MONACO DI BAVIERA 2004 e
la "Romantische Strasse" (Marisa U.)
Ci
eravamo lasciati con un 'arrivederci'...(tutto
il materiale è soggetto alle Avvertenze/Disclaimer)
Anche quest'anno mi sono recata in
Baviera. Sarà la magia che la città di Monaco l'anno scorso aveva esercitato
su di me o il desiderio di rivedere la 'mia'colonna annodata,scoperta lo scorso
anno, e che risulta la più recente in ordine cronologico, comunque rieccomi
qui, nella verde Baviera!
L'alba sta spuntando dietro le Alpi
Bavaresi,superato il confine Austriaco e quello Tedesco.C'è una stella che
accompagna il nostro cammino, e ora so (a posteriori) che si rivelerà
veramente una BUONA STELLA, per la mia ricerca sui simbolismi e, nello
specifico, sulle Colonne Annodate, che ho trovato nelle città di Wuerzburg e
Bamberga. Ma andiamo con ordine e iniziamo il viaggio...
Tornare una seconda volta nello stesso
luogo permette di osservare meglio i particolari, se si ha la sensibilità di
coglierli. Nell'insieme, la città offre molto da un punto di vista culturale e
abbiamo potuto vederlo anche nella
sezione precedente, con il breve reportage dello scorso anno. Quest'anno ho
raccolto più materiale fotografico relativo più al 'particolare' che al 'generale',
quest'ultimo facilmente reperibile sulle guide turistiche. Mentre il particolare
sfugge spesso a chi non è interessato a trovarlo. In ogni caso, godersi Monaco
è bellissimo:il suo ordine, le sue piazze, i suoi edifici, i suoi angoli, i
suoi giardini,la sua forza di risorgere dopo le devastazioni del secondo
conflitto mondiale, trasmettono armonia e serenità. E questo è paragonabile a
un fiore che si è messo in testa di crescere in mezzo all'asfalto,direi!
1
2
3 Il simbolo di Monaco:le guglie del Duomo, viste dal basso(1);da uno scorcio
della Weinstrasse;di sera, sullo sfondo, veduta da una delle vie più famose di
Monaco, il Tal (l'antica via 'del sale'),che qui termina e sfocia in Marienplatz,la
piazza più frequentata dai turisti.
4
Interno
5La monumentale tomba di
Ludovico IV il Bavaro e della consorte.
Quasi a ogni passo, si notano simboli per
le vie, come questi che sono presenti in un grandioso ed eccentrico edificio,
dedicato al matematico Ruffini.6
7
8Compasso e squadra(sovrastati da
una conchiglia tra l'altro) si addicono più ad un ambito esoterico,ma non mi è
dato sapere altro (per il momento...)!
9
10
11(cliccare per ingrandire) Tre immagini del Neus Rathaus, il Municipio
nuovo:una delle guglie con i doccioni simbolici(9);figure animalesche simboliche
che contornano i portali che si affacciano sulla Weinstrasse (10-11).
12.soffitto dell'ingresso della Asamkirche,la chiesa in trionfale stile rococò,con
specchi e giochi di luce,costruita dai due fratelli Asam (Egid Quirin e Cosmas):da
un sole con volto umano dipartono miriadi di raggi sottoforma di punti dorati
digradanti dal centro alla periferia.
13.
Particolare scena di 'Cenacolo',all'nterno della Damenstiftskirche:le statue di
Gesù e dei Dodici hanno dimensioni reali e sembrano vive(cliccare per
ingrandire).
14
Gliptoteca, uno dei più antichi musei d'Europa del genere,che conserva una
splendida raccolta di sculture, che i Wittelsbach
accumularono. Qui vediamo alcune ricostruzioni delle statue che dovevano
trovarsi nel timpano del tempio greco di Aphaia(io sono
un'aggiunta...posteriore!).
15
Una delle sale del Museo.
16Ricostruzione
cromatica della statua della dea Atena (l'opera di recupero dei colori, la loro
ricomposizione e stesura è stata svolta da un'equipe italiana):si noti il
serpente sul capo,sotto l'elmo,e il manto fittamente adorno di teste
serpentiformi.
17
18 Busto della dea Atena,con
grosso medaglione a forma di testa umana.
19
Sileno con il piccolo Dioniso,figlio di Zeus.Dioniso deve essere lasciato sulle
montagne (310/300 a.C.forse una copia).La scultura ha una spiccata espressività,
per me è quasi commovente. Nella parte posteriore, la statua di Sileno reca il
residuo (staccatosi o mai creata?)di quella che doveva essere una coda?
