Valencia magica
ha 'valenza'come Angelo Custode, che tutela la gente: “ANGELO CUSTODE DI DIO INFINITO GUERDI LA CITTA’ DI GIORNO E DI NOTTE PERCHE’ NON ENTRI LO SPIRITO MALIGNO”.
Ebbe tale radice la devozione e fiducia che il popolo aveva in esso che durante la peste del
1475, la Magistratura Suprema ordinò che si dipingessero, sopra 4 grandi tavole, le immagini del
Santo Angelo Custode e con gran pompa magna si collocarono nelle 4 porte principali della citta, per
allontanare le cause della malattia e le conseguenze di essa.
Le feste tradizionali raccolgono anche questo
profumo di magie, che è rimasto ai giorni nostri. Da un lato il CARNAVAL,
detto anche CARNE STOLTES che si celebra 40 giorni prima della Settimana
Santa.
Nel secolo d'oro si parlava di
CARNES TOLENDAS, riferendosi al momento in cui si andava a sopprimere la carne. In Italia, nel XVIII sec.
comincia a farsi comune il termine di CARNEVALE (fine della carne) alludendo alla sua prossima proibizione (quaresima successiva ).
Queste feste già le troviamo a Roma, in Mesopotamia e altri luoghi dell’antichità
e simboleggiano il ritorno al caos; i fuochi santi (o
sacri) si spegnevano in attesa del fuoco nuovo.
Tale confusione si rappresentava mediante l’inversione dei valori. I proprietari servivano i loro schiavi e si annunciava il nuovo re. In Spagna era
chiamato il “ PELELE “ ( il re delle fabas(fave): diventava re colui che indovinava dov’era nascosta la fava).Questa è l’origine
della ciambella dei re.
Un altro costume era colpire i bambolotti (fantocci) simili a quelli che si
confezionavano a Roma per scacciare spiriti maligni o si usava inseguire cani e gatti fino a farli uscire dalla città (erano capri espiatori,
simbolicamente o meno ritenuti infestati dagli spiriti).
La morte del Carnevale è la sconfitta del caos. Il Fuoco Nuovo segnava l’inizio di un nuovo anno, con la
Primavera a metà Marzo e che Valencia celebra con tradizionali feste, 2
giorni prima dell’inizio della primavera e simboleggiano la distruzione del fuoco
vecchio, dei vizi, le debolezze...Devono trarne forza le energie
primaverili. Tutte le cose assumono un nuovo significato quando le vediamo alla luce della Filosofia e della Tradizione. L’uomo di oggi si afferra come può a una parte del suo presente.
~
Dal 15 al 19 marzo si svolgono le feste in onore di San Josè
(Giuseppe),dette Fallas,in cui si costruiscono 700 fallas,piccole e grandi
(tipo i nostri carri carnevaleschi)con maschere e mortaretti,quasi sempre
a tema satirico verso personaggi politici (in crtone,gesso,cera,legno e
altri materiali ignei). Tutte verranno bruciate sulle piazze della città
nella Nit de foc,la notte del fuoco,il 18.
Durante le Fallas spicca anche l'Offrenda
a la Virgen,l'offerta alla Vergine,fatta alla Madonna de los Desemparados
che per l'occasione viene omaggiata di fiori deposti sotto la statua nella
chiesa omonima.
Plaza de la Virgen,con la cattedrale e,
a sinistra, la Real Basilica de Nuestra Señora de los Desamparados,
la patrona della città.
Sotto:l'immancabile 'paella' valenciana,
a base di riso e che ammette diverse varianti.
|
|
Dallo steso
vocabolo latino, il suo nome,'Valentia' datole dai Romani
nel 138 a.C.(anche se era stata,prima, dei Greci e poi dei
Cartaginesi) significa sia forza/fortezza che buon augurio.Nel
nome, un destino?
~
Alla base di un mito c'è (quasi) sempre
un episodio storico che rimane impresso nella memoria popolare e
che,arricchito di enfasi,percorre i secoli perdendo forse il suo valore
documentale ma ammantandosi di quello leggendario,immortale. Valencia è
costellata di tanti episodi che nell'immaginario popolare contribuiscono a
renderla 'magica'.
Così per Valencia rimangono un 'cult'
le gesta del suo eroe, Rodrigo Diaz de Vivar, cavaliere di Burgos, conosciuto come
CID Campeador, che nel 1094 riconquistata la città,
caduta in mano ai Mori. Rimane poco sotto il dominio cristiano, però.In
una cruenta battaglia, il CID ha la parte peggiore. Qui si dirama una
leggenda, ossia che, per le ferite riportate, muore il CID. Lo mettono sopra il suo
cavallo (o cavalla, di nome Babieca), lo fanno uscire dalla città; la sua presenza basta a spaventare i Mori,
che fuggono, e vince cosi la sua ultima battaglia da morto.
Devastato da discordie interne, il mondo
musulmano Valenciano termina alla fine del XII secolo. Aveva apportato grandi
conoscenze in campo matematico, astrologico astronomico, alchemico e i
segreti che conferiscono alla ceramica locale i riflessi metallici
(dorati),segreti che si sono persi, sebbene recentemente pare che qualcuno
abbia trovato la 'formula' giusta per replicarli.
