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TEMATICHE: Due passi nell'Italia nascosta Simbologia e Cultura Orientale UTILITY: Ricerca veloce titoli per argomento SERVIZI:
| (di Marisa Uberti)
Una città che pare uscire da un libro di fiabe:questa è Carcassone nella sua parte vecchia o 'alta'. Quella che sembra a tutti gli effetti una cartolina, è una nostra foto scattata con la stessa meraviglia con cui probabilmente qualcuno di voi la sta guardando o l'avrà guardata andando sul posto.Non si può non restare senza fiato per lo stupore,infatti,quando si transita per la Statale e,attraversato il ponte sul fiume Aude,la si scorge.Lasciata la macchina in uno dei parcheggi nella città 'bassa' oppure spingendosi fin nei pressi del cimitero(con parcheggi a pagamento),è quasi d'obbligo raggiungere i bastioni a piedi.Soltanto così si potranno infatti assaporare per intero gli angoli,le iscrizioni,le botteghe che costellano le vie che conducono alla Cittadella medievale e immergersi davvero in un'atmosfera complice.
Sosta sul ponte vecchio: sullo sfondo le torri della Citè di Carcassone.Il momento migliore è cominciare il percorso il mattino presto, quando l'aria è ancora umida di note magiche e non c'è molta gente. L'ideale è disporre di almeno un paio di giorni di soggiorno per poter espletare una discreta visita. Il clima può variare anche bruscamente.Trattandosi di una zona ai piedi della Montagna Nera(Pirenei), dalla quale spirano venti freddi, bisogna equipaggiarsi(coprirsi) ma durante il giorno, se esce il sole, bisogna indossare indumenti molto leggeri (si tenga presente che quando siamo andati in loco era fine aprile:si passava dalla giacca a vento alla canottiera con estrema facilità!). Veduta della città 'bassa' di Carcassone, molto diversa dalla Medievale cittadella alta. Molto apprezzata per la sua posizione sopraelevata, tra il Razès a sud e la Montagna Nera a nord, era nota ai Fenici e ai Greci,che avevano fondato colonie sulle coste meridionali della Francia.Gli scavi archeologici hanno permesso di stabilire che la zona dove sorge la Citè era abitata stabilmente fin dal VI sec.a.C .Nel III sec. a.C. c'era un 'oppidum' gallico della tribù renana dei Volsci Tettosagi, che forse si chiamava Carcaso. I romani fondarono la colonia Julia Carcaso e il Castellum Carcaso tra il 43 e il 30 a.C. che vennero progressivamente ampliati e protetti nel 400 d.C. da mura fiancheggiate da torri per fronteggiare le invasioni dei cosiddetti 'barbari',che comunque riuscirono a penetrarvi nel 412, occupandola. Erano i Visigoti, che detenevano tutta una zona chiamata Septimania (e che comprendeva l'Aude,i Pirenei orientali, il Gard, l'Herault) e che vennero battuti circa un secolo più tardi da Clodoveo (re Merovingio) a Vienna ma non riuscì a scacciarli.Senza requie, Carcassonne venne conquistata dagli Arabi nel 725, ai quali a sua volta riuscì a sottrarla il re Carolingio Pipino il Breve nel 750; venne affidata ad un conte franco ed iniziò così la sua sorte di feudo, posto sotto il casato di Barcellona, ben presto soppiantato da quello di Trencavel, visconte di Bèziers. Sono personaggi e luoghi che faranno la storia del pays d'Oc. Nel 1130 si inizia a costruire,sulle rovine del Castellum romano, il Castello Comitale o Chateau Comtal, che esiste ancor oggi, pur se rimaneggiato. Fu qui che si svolsero tutti gli avvenimenti legati alla strenua difesa contro gli 'invasori del Nord', cioè i francesi, come li chiamavano gli abitanti dell'Occitania (l'attuale Francia meridionale a cavallo dei Pirenei). Nel 1150, quando si consacra la cattedrale di Saint Nazaire, situata all'interno delle mura, si diffonde in tutta la contea la religione Catara, ramo di quella cristiana ma di matrice 'gnostica'contro la quale il papa Urbano III indirrà nel 1209 una Crociata, passata alla storia come crociata contro gli Albigesi. (o catari). I Catari erano considerati alla stregua di 'eretici' dalla Chiesa