20
Eirene,dea della pace,con Plutone (copia del 370)
21
Splendida statua sdraiata raffigurante il Figlio di Niobe (320 -copia)
22
A sinistra,statua di probabile provenienza greca e,a destra,sua ricostruzione
cromatica.Sull'originale si notano ancora residui di colore primitivo (peccato
la stonatura moderna, cioè io!).
22Chiesa
di S.Giorgio(periferia di Monaco)
Poteva mancare una visita alla chiesa dove
l'anno scorso trovai la 'mia'colonna annodata? Assolutamente no! Anzi, sono
tornata per coccolarla un po'
23La
chiesa è Stadtpfarrkirche St.Anna, nel quartiere Lehel.
24(cliccare
per ingrandire) Il nodo visto in laterale:appaiono chiaramente segni incisi,che
non avevo notato lo scorso anno. Per ulteriori approfondimenti rimando nella
sezione apposita,dedicata alle colonne
annodate.
25 Visione del pulpito dalla parte della scala,si notino i simbolismi
incisi.
26 Già che c'ero, una
capatina per osservare meglio dal pulpito l'ho fatta anch'io, in buona...fede!
Nella parte interna non ho riscontrato segni o simboli.
27 La mania dei nodi sembra non sia svanita con gli ultimi scultori attivi nella
chiesa: anche i banchi recano motivi di intrecci.
Quest'anno ho potuto visitare la RESIDENZ,
dimora dal XIV secolo dei Wittelsbach.Originariamente
nata come loro Castello, fu modificato nei secoli e oggi è costituita da un
complesso di edifici,su tre corpi principali e ben dieci cortili
interni.E'immensa, tanto che pare abbia 130 stanze. Ne ho potute visitare
probabilmente la metà (credo che per questioni organizzative al mattino siano
aperte alcune stanze e il pomeriggio altre),compreso l'apparato denominato Nibelungensaule,realizzata
nel XIX secolo dall'architetto Leo von Klenze; il nome le è stato
conferito dai dipinti murali rappresentanti scene tratte dal celebre poema epico
tedesco medievale, I Nibelunghi.
La Residenz fu abitata dai sovrani
bavaresi fino al 1920,anno in cui dovettero abbandonarla per l'instaurazione
della Repubblica.
Nell'edificio si riscontrano vari stili
architettonici, variegati tra loro: potremo trovare quello rinascimentale, il
barocco,il rococò e il neoclassico.
Dopo il secondo conflitto mondiale,che lo
aveva seriamente danneggiato, fu compiuta una paziente opera di
ricostruzione,fedele ai disegni originali, che permettono oggi di godere appieno
della sua bellezza.La Koenigsbau è l'edificio voluto da Ludovico I in
stile neorinascimentale, su imitazione di Palazzo Pitti a Firenze, affacciato
direttamente sulla scenografica Max-Joseph Platz, e custodisce oggi
il Residenzmuseum(museo della Residenza), costituito da varie sale e
spazi, tra cui il Grottenhof, il cortile delle grotte
28,
dove mi trovo in questa foto. Si trova una nicchia decorata con
cristalli,conchiglie colorate e travertino.Molte le aggiunte barocche.
29
Dopo un breve percorso, si resta affascinati e rapiti entrando nell'Antiquarium
(foto),dove trovano posto innumerevoli busti di imperatori romani e personaggi
di alto rango.Tutte le pareti e le volte sono completamente affrescate e proprio
dove mi trovo nella fotografia,il sovrano riceveva i suoi interlocutori.Una
stanza di grande effetto.
30
in una delle nicchie si trova questa 'dama nera'...
31
Qui mi trovo nella 'Galleria verde',così chiamata perchè le pareti sono
dell'omonimo colore e ospitano ritratti.
A proposito di ritratti...Prima di partire
per Monaco, avevo svolto un lavoro inerente alla Rocca di Urgnano(BG), in
cui mi aveva stupito trovare il busto di Ferdinando Francesco d'Ungheria con il
ciondolo del Toson d'Oro, che portano gli appartenenti a tale Ordine. Per il
solito 'caso', mentre mi trovavo a visitare le sale della Residenz,a Monaco,
osservando uno dei ritratti dei tanti reali bavaresi, ho notato che il
personaggio portava il medesimo ciondolo
32
Si tratta proprio del Toson d'Oro o Vello d'Oro e l'illustre personaggio è Maximilian
I (regnò dal 1598 al 1651), fattosi ritrarre in giovane età, tra il 1594
-' 95.
