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                        (a cura di duepassinelmistero)

I medaglioni sulla facciata della Villa Comunale di Verdello (BG)

Questi medaglioni si trovano su tre lati della Villa Comunale di cui stiamo trattando in questa sezione:Sud, Est, Nord.Nessun medaglione presente sulla facciata ovest, dove il sole tramonta.

1

2

3

4

5

6

 

Le foto 1 e 2 in facciata Sud;quelle 3 e 4 in facciata Est;quelle 5 e 6 in facciata Nord..
Questi simboli sono stati studiati dall'architetto Angelini, incaricato di eseguire i lavori di ristrutturazione negli anni scorsi, e classificate come Allegorie così elencate:
1)dell'Architettura
2)della Musica
3)della Pittura
4)della Scultura
5)dell'Agricoltura
6)della Caccia
 
Si è tentata anche una diversa interpretazione,particolareggiata,dall' Architetto Riccardo Scotti (opera citata nella Nota 1),appassionato di Simbologia, che vi ha visto(ci venga scusata la doverosa sinteticità):

 

1) Allegoria dell'Architettura massonica
2) Calliope, Musa della Poesia Epica (per via dei rotoli che sono presenti sia sulle sue ginocchia che nel cesto)
3) Allegoria della Pittura
4) Atena/Minerva,dea della Scultura e medusa(Gorgone dallo sguardo che pietrificava),identificabile dal medaglione sul petto
5) Dioniso/Bacco
6) Artemide/Diana

Ovviamente,nel suo saggio, lo studioso dedica svariate pagine relazionando in merito a ciascun medaglione,arricchendo questa classificazione con una narrazione edotta relativa a ciascuna iconografia.

Non ci dilunghiamo nella descrizione dei soggetti presenti poichè ci pare che le foto siano sufficientemente chiare per potervi individuare i particolari e, comunque, una precisissima analisi risulta -più di così- impossibile per la notevole altezza a cui si trovano (tra il primo e il secondo piano dell'edificio). 

 

Esisterebbe un settimo medaglione, ma non si trova sulla Villa, bensì sul muro di una 'casina'(o 'chalet') immersa nel parco, a notevole distanza dalla Villa stessa, con funzione imprecisata anche per gli esperti (forse vi si raccoglieva la neve, nel piano interrato).La costruzione sta ormai andando verso il collasso ed è in parte crollata. Quel medaglione ritrae il volto di profilo di una Donna cinta in capo da una corona di fiori e foglie.Il profilo (destro) è orientato in direzione Nord (dà le spalle alla Villa).Sopra il medaglione, c'è una ricca decorazione di fiori e foglie, fermata al centro da un nastro vaporoso legato a fiocco. I fiori presenti sono stai individuati come Mirto,  Rosa, campanella ed altri, che la fanno classificare come Afrodite/Venere.

I medaglioni, sottoposti da noi ad alcuni studiosi di Simbologia ermetica, hanno dato 'responsi' contrastanti.Tutti concordi nel definirli esteticamente gradevoli, belli a vedersi e interessanti, non sembrerebbero assumere una valenza Alchemica, nessun riferimento alla pratica di 'laboratorio', in poche parole (dunque niente a che fare con i 'famosi medaglioni' presenti sulla facciata di Notre Dame de Paris di Fulcanelliana memoria!). Simbologie pseudo-ermetiche? A volte i signori di un luogo -specie nel periodo Illuminista - amavano accompagnarsi con certe raffigurazioni di matrice 'classica', per ostentare una Cultura che forse non c'era. 

Tuttavia, una breve disquisizione in merito ad una presunta valenza ermetica è stata tentata dall'amico Michele Trapani, che gentilmente ha accolto l'invito ad esprimere un parere personale, che è apprezzabile tenendo conto che vedeva i medaglioni per la prima volta e avulsi dal loro contesto.Crediamo utile riportare integralmente le sue considerazioni, in quanto stimolanti sia per una critica costruttiva, sia per l'approfondimento iconografico cui ciascun lettore potrà sentirsi libero di accedere.

"Come sappiamo,massoneria ed alchimia, in un certo periodo storico, andarono spesso a braccetto... Periodo nel
quale chi si dedicava alla speculazione filosofica (cara alla massoneria moderna) non disdegnava  il lavoro
di laboratorio. Anzi, quella di unire l'oratorio al laboratorio era vista come una necessità imprescindibile.