ufficiale romana e perseguitati.Il 1 agosto 1209 Simon de Montfort cinge d'assedio Carcassone che riesce ad espugnare pochi mesi dopo,forse per tradimento di qualcuno.Gli abitanti vengono proscritti e il visconte Raimond Roger Trencavel, reo di aver protetto i Catari (che fino ad allora erano vissuti pacificamente nelle sue terre convivendo con cristiani e musulmani), viene rinchiuso in una delle torri della citè e muore misteriosamente il 10 novembre 1209 ancora molto giovane.Nel 1218 muore anche Simone de Montfort, ucciso in battaglia e suo figlio Amaury non riesce a mantenere i territori conquistati dal padre.Seguono periodi di lotte intestine; nel 1240 il borgo viene raso al suolo dalle truppe del re di Francia Luigi IX (il re santo), gli abitanti tutti esiliati, a cui verrà concesso di stabilirsi sulla riva sinistra dell'Aude, la città bassa attuale. Nel corso del XIII secolo lo Chateau Comtal verrà sempre più dotato di sistemi di difesa, da parte dei nuovi signori, rendendolo inespugnabile.Nel 1659 viene firmato il famoso Trattato dei Pirenei con cui il Rossiglione diventa possedimento francese e Carcassonne diviene l'elemento principale del dispositivo di difesa al confine tra Francia ed Aragona.Ma perde lentamente d'importanza, tanto che nel 1835 l'instancabile Prosper Merimèe (che già avevamo visto quale 'salvatore'dell'abbazia di Le Thoronet) segnala il pericolo che il borgo soccomba all'indifferenza del tempo e dell'umanità.Se ne prende atto e nel 1844 si incarica l'architetto Viollet le Duc (lo stesso che restaura Notre Dame de Paris e molti monumenti francesi in quel periodo) di riparare la cattedrale di Saint Nazaire, che in realtà aveva smesso di essere sede episcopale già dal 1803, quando fu trasferita alla chiesa di Saint Michael nella città bassa.Nel 1896 il papa Leone XIII la erge a Basilica Minore.Nel 1850 si corre un serio pericolo:un decreto prescrive di demolire tutte le fortificazioni! Per fortuna Cros de Mayrevieille lo abroga e possono cominciare i lavori di restauro di tutto il complesso, grazie ai quali noi oggi possiamo visitarlo, ammirarlo e conoscerlo.Per poi donarvi qualche 'flash' dei nostri due passi. La salita e il borgo Mentre si sale, si noteranno alcuni dettagli curiosi, come il cartello di un Ristorante (si noti la U che pare una N inversa) dal nome Les Bergers d'Arcadie, i Pastori d'Arcadia, come il noto quadro di Nicolas Poussin (il quale si era ispirato ad uno del Guercino) che tanto ha dato da scrivere a chi si è occupato del mistero della vicina cittadina di Rennes le Chateau...La stessa iconografia è scolpita sul sepolcro del pittore Poussin(morto nel 1665) nella chiesa di San Lorenzo in Lucina a Roma, da noi visitato nel 2004 (cfr.articolo relativo),voluta da Chateaubriand nel XIX secolo. Chissà come mai questo locale ha voluto chiamarsi proprio così...? Certo, se ci pensiamo bene, la cittadina dell'abate Sauniere non è affatto distante da Carcassonne e proprio questa era la diocesi a cui faceva capo la piccola chiesina di Santa Maria Maddalena a RlC. Non fu qui,dal vescovo Billard, che venne l'abate Sauniere a chiedere consiglio quando trovò le 'supposte'pergamene (o che altro?)in uno dei pilastri della restauranda chiesa? E sempre a Carcassonne si alterneranno le vicende prima favorevoli all'abate(Billard pare avesse in simpatia Sauniere,quasi un suo protettore) poi avverse (il vescovo che succedette non fu così tollerante nè magnanimo). Monsignor Billard fu colui che, tra l'altro, acquistò nel 1893 la chiesa di Notre Dame de Marceille a Limoux (spendendo ben 1.200.000 franchi dell'epoca, derivati da un lascito testamentario) dove c'è una famosa Madonna Nera e che si trova a soli otto chilometri da Carcassonne. Insomma, i famosi' fili' si intrecciano in questi due passi occitani.Gli stessi 'passi' movimentati che hanno mosso tutti i personaggi legati al mistero di RlC e che sono passati, invariabilmente, proprio da Carcassonne.
