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   Prima parte 

Il Tempio Malatestiano si trova a Rimini, ed è considerato un capolavoro dell'arte del Rinascimento.

Il Tempio in generale testimonia l'archetipo celeste, ossia l'immagine che ogni cultura ha dell'immagine cosmica, trascendente..

L'universo è stato concepito fin dalle prime civiltà come un Tempio (caverna o Piramide,  il concetto è assimilabile) in cui dimora il dio; l'anima dell'uomo è invece il Tempio dello Spirito Santo

Il Templum indicava inizialmente il settore del cielo che l'aùgure delimitava con l'aiuto del suo bastone e nel quale osservava sia i fenomeni naturali sia il passaggio degli uccelli; in seguito con questo termine si designò  il luogo o anche l'edificio in cui si effettuavano  questo  tipo di osservazioni.

Anche la parola  Taoista" guan", ha il significato di Tempio e ha il valore  originario di "osservare".

Nel greco, la parola Tèmenos proviene dalla medesima radice indoeuropea TEM, che significa tagliare,delimitare,dividere e appunto indicava il "luogo riservato agli dei", un posto intoccabile,interdetto ai profani.

Si potrebbe anche vedere la cosa sotto un duplice aspetto:

dividere la casa del dio o degli dei da quella degli uomini ma anche dividere il Cielo dalla Terra, lo Spirituale dal Materiale (tendendo sempre alla loro Unificazione, vedasi lo sviluppo in verticale di Piramidi, Cattedrali,etc.) dal momento che ogni Tempio si erge esattamente sotto il Palazzo Celeste,al Centro del mondo,dove lo spazio nasce e vi si riassume.Da qui l'importanza dell'orientamento dei Templi che-ovunque-è  uno degli elementi principali della costruzione.

Camminare verso il Tempio, pertanto, è sempre per gli uomini un simbolo di realizzazione spirituale,di aspirazione all'Elevazione  verso Dio.

In ambito cristiano, è partecipazione alla Redenzione; in ambito esoterico è un ritorno al centro del nostro essere e la via di accesso verso la gerarchia degli Stati Superiori.

Il  Biblico Salomone ricevette direttamente da Dio le misure del suo Tempio, così la conoscenza di sè stessi è prerogativa indispensabile per la conoscenza del Grande Architetto, cioè Dio.

Il Tempio di Salomone a Gerusalemme (che ha ispirato una moltitudine di Chiese e cattedrali e su cui si basa il Tempio Massonico) è il modello del simbolismo geometrico.in cui si coagula la Natura stessa di Dio e, quindi, dell'Uomo. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pianta-del-T.M.1.jpg (30370 byte)

L'interno del Tempio Malatestiano è costituito da una unica NAVATA(che forse doveva avere una copertura a botte) con capriate in vista,affiancata da otto cappelle e da un'ampia abside, come lo visitiamo oggi.

Ma forse originariamente,era stata prevista una grande rotonda cupolata al posto dell'abside.

Quella attuale, conserva oggi uno dei due pezzi  appartenenti alla antica chiesa francescana trecentesca: un magnifico Crocefisso ligneo attribuito a Scuola Giottesca e, nella cappella a sinistra, una tela di Giorgio Vasari del 1548, con S.Francesco che riceve le stimmate (che ci fornisce la sola testimonianza della dedicazione dell'antica chiesa a questo Santo).

Una medaglia malatestiana eseguita da Matteo dè Pasti,medaglista,miniatore,architetto e sovrintendente di tutte le costruzioni di Sigismondo.

Sulla medaglia  è inciso con tutta probabilità il progetto del Tempio Malatestiano globale, così come era stato progettato originariamente dall'Alberti(secondo le fonti ufficiali).

Doveva esservi un arco sopra la facciata,a pieno centro,contenente una trifora,affiancato da due alzate triangolari ornate superiormente da volute che lo raccordavano all'arco inferiore e una grande cupola che andava a chiudere la navata.(si confronti, invece,con il T.M. come è in realtà,foto in alto).

 

Per una ricostruzione virtuale del Tempio Malatestiano ecco un link corredato di immagini interessanti.

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Epigrafe_greca.jpg (23892 byte)Epigrafe-lato-est.jpg (12864 byte)

 

Le Iscrizioni in greco sono dedicate  da Sigismondo alla Fortuna,a Dio Immortale e alla città di Rimini per essere scampato ai pericoli della guerra italica.

Perchè in greco?

 

Premessa

Nel '700 si iniziò a chiamare questo edificio "Tempio Malatestiano".Gli Illuministi unirono il termine 'TEMPLUM' (riflesso del mondo divino) a 'Malatestiano', per indicare la signorile famiglia da cui proveniva Sigismondo, il suo committente.

In quel preciso luogo si sono succedute varie costruzioni cultuali, in realtà: si ha notizia di una Chiesa benedettina dedicata alla Madonna (Santa Maria in Trivio, perchè situata alla confluenza di tre vie); successivamente di una Chiesa francescana (dedicata al Santo di Assisi) che accoglieva ,ai tempi di Sigismondo, le tombe dei suoi Antenati. Allontanati i francescani e tolto il titolo di cattedrale a Santa Colomba, nel 1809 per volere di NAPOLEONE BONAPARTE il Tempio Malatestiano divenne la Cattedrale di Rimini e lo è ancora oggi.

