Come è nostra consuetudine, affrontiamo la visita di questa splendida
città cogliendone i particolari meno conosciuti,quelli che per motivi diversi
catturano l'attenzione di chi scrive. Del resto,i canali attraverso cui
documentarsi in senso 'canonico',sono oggi moltissimi,per un turista, mentre
scarseggiano quelli diciamo 'insoliti'. Tuffiamoci,quindi,nel passato di
Parma,alla ricerca di segni e simboli,che in vari casi tornano alla luce grazie
agli scavi archeologici;in altri casi sono sotto gli occhi di tutti ma muti,in
attesa di essere riscoperti e/o decifrati.
Parma è una città a continuità di vita ininterrotta,
in cui il centro storico è cresciuto su sè stesso e i resti degli insediamenti
più antichi giacciono ad alcuni metri di profondità,sepolti e spesso intaccati
da quelli delle epoche successive,rendendo per tale motivo(e per la
presenza gli edifici attuali) difficile un'indagine archeologica di
maggiore respiro.Gli elementi per ricostruire l'evoluzione del tessuto urbano
antico,sono frammentari e discontinui. Pertanto,anche l'elemento che appare
insignificante, nell'insieme di un quadro globale può essere determinante ai
fini di ricostruire correttamente la storia della città.Inoltre, Parma si trova
sul percorso del 'pellegrino',sulla cosidetta 'via
Francigena',attraversata
da Pellegrini,Cavalieri,Monaci, che si recavano(o tornavano)in Terrasanta.
PARMA ROMANA
Sotto ciò che calpestiamo,palpitano le memorie
di ciò che fu.
Gli scavi eseguiti nella piazza,come si può vedere
nella foto:si nota l'area di scavo che ha permesso l'individuazione di strutture
soggiacenti e il recupero di alcuni manufatti che vedremo nel corso della
ricerca.
Parma sembra avere origini estrusche.Venne conquistata
dai Galli Boi(tribù Celtiche) fino all'arrivo dei Romani.
La colonia romana di Parma venne fondata nel 183
a.C.lungo la via Emilia,sulla destra del torrente omonimo,con funzioni
strategiche di controllo delle vallate appenniniche popolate dai Liguri ancora
in guerra con Roma.Ad ognuno dei duemila soldati-coloni,giunti insieme alle
famiglie dai territori dell'Italia centrale,vennero assegnati 8 iugeri di terra
coltivabile.Le campagne,che sopportarono il maggior carico antropico della
conquista,vennero centuriate.
Non si conosce l'estensione del nucleo originario della
città,che venne distrutta da Antonio nel 43 a.C.durante le guerre civili.
L'impianto augusteo, risulta diviso dall'incrocio di decumano(via Emilia)e
cardine massimo in quattro quadranti di estensione simile, fatta eccezione per
quello di sud-ovest, condizionato dal corso del fiume che, allora, scorreva più
a est di quanto faccia oggi.
All'incrocio delle due strade maggiori c'era il FORO,
su cui si affacciavano i principali monumenti pubblici della colonia:
la Curia,sede del governo cittadino
il Capitolium, tempio dedicato a tre
divinità:GIOVE,GIUNONE E MINERVA
la Basilisca,un edificio civile tripartito in
cui si amministrava la giustizia
Nell'immediata periferia sorgevano gli edifici da
spettacolo:
il Teatro, al termine sud del cardine massimo
l'Anfiteatro, nel suburbio nord-orientale
Un ponte in pietra,di cui restano visibili due arcate
(nel sottopasso pedonale di Via Mazzini),consentiva il transito dell'Emilia sul
torrente.
Importanti snodi viari mettevano in comunicazione la
città con le vallate appenniniche e con il Po.
Lungo le strade principali,fuori dalla città secondo
quanto stabiliva una legge antichissima delle XII Tavole,si sviluppavano le necropoli.