In un suo ritratto fatto in epoca
posteriore,
33, ho notato che si
è fatto ritrarre ancora con la collana e il ciondolo del Toson d'Oro.
Nella stessa sala, vi è anche un altro ritratto, di Herzog Wilhelm V,principe
elettore di Baviera,che porta il collare del Toson d'oro(foto 34)
34
Ma il vello aveva deciso di non
abbandonare la mia attenzione e così l'ho rinvenuto su questo ritratto
35
(Massimiliano III-1727)
e su questo
36(Alberto
V)
E quindi su questi altri
37(cliccare
per ingrandire)raffiguranti, rispettivamente, ancora Massimiliano I (sopra) e
Guglielmo V Pio (1626).
Avevo capito che tale onorificenza aveva
contraddistinto parecchie generazioni di sovrani Bavaresi,era chiaro. Ma la
conferma l'ho avuta nella sala delle collezioni di antiche porcellane e
ceramiche cinesi. Qui, infatti, ho notato un piatto
38
che reca impresso-attorno allo stemma dei Wittelsbach - un collare con il
'nostro'ciondolo, il Vello d'oro! Il pannello a corredo ha poi chiarito la
questione
39 In esso (per fortuna
in una rara descrizione in inglese e non in tedesco!) viene detto che questo
piatto dipinto in blu e bianco,reca lo stemma dei sovrani Bavaresi e un collare
dell'Ordine del "Golden Fleece" (Vello o Toson d'Oro) e che
l'Onorificenza fu conferita al Duca Massimiliano I nel 1600.
Lo stemma dei Wittelsbach contornato dal
collare col ciondolo del Tosone è presente un po' ovunque,dai fregi nei
soffitti agli arazzi
40 A
sinistra dell'albero centrale, lo scudo dei Wittelsbach contornato dal collare
con il ciondolo; a destra, l'altro stemma Bavarese contornato da un drappo
terminante con un nodo.
La Residenz di Monaco, mi ha aperto quindi
nuove scoperte e nuove conoscenze,oltre ad avermi arricchito i sensi con i suoi
ambienti armonici.Ma sicuramente è stato emozionante visitare,al piano terra,
la Schatzkammer o stanza del tesoro, in realtà costituito da molte
stanze,che conservano pezzi di oreficeria che i Wittelsbach avevano iniziato a
raccogliere dal IX secolo (fino al XIX).Della più antica
collezione, restano solo nove esemplari, ma in complesso i pezzi esposti
sono circa centocinquanta. Un pratico e utilissimo sistema di audioguida
personalizzato per lingua del turista,accompagna il visitatore alla scoperta di
un mondo veramente dorato.
Uno dei capolavori più celebri (con
ragione!) conservati nel Museo del Tesoro è questo Cavaliere(San Giorgio) che
uccide il drago.
41 verso
42
recto
Il pezzo è datato al 1590 ed è
costituito da diamanti,perle e rubini. Il Cavaliere ha parti mobili,e sotto la
visiera(che naturalmente non è possibile alzare ai profani poichè il manufatto
è nella vetrina di protezione) ha le fattezze del volto del re Massimiliano I
che ne incaricò l'esecuzione. I colori che predominano sono il bianco,il rosso
e il verde, quest'ultimo colora tutta la parte dorsale del drago,mentre quella
ventrale è bianca, costellata di pietre rosse. Il cavallino ha una bardatura
impeccabilmente bella e le sue parti scoperte sono in pietra rosa.La statuetta
fu eseguita per fare da 'guardia' al reliquiario di S.Giorgio,che si trova al di
sotto. Il reliquiario è inciso con vari simboli e,al centro,mostra da entrambi
i lati gli stemmi della dinastia, con un collarino e un tosone d'oro
appesi attorno. Nell'immagine n.42, si può notare,nella vetrina sullo
sfondo,una meravigliosa collana riccamente lavorata e impreziosita da pietre
preziose di forma geometrica: pare che l'abbia indossata Anna d'Austria ma per
certo veniva indossata dai sovrani nelle loro uscite di rappresentanza o
ricevimenti (vi venivano probabilmente anche appesi i ciondoli degli Ordini di
appartenenza).E'uno dei nove cimeli più antichi della collezione.