Altro edificio da osservare è quello che presenta una croce Catara,ma è ormai lo stemma della città di Carcassone, e, poco più avanti,sempre sulla lunghissima Rue Trivalle,si impone alla vista una serie di 'murales',in cui campeggiano tutte le iniziali della parola CARCASSONNE, in ampi quadrati policromi,che narrano la storia della cittadina, che sviluppa per molti metri sul muro sinistro (rispetto al castello, che apparirà- più avanti-a destra)
Perchè Carcassonne è una città dai mille volti.Tra i tanti è anche 'canzone di gesta':il primo poema epico francese fu quello di Orlando ,scritto quando si ergeva lo Chateau Comtal.Il conte Orlando, figlio di Carlo Magno, acquartierò il suo esercito dentro le mura, da poco riprese dai Saraceni.E' canzone dei Trobadour (i Trovatori, menestrelli medievali itineranti), che con sagacia riuscirono a portare fuori da questi luoghi la storia che li ha attraversati.Canzone cortese e di cronaca, quando evoca la guerra crudele perpetrata contro gli Albigesi. Celebra anche la corona di Francia e compone l'elogio della pace difesa dai gigli. Finalmente ci si ritrova al cospetto della Porta Narbonese, preceduta dal benvenuto di una singolare dama:è Madame Carcas! Qui la vediamo in una copia restaurata. Reca l'iscrizione latina "SUM CARCAS" (XVI sec.).
mentre all'interno del Castello si può vedere l'originale:non resta quasi più nulla! La leggenda narra che Madame Carcas era la moglie(qualcuno dice 'figlia') del re saraceno Balaad,che nell'VIII secolo regnava sulla città.Rimasta vedova perchè lo sposo venne assassinato, dovette ingegnarsi per fronteggiare l'assedio che Carlo Magno(o Pipino il Breve,alleato con i Visigoti per l'occasione) aveva deciso di mettere al castello e resistette per ben cinque anni fino a che i viveri scarseggiarono.Ma l'intrepida regina escogitò uno stratagemma:fece prendere l'ultimo maialino vivo e lo fece rimpinzare con il grano che ancora era rimasto,poi lo gettò da uno dei bastioni della città,facendo credere agli assedianti che gli assediati disponevano ancora di cibo in abbondanza! Solo una leggenda può concludersi nel modo che segue:Carlo Magno,ingannato da questo stratagemma,ordinò di togliere l'assedio.Madame Carcas -giubilante-fece suonare le trombe,allorchè i soldati gridarono 'Carcas sonne!' cioè Carcas suona e fu così che sarebbe stata battezzata la città...! La figura di madame Carcas si è tramandata attraverso i secoli e la leggenda ne ha fatto una sorella minore di Giuditta e di Giovanna Hachette. La cinta muraria interna attuale corrisponde alla città del III secolo;si possono ancora vedere resti di mura di quel lontano periodo.La Citè ha 4 Porte e 30 torri di tipo gallo-romano classico che sono tutte rotonde verso l'esterno e quadrate verso l'interno, eccetto una che è rettangolare.Sarebbe arduo (e sicuramente fuori luogo) descrivere la struttura della cittadella medievale di Carcassonne, perchè appunto copre oltre mille anni di storia e architettura militare.La maniera migliore per conoscerla è ...andarvi.Dunque entriamo dalla porta Narbonese,che conserva al si sopra -in una nicchia-una Madonna del XV secolo, che in origine aveva il Bambino,oggi scomparso.La Porta è costituita da due torri gemelle riunite fino in cima da un corpo principale sospeso sulle volte di un'entrata molto stretta:è larga soltanto 2,50 m.Attenzione perchè naturalmente all'interno della cinta muraria,oltre alla cattedrale e al castello comitale,non c'è il 'nulla':la citè è affollata di negozi,botteghe artigiane,ristoranti,bar,bazar,abitazioni civili,piazze...c'è anche un teatro all'aperto,oltre a numerosi,simpatici gatti Ma i nostri 'due passi' sono come sempre alla scoperta del passato. Dunque,tutto fu studiato accuratamente perchè il complesso fosse veramente una difesa dagli attacchi esterni. La strategia dei costruttori era stata geniale:la prima cinta muraria,cioè quella più antica e romana era stata mantenuta -anche se debitamente rinsaldata- e sotto Luigi IX venne costruita una seconda cerchia di mura,più bassa,in modo tale che restassero sotto il fuoco della cinta interna in caso di attacco.Se il nemico avesse superato la prima cerchia comunque,si trovava a muoversi in uno spazio allo scoperto,tra le mura esterne e quelle interne,sotto i colpi dei difensori e dei soldati rimasti padroni di torri chiuse che erano inespugnabili. Le lizze alte:a sinistra si vede la cinta esterna, più bassa;sulla destra, quella interna. La Torre del Tesoro, cosiddetta perchè in origine era adibita ai servizi della tesoreria reale.E' piatta da un lato, quello che si vede nella foto, ma si arrotonda sulle lizze,dalla parte opposta.In cima ha un pignone a gradini.Il cammino di ronda non lo attraversa ma lo aggira da dietro.