Fu un chimico Riminese, nato nel 1874 e morto nel 1930, proprietario di un laboratorio farmaceutico e con tutta probabilità filo Massone, a provare a "leggere" il T.M. in chiave ESOTERICA. Il suo nome, Giuseppe del Piano, è legato ad un manoscritto dal titolo "Enigma filosofico del Tempio Malatestiano" che coinvolge il lettore/visitatore non con le sole,ordinarie facoltà cerebrali ma stimola ad attivare quelle "facoltà Superiori dello Spirito" che sono dentro di noi, assopite.

Dopo di lui, fu Charles Mitchell, uno studioso del Warburg Institute, negli anni '50, a cimentarsi in un'interpretazione non ortodossa del Tempio Malatestiano, basandosi principalmente sulle linee dell'insegnamento ermetico a lui caro.

E'intuibile che, ufficialmente, esiste un totale rifiuto da parte della chiesa cattolica a considerare esotericamente questo monumento, anzi l'iconografia ivi presente è imbarazzante 'da spiegare' al visitatore, almeno a quello che cerchi di andare oltre la mediocrità del nostro tempo e delle nostre concezioni 'materialiste'.  Se poi aggiungiamo il fatto che personaggi come B.Croce abbiano a suo tempo detto che non esisterebbe niente di tutto ciò che noi chiamiamo 'significati sottili': per lui "decorazione è semplicemente arte" e tutte le simbologie che occhieggiano mute dentro e fuori il T.M. non confermano niente,al massimo possono solo far ricordare come ai tempi di Sigismondo l'astrologia (ovvero una scienza superstiziosa per la Chiesa) fosse ancora tenuta in grande considerazione e alimentasse quella corrente 'pagana' che andava 'di moda' !

Nessuno, all'interno del monumento, vi parlerà in altri termini che non siano preconfezionati,stereotipati e anche se proposti con molto garbo e competenza professionale, restano poco convincenti. Oggi come allora, i simboli restano muti per i profani.

Non ebbe mai  vita semplice chi  ha  cercato di portare avanti la TRADIZIONE e così essa è stata  'paludata' sotto le spoglie più svariate e trasmessa anche nel T.M.da 'messaggi criptati', di cui i putti, le sibille, le sigle e quant'altro troviamo, sono portatori (così come accedde per le Cattedrali del Medioevo). 

La Scientia Scientorum, la dottrina influenzata dal Pitagorismo e dal Platonismo, si tramandava a pochi fin dalla notte dei tempi e (come abbiamo visto in altre sezioni) attraverso il mitico ERMETE TRISMEGISTO prese il nome di ERMETICA.Essa era in netto contrasto con la Scolastica, dottrina basata sulla logica di Aristotele, che aveva la pretesa di giungere alla Verità basandosi su ragionamenti e premesse ritenuti incontestabili.

Questo è il clima in cui 'nasce'l'idea di 'creare' il Tempio Malatestiano, che doveva accogliere le spoglie di Sigismondo il quale per sè  avrebbe voluto  l'epitaffio (ma non lo  realizzò):"Qui giace colui che è nato da sè stesso".

Un Tempio mai finito...

Come si vede nella foto, l'edificio ha subìto vari mutamenti nel corso del tempo.Abbiamo già detto cosa c'era prima del T.M.che vediamo attualmente.La cartina ricostruisce bene le primitive e le  susseguenti strutture.

Sigismondo Malatesta decise di ampliare inizialmente, nel 1447, con un progetto apparentemente modesto,quello che da secoli era il luogo che accoglieva le tombe dei suo Avi. Decise di iniziare i lavori chiamando alla sua corte Leon Battista Alberti, artista sopraffino che lavorava anche per il Papa e per gli Estensi. Gli interni furono  affidati al progetto di Matteo dè Pasti.

Sembra che solo successivamente,nel 1450,  Sigismondo abbia mutato l'idea iniziale e forse per vari motivi:

la struttura si rivelava poco stabile?

 Propaganda politica? 

Un voto religioso? 

Sembra che egli volesse ringraziare la città di Rimini e Dio Immortale,oltre che la dea Fortuna,per averlo salvato durante la guerra italica..

Comunque sia, nel 1458 i lavori si fermano.

Cosa accadde?  

Problemi con il papa,dicono tutti gli storici e i critici dell'arte. Mancanza di fondi e ben altri pensieri per il Signore di Rimini.

La copertura non viene ultimata ed entrano pioggia, neve e vento; i Francescani devono ricorrere a mezzi di fortuna per trovare un rimedio provvisorio...

Gli esoteristi sono però di ben altro avviso: il Tempio non era stato costruito per 'essere terminato' :come il lavoro del Massone, al pari del tempio in perenne costruzione, quest'opera non ha mai fine.

Si riesce a percepire, in questo concetto, la costante tendenza ad una crescita interiore che mai si esaurisce. Come salire la Scala della Conoscenza, come i sette punti nodali della Kundalini che devono essere aperti per giungere alla realizzazione finale, così il Tempio dell'Uomo cresce progressivamente.