Lungo le stesse strade o all'interno del decumano,si
distribuiva la popolazione territoriale, soprattutto nelle 'villae',grandi
fattorie in cui convivevano parti residenziali e impianti produttivi,
Nell'area del complesso episcopale, in un arco di tempo
di cinquant'anni,sono stati condotti scavi archeologici diversi, che ogni volta
hanno fornito materiale e dati importanti.
In un' area intraurbana marginale,in cui si
svilupparono abitazioni private almeno fino al V sec.d.C.,in età tardoantica si
insediò la MaterEcclesia.Attraverso i secoli, il
complesso episcopale subì varie trasformazioni, spianamenti e ricostruzioni,
installazione di cantieri provvisti di calcare e fornaci,sempre nella
medesima area.Il ritrovamento di una porzione della cinta antica
settentrionale,dimostra come esso si sia sempre sviluppato all'interno della
città e di ipotizzare come la cattedrale sia sempre stata una sola,di volta
in volta ariana o cattolica a seconda dell'ortodossia dei suoi vescovi.Pannello
illustrativo all'esterno del Duomo: si vedano le lastre del monumento pagano
rimosse dalla facciata della cattedrale nel 1867 e ora conservate al Museo
Archeologico cittadino.
Nei locali del museo Diocesano sono visibili le fondazioni di un edificio
medievale e un tratto di cinta muraria,scoperti durante gli scavi per la
realizzazione del museo medesimo.
Epigrafe funeraria di Bagennia Cleonis,con dedica agli DEI MANI (D M
superiormente). Ha una tenera dedica funeraria a tre donne parenti tra di
loro.La stele presente al museo diocesano è una copia (l'originale al Museo
Archeologico di Parma).
Dalla città provengono un'ara con figure agresti e
un'iscrizione che ricorda le lunones, dee concettualmente legate alla Grande
Madre;dal territorio le dediche a Diana,Silvano e Orgenus.
Questi e altri ritrovamenti fanno pensare a culti
legati al mondo celtico(riconducibili soprattutto alle forze della Natura e alle
acque).
Nel 1955, nell'area del Duomo, uno scavo
archeologico portò alla luce una stratificazione comprendente più
mosaici,già intravisti durante la II guerra mondiale.Il mosaico
inferiore,recuperato solo per una limitata porzione,presenta un motivo
'decorativo'a cerchi intersecantisi a formare figure regolari
quadripetale,racchiuso all'interno di uno schema architettonico scandito da
archi e colonne.Realizzato in tessere,viene datato al IV sec.d.C.
Il secondo mosaico(foto),in
tessere minute,recuperato per una porzione di metri 3.37 x 5.25. è
caratterizzato da una decorazione geometrica e floreale stilizzata,ordinata per
esagoni,contornati da motivi a treccia;è datato tra il IV e il V
sec.d.C.All'interno di un grande clipeus è raffigurato un cantharos
pieno d'acqua circondato da pesci e sormontato da delfini.Non è dato sapere se
la ricca dimora privata cui il mosaico più antico apparteneva, avesse anche la
funzione di Domus Ecclesia(ossia che i proprietari l'avessero messa a
disposizione per tenervi funzioni religiose).
Un
'sigillo di Salomone' bianco e nero,inserito in un triplice esagono
e contornato da un intreccio policromo
una scacchiera un
fiore della vita. Sono solo alcuni dei simbolismi presenti su questo
meraviglioso tappeto musivo dalle misure davvero sorprendenti.
La scritta presente in uno degli esagoni, realizzata
con tessere di vetro blu cui è stata sovrapposta una foglia d'oro,recita
CLARUS ET DECENTIVS FEC(ERUNT)PED(ES)CC
cioè che Claro e Decenzio ne sponsorizzarono una
porzione di 200 piedi(circa 17 mq ciascuno).
Altri reperti interessanti in mostra al Museo
Diocesano risalgono al XII e XIII sec.e provengono dalla cattedrale e dal
Battistero.