Sulle torri potevano essere montate delle 'bertesche' (costruzioni lignee con feritoie da cui si potevano seguire le mosse degli assalitori ed eventualmente difendersi lanciando colpi). Quando si percorrono le strade della Citè,si potrà incontrare anche la Torre dell'Inquisizione. Figuriamoci, nella città degli 'eretici' per antonomasia se poteva mancare questa lugubre istituzione! Passati i tempi di gloriosa sentinella di confine, le torri di Carcassonne diventano terribili prigioni, sprofondate nelle segrete della cittadella. Ladri, briganti,ma non solo:bastava non essere 'in linea'con l'autorità temporale(come i Catari, e poi due secoli dopo gli Ugonotti)per conoscere queste terribili carceri (in più torri vi sono i graffiti dei prigionieri che lasciarono il segno della loro presenza) dalle quali spesso non si usciva vivi oppure solo per andare al ...rogo... Sotto, resti di mura gallo-romane:non crollate proprio adesso!
Il castello Comitale,lo Château Comtal Nella foto sotto, vediamo la facciata orientale del maniero, che è una cittadella nella cittadella! Esso può essere definito come il più moderno castello dell'Occidente del XII secolo.Fatto erigere tra il 1130-1150 dal visconte di Carcassone, esso si distingueva nettamente da quello dei feudatari del Nord che costruivano ancora torrioni-rifugi quasi inerti! Ciò che si era realizzato a Carcassonne era invece un edificio straordinario, tanto eccezionale che quando Violet le Duc dovette porvi mano nel XIX secolo per rimaneggiarlo, si trovò in difficoltà perchè non ne capiva i segreti architettonici:dove cominciavano le fondamenta? Esse si saldavano ancora sul 'praetorium' romano (sono stati ritrovati tra l'altro magnifici mosaici sotto l'area del castello comitale, nel 1923,che han fatto supporre che il funzionario romano avesse proprio qui la sua dimora ideale, detta appunto 'praetorium'). Quale scienza aveva permesso quella realizzazione? Oltre alla geometria insita nella pianta,vi erano conoscenze di balistica e poliorcetica (arte di assediare le città),raramente riscontrabili altrove e in un periodo come quello.Quando si lascia la Rue Violet le Duc (vicino al Grand Puits, cioè il grande pozzo),ci si ritrova in Place du Chateau e ci dinanzi al Barbacane est, dalla forma semicircolare, fatto aggiungere da Luigi IX nel XIII sec.Era una piccola difesa,un avamposto;chi riusciva a superarla si trovava di fronte cinque possenti torri:quella angolare detta di San Paolo (a protezione dei lati est e sud);le due torri della Porta Orientale,la torre delle Caserme e la torre angolare del Major, dominante anche il lato settentrionale.
