazione dello spazio,anche quando non si conoscevano i numeri con la virgola" .

                                                       Pianta1.jpg (30981 byte) 

Colomba5.jpg (95054 byte)Prima di entrare in chiesa,si noti il sarcofago dei primi abati dell'Abbazia,per lungo tempo fu ritenuta  tomba di Oberto Pallavicino,con alcuni simboli a noi noti (Sigillo di Salomone,croce patente...)e colonnine in marmo rosa binate con capitelli scolpiti 'alla lombarda'.

L'interno della chiesa è a tre navate con volte a crociera e a botte, che sono in totale 33, numero forse casuale ma che- in una valutazione teologico /simbolica- corrisponde agli anni di Cristo.

La chiesa è lunga 65 metri, 20 m di altezza e 20 di larghezza.E' dotata di transetto e abside quadrata. L'asse della navata  centrale della chiesa di Chiaravalle della Colomba è orientata sul sorgere del sole del 15 agosto, festa della Madonna Assunta a cui i Monaci cistercensi erano assai devoti. L'edificio è dunque stato costruito con un criterio 'simbolico', allineandosi da oriente a occidente,permettendo alla luce del primo mattino (sorgere del Sole) di entrare dalle aperture dell'abside che,per i monaci,equivaleva al Cristo Risorto che sconfigge l'oscurità.

Ora vediamo l'interno,di cui disponiamo di due immagini diverse. Una, quella che vedete, è stata scattata quando la basilica è 'normale' e le altre quando è il periodo dell'Infiorata, cioè la festa del Corpus Domini,in cui tutta la navata centrale della chiesa viene ricoperta di un magnifico tappeto di fiori,un'opera che necessita di mesi e mesi di preparazione, con vegetali diversi,fiori di colore diverso, e il risultato che ne esce è strabiliante!

Colomba8.jpg (76041 byte) Colomba7.jpg (89088 byte)  Colomba10.jpg (93981 byte) Colomba11.jpg (84625 byte)

Alcune immagini di come appare la navata centrale 'invasa' da questi capolavori compositivi,che hanno origine dal 1937 quando tornarono a Chiaravalle della Colomba i Cistercensi, provenienti da Casamari da cui si ipotizza presero il modello;infatti non se ne ha menzione prima di allora in questa chiesa.La stessa tradizione è presente in particolare nell'Italia centrale ma non solo(a titolo informativo si segnala a Staffarda;a Camaiore,a Bolsena,a Genzano,a Ferentino,a Casamari,a Spello,a Scarperia,a Velleia,a Pieve Pelago...). Ma le origini 'storiche' o simboliche del tappeto di fiori vanno ricercate nel lontano Medioevo, quando la monaca Cistercense S.Giuliana, priora del monastero di Cornillon (1192-1258),aveva promosso la festa del Corpus Domini nel suo monastero,per esaltare l'Eucaristia.Questa donna era oggetto di visioni durante le proprie preghiere;in particolar modo visualizzava una luna sempre mancante di un quarto,che lei interpretò come la mancanza di una festa che onorasse il pane e il vino consacrati durante la S.Messa. Così nacque la celebrazione del Corpus Domini,che si estese nella zona di Liegi e poi a tutta la chiesa,ad opera di papa Urbano IV (1264). I Cistercensi,esperti agricoltori ed erboristi,pensarono di rendervi omaggio istituendo la tradizione dell'Infiorata. Il tappeto di fiori, proprio per il 'materiale' di cui è fatto, si sciupa entro una decina di giorni e pertanto si può ammirare in quella breve parentesi di tempo!