Un esempio emblematico di ciò (cronologicamente anteriore,ma non troppo, alla data cui risale la villa in oggetto) è rappresentato dal volume intitolato "L'Etoile Flamboyante" del barone Tschoudy pubblicato a Francoforte nel 1766.L'opera presenta un catechismo massonico/ermetico ispirato alle opere di Michele Sendivoglio (alias "Cosmopolita") e del Marchese Santinelli (alias "Fra Marcantonio Crassellame Chinese").

La pubblicazione del barone prendeva le mosse da una Loggia segretissima e di strettissima osservanza ermetica chiamata "Società dei Filosofi Incogniti" che sembrerebbe sia stata fondata a Napoli dal principe
Raimondo di Sangro. Ovviamente il segreto era importantissimo tanto che i
singoli affiliati non si conoscevano l'un con l'altro (queste notizie si possono trovare su "Androgenes Hermeticus", F.M. Santinelli, Ed. Mediterranee)


Venendo alle figure in primis metterei da parte gli accostamenti ai punti
cardinali... E' vero che questi hanno una certa valenza ermetica ma sembra che l'autore non ne abbia tenuto conto.
La "maturazione" è sì simboleggiata dal "settentrione" ma questa riguarda solo una parte dell'Opera (la Grande Opera Alchemica, n.d.r.) di cui non trovo riscontro nei medaglioni corrispondenti (5 e 6).

Dipoi gli accostamenti fatti dagli architetti (Angelini e Scotti,n.d.r.)mi sembrano utili ed interessanti nell'identificazione
delle figure, ma vediamole una per una.

Il primo medaglione mi ricorda un dipinto di Domenico Fetti initolato "La
Malinconia
" (1622) (di cui abbiamo parlato nella sezione dedicata all' Arte e Alchimia', n.d.r.)

Nella nostra figura vi si vede una donna che medita su un libro chiuso
(simbolo del "Soggetto" dei Filosofi). Questo libro si trova su uno scrittoio che somiglia molto ad un altare nel quale si celebrano i sacrifici. Quindi il soggetto deve essere immolato alla divinità, simbolicamente deve
dunque morire... da qui l'atteggiamento malinconico ed assopito della donna
che in parte lo rappresenta. E' da notare che anche la squadra, posta ai piedi dell'altare, simboleggia la stessa materia.

Il secondo medaglione celebra appunto l' "Arte della Musica" epiteto
sinonimo di "Alchimia".Le sette corde della lira (o note) corrispondono alle sette fasi della cottura della materia.
Riguardo i fogli che si trovano nel cesto e sulle ginocchia della donna non
fatico a credere che simboleggino "la poesia". Anche quest'arte è associata all'Alchimia perchè il termine "poeta" viene dal greco "poietes" che significa "creatore, produttore, autore, uno che fa, esecutore, uno che ubbidisce
o adempie la legge". Gli alchimisti in quanto imitatori di Dio sono creatori
essi stessi anche se in piccolo.


Terzo medaglione. Una donna dipinge una tela.
E' da notare che questa donna simboleggia Madre Natura che con la sua azione "colora" la materia informe (la tela) creando delle opere mirabili che tutti possiamo ammirare. L'alchimista fa lo stesso... imita la Natura. Si noti lo strano pennello a forma di croce di Sant'Andrea...
Secondo Fulcanelli la X (la "chi" greca) simboleggia non solo il crogiolo ma
anche la Luce o lo Spirito con il quale la Natura (e l'alchimista) compie le sue opere.
E' la luce di cui si parla nel prologo del vangelo di Giovanni e che ispirò Einstein nelle sue teorie relativistiche:

"Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe." (Gv 1,9-10)


Quarto medaglione.
Nel Rito Scozzese (lo stesso accettato dal barone Tschoudy) il maglietto
viene usato nel trentesimo grado (Cavaliere di Kadosch). In questo il gran maestro chiede:
-Cosa dovete cercare?-
Il Precettore risponde:- La Luce-
La stessa cosa che ricerca l'operatore dopo aver usato il maglietto per
dividere le acque dalle acque o, se si preferisce, lo zolfo (simboleggiato dalla testa della gorgone) dal mercurio comune.
Penso che qui ci si riferisca a questa operazione banale ma fruttuosa.