C'è un ponte in muratura su un fossato asciutto (ampliato nel XIII sec.) ma non c'era alcun ponte fisso, ovviamente, un tempo.Le due torri accanto all'entrata formano un corpo, dicono gli esperti, di rara perfezione:sono collegate da una costruzione sospesa su un arco a tutto sesto che copre la porta con un piombatoio(=galleria di legno in aggetto posta in cima ad un muro;si potevano gettare proiettili sul nemico dalle botole aperte sul pavimento);una saracinesca chiudeva l'ingresso, a sua volta era seguita da un'altra porta rivestita in ferro e da una seconda saracinesca tutte manovrate da postazioni separate affinchè si riducesse al minimo il rischio di un eventuale tradimento degli addetti! Così com'era concepito,lo Chateau Comtal permetteva alla guarnigione di usare al meglio la potenza di tiro coprendo tutto il terreno che poteva occupare l'assalitore.Dapprima gli arcieri,agendo dai merli muniti di bertesche e dalle feritoie disposte a quinonce (=disposizione a file parallele sfasate di mezzo passo) per non indebolire le mura,dovevano tenere alla larga il nemico;se poi questo avesse passato i fossati,la forma delle arciere avrebbe permesso un angolo di tiro più o meno pertinente. La base delle mura e delle torri restava esposta al tiro delle torri vicine ed ai lanci verticali dalle bertesche.La disposizione interna del castello infine consentiva -qualora i nemici fossero ivi penetrati-di proseguire il combattimento a lungo,di torre in torre e di sala in sala. Oltre le due torri gemelle,si accede al cortile d'onore ,incorniciato a sud-ovest dal duplice corpo del castello adibito ad alloggi.Ad ovest c'è la tour Pinte,torre di guardia costruita su fondamenta romane.Tutta la parte ovest del castello poggia su resti del IV secolo.Questo cortile fu coperto nel XIII secolo da un grandioso salone delle feste,che due secoli dopo venne abbattuto per permettere una migliore illuminazione dell'ala meridionale. Le vicende dello Chateau Comtal si intrecciano inevitabilmente con quelle della Crociata del 24 giugno 1209,indetta da papa Urbano III.Le truppe cristiane comandate da Simone de Montfort arrivano a Carcassonne il 28 luglio, dopo aver distrutto e messo a ferro e fuoco tutte le roccaforti vicine, In quel momento il visconte era il giovane Raimond Roger Trencavel; il castello e la citè avevano dato asilo a quanti potevano, a tutte le genti accorse dalle contrade.Ci racconta Guglielmo di Tudele, un Trovatore, che non se non vi fossero stati tanti rifugiati, la città avrebbe potuto resistere, sicuramente molto più di quel che fece.Invece così tante erano le bocche da soddisfare, che l'acqua non bastò e il caldo fece il resto, insieme ai contagi delle infezioni sopraggiunte.Nella cattedrale di Saint Nazaire c'è una pietra detta dell'assedio, in cui si vede la scena come se stesse snodandosi sotto i nostri occhi(tuttavia del valore archeologico di questa lapide non si è del tutto certi). A sinistra, i Cavalieri con il capo coperto dall'elmo;a destra alcuni uomini stanno armando una catapulta.Sembra di sentire le voci concitate che escono,le urla di angoscia,di rabbia o di dolore,sembra di sentir vibrare i pensieri,palpitare i cuori.Sappiamo come andò a finire questa scena,come si misero le cose a Carcassone.Il 15 agosto 1209 il giovane visconte Trencavel accetta un negoziato aperto dai crociati, che avevano promesso di trattenerlo solo per parlare.Invece non rispettarono la parola data e lo fecero arrestare.Gli abitanti furono tutti costretti a lasciare la città, le loro abitazioni, tutto ciò che avevano ' in camicia e brache'. Che desolazione, che umiliazione, che cuori infranti! La vità l'avean salva ma a che prezzo! Il visconte invece morirà, in circostanze mai chiarite, in fondo ad una torre della città, il 10 novembre di quell'infausto anno. Nello Château Comtal si installò il conte Simon de Montfort,che divenne siniscalco di Francia. Il periodo di tolleranza era finito. Nel 1240 il figlio del visconte Trencavel, Raimond anche lui, armato dal re d'Aragona, cercò di riprendersi la sua città, tutta felice di aprirgli le porte ma dovette affrontare un assedio, perchè la città si presentava inespugnabile e il 12 ottobre arrivarono i rinforzi dal nord, mandati dal re di Francia Luigi IX. Trencavel fu costretto a levare l'assedio, a rendere omaggio al sovrano,e -colmo dei colmi- lo ritroveremo ad accompagnarlo nella crociata in Terrasanta nel 1248. Chissà come mai questo cambio di 'bandiera'...?Ma sarà poi vero? Abbiamo trovato notizie discordanti,ad esempio che Raimond venne cacciato ed esiliato in Catalogna,e di lui si persero le tracce(la dinastia dei Trencavel sarebbe estinta con lui). Comunque la fine della crociata contro gli Albigesi segnò l'annessione dell'Occitania al regno di Francia. La bollente terra di confine franco-spagnola,sulla quale furono erette tante roccaforti a difesa del territorio, oggi quasi tutte ridotte a ruderi che hanno ancora qualcosa da raccontare, conobbe un raffreddamento con il Trattato dei Pirenei del 1659, si concluse con l'annessione del Rossiglione alla Francia, sancito dal matrimonio del re Sole (Luigi XIV)con l'infanta di Spagna Maria Teresa.