Nel transetto vi sono delle piccole cappelle,alcune prive di affreschi(restaurate),con le 'classiche' mensole per le offerte incassate nel muro come in uso nelle Abbazie cistercensi. Negli stipiti delle cappellette del transetto si scorgono, incassati nel muro, quattro pregevoli ritratti di santi: San Benedetto, Santo Stefano, i Santi Pietro e Paolo, e Santa Maria  Maddalena(Magdala)con il 'classico'calice in mano...Anche a  Chiaravalle Milanese c'è una cappella dedicata a lei,come ricorderete. All'incrocio tra navata e transetto,si alzi lo sguardo:la volta presenta il 'classico'foro,presente anche in altre Abbazie dell'Ordine.

Colomba12.jpg (45712 byte) Colomba13.jpg (33237 byte) Colomba15.jpg (69086 byte) 

Colomba17.jpg (46570 byte) Pilastro interno con residuo di croce patente, simbolo riscontrabile anche altrove, in diversa foggia, certamente rifatti di recente(ci saranno stati anche prima o rifatti di 'sana pianta'?) 

Colomba18.jpg (15642 byte) Colomba61.jpg (19993 byte) Colomba62.jpg (32398 byte)

Guardandoci attorno,noteremo particolari sempre più interessanti,in cui la luce gioca un ruolo fondamentale,anche se apparentemente discreto.Nel chiostro,poi,tutto assumerà sicuramente più fascino e la luce inonderà di effetti chiaroscurali le nostre perlustrazioni peregrine.

 

Colomba9.jpg (11204 byte) Controfacciata:rosone 

Colomba14.jpg (30476 byte)Abside:rosone e aperture arrotondate

 

Colomba16.jpg (69514 byte) Ed ecco un 'particolare' che ci accompagnerà per tutta la visita e che già abbiamo incontrato altrove, nell'Abbazia di Chiaravalle Milanese, ad esempio, seppure non trovammo spiegazioni del loro utilizzo.Ma ...di cosa? Vi starete chiedendo! Di quelle due 'aperture', chiamate 'occhi' (oculi, come volete) che in questo complesso edilizio sono presenti in più punti e sempre con funzioni astronomico-simboliche. E' probabile che essi si troviano anche in altre abbazie cistercensi,ed è anche probabile con le stesse funzioni che hanno qui.Sempre attraverso la mostra didascalica allestita nella sala del Capitolo dell'Abbazia, apprendiamo maggiori informazioni, che vi ridoniamo, sperando le troviate di grande stimolo, come è stato per noi.

Dobbiamo,però,fare prima il nostro ingresso nel chiostro.

                                                    Colomba35.jpg (92983 byte) 

L'architettura cistercense rivela una grande perizia anche nella disposizione dei chiostri,che erano due in realtà:quello più grande che corrisponde ai locali,ai corridoi e alla parte scoperta (giardino,aiuole),e quello piccolo che comprende solo la parte scoperta.Il grande ha un'area doppia di quello piccolo.Per la costruzione del chiostro si rimanda a quanto detto nella parte generale dell'architettura cistercense. Si riporta però un passo che abbiamo trovato tra i più interessanti,presenti nelle didascalie che accompagnano la mostra iconografica allestita in Abbazia."La disposizione dei locali, sui quattro lati del Chiostro,tiene conto dei problemi pratici, di indicazioni teologiche e simboliche, ma forse, anche, delle falde sotterranee (visto che c'era un pozzo per lavarsi)e, perchè no, anche dei campi magnetici.In questo modo lo spazio del Chiostro si integra con l'armonia dell'universo e diventa un generatore di armonia,equilibrio e pace".

Il chiostro di Chiaravalle della Colomba si è miracolosamente conservato intatto, dal Duecento a oggi. La sua bellezza è palpabile a ogni passo; le sue colonnine di marmo rosa di Verona -di cui ben quattro gruppi annodati a ogni angolo- ne esaltano la struttura.