Il quinto mi ha messo in difficoltà perchè un pò rovinato.
Prendendo per buona l'osservazione dei due architetti che accostano
l'allegoria all'Agricoltura e a Dioniso/Bacco...
Nella rappresentazione abbiamo un bambino (che dovrebbe essere Bacco
infante), un uomo ed un tino fatto di legno di "quercia". Ma ci si trova davanti ad un duplice dilemma, per la difficoltà di corretta interpretazione della scena riprodotta:


1) l'uomo riceve l'uva da Bacco e la ripone nel tino?
2) l'uomo prende l'uva dal tino e la porge a Bacco?


Io non saprei che dire, anche se sono orientato per la seconda ipotesi.
Comunque a seconda dell'uno o dell'altro caso il significato cambia
notevolmente.Nell'uno l'uomo riceve il "frutto della vigna" (o lapis philosophorum) dal dio solare perchè è Lui che lo dispensa ai più meritevoli, nell'altro invece l'uomo dona l'uva all'infante affinchè la fermenti e la renda più digerita e filosoficamente utile.

Infine l'ultima immagine (figura 6) è un omaggio alla dea della Luna senza
la quale, assicurano i filosofi, nulla si può fare nell'Opera.
Artemide (simbolo della "materia prima") è la dea della caccia ma anche

della castità ed anticamente era considerata nume tutelare delle fanciulle sino al matrimonio.
E' anche una divinità notturna ed infernale alla quale sono consacrati i
cani (ma anche il Lupo) come si vede nel motivo in oggetto e nella lama XVIII dei Tarocchi. La corda dell'arco, che dovrebbe essere rigida, appare spezzata e quindi incapace di offendere.
E' una Diana docile ed accondiscendente (come la bestiola che accarezza) e che si presta amabilmente al servizio di chi la adopera".

                              

Dal canto nostro, integreremo con qualche umile contributo personale, quindi opinabilissimo, partendo dall'ultimo medaglione(tanto per distinguerci!).Ma prima una velocissima considerazione.Si sarà già notato che i medaglioni -a due a due- mostrano i soggetti umani rivolti gli uni verso gli altri. Le statue appaiono in 'movimento' e 'allungate' o protese,tese ad una unione,il che potrebbe alludere ad una lettura 'consecutiva' dei medaglioni? I colori del n.5 e del n.6 si noti come sono diversi da quelli degli altri quattro medaglioni, perchè questo,come accennato,è il lato Nord, quello più freddo,in cui il sole arriva stentato,e il lato che subisce più ingiurie climatiche.Il Nord, corrispondente alle tenebre, per tutti gli ermetisti rappresenta la fase di maturazione interiore/filosofica,quella che dovrà portare alla concretizzazione del Pensiero,e dell'Azione,alla condensazione e alla coagulazione di tutti gli elementi necessari al compimento dell'Opera (come dire 'chi semina, raccoglie').

Sarà un fatto trascurabile, ma perchè sulla facciata occidentale non vi sono medaglioni? Se volessimo dare una connotazione 'iniziatica' a questo percorso esterno della Villa, ci sovviene ricordare come i cosiddetti 'viaggi' massonici- dal grado di Apprendista a quello di Compagno- si compiono lungo il percorso apparente del Sole, fonte di vita e di luce. L'iniziando parte da Occidente, entra nelle tenebre del Settentrione, raggiunge l'Oriente e poi fa ritorno a Mezzogiorno.In questa cerimonia iniziatica è da ravvisarsi un importante simbolismo, che non è dovuto tanto allo spostamento spaziale, ma nel cambiamento profondo che l'esperienza del viaggio stesso determina nel soggetto che lo compie.Il viaggio non è mai fuga, ma ansia di evoluzione, di elevazione spirituale, di affinamento etico e consente di procedere dal mondo delle tenebre (profano) a quello della luce.Durante i viaggi, il neofita intuisce progressivamente i segni di una visione del mondo completamente diversa da quella di matrice profana (2)