Linea pavimentale prima di accedere ai piani dello Chateau Comtal:indica il punto in cui sorgeva l'antica cappella di Santa Maria, oggi scomparsa.Fu distrutta nel XVIII secolo. Il museo del castello comitale Val bene una visita.Esso è collocato al primo piano del maniero. Essendo stata la capitale della viscontea, Carcassonne fu una piazzaforte molto potente e florida nel medioevo. I suoi castelli vassalli erano cinque:Termes, Aguilar, Puilaurens, Queribus e Peyrepertuse,fortezze catare inespugnabili che caddero solamente per fame, sete, forse persuasione e -chissà cos'altro...In questi borghi c'erano anche abbazie molto potenti, come Lagrasse, situata tra la Linguadoca e l'Aragona.Molti dei reperti presenti nel museo del castello comitale provengono infatti da qui:come la meravigliosa vasca romanica per abluzioni o la statua giacente di un cavaliere.
Chi sei, anonimo milite che mostri fieramente la tua armatura e i tuoi attributi di soldato? Sicuramente un personaggio di alto rango,perchè la sua statua giacente è accuratamente eseguita e rifinita,con il simbolo del cane ai piedi.Ma non era un crociato:loro venivano ritratti con le gambe incrociate.
Nel museo si possono ammirare testimonianze dell'arte sacra e profana sia della città che della regione:sculture della cattedrale,delle chiese e dei conventi di Carcassonne... Sarcofago istoriato, un tempo nella cattedrale,come queste sculture,che dovevano trovarsi sul cornicione esterno,oggi sostituiti da copie.
La Madonna con Bambino che doveva trovarsi nella nicchia posta sopra la Porta Narbonese,in cui c'è una copia.
Portici della casa Grassalio
Il Calvario di Villaniére, opera straordinaria Dettaglio dettaglio Curiosa lapide(probabilmente tombale) Combattimento cavalleresco, affreschi murali del XII secolo presenti in una sala del Museo del Castello comitale. Reperti molto interessanti sono delle croci tombali dette 'a disco' per la forma circolare.Presentano -oltre al motivo della croce-anche altri simboli.La provenienza è probabilmente un vicino cimitero dei Cavalieri.
In una apposita sala si potrà sedersi -più o meno comodamente- ammesso di trovare il posto libero-e seguire un interessante documentario sul castello comitale e i suoi enigmi.Dura una decina di minuti,ed è in lingua francese(con sottotitoli in spagnolo e inglese,non in italiano): mostra ricostruzioni 3D,che permettono di vederne le basi inaccessibili,il progetto,la pianta,i condotti,le torri,il materiale,il restauro ottocentesco,e i tanti 'segreti' (non svelati!) che gli architetti e i costruttori medievali hanno protetto così bene. Si pensi che l'architetto Viollet le Duc, incaricato di restaurare la 'cittadella' nel 1848,dopo che ebbe studiato dettagliatamente le fortificazioni,operò dei rifacimenti alle sole parti alte delle torri e delle cortine:tutto il resto è solo stato consolidato 'qua e là'! Segno che veramente i maestri costruttori avevano lasciato ai posteri un edificio di straordinario ingegno e solidità.Nel corso del tempo si erano addossate case di civile abitazione sui bastioni,e fu la parte più difficile far sgomberare il tutto:le case dovettero essere espropriare e demolite (spiace per chi vi abitava,speriamo sia stata data loro adeguata sistemazione,ma 112 case cresciute sulle torri non erano proprio il massimo,immaginiamo...!). L'erronea idea che l'odierna citè di Carcassonne sia il frutto di una ricostruzione dev' essere sradicata,alla luce di queste nuove informazioni.Ciò che vediamo e che ammiriamo non è moderna ingegneria edilizia ma eco di un passato remoto:sono proprio le fortificazioni romane e medievali ad accoglierci e a rendere unico questo gioiello incastonato tra i Pirenei francesi. Viollet le Duc le ha 'soltanto' -e molto abilmente- rivalorizzate e tornate a far parlare, come il suo genio sapeva fare.Per conoscere meglio e vedere tutti i lavori di restauro della cittadella medievale di Carcassone,compresa la basilica di Saint Nazaire,si consiglia di cliccare qui.
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Sezioni correlate in questo sito:
www.duepassinelmistero.com Avvertenze/Disclaimer luglio 2007
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