Re Salomone e la Regina di Saba, statue originali provenienti
dalla facciata esterna del Battistero (in cui alloggiano copie).Sono due delle
sei statue in origine collocate all'esterno del Battistero.
Qualcuno ha la chiave di lettura di queste incisioni?
Le informazioni riportate(e le immagini) sono state
ricavate nel Museo Diocesano di Parma, inaugurato nel marzo del 2003 e aperto al
pubblico tutti i giorni dalle ore 9-12.30 e dalle 15-18.30. Esso occupa una
parte del sotterraneo del Palazzo Vescovile, con ingresso e biglietteria dal
vicino vicolo del Vescovado.Per informazioni e visite guidate tel. 0521/208699 -
In rete: www.fabbriceriacattedraleparma.it
PARMA MEDIEVALE
Il centro storico 'pulsante 'della moderna città è costituito dalla Piazza
del Duomo,in cui svettano appunto la cattedrale,il Campanile gotico(1294),il
Battistero eseguito dal Maestro Camacino Benedetto Antelami e dai suoi
allievi,il Palazzo Vescovile.
Qui si ritrova la 'continuità' storica di Parma.
La Cattedrale è attualmente (giugno 2005) in
restauro(termine lavori previsto per il 2006).La facciata è coperta da
impalcature ed è 'libero'soltanto il bel protiro Comacino,con le colonne
sorrette da due leoni (a destra e a sinistra)
I lavori di restauro stanno portando alla luce nuovi
dati molto interessanti circa le diverse epoche e stili architettonici di
esecuzione della cattedrale.Pannelli esplicativi mostrano cosa si celi
lassù,nei meandri più elevati di questo Duomo,dove occhio umano non potrebbe
mai arrivare adeguatamente.
Ed eccoli, i volti enigmatici che i costruttori
inserirono sapientemente nella 'decorazione' plastica della parte superiore
della chiesa.
"Le testine su cui poggiano gli archetti di sinistra sembrano molto
più arcaiche di quelle della parte destra",ci informa la
Soprintendenza ai Lavori.Le colonnine dell'ultimo registro al di sopra delle
logge terminano sempre con un capitello nella parte sinistra e con una
testina nella parte destra (per ulteriori dettagli, invito a cliccare
sulla foto e leggere la didascalia ingrandita).
Il prof.Giuseppe Merzario, nel suo tomo
'I Maestri Comacini', 1893, descrive così il Duomo di
Parma:"[...]ma di speciale considerazione meritatissima è la sua
cattedrale,dai rossi leoni marmorei che guardano il vestibolo
d'ingresso,opera di Comacini,sino alla cupola nuotante tra le nuvole,dove
grandeggiano i classici affreschi del Coreggio.Quel Duomo fu cominciato nel 1059,quattro
anni prima di quello di Pisa e sedici dopo il S.Marco di Venezia.Di esso
scrive l'Affò << Nè più grandiosa,nè più nobile potè
inventarsene per que' dì la struttura,e ben abbiamo a dolerci che un sasso
almeno il nome non riservasse del valente architetto,e quelli degli scultori
che dopo tanta decadenza delle arti sforzaronsi nè capitelli marmorei,parte
a figure,parte a curiosi fiorami,di lasciar prova del rinascente,comechè
rozzo architettonico guasto>>. Afferma l'Affò che il lavoro di quella
fabbrica durò 15 anni con spesa enorme e terminò col cessare dello scisma
di Cadolo,vescovo di Parma,e antipapa,ossia verso il 1074 essendoci sempre
carte in prosieguo che attestano l'esistenza del Duomo.[...]