A ovest, quindi, dove il sole tramonta, dicevamo, non ci sono medaglioni. A settentrione troviamo i medaglioni 5 e 6, che sono i primi che vedono coloro che provengono dal Parco(e gli ultimi se si considerano quelli dell'ingresso alla Villa);si svolgono in scene ancora 'boschive', agresti, naturali, prive di condizionamenti superflui, preludono a qualcosa che deve essere appreso seguendo le orme della Natura, che è l'unica vera Maestra. E' così o è solo la nostra smania di vedere questo?  Accettando di buon grado il fatto che queste raffigurazioni, come ci hanno testimoniato gli 'esperti di alchimia', non contengano elementi utili a codificare dei velati procedimenti pratici, procediamo nella loro 'lettura' allegorica da un punto di vista simbolico, dunque, pensando che siano una metafora del lavoro (caro ai massoni) da fare su se stessi (analogamente sulla Mater-ia) per giungere ad un grado di 'perfezione'. Esiste una lettura 'sequenziale' di questi medaglioni per poterli capire adeguatamente? Ci può essere un nesso tra il primo e l'ultimo, percorrendo gli altri, o viceversa? Ad ogni modo, noi preferiamo considerarli in questa 'sequenza' (dal 6 all'1 in senso orario).

Lavorare senza elementi certi, solo per semplice 'associazione' di idee è contrario alla nostra impostazione di lavoro, poichè si può vedere 'tutto' e il contrario di tutto' in un contesto iconografico, se si volesse pretendere di far risultare, alla fine, una interpretazione di 'comodo' (ognuno vede ciò che ci vuole vedere).In realtà pensiamo che così non fosse, nel momento in cui vennero inseriti originariamente, in cui avevano oltretutto i dettagli che oggi in parte sono abrasi.Dovevano avere un valore simbolico preciso, sia esso puramente decorativo (essoterico) che esoterico.

Facciata Settentrionale (medaglione n.5 e n.6). La figura 6 ci mostra una Diana (dea della caccia) in riposo...E' una fanciulla giovane,simboleggia la parte femminile,mercuriale,acquosa.Nella faretra ha tutte le frecce,e il suo arco è in una condizione di quiete, non è teso, ma floscio, chiuso nella sua mano.E' una Diana che non ha le pertinenze della ricerca o della lotta, come avesse già trovato ciò che cercava. E' scalza, seduta su un apparente rupe rocciosa,tra il drappeggio della veste, le maniche rimboccate, e accarezza bonaria un animale docile;la scena sembra rappresentare la Materia/Natura che si è sottomessa(ammansita) a chi ha seguito le sue Orme ed è arrivato al Giardino Ermetico senza cecità.La presenza della falce lunare sopra il suo capo potrebbe indicare che questa Operazione si svolge di Notte (lato Nord).Una Notte Filosofica.

Se lei è la Luna, necessaria per le Operazioni Ermetiche o Filosofiche, il medaglione n.5 potrebbe essere la personificazione del Sole, l'elemento solfureo, fisso, maschile,altrettanto necessario per la realizzazione dell'Opera della Natura.E' l'unica figurazione maschile che troviamo, un Uomo seminudo dai lineamenti assai delicati,quasi femminilizzato,un 'dio solare' che prende 'qualcosa' da un bambino nudo.Non siamo riusciti a vedere assolutamente dei grappoli d'uva nella scena, nè nell'oggetto che eventualmente si porgono i due, nè nel supposto 'tino'.In quest'ultimo, ci sembra in realtà di ravvisare un 'disco' con elemento centrale (simbolo del Sole?). Anche il contenitore appare inadeguato per essere un tino,che è normalmente più profondo(più alto e tozzo) e un grappolo d'uva dovrebbe potersi interpretare agevolmente,cosa che qui non è fattibile fare.Cosa sono dunque quegli oggetti circolari nel contenitore circolare?Cosa prende l'uomo (o ripone) con la mano destra? E cosa si scambiano il bimbo e l'uomo? Allegoria di una 'trasformazione' o passaggio? L'uomo è in posizione di rilassatezza, siede su una rupe rocciosa, con le gambe incrociate, come in attesa di ricevere dal bambino ciò che si attende.Il pargolo erge il braccio per assicurarsi che quell'uomo prenda saldamente ciò che gli sta donando. Infatti, ciò che appare più verosimile è che l'azione sia diretta dal bimbo all'uomo e non viceversa, poichè l'uomo, con il braccio sinistro che appare piegato, potrebbe in realtà allungarlo agevolmente fino al bambino se volesse dargli qualcosa, ma è invece il bambino che alza tutto il braccio sinistro.Ci pare, insomma, che il bimbo elargisca e l'uomo 'prenda'.Che cosa, non ci spingiamo a dirlo perchè non vediamo assolutamente bene.Ma di certo non è uva quella che spunta dal presunto tino.