I Wittelsbach avevano fondato l'Ordine
di San Giorgio in Baviera,che ha come emblema una croce patente simile a
quella dei Cavalieri di Malta.Nelle vetrine di una delle sale della Schatzkammer
sono in mostra i gioielli dei due Ordini cui hanno appartenuto i Wittelsbach: il
Golden Fleece e l'Ordine di S.Giorgio.
43
44
45
46
I pezzi esposti,per il loro splendore,
richiamano sicuramente l'attenzione dei turisti, nessun pezzo escluso, però
sono rimasta particolarmente colpita da un paio di anelli, che infatti -in base
alla loro descrizione che ho potuto ascoltare- sono singolari.
47
Questo anello d'oro termina nella parte superiore con una sorta di tempio in
miniatura.Non era,evidentemente, un anello da portare, anche se fu utilizzato
per un matrimonio tra membri della famiglia reale. Sembra che il suo valore
simbolico sia notevole, richiamando il tempio di Gerusalemme (la
realizzazione della Gerusalemme celeste quale simbolo di 'perfezione').
Non si conosce bene come sia giunto ai Wittelsbach.
48
(cliccare per ingrandire)Questo è nelle ultime vetrine espositive; è un anello
molto particolare,di provenienza incerta. L'audioguida ha menzionato la leggenda
secondo cui uno dei Wittelsbach l'avrebbe tolto in battaglia dal dito di un
arabo e portato con sè in Germania, ma le fattezze e la lavorazione depongono
per un manufatto di epoca Incaica (Sudamerica),o perfino preincaica. Si
pensa,quindi, che forse il pezzo potesse essere stato contenuto in uno dei
cofanetti artistici che i Wittelsbach facevano importare appositamente
dall'Oriente (India o Cina) e che sono esposti nelle stanze del Tesoro. Resta
comunque da capire il tragitto che fece questo anello dalla sua patria orginaria(se
veramente creato da un orafo Incas) a Monaco di Baviera! Forse per questo è
ancora più emozionante goderne la visione e la mirabile lavorazione. La parte
anteriore è costituita da una testina di volatile(condor?)finemente cesellata e
decorata.
La Residenz mi ha
riservato,inoltre,un'ulteriore sorpresa.
In un corridoio ho trovato esposte
numerose tele, senza cornice, dipinte nel corso del 1800. Prospettano scorci di
rinomate città italiane,come Firenze,Venezia,Napoli,Torino,etc. però
immortalate in epoche antecedenti alla stesura dei dipinti,presumibilmente. Ogni
quadro riporta una didascalia a corredo,al di sotto del dipinto (in tedesco). La
cosa che mi ha incuriosito maggiormente in questi dipinti(oltre al fatto che
avrei voluto sapere perchè questi dipinti si trovano qui, chi ne è l'autore o
gli autori,se tale 'collezione'fu collocata dopo il conflitto mondiale- ricordo
che la Residenza fu distrutta con la guerra- o se già c'era prima e le tele
messe al riparo) è che tra le grandi città italiane ci sono anche siti piccoli
e poco conosciuti,come MONTE CAVO, di cui mi sono occupata parlando del
fenomeno della strada in salita/discesa di Ariccia. Perchè l'autore ha
immortalato questo scorcio? Cosa c'era di così particolare? Con la fotocamera
digitale ho potuto riprendere il dettaglio dell'edificio che si intravede sulla
roccia.Forse ulteriori informazioni potranno aiutare a chiarire meglio la
questione...
49
50
Dipinto di Monte Cavo: veduta generale e didascalia completa(49); particolare
dell'edificio ritratto nel quadro (50).La didascalia dice: STEINE WARFST DU BERG
AUS,EINSTENS EROB'RER DIE GEGEND;BEIDE RUHET IHR NUN,RUHET FUR
EWIG NUNMEHR.
Monte Cavo.
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La "Romantische Strasse"
o Strada Romantica è un percorso lungo oltre trecento chilometri (341
Km) che attraversa tutta la Baviera,come si vede dalla cartina sotto, la quale
mostra alcuni dei centri più importanti che si possono toccare (in totale la
strada interessa 26 comuni); naturalmente disponendo di un periodo di tempo
notevolmente lungo, cosa che non ho avuto! Fussen è la cittadina che
segna il limite meridionale di questo percorso,mentre Wurzburg quello
settentrionale. E' uno dei percorsi più belli e importanti della Germania,
immerso nel verdeggiare delle vallate,dei boschi,segnato da fiumi e laghetti
molto suggestivi, oltre che castelli e fortificazioni di varie epoche.Le cime
alpine non superano nei punti più elevati i 1000 metri di altitudine. Se si
lascia la strada e ci si porta in uno dei villaggi caratterizzati quasi
invariabilmente dai campanili a guglia esilissima, si scoprono tesori medievali
dove il tempo sembra essersi fermato.Non mancano i Parchi Naturali e le foreste.