Colomba19.jpg (74003 byte) Colomba21.jpg (72049 byte) Colomba29.jpg (71205 byte) Colomba44.jpg (78010 byte)

 

Colomba64.jpg (57838 byte) Colomba38.jpg (84069 byte) Colomba46.jpg (108080 byte) Colomba47.jpg (78033 byte) Colomba37.jpg (73448 byte)

Il nodo è stato interpretato, nelle Abbazie cistercensi,come simbolo di Unione tra i fratelli.Descritte come "elementi già diffusi nell' Italia settentrionale già dal XII secolo,divennero in seguito un elemento caratteristico per i chiostri delle abbazie cistercensi del nord Italia",rappresentano l'unico esempio fino ad oggi trovato da noi in cui a tutti e quattro gli angoli sono presenti. Ricordiamo che, per quanto attiene alle nostre conoscenze, fino ad oggi sono stati censiti quattro luoghi cistercensi in cui esse attualmente si possono ancora vedere (Chiaravalle di Milano,d ella Colomba, S.Maria a Follina(TV), S.Bona a Vidor (TV),ma non è escluso che dove oggi non ne troviamo, un tempo vi fossero.Il censimento delle colonne annodate è invece di 35 'esemplari(sia italiani che all'estero),al momento in cui si scrive,cifra destinata a modificarsi man mano procedono le nostre ricerche in merito, speriamo!

Una curiosità sicuramente da rivelare: abbiamo trovato,nella sagrestia,una colonna annodata MODERNA! Si,proprio così:è stata scelta una colonna ofitica come modello per sostenere la riproduzione del complesso abbaziale, accanto all'altare.E' probabilmente di una lega di bronzo,niente a che vedere con le sue 'antenate' ,però: ciò ci fa capire come sia assai arduo replicare anche al giorno d'oggi (anzi specialmente oggi!) un simile manufatto! Queste sono saldate,con una 'specie' di annodamento(che ha tutta l'aria di somigliare a un salvagente per la verità,ci perdoni l'autore!), ed è chiaro che si è voluto emulare la ben più antica e caratteristica colonna ofitica del chiostro.

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Il chiostro di questa Abbazia è ricchissimo di sculture, fatto che contrasta sicuramente con l'austerità prevista dal Santo fondatore Bernardo. Nel chiostro, torna la numerologia cara ai cistercensi.Le quattro gallerie misurano ciascuna 49 metri in lunghezza, 5 di larghezza e 7 di altezza;la copertura è caratterizzata da volte a crociera con chiavi di volta circolari ornate da motivi vegetali e animali.Le mensole scolpite, che lo rendono uno dei più significativi dell'arte chiaravallense,sono 14 per corridoio,7 per lato, come i giorni della settimana.Quattro mensole, corrispondenti agli angoli, sono in comune per due lati,così il loro numero complessivo dà 52,come le settimane in un anno solare.Il materiale non è omogeneo,risultando evidente l'impiego di marmo cipollino di epoca romana.Le descrizioni ufficiali dell'Abbazia menzionano la presenza di artefici di scuola antelamica (cioè del Maestro Comacino Benedetto Antelami,molto attivo nella zona emiliana e fautore,tra gli altri,del Battistero del duomo di Parma).Lasciamo al lettore la libertà di guardare la galleria fotografica da noi immortalata durante le nostre visite in loco,le parole suonerebbero superflue perchè a tanta maestria si deve solo rispetto,ammirazione e gratitudine.

Colomba20.jpg (82122 byte)Colomba27.jpg (51637 byte)Colomba26.jpg (92649 byte)Colomba25.jpg (87677 byte)

Colomba24.jpg (92432 byte) Di chi è questa mano che sbuca da sotto? Questi enigmatici scultori medievali...E ce n'è una anche in quest'altro:Colomba42.jpg (59352 byte) Che cosa significa?

 

Colomba28.jpg (48110 byte)Colomba36.jpg (55715 byte)Colomba40.jpg (79910 byte)

Colomba32.jpg (54593 byte)Colomba33.jpg (78800 byte)Colomba34.jpg (56857 byte) Arrivano i mostri! Guardate queste tre facce scolpite su un capitello.Cosa vi ricordano?

