La Sacra Sindone
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Sindone1.jpg (5364 byte) Copia della Sindone esposta nel duomo di Torino

Secondo la tradizione, sarebbe il telo che avrebbe avvolto il corpo di Gesù dopo che fu deposto nel Sepolcro, ma a tutt'oggi non c'è una risposta precisa di come l'immagine abbia potuto formarsi. Certamente però gli scienziati sono in accordo che non si tratti di un'immagine dipinta ma di un'ossidazione superficiale della cellulosa contenuta nelle fibre del lino. Un corpo umano ancora vivo ma in seguito deceduto, è stato avvolto in questo lenzuolo, che misura 436 cm x 110 cm.

Nel corso dei secoli ha subìto molte vicissitudini.

E' conservata nella cattedrale di San Giovanni Battista a Torino, presso la Cappella costruita dal Guarini, che le ha saputo imprimere un significato simbolico, specialmente nella originale cupola "a petali".

Essa è rivestita di marmi neri. Naturalmente, quello che si vede nella mia foto è ciò che viene esposto normalmente nella Chiesa, una copia del famoso Telo perchè Esso viene mostrato al pubblico solo in occasioni speciali e, in genere, durante il Giubileo proclamato dal Papa. Pochi sanno che la prima ostensione della Sindone nella città di Torino avvenne nella Real Chiesa di San Lorenzo, situata in piazza Castello, di cui ci siamo occupati in questo sito, sempre opera dell'architetto Guarino Guarini.

La Sindone è stata datata con il Carbonio 14 intorno al 1260 e il 1390 ma queste analisi sono risultate inattendibili perchè i lembi di tessuto analizzati sarebbero stati prelevati da pezzi di lino usati per il rattoppo medievale. E' noto, però, come la Sindone 'inizi' a circolare in Europa attorno al XIV secolo.

Il sudario di OVIEDO compare nella storia documentata già intorno alla fine del 600/700 ma se questo telo e la Sindone sono riferiti allo stesso corpo che avrebbero avvolto, non si spiega perchè la Sindone inizi a circolare molto più tardi.
La teoria dell'irraggiamento si basa su studi condotti da fisici che hanno elaborato un modello matematico che spiega come è "teoricamente" possibile che, nello scindersi, una piccola parte dei neutroni e protoni presenti nel corpo umano,  possa generare un flusso di particelle che porterebbero a due conseguenze :

la prima è stata quella di IRRADIARE il telo della Sindone che, impregnato di aloe e mirra al buio di un sepolcro, era diventata come una pellicola fotosensibile in una camera oscura.
la seconda è stata quella di "ringiovanire" lo stesso tessuto ( per gli attuali metodi di datazione al C14) di circa 600 anni.

Se il sudario di OVIEDO è dunque più giovane di circa 600 anni ci troviamo ampiamente nel periodo storico di Gesù.

Altra particolarità curiosa è che le tracce ematiche sono riconducibili ad un soggetto di gruppo AB, sia venoso che arterioso. Importante è che si tratta di sangue di individuo prima e dopo la morte. Il sangue risulta dello stesso tipo di quello presente nel miracolo di Lanciano(CH) e del sudario di Oviedo,come accennato.