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Avendo come meta a nord le cittadine di
Wurzburg e Bamberga, lungo il tragitto ho potuto soffermarmi solo a Noerdlingen,
che sapevo essere situata nel cratere lasciato da un meteorite caduto in
questo punto 15 milioni di anni fa. La città,infatti,ha una forma
caratteristica
,circondata
oggi da mura medievali circolari(ovviamente)che hanno undici torri
(datazione XIV-XV secolo d.C. molto ben conservate, e il diametro del cratere in
cui è accoccolata misura 25 chilometri.Oggi è il bacino di Reis e vi si trova
un interessante museo, che ha il nome omonimo (Museo del cratere di Reis)
e che conserva reperti ritrovati in loco (rocce, meteoriti,fossili,etc.)
,oltre
a narrare la storia della nascita di questa regione. Esso si può definire un
museo geologico-spaziale.Questo sito ha acquisito importanza notevole tanto da
ospitare gli astronauti delle missioni "APOLLO 14" e
"APOLLO17" nel 1971,che qui effettuarono un "field
training"per prendere 'confidenza'con i crateri che avrebbero trovato sulla
Luna.In segno di gratitudine per l'ospitalità ricevuta, venne in seguito
consegnata una roccia lunare al Museo,che è qui conservata.
Questo curioso giullare medievale è effigiato accanto al portale d'ingresso del
Municipio,costruito nel XIV sec. ma rimaneggiato nel XVII. Nello spiazzo
antistante lo scalone di pietra esterno, si dice che venivano tenuti i
prigionieri. Il giullare,così, non era più solo: la scritta che sta al di
sotto di lui infatti dice "NUN SIND UNSER ZWEY", più o meno
"Adesso siamo in due"!.
WÜRZBURG
Ed ecco Würzburg, città che mi ha donato emozioni fortissime, basti
pensare che proprio dietro quella porticina in basso,nell'edificio dalle quattro
torri cuspidate,al centro, dove quasi a indicarle si staglia l'ombra del
campanile del Rathaus (il municipio), ho trovato le più meravigliose e
emblematiche colonne annodate da quando è iniziata la mia Ricerca in merito.
Würzburg è situata a 49°,48' latitudine
settentrionale,9°56' longitudine orientale,182 m sul livello del mare; è
circondata dallo Spessart, dal Rhoen e dallo Steigenwald nel triangolo del fiume
Meno,situandosi soprattutto alla destra di questo.
Ha 130.000 abitanti ed è stata insignita del titolo di "Città d'Europa".
E'una città molto all'avanguardia nell'high-tech,anche se
-visitandola- non si ha certo l'impressione preminente di modernità, forte com'è
la sua impronta medievale, che la seconda guerra mondiale non è riuscita a
spegnere.
L'anno 741 segna una svolta per Würzburg,allorchè
Burcardo
venne dichiarato
primo vescovo della città e fondò (probabilmente sul sito di una chiesa
precedente intitolata St.Mary) una chiesa,che divenne la cattedrale
provvisoria.Nel 689 circa, gli apostoli francofoni Kilian,Totnan e Kolonat erano
stati uccisi a Würzburg,forse sul sito dove oggi sorge la chiesa di Neumuenster(che
nella cripta,infatti,conserva la tomba di San Kilian). Detta chiesa è proprio
vicina al Duomo attuale (intitolato a S.Kilian). Fu quando,nel 743 o forse nel
752,il vescovo ricevette le loro reliquie,che decise di costruire una cattedrale
dove conservarle,anche se tuttavia appare più probabile che fosse il suo
successore,il vescovo Berowelf (768-69/ 800) a farlo. Essa fu consacrata
nel 787-88 probabilmente in presenza di Carlomagno. La prima cattedrale
venne distrutta da un incendio il 5 giugno 855 e venne ricostruita sotto il
vescovo Arn (855-892) in forme che sono state modificate nei due secoli
seguenti. Con il vescovo Bruno (1034-45) si può dire che si realizza la
cattedrale che vediamo oggi,nella struttura portante.Iniziata nel 1040, si
ispirò alla Cattedrale di Spira. E' caratterizzata all'esterno da
quattro campanili o torri, le cui due orientali erette nel 1237.