(n.d.t.:In Italia ricorderemo il famoso Mastro
Giorgio Andreoli,che se ne andò nella tomba senza mai rivelare i
segreti della sua tecnica del lustro).
Compare Jaime (Giacomo) I d’Aragona; suo padre
era morto in Aquitania francese lottando contro il crudele Simon de Monfort. Jaime I
a nove anni fugge di casa e trova rifugio nel castello templare di Monzón,
venendo educato dal Gran Maestro del Mistico e Poderoso Ordine dei Templari. In piena campagna di conquista, nonostante l’opposizione di alcuni dei nobili, che non vedevano di buon occhio il potere del re, la Valencia “Mora” dichiara la resa e il
9 ottobre 1238 Jaime I entra nella città. Molti mussulmani la abbandonano, portando
via gli oggetti più preziosi. Come ricordo di questi fatti, ogni anno si celebra la “MACADORA”: regalare alla compagna voluta un panno grande di cose dolci.
Questo re,Giacomo I, fu un gran legislatore: diede a Valencia una Costituzione
esemplare per il suo tempo, che venne chiamata ELSFURS oppure
FUEROS. Alcune parti della città vennero distribuite ai distinti Ordini Cavallereschi che
avevano aiutato alla sua riconquista. Cosi diede le torri più alte della città ai
Templari e a quello di
Calatrava una parte importante.Ancor oggi sono rimasti i nomi
antichi di alcune vie, dove erano situati i loro quartieri, come Caballeros, Calatrava, Catalans
e altro. Nell'attuale Plaza del Temple si trovava il convento
dell'Ordine Templare,oggi neoclassico e occupato dal Governo
Civile.
Nel 1319 uno dei successori di
Giacomo I, Jaime II il Giusto, ordina la costruzione del castello che ospiterà i
Cavalieri dell’Ordine di Nostra Signora di Montesa, che accoglierà i Templari superstiti che ingiustamente erano stati deportati in altri
luoghi (vedi
qui).
Si dice che in questo castello ci fossero gli archivi del Templari che consultò
Colombo prima di andare in America.
A pochi Km da li c’era qualcosa di misterioso e degno di ricordare. Il Conte di Cervellò a quei tempi era
proprietario del luogo di Ana.
In un' occasione, seguendo un cinghiale che era ferito, il conte e colui che lo seguiva, scoprirono l’entrata di una caverna che non conoscevano, vi entrarono e vi trovarono una sorgente che era stata accuratamente incanalata in modo che le sue acque si distribuissero convenientemente calibrando la portata a
seconda dell’esigenza.
Una strana opera di ingegneria realizzata da gente sconosciuta in tempi
incerti. Il Conte pensò che fosse la causa della ricchezza immensa delle fonti li intorno che ne venivano alimentate.
Alla vista di quell’opera, egli si chiese se era il caso di renderla pubblica o no. I contadini avrebbero approfittato,
di questa scoperta,abusandone forse, quindi mandò il suo attendente a chiudere l’entrata della caverna e nessuno ne seppe più niente.
(Ma evidentemente qualcuno,se la storia
la si racconta, lo tramandò... N.D.T.)
|
|
Valencia è sempre stata collegata ai culti femminili derivanti dalla sua vicinanza al mare, alle acque e alle fonti presenti. Per questo
lo scudo più antico della città la rappresenta sopra le acque, fatto per il quale i Greci la chiamavano HYDROPOLIS.
A metà del XV sec., Maria di Castiglia regalò a Valencia la Sacra Coppa o Graal che ancora si conserva nella
Cattedrale.
Sembrava che Valencia possedesse la saggezza del Graal perché subito
iniziarono ad arrivare menti illustri come Jaime Roig, gran satirico; Ruiz
de Corella, fervente vate mistico e Ausias March, emulo di Petrarca.
I Maestri Costruttori lasciarono la loro impronta nella Valencia Magica come vediamo nelle torri di Serrano
Gotico-militari, la Lonja, uno dei pochi esempi di gotico civile o il campanile della Cattedrale, denominato MICALET o MIGUELETE ( Michelino), nella cui fattura troviamo fino a 29 segni distinti di maestri scalpellini.
Il Miguelete
Questi lasciarono a Valencia la replica in terra del cielo,con l'erezione
di nove monumenti che replicano la costellazione dell’Orsa
Maggiore; nove monumenti che sono:
-Torres di Serrano
-Generalitat
-San Nicolàs
-Torres de Quart
-Lonja
-Catedral
-Palatio de Almirante (dell'Ammiraglio )
-Sam Juan de l’Hospital
-Santo Domingo
Torres de Serranos
Torres de Quart
Splendido interno de la
Lonja(la Borsa del Commercio)
La cattedrale,ingresso
medievale:si noti il rosone contenente una Stella di Davide o Sigillo di
Salomone
(fonte: img:web)
La Costellazione
dell'Orsa Maggiore:come si nota ha ben più di nove 'stelle'.
Probabilmente l'autore dell'articolo da cui abbiamo preso spunto, si
riferisce alle nove stelle che costituiscono 'il grande carro' (meritevole
di ulteriori studi e comparazioni su mappa topografica)
|