Facciata Est. Questa è la facciata rivolta al sorgere del Sole (vi si trovano collocati i medaglioni n. 3 e n. 4) ed era l'ingresso principale della Villa.Si notino le colonne.

Il medaglione n.4 ci mostra una scena apparentemente diversa dalle precedenti (ricordiamo che noi stiamo procedendo dal medaglione 6 all' 1).La scena,qui,  non è agreste, le vesti sono decisamente più curate, l'impatto visivo cromatico appare subito diverso. Abbiamo una Donna/Musa che impersona l'Allegoria della Scultura. L'angolazione con cui la foto è stata scattata non permette di cogliere alcuni dettagli importanti,come un compasso all'estrema destra del busto scolpito, in basso, che interseca forse una riga o un regolo.Cosa e come sta plasmando l'artefice? Non è intenta nel suo lavoro, abbraccia con la sinistra una spalla della sua 'creatura' (che non è completata nella sua esecuzione,e ci ricorda un volto 'scimmiesco',particolare interessante), mentre un altro attrezzo 'spunta' dalla stessa mano sinistra (uno scalpello?);la destra impugna invece un maglietto, attrezzo appropriato all'Arte di cui si tratta, ma che bisogna saper usare.La 'forma' su cui sta lavorando l'Artefice non è ancora completata, necessita di ulteriore lavoro.La 'pietra' deve essere cioè sgrossata ulteriormente, traendola dal caos informe della materia prima, vile, che ha già in sè tutto ciò che necessita perchè divenga 'perfetta' e pura. Seguendo la via giusta.Troviamo in questa formella dei simbolismi massonici importanti come il maglietto e lo scalpello (la ragione intesa come potenza esecutrice intelligente della volontà che è, a sua volta, simboleggiata dal maglietto).In qualifica di Apprendista, il Candidato si è adoperato a sgrossare la pietra grezza, ora deve imparare a levigarla in modo che si possa inserire perfettamente nell'edificio che i Massoni sono chiamati a costruire(nota 2 e 4).Nella stessa formella ci sono anche il compasso (esprime la possibilità di estendere l'orizzonte della sua conoscenza di sè e dell'universo) e -forse- un regolo (che impone al lavoro rettitudine e misura)che sono stati deposti[ 3]. Sul petto della scultrice si nota un grosso 'ciondolo' che ritrae quello che il dr.Scotti (nell'opera citata nella Nota 1)identifica con quello della Gorgone, attributo della dea Atena/Minerva,che 'pietrificava' con lo sguardo. Questo però,se da un lato potrebbe essere consolidato, dall'altro ci suscita perplessità perchè- come si potrà ricavare dai molti ritratti della dea, sembra strano vedere soltanto questo particolare,nessun altro che permetta di identificarla;e la Gorgone- se è tale- è stata scolpita in modo alquanto approssimativo dall'esecutore del medaglione in questione...(nella foto, ad esempio, un busto di Atena,dotata di elmo, con collana serpentiforme e medaglione con testa di Gorgone, fotografato alla Gliptoteca di Monaco di Baviera).

Un busto di Minerva/Atena -con l'elmo- è presente in un ovale, nel timpano triangolare della Villa, su questa stessa facciata.

Il terzo medaglione mostra una Donna seduta su uno sgabello, intenta- stavolta si- ad eseguire un lavoro(probabilmente un dipinto) su una tela (poggiata ad un cavalletto).I dettagli sono ben curati, il vestito tutto drappeggiato.In origine poteva essere che si scorgesse il soggetto a cui la Musa stava dedicandosi,ma la pietra oggi si è dilavata e non è più possibile scorgere altro.Vista così, la tela vergine è un metaforico luogo di creazione, tutto in divenire.Si ravvisano elementi geometrici(la 'tavola' su cui si esegue il lavoro), il sostegno, i pennelli incrociati che ricordano la X (significano Luce,lo Spirito,l'Intelletto,la totalità della vita o la salvezza;è un 'etere vitale', vita nella vita).La X equivale alla akaca nella tradizione induista,al chi di quella cinese, all'aor del kabalismo, e sicuramente analogie in altre tradizioni.

