Entrando,si nota
sulla destra la chiesa, preceduta da un portico colonnato.Essa sorse nel
1317 sul primitivo impianto eremitico e venne ampliata qualche decennio
dopo(assunse le forme barocche dell'interno nel '600).Nel
portico si possono ammirare residui di affreschi monocromi
quattrocenteschi. Tra il 1404-1408 venne aggiunta la torre in pietra che
domina l'intero complesso architettonico.
Nella foto sopra,si
può vedere il chiostro interno,già in zona di clausura.Questo
chiostro è denominato 'dei beati' ed è arricchito,sulle pareti,da
affreschi considerati tra i più mirabili della Toscana.
Uno dei più
importanti è quello che illustra il passaggio dalla vita eremitica a
quella monastica cenobitica. Con il passare del tempo,infatti,cambiò il
modulo contemplativo dei monaci,che si riflettè anche sull'architettura:
si diede più spazio ai momenti di vita collettiva,incentrata soprattutto
sul momento della preghiera corale,considerata il punto più alto della
vita cenobitica. In un quadro conservato all'interno c'è un dipinto detto
'Albero genealogico' (la santità fiorita a Lecceto)
poichè vi sono rappresentati 33 monaci -attorno alla Crocifissione di
Cristo- che nel tempo sono stati venerati come beati.
Il periodo di
maggior splendore per Lecceto fu il 1300 ed è curioso il fatto che,pur
trovandosi decentrato rispetto ai grandi Centri,esso sia stato il fulcro
della spiritualità monastica,della produzione artistica e modello per le
Osservanze Agostiniane che si svilupparono in seguito in tutta Italia.
Dopo alcuni lavori
di ampliamento,con l'epoca Napoleonica la vita monastica subì
un'interruzione e i beni del complesso furono venduti nel 1810(quale
perdita!), portando ad una condizione di degrado e progressivo abbandono
fino al 1972,quando vi si installò (dopo i debiti lavori di
restauro) una piccola comunità di Monache di Vita Contemplativa,legate
alla Regola Agostiniana.La Tradizione non si è dunque persa.
Foto:Controfacciata
del portone d'ingresso e veduta del viale di accesso.
Il
Monastero accoglie anche persone desiderose di vivere in
silenzio,preghiera e solitudine.
Un'iscrizione
latina,visibile nel primo chiostro,attesta che Sant'Agostino-il
fondatore della Regola- trascorse a Lecceto un periodo della propria
vita,consolidando una tradizione apocrifa,riportata da alcuni Autori
medievali, secondo la quale il vescovo di Milano Ambrogio,battezzando
Agostino,volle rivestirlo da eremitano. Sant'Agostino avrebbe vissuto con
gli eremiti che seguivano San Paolo di Tebe e Sant'Antonio
Abate,che furono i primi padri del deserto.Le figure di Sant'Ambrogio
e di Sant'Agostino ci riportano mentalmente al luogo
dove la leggenda dice che furono battezzati,a Milano.E' un filo che
collega edifici in cui siamo già stati,di personaggi di cui ci siamo
occupati in altre sezioni di questo sito, a testimonianza di come -nelle
nostre piccole Ricerche, nei nostri 'due passi'- percorriamo itinerari che
si incrociano e,spesso,si riunificano, per donarci un quadro più
completo.
Le
sensazioni che si hanno trascorrendo un po' di tempo in questo ambiente
sono onestamente impossibili da descrivere:ci si sente fuori dal mondo,e
pensiamo a come debbano vivere la propria sfera spirituale le monache,che
vi trascorrono intere giornate di vita contemplativa.
All'uscita,non
siamo stati immuni dal richiamo della folta vegetazione e ci siamo voluti
cimentare(tra il 'serio' e il faceto,ci si perdoni!) in un sereno
raccoglimento sotto le confortanti fronde di un secolare ulivo.
Una
piccola,salutare pausa,prima di recarci ad un altro eremo,forse collegato
anche a livello sotterraneo a questo,chi può dirlo? Gli anacoreti un
tempo vivevano più sotto che in superficie...Ci attende infatti un luogo
ricco di mistero,San Leonardo al Lago.
(Marisa
Uberti- Avvertenze/Disclaimer). |