Colomba30.jpg (83919 byte)Colomba31.jpg (67352 byte) Di questi 'telamoni' agli angoli interni del chiostro ce n'erano in origine quattro;oggi resta solo questo.Si noti la cura con cui l'artefice ha eseguito l'opera:la cintura in pietra ha fibbia e passanti e perfino i forellini! Stupefacente!

Colomba41.jpg (64435 byte)Colomba56.jpg (59923 byte)Colomba55.jpg (86523 byte)Colomba54.jpg (92072 byte)

Colomba49.jpg (47096 byte)Colomba50.jpg (99514 byte)Colomba43.jpg (86881 byte)Colomba45.jpg (62461 byte)

Colomba39.jpg (48850 byte) Area interdetta al pubblico(chiostro cinquecentesco)

Fenomeni astronomici e correlazioni architettoniche (Archeoastronomia?)

Abbiamo accennato nel testo,a due particolari 'aperture' circolari, che le didascalie presenti nei pannelli della mostra chiaravallense, ci hanno indotto a documentare e approfondire.Queste aperture vengono chiamate 'Occhi' perchè sembrano effettivamente due strumenti 'attivi' che scrutano o che ricevono 'qualcosa'.Quel qualcosa,poteva essere la luce,simbolo caro ai cistercensi, che non hanno collocato questi occhi sicuramente a casaccio, ma con criterio ben preciso.Troviamo 'occhi' sia nella sagrestia,dove abbiamo detto esservi anche quella colonna annodata 'moderna', sia nella chiesa( nella volta sopra l'abside),che nella Sala del Capitolo.

 

 

Sotto, ecco un disegno esplicativo, sempre esposto in mostra ( tratto dal lavoro della d.ssa M.Incerti nel suo "Il disegno della luce",1998), in cui è possibile rendersi conto come la linea 'a' corrisponda all'ideale percorso della macchia di luce nel periodo della festa dei morti; quella 'b' al percorso della macchia di luce nei giorni delle feste natalizie.

                                              Incerti-Chiaravalle-Colomba.jpg (110426 byte)(cliccare)

Colomba60.jpg (56351 byte) Questa a lato è la foto del particolare del dipinto della Crocifissione (XIV secolo) presente nella parete est della sagrestia, che è lo stesso riprodotto nel disegno di cui si è parlato appena sopra.Sopra il dipinto, si nota l'occhio che convoglia la luce alla soglia solo nel mattino del 24 giugno,festa di San Giovanni.

Colomba59.jpg (91542 byte) (particolare della chiave di volta della cappella ottagonale della sagrestia,con il Cristo al centro,da cui dipartono gli otto raggi; è dipinta in azzurro trapuntato di stelle dorate,per replicare il cielo)

La sagrestia è il locale più prezioso tra tutti quelli che si affacciano sul chiostro di Chiaravalle della Colomba; è formata da un vano di forma rettangolare a cui si aggancia una cappella ottagonale che presenta affreschi su tutti i lati (vi sono dipinti monaci e vescovi legati all'Ordine Cistercense,oltre a scene bibliche).

La-sagrestia-pianta.jpg (56784 byte) (cliccare per visualizzare la pianta)

 

  • Gli occhi della Sala del Capitolo

 

Colomba51.jpg (51668 byte)La Sala Capitolare è il luogo dove i monaci si riunivano per leggere ogni mattina la Regola e discutere di questioni di interesse generale per la Comunità monastica,compresa l'accettazione o meno di aspiranti novizi. I conversi potevano assistervi (senza diritto ad intervenire) attraverso le due grandi trifore che collegano le gallerie del chiostro con questa sala.

                                                  Colomba48.jpg (81827 byte)

 

In questa sede, ci interessano 'gli occhi' che sono presenti anche in questo locale,nella parete Est,che risultano asimmetrici rispetto al disegno complessivo.