Facciata Meridionale (attuale ingresso alla Villa Comunale).Sono presenti i medaglioni n. 1 e n.2. Nel n. 2 il procedimento è a buon punto! C'è tutta una musica da gustare,una sinfonia meravigliosa che promana dalle sette corde della lira,una musica soave e armoniosa,che -seppure non si sente con l'udito-sembra di percepire solo osservando la scena, tanto è delicata e bellissima.Parla da sè, ha un suo linguaggio. L'alchimia è chiamata anche Arte della Musica perchè in questa fase si producono sette suoni,sette sibili in scala armonica crescente che indicano il buon andamento delle operazioni.Su di esse l'artista deve modulare il 'fuoco'adattandolo in perfetta armonia con il cambiamento delle note.Per realizzare quel divino 'accordo' che mette in vibrazione armonica l'universo e le sue manifestazioni(macro e microcosmo).Questa correlazione è venuta spontanea.Ma non si tratta di medaglioni alchemici, s'è detto e ribadito.Dunque qualsiasi tentazione di legarli all'Arte Regia è inutile! Però vediamo come si è indotti -lavorando per associazione di idee -in grossolani errori valutativi? Questo è un po' il limite di tutti coloro che tentano di decifrare i simbolismi, perfino i più esperti se ne guardano bene, per evitare di incorrere in false analisi,di distorcere la realtà.Conferiamo arbitrariamente un significato a qualcosa che probabilmente non l'ha. Vediamo infatti come nel cesto vi siano dei rotoli,e non sono spartiti musicali(troppo piccoli,almeno da quello svolto che spunta dal cesto stesso)e del resto manca pure un leggio per appoggiarli.Il medaglione è stato anche classificato come Allegoria della Poesia,come abbiamo letto in precedenza. In effetti la Donna sta probabilmente declamando una poesia accompagnandosi con la lira,come usava fare nella classicità.Le due Arti non si discostano poi così tanto.Tanto la Poesia che la Musica sono Arti Liberali presenti nel 'Quadro' esposto durante le cerimonie massoniche di Ricevimento al II Grado (Compagno).Non ci spingiamo oltre,e lasciamo a questo punto il medaglione per rivolgerci all'ultimo,cioè al numero 1.Sarebbe facile dire, a questo punto, che vi vediamo tutti gli elementi per definire l'Opera compiuta, perchè abbiamo seguito un nostro 'filo' del tutto individuale.Su un ara o pietra cubica notiamo un libro chiuso(la Bibbia o Testo Sacro),la squadra,e ci doveva essere anche il compasso,tenuto dalla Donna con la mano destra, la quale oggi è mancante e non si vede più.Si osservino le seguenti immagini:

Rispettivamente,dipinto di Marten de Vos (sopra) e H.S.Beham (sotto)

Ricordano molto,specialmente la seconda, l'atteggiamento che l'anonimo scultore ha voluto conferire alla Donna del medaglione,che poggia il braccio sinistro su un libro chiuso e regge con la destra un compasso. Anche nel medaglione c'era appunto un compasso e lo teneva proprio la donna, in effetti, ma oggi non c'è più perchè la scultura è stata mutilata dell'avambraccio destro da ignoti in tempi imprecisati. Queste iconografie vengono assimilate(cioè associate per la loro somiglianza) alla 'famosa' donna malinconica di Albrecht Durer. Tuttavia sono solo comparazioni senza pretesa di individuarvi analogie a ogni costo. Ci pare di ravvisare elementi in odor di Massoneria nel medaglione:il libro chiuso, il compasso, la squadra (rappresentano le tre grandi Luci della Massoneria).Appoggiata all'ara, a destra, vediamo una riga, o una Perpendicolare e, sotto, una Livella (formata da una squadra al cui vertice è sospeso un filo a piombo (talvolta con un goniometro annesso,come in questo caso) e serve per determinare l'orizzontale -terra- e il verticale- cielo- ricollegandosi al simbolismo della Croce.Con la Perpendicolare è l'insegna del Sorvegliante, da cui dipendono i Compagni e ambedue sono complementari alle Colonne del Tempio.Abbiamo quindi,perno di tutta la scena, la pietra cubica (finalmente levigata, sgrossata e resa perfettamente liscia e squadrata), che potrebbe essere quella su cui poggia il libro e, al di sopra, pare appoggiato un grande foglio (che deborda dai lati del cubo) e che potrebbe alludere alla 'tavola di tracciamento' (strumento collocato al centro dell'Oriente,costituito da un rettangolo di carta sul quale il Maestro Venerabile traccia i suoi piani di lavoro). La pietra levigata simboleggia il Compagno, colui che è in possesso delle conoscenze per concorrere attivamente alla costruzione del tempio Universale; simbolo di dominio dell'iniziato sulla materia.E la Donna 'pensosa'? Porrebbe in risalto come il lavoro che si accinge a fare colui che è arrivato fin qui sia più impegnativo perchè coinvolgente la materialità solo in parte, sostanziandosi poi della partecipazione intellettiva e intuitiva.Alcuni elementi sono strumenti semplicemente dell'architetto, è vero, infatti si tratta dell'Allegoria dell'Arte dell'Architettura ma il Grande Architetto dell'Universo è Dio, secondo la concezione massonica,che ha creato il mondo secondo Numero, Peso, Misura.La livella forma una sorta di lettera A, principio di tutte le cose (alfa in greco, aleph in ebraico).[4] Per tornare poi,alla fine, ancora al punto di partenza, in un ciclo di morte e rinascita, per ritornare nelle braccia di Madre Natura.