Il chiaro Federico Odorici",ci dice sempre
Merzario, " studiò accuratamente e descrisse in splendide pagine il
Duomo di Parma.Anch'egli deplora che non si conoscano nomi nè patria de'
suoi artefici;ma facendo più sottili indagini tirò fuori qualche nuovo
documento,e mise in evidenza i nomi di due maestri comacini,e prestò gli
argomenti a provare che opera specialmente di questi è l'imponente
cattedrale. Egli dimostrò che il duomo di Parma,dopo molte lotte
religiose,venne nel 1106 benedetto da papa Pasquale II,presente la contessa
Matilde;che nel 1117 ne crollò una parte per terremoto;che un vescovo
Bernardo applicò molte decime a quella fabbrica -Laborerio Ecclesiae
S.Mariae- e che l'imperatore Barbarossa confermò nel 1162 il possesso di
quelle decime,e così il duomo poteè essere condotto quasi alla fine.
Questa è la storia;e intanto,leggendola,noi scopriamo che mentre ferveva il
Laborerium,in esso si trovavano due comacini dei quali si fa il nome,in
compagnia molto probabilmente di tanti altri,dei quali andò perduta la
memoria".
"Benedetto Antelamiè il primo
che,nel 1178,due anni dopo la battaglia di Legnano,scolpì per il duomo una
Crocifissione,la quale può dirsi in qualche modo simbolica o allegorica del
più strepitoso avvenimento di quel secolo,la disfatta del Barbarossa,onde
derivarono la caduta dell'antipapa Vittore,il trionfo di Alessandro III,la
cessazione dello scisma e un po' di pace e di sicurezza date all'Italia,e
anche a Parma[...] Un'incisione posta dallo scultore in cima alla
Crocifissione indica l'anno di quel lavoro,il nome e la patria dell'autore:
ANNO MILLENO CENTENO SEPTUAGENO OCTAVO SCULTOR PATRAVIT MSE SECUNDO,ANTELAMI
DICTUS SCULTOR FRUIT HIC BENEDECTUS".(Nel secondo mese dell'anno 1178
si mostrò lo scultore:fu chiamato questo scultore Benedetto de Antelamo).
(2)
In realtà,pare di capire che Merzario chiami 'Crocifissione'quel che oggi
è nota come Deposizione, e che si trova incastonata nella
parete del transetto destro del Duomo(foto).Da vicino mozza il fiato: è
un'opera stupendamente curata nei dettagli,con molte scritte incise tra un
personaggio e l'altro e,sopra, reca appunto la scritta che riconduce all'Antelami.L'opera
viene spesso effigiata su vari testi d'arte ma anche a carattere esoterico
per la sua duplice significanza.
Dettaglio
La croce è in due tronchi con gemme,ad indicare che è strumento di morte
ma al contempo di vita,di rinascita(la materia spiritualizzata e divinizzata).
Navata centrale della Cattedrale di Parma,che ha tre navate poggianti su solidi
pilastri.Il presbiterio è sopraelevato sulla cripta (chiusa!).Lo splendido coro
è del 1473; la celebre cattedra episcopale è opera Antelamica con
rilievi. La facciata è ornata da tre ordini di logge e ha tre portali.
L'altro artista Comacino 'sicuro', è Giovanni Bono da Bissone -
villaggio posto sulla sponda destra del lago lungo la strada che conduce da Como
a Lugano (3),Ancora Merzario di dice :"[...]Il pronao maestoso coi
soliti leoni giacenti e sorreggenti
le colonne;e la porta maggiore che è un tessuto di finissimi e vaghissimi
ornamenti,con fascio di bastoncini e gole rovesciate avvicendati con copia di
esili fusti,formanti le due pareti laterali,fino all'arco che si svolge,agile e
leggiadro,al di sopra dei piccoli ed eleganti capitelli,ed è
attraversato-secondo la foggia dei Comacini-da un bel lavorato architrave(dettaglio
del fregio simbolico).Sopra la porta sta un'epigrafe scolpita,in marmo,che fu
decifrata dall'erudito Pezzana nel modo che segue:'Nell'anno 1281,nella nona
indizione,questi leoni vennero fatti dal maestro Giovanni Bono da Bissone,e
nel tempo di Guido,Nicolao,Bernardino e Benvenuto
nel Lavorerio"
IL BATTISTERO è un capolavoro dell'arte
romanico-gotica risalente al 1196 e terminato nel secolo seguente.