                                                     Colomba53.jpg (25082 byte)

Qual'è la loro funzione? Si è visto che la luce,entrando direttamente da queste due aperture,segnala sulle pareti e sul pavimento l'ora e il periodo dell'anno cosa che, nella vita monastica primitiva, assumeva fondamentale importanza.La vita di un monaco era (ed è) scandita dalle 'ore' che sono diverse dalle nostre ore civili e sono scandite da diversi momenti ."In particolare, lo spigolo tra il pavimento e la parete verso ovest, indica la linea oraria dell'ora canonica di prima, ossia quando i monaci entravano nella Sala Capitolare, mentre la linea che unisce la colonna centrale e il pilastro della parete nord, indica lo scadere dell'ora canonica di seconda in cui i monaci terminavano la loro permanenza nella sala stessa.Le macchie di luce provocate dai due 'occhi' disegnano quotidianamente un percorso diverso che i monaci riconoscevano.Si osserva però che, in giorni significativi dell'anno astronomico e liturgico,le macchie toccano punti ben definiti della Sala del Capitolo (mostrati -in modo molto semplificato-nella piantina sotto riprodotta):

      

           Pianta2-correlazione-oculi.jpg (89507 byte) Colomba52.jpg (94502 byte) (cliccare sulle immagini per visualizzarle meglio)

Nonostante emerga da diversi studi che i mezzi impiegati per costruire un'Abbazia cistercense pare non fossero troppo sofisticati o complicati, tuttavia non si sa ancora bene come i Monaci  potessero ottenere gli effetti luminosi desiderati o  trasformassero l'edificio in una grande meridiana.Forse pazienti osservazioni degli Astri,forse attraverso lo studio di libri che entravano nelle loro Biblioteche più che altrove?

Attualmente (giugno 2006) è allestita - nelle gallerie del Chiostro- un'altra mostra, dedicata a San Bernardo. Pannelli iconografici illustrano la sua vita,le sue gesta,il suo fervore religioso,i momenti e i personaggi che l'hanno arricchita,caratterizzata e catapultata nella Storia dell'umanità. Come non ricordare che San Bernardo appoggiò e permise l'ascesa di uno degli Ordini Monastico-Cavallereschi più importanti ed enigmatici che il suo tempo produsse? I Cavalieri Templari sono ancora oggi al centro di dibattiti,studi,polemiche e su di loro viene scritto di tutto e di più. Resta comunque l'affascinante ipotesi che parte delle conoscenze che hanno contribuito a rendere il Medioevo europeo un periodo tutt'altro che oscuro e buio, ma denso di avvenimenti, cultura, architettura straordinaria, sia giunto nel continente attraverso contatti d'oltremare, attraverso le Crociate e l'Oriente.

Colomba22.jpg (66594 byte) Colomba23.jpg (82784 byte) (alcuni pannelli della mostra,i cui contenuti sono raccolti anche in un catalogo,in vendita in Abbazia a euro 10).

Ci piace fermare nella nostra memoria un'immagine, che forse avremmo potuto vedere otto o nove secoli fa, quando i monaci cistercensi -dal saio nero e bianco come il beauceant templare- si aggiravano nel chiostro della loro abbazia, nel loro quadrato simbolico entro cui tutto l'universo e gli elementi di cui è costituito diventavano una cosa sola. Un Centro sacro.

                                                     Colomba63.jpg (50061 byte)

 

  • Per questa sezione,oltre alle notizie apprese in loco, si è trovata molto interessante la Ricerca interdisciplinare di studenti e docenti dell'Istituto Professionale per l'Agricoltura e l'Ambiente 'S.Solari' di Fidenza (PR),a.s.1995-96 "L'Abbazia di Chiaravalle della Colomba e il suo tappeto di fiori", stampato a cura della Comunità Cistercense di Chiaravalle della Colomba - Alseno (PC), presso cui è reperibile.

 

 

 

 

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