 
Sezioni correlate:
La Villa Comunale di Verdello(BG)
Il filo conduttore
Curiosità botaniche in un percorso iniziatico?
Il Mausoleo (R.Scotti)
Note sul Mausoleo Gambarini-Cagnola-Abbiati (R.Scotti)

Nota:

1)-Riccardo Scotti:"IL PARCO ARBOREO SECOLARE DI VERDELLO e altre importanti realtà arboree locali", Mamatèra, Verdello (Bergamo), Agosto 2003.

2)Luigi Troisi "Il Compagno Libero Muratore Il secondo grado iniziatico della Massoneria" (Biblioteca Massonica), Bastogi Editrice Italiana,1999

3)- Il primo viaggio (dei cinque sensi)

Deposto il regolo sull'Ara,tempo

è ormai per te che un'altra prova inizi.

Nella destra un maglietto avrai, terrà

nel pugno uno scalpello la sinistra.

Così verrai condotto per un giro

intero in mezzo alle colonne fino

ad Occidente dove il primo quadro

è posto:ad alta voce tutto quanto

in esso è scritto attento leggerai.

Questo è l'inizio in cui si rappresenta

il primo grado di realizzazione.

Nello scalpello e nel maglietto

tutto racchiuso è l'alto simbolismo

d'una ragione che di volontà diviene

potenza intelligente esEcutrice.

A sgrossare la pietra grezza hai tu

fin qui come Apprendista lavorato.

La buona abilità acquistata d'ora

in avanti dovrai di più affinare

se la tua pietra inserire vorrai

cubica e levigata insieme all'altre

nell'edificio chiamato a edificare.

(A.Manuali)

4)- Dal filo a piombo alla livella:

Sui simboli studiando e meditando,

per di più in mezzo alle colonne

al tuo miglioramento hai lavorato.

Ora che pronto sei al nuovo passo

è tempo che si elevi un altro grado

da cui più viva luce per te brilli.

L'architettonico lavoro allora

inizi. Sia la stella fiammeggiante

a Oriente illuminata e al centro l'Ara

a mezzogiorno, quando un apprendista

dal filo a piombo passa alla livella.

Ai quattro lati sono disposti i quadri,

sull'Ara gli utensili e il Tempio tutto

è decorato. Un maestro sulla spalla

sinistra un regolo di ventiquattro

pollici ti pone e tu alla porta

d'Occidente per tre volte busserai.

Di Forza simbolo e Bellezza sono

le due colonne in mezzo a cui com' Ercole

 ti trovi. Qui a riflettere soffermati

sull'importanza dell'Allegoria.

Se fino ad ora sulla pietra grezza

hai lavorato per sgrossare in te

asperità profane coi simbolici

strumenti, d'ora in avanti alimento 

di più sottile conoscenza avrà

la mente in cui alla Forza d'intelletto

Bellezza d'immaginazione è aggiunta

perchè l'intuito varchi il raziocinio.

Questo per te dovrà significare

"Passare dalla Perpendicolare 

alla Livella": tra loro integrati

il verticale con l'orizzontale,

qual forza d'ogni manifestazione,

raggiunto sia perfetto l'equilibrio.

(a.Manuali)

 

                                        dicembre 2006

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