.
Un'epigrafe assegna la costruzione,in particolare la decorazione plastica allo
scultore Benedetto Antelami.Essa dice:"BIS BINIS DEMPTIS ANNIS DE
MILLE DUCENTIS INCEPIT DICTUS OPUS HOC SCULPTOR BENEDICTUS" (nell'anno 1196
incominciò quest'opera lo scultore chiamato Benedetto". Ancora
Giuseppe Merzario di informa:"Anche qui,sia negli storici bassorilievi
della porta,nel cui mezzo è scolpito il nome dell'autore,sia nelle
decorazioni,che rendono più vago il tempietto,creato dalla fantasia e
aggraziato dalla mano dell'Antelamo[...]. Più che fantasia,credo che la
ricca simbologia di cui è fregiato dentro e fuori il Battistero,vadano indagati
in chiave simbolico-esoterica.
Dettaglio dell'architrave del portale principale(quello che si affaccia su
Piazza Duomo): poco visibile,ma presente, un drago (la coda tocca
il pezzo di ferro inserito).Lo vedete?
Intrecci sotto l'architrave
I portali laterali(trattandosi di una costruzione ottagonale,è un modo di
dire!).
Questo simbolo l'ho notato per caso:infatti la sua posizione è
ambigua,in fondo al pilastrino di sostegno dell'architrave del portale
destro.Sarà coevo all'edificio o è un'incisione scolpita posteriormente? Chi
l'ha lasciata?E perchè? Cosa vi vedete? A seconda di come la si osservi, sembra
rinvenirvi un delfino e un serpente, o una fiamma.
Sempre sullo stesso portale,vi è un magnifico 'racconto' scultoreo con storie
della Genesi.Se si osserva bene,lo scultore-dopo ogni parola-pone dei puntini
in una posizione particolare,anche quando le parole vanno a
capo(quindi,non li usa per separarle).Questa 'maniera'potrebbe essere un
carattere distintivo per 'riconoscere'una particolare scuola scultorea o un
'compagno' (sappiamo che i Comacini sono stati i precursori della Massoneria,perchè
lo conferma anche Merzario nella sua monumentale opera, quando essa era
Operativa)o una messaggistica che solo alcuni consocevano e potevano decifrare?
Dettaglio
di una delle lunette
I fregi con i simboli zodiacali
Il Leone,raffigurato contornato dai raggi,a emulare il Sole...
Re Salomone e la Regina di Saba:copie degli originali che si trovano al Museo
Diocesano
Trionfo di Cristo
Splendida veduta dell'interno del Battistero,con le sculture del 'ciclo dei
mesi'dell'Antelami.
Un magnifico 'ombrello' affrescato ci ripara come entriamo nel Tempio sacro.
Dosaggio calibrato della luce
La grande vasca centrale del Battistero,di forma ottagonale con,all'interno,una
seconda vasca ,per
l'officiante e il battesimando. L'edificio è tuttora usato per celebrare il
rito del Battesimo.
Altra splendida opera dell'Antelami:fonte battesimale sorretto da un leone
Le
colonne in marmo rosso di Verona,con una particolare applicazione di 'anelli'.Ne
abbiamo accennato nella sezione colonne
annodate.
Edificio limitrofo al Battistero. Antica lapide che indica il luogo dove si
tenevano i registri dei 'neofiti',presumibilmente i battesimandi...
PARMA RINASCIMENTALE e moderna
La Chiesa della Steccata è un altro
monumento da non perdere ma forse in pochi sanno che c'è anche una cripta
(bisogna chiedere di volerla visitare al sagrestano o al celebrante) che
conserva le spoglie di numerosi duchi di Parma(tra cui Franese e Borboni).