LE 'TRASFERTE' della Sindone

E' ipotizzabile che la sindone, sia stata tenuta nascosta dai primi cristiani…" in quanto considerata dagli ebrei oggetto impuro, poiché "contaminato" dal sangue stesso del condannato. I primi cristiani, già oggetto di repressioni e discriminazioni, non avevano certo bisogno di mostrare in pubblico una reliquia così "compromettente", strettamente legata al loro capo spirituale.
In seguito, nel secondo secolo si parla già di un "Volto Santo"(ne abbiamo parlato occupandoci di Manoppello), conservato a Edessa, quello che solo successivamente verrà identificato come "Mandylion", cioè un’immagine "achiropita" (non dovuta a mani umane), molto probabilmente la stessa Sindone che vediamo noi oggi ma piegata in più strati, al fine di mostrare solo il volto, celando così il resto del corpo di Gesù torturato e crocifisso.
Nel 944 il "Mandylion" viene traslato a Costantinopoli (per preservarlo dai saraceni) e nel 1147 è documentata la visita a Costantinopoli di Luigi VII di Francia, durante la quale può ammirare la Sindone.
Nel 1204 la Sindone scompare dall’area mediorientale (ad opera dei crociati, dopo la quarta crociata e la riconquista di Costantinopoli) ericompare solo 150 anni dopo, a Lirey, in Francia nel 1354.
E qui nascono le ipotesi "templari".
La Sindone riappare in mano di tale Goffredo di Charny, il quale aveva un fratello proprietario di alcuni feudi in terra greca (e qui il "passaggio" della Sindone da Costantinopoli verso l’Europa tramite la Grecia) ma soprattutto era strettamente imparentato con un certo Goffredo di Charny (o Charnay per alcuni), maestro templare di Normandia, il quale finisce, nel 1314, bruciato sul rogo assieme a Jacques de Molay.
Altro indizio è la venerazione, da parte dell’ordine, di un volto o testa che compare più volte nei capi di imputazione della condanna per eresia dei templari. Ma, come se non bastasse, a Templecombe, in Gran Bretagna, in un castello templare è stata scoperta nel 1944 un’immagine del volto Santo (praticamente identico al volto dell’uomo della Sindone), dipinta su un pannello dotato di serratura, probabilmente un buon nascondiglio. Ma per cosa?
Nel 1453 Margherita di Charny (discendente di Goffredo) cede la Sindone alla moglie del duca Ludovico di Savoia e il resto lo si conosce bene.

Divenuta proprietà dei SAVOIA, essi faranno appositamente costruire la Cappella per custodirla, mettendola in comunicazione diretta con il Palazzo Reale. Nel 1983 il re in esilio Umberto II di Savoia la dona alla Santa Sede.

Per maggiori informazioni sulla storia delle 'trasferte'della Sindone

IL SUDARIO DI OVIEDO (SPAGNA)

IL  SUDARIO DI OVIEDO

Il Sudario è presumibilmente l'altro panno di cui parla il Vangelo di Giovanni (versetti 5.8 del capitolo XX):"...entrò nella tomba e vide il telo per la sepoltura ed il panno che aveva coperto la sua testa ,non insieme al telo sepolcrale ma arrotolato separatamente".Le analisi al radiocarbonio eseguite sulla Sindone di Torino hanno datato il lino al Medioevo ma ciò sarebbe dovuto all'effetto delle manipolazioni(a mani nude), mentre tutte le altre analisi (mediche, botaniche, ecc.) hanno dato diversi risultati.
Infatti le ultime novità riguardano il fatto che potrebbe trattarsi di una realizzazione prodotta con vari balsami e poi irraggiata. Come si spiegherebbero però le tracce di sostanze ritrovate a livello delle caviglie dei piedi dell'uomo della Sindone, ovvero alcuni cristalli di travertino aragonite (una rarissima forma di calcite che è presente vicino alla Porta di Damasco, a Gerusalemme)?
Il Sudario di Oviedo riporta sangue del gruppo AB e da sei parti di fluido proveniente da edema polmonare(che sarebbe significativo per capire a cosa sarebbe stata dovuta la morte del soggetto:asfissia).
Le conclusioni cui sono giunti i ricercatori spagnoli sembrano conferire 70 punti in comune per la parte anteriore con la Sindone di Torino e 50 per quella posteriore;pertanto sembra poter dire che coprirono la testa dello stesso soggetto. Poi c'è la faccenda dei 'pollini': differenti sui due Teli di lino,ma questo parrebbe giustificato dal fatto che essi seguirono, nella storia, due percorsi differenti. Si sa per certo che il Sudario si trovi in Spagna dall'VIII° secolo:se ha coperto lo stesso volto dell'uomo della Sindone, come è possibile che quest' ultima risalga al Medioevo?
Teniamo conto che la Chiesa non si è mai pronunciata al riguardo e che QUALCHE ANNO FA è tornata prepotentemente alla 'ribalta'per i libri di Knight e Lomas, oltre che di Baigent prima, secondo cui l'uomo della Sindone sarebbe l'ultimo Gran Maestro Templare, Jacques de Molay.
Restiamo in attesa di ulteriori indagini per avere maggiori dettagli sull'Uomo della Sindone, un grande e secolare mistero.

Sezioni correlate in questo sito:

Nuove scoperte sulla Sindone (2010)
Il Museo della Sindone a Torino
La prima chiesa della Sindone
Torino magica
Italia da conoscere(Misteri italiani)

 

 

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