Cripta della Cattedrale di
Wurzburg:tomba del vescovo Bruno.
Scorcio della grande cripta del duomo
Una
delle celle,interdetta al pubblico.
Splendida croce in una delle celle (protetta da grata),datata al periodo
Carolingio tardo (metà IX secolo circa) con -al centro- un volto di uomo
barbuto anziano.
Due lastre forse tombali conservate nella cripta,che riportano raffigurazioni di
due Cavalieri in pose un poco 'curiose'. Purtroppo tutte le descrizioni sono in
lingua tedesca,nemmeno una in lingua inglese!
Scorcio del chiostro del duomo di S.Kilian,che conserva lapidi sepolcrali di
vari periodi,come questa che inserisco poichè il Cavaliere in questione reca
sulla cintura alcuni simboli che abbiamo studiato in altre sezioni,come il nodo
di Salomone.Sulla mano guantata,vi sono delle lettere che sono poco decifrabili
(cliccare per ingrandire).Sullo sfondo della foto grande, il giardino del
chiostro gotico con il caratteristico pozzo di epoca barocca.
Altra veduta del pozzo e della torre est della cattedrale (visti dal porticato
del chiostro).
Uno scorcio di una delle numerose cappelle del duomo,in stile moderno.
Nei secoli XVII e XVIII i principi vescovi
commissionariono stupende opere per il duomo,attingendo dai loro fondi personali
(almeno così si tramanda).
Altri edifici da visitare a Wurzburg sono
la RESIDENZ (patrimonio dell'umanità dichiarata dall'UNESCO), capolavoro
di architettura barocca,con lo scalone interno di Balthasar Neumann e i soffitti
affrescati da G.B.Tiepolo. Nelle immagini,alcuni scorci dell'esterno della
dimora principesco/vescovile.

Le guglie della chiesa di S.Johannis,interamente ricostruita dopo il secondo
conflitto mondiale.
Per
le vie di Würzburg: sullo sfondo,in alto, la Fortezza Marienberg, che
domina l'abitato.
La targa che ricorda che qui lavorò Elena Petrovna Blavatskij(1831-1891),fondatrice
della Società Teosofica, e scrittrice russa. A Wurzburg, stese una gran parte
de La Dottrina Segreta.
Mariencapelle,in stile tardogotico,iniziata nel 1377 e terminata nel
1481,che ricorda vagamente la
St.Chapelle di Parigi. Qui è sepolto, tra gli altri, l'architetto tedesco
B.Neumann (e molti personaggi e Cavalieri di Würzburg)
.
Particolare del portale della chiesa Deutschhauskirche,che fu la chiesa
dei Cavalieri dell'Ordine Teutonico, ma che purtroppo apre solo la
domenica (ed era un giorno feriale quando mi recai lì!). Ho potuto fotografare
i pannelli posti all'esterno,ma non dicono molto in merito. Da notare il piccolo
volto inserito nell'archivolto e il particolare tipo di croce nel timpano.La
chiesa è stata ricostruita dopo la seconda guerra mondiale.
La porta di Scherenberg(1482),
conduce alla spettacolare Fortezza di Marienberg, che nella seguente foto
si vede sullo sfondo.Sotto di me, c'è il fiume Meno:Marienberg, infatti, sorge
sulla sponda opposta.
Fonti storiche attestano una presenza Celtica sulla collina,all'incirca nel 1000
a.C. Nel 706 d.C, vi fu consacrata la più antica chiesa di Wurzburg,dedicata
alla Madonna,che costituisce il nucleo più antico della Fortificazione.Si ha
notizia della fondazione della fortezza nel 1201, data cui risale la torre
centrale.Nei secoli fu ampliata e rifortificata. Nel corso del 1500 le fu
conferito l'aspetto rinascimentale. Nel 1631 fu conquistata da Gustavo Adolfo di
Svezia; venne modificata in stile baroccheggiante e vi si aggiunse il giardino
principesco. Oggi è sede di importanti musei(tra cui quello di sculture
gotiche di T.Riemenschneider, molto noto in Germania).
Attimo di sosta sul bordo di una bella fontana di Würzburg, prima di proseguire
il percorso...