Anche in questa chiesa hanno lavorato i Maestri
Comacini (Merzario,op.cit.pagg-126-130),pur se l'edificio è di epoca
rinascimentale.
L'interno è a croce greca con quattro cappelle
angolari e absidi ad ogni braccio e conserva pregevoli affreschi del Parmigianino.
Al Parmigianino,in città,sono dedicati una via e un
monumento(foto)
che svetta proprio nella piazza della Steccata,dove ha sede l'Ordine
Costantiniano di San Giorgio,
che tra l'altro la gestisce tutt'oggi.
La "CHIMICA FARMACEUTICA" è un
curioso 'locale'(non so oggi se sia ancora destinato a tale uso),contornato
da un'insegna quanto mai in 'odor di alchimia'...
Un'aquila reale (ha la testa coronata)pone i suoi artigli su un libro aperto,sul
quale è posato un bastone attorcigliato al quale vi è un serpente. Ai lati,
due busti di 'dame' proteggono 'silenziose' qualche altro 'mistero',dal momento
che sugli scolli dei loro abiti(apparentemente sembrano motivi floreali) sono
incise delle lettere ma,almeno per il momento, nonostante vari sforzi di più
persone, non siamo riusciti a darvi un senso compiuto. Se qualcuno si volesse
cimentare...
chimica e
farmaceutica
Poco distante da questa zona,che si trova lungo la
strada che va da Piazza Duomo alla Chiesa Abbaziale di S.Giovanni
Evangelista,si trova l'Antica
Farmacia di S.Giovanni Evangelista, istituita nel 1100 dai monaci
Bendettini e funzionante fino al 1881.Fu riaperta nel corso del '900 e
tuttora è attiva.La chiesa fu edificata tra la fine del XV e l'inizio del
XVI secolo;la facciata è barocca realizzata nel 1607,il campanile del
1614.L'interno ha tre navate e conserva splendidi affreschi del Correggio
(1520-30).Si può visitare anche il monastero benedettino (fondato nel X
secolo ma restaurato a più riprese).Suggestivi i due chiostri del 1400 e
del 1500.
Orologi solari sul bel Palazzo del Municipio in Piazza Garibaldi
Questa chiesa è situata alla periferia della città,prima di accedere agli
assi viari centrali. Particolare
della croce di Lorena sulla facciata. La particolarità che ha attirato la
mia attenzioneè stato,in realtà, il muro di recinzione del cortile attiguo
alla chiesa,forse un oratorio (o forse un ex monastero?). Ad intervalli -su
ognuno dei pilastrini in mattoni- si trovano croci patenti come queste:
(cliccare).
Inoltre, ho trovato anche questa iconografia del buon
pellegrino che segue la via dei pellegrinaggi verso Roma,Santiago di Compostella
o Gerusalemme...Insieme a lui, a distanza di
secoli, anche noi 'metaforicamente', percorriamo la nostra.
1)I leoni oggi sono di un colore consunto.Gli
originali si troverebbero al Museo Diocesano
2) Il Merzario dice anche il cronista Edoari da
Erba,vissuto nel XVI secolo," ci fa sapere che quella tavola dell'Antelamo
ornava un ambone ossia un pulpito demolito nel 1566,e già sorretto da
quattro colonne e che ad esso appartenevano i capitelli istoriati,ancora
esistenti, che ritraggono perfettamente della maniera dell'Antelamo e
additano una scuola non mai superata[...] Ora quella tavola è incrostata
nel muro di una cappella". Merzario,"i Maestri Comacini(600-1800)"-volume
I -ried. Amiedi Milano - pag.145
3)Il Merzario dice che il nome 'Bissone' subì varie
storpiature imperocchè trovasi scritto Bissone e Biscione,Bixonum,Blixunum,Biscionum
in latino.