 Quando si arriva al culmine, si ha la Perfezione, l'Illuminazione; nel Tempio/edificio è la cupola, in genere, che rappresenta la volta celeste, la parte più elevata che si avvicina a Dio.Nel Tempio Malatestiano essa è assente.

Potrebbe essere che Sigismondo non giunse mai ad uno stadio così ambito, così il suo tempio terreno è sempre in fase di costruzione...Potrebbe essere che egli traesse uno stimolo interiore sempre vivo inaugurando ora una cappella,ora un'altra, come fasi di una vera Grande Opera.

In tempi successivi, il Tempio Malatestiano verrà dotato di aggiunte (abside) e del campanile e nel '700 ci sarà un'altra e definitiva sistemazione absidale.

Subì danni ingentissimi nel corso di bombardamenti della seconda guerra mondiale, che causarono la distruzione dell'abside,il crollo della copertura, frantumazioni delle balaustre,degli altari,di alcuni  bassorilievi,delle cappelle settecentesche,nonchè dei paramenti esterni oltre che danni alle sagrestie e alle suppellettili liturgiche. Anche l'attiguo Museo Civico (che era ospitato nell' ex Convento francescano), venne distrutto e la ricostruzione fu in parte realizzata anche con i contributi americani ("Comitato americano per il restauro dei Monumenti"), che però-volendo vedere più il lato 'pagano'del Tempio- aveva apportato alcune modiche approntandolo per  esibizioni musicali data l'eccellente acustica(la scala attuale che si vede antistante l'altare era molto più avanti di quello che è oggi).Del resto, pur accettando che all'interno,in origine, i colori fossero gli stessi, non si può non notare la preminenza del blu,del rosso e del bianco tipici della bandiera americana!

Fu riconsacrato nel 1950 e nell'Anno Giubilare 2000 fu eseguito un altro restauro generale. Questi interventi, se da un lato restituiscono l'antico decoro e recuperano la policromia originale, dall'altro possono alterare -di fatto- l'aspetto "filosofico" poichè il Tempio, da un profilo esoterico, è ancora passibile di studi e ricerche, che esigenze "conservative" (talvolta sprovvedute) potrebbero ostacolare o impedire per sempre.

L'esterno del Tempio Malatestiano

Si presenta quasi austero, in forme classiche forse per emulare i due più importanti residui della Roma Imperiale che Rimini conservava gelosamente (l' Arco di Augusto e il Ponte di Tiberio). Infatti è ispirato proprio a quel tipo di architettura, costituendo la prima interpretazione 'classica'di una chiesa cristiana.

Si nota subito che la facciata è divisa in due ordini distinti: sopra uno zoccolo (su cui corre il fregio che si dirama anche ai lati) poggiano quattro semicolonne, che delimitano tre archi (di cui uno è l'ingresso centrale),ma che pare dovessero essere in origine tutti e tre uguali come profondità.

Il fregio di cui abbiamo accennato,sullo zoccolo,è costituito da un continuo richiamo alla rosa e alla sigla "SI"-di cui abbiamo parlato nella sezione su Sigismondo-,mentre superiormente, al di sopra dei capitelli, corre un'iscrizione incisa in caratteri epigrafici classici che dice:

SIGISMVNDUS PANDVLFVS MALATESTA PANDVLFI   F [ilius] V[oto] FECIT ANNO GRATIAE MCCCCL

Sopra il portone d'ingresso, si osservano figure geometriche policrome, e nell'arcata le sigle malatestiane, dei 'dischi solari' e altri simbolismi vegetali.

E'naturalmente impossibile descrivere ogni particolare del Tempio, qui io mi limiterò a darne una visione complessiva, puntando soprattutto sulla simbologia dell'interno e, in special modo,sulla Cappella dei Pianeti.

Ai lati, sui pilastri angolari dei fianchi, il Tempio Malatestiano presenta due iscrizioni:quella di sinistra è ben conservata mentre quella di destra  un po' meno(vedi foto).Sono scritte curiosamente in caratteri greci.

I fianchi dell'edificio sono formati da una serie di pilastri quadrati e archi.

La parte destra accoglie, in ogni arcata, i sarcofagi di personaggi  eruditi cari alla corte di Sigismondo.Le arcate sono sette e anche i sarcofagi sono in numero di sette.

Sarcofagi-T.M.1.jpg (9528 byte)

Arca-di-un-poeta-di-corte1.jpg (10387 byte) Particolare del primo sarcofago o arca nella prima arcata. Si noti il fregio sottostante che corre lungo tutti i lati del Tempio ininterrottamente.

Si notino anche gli archi a tutto sesto tipici della classicità che contrastano con le finestre gotiche dell'interno.

Nell'immagine sotto, invece, si vede il lato sinistro del Tempio Malatestiano: per poterlo vedere bene bisogna entrare in chiesa e poi uscire dal lato sinistro.Si incontra una zona verdeggiante, in cui si affacciano anche gli edifici del Museo.Lo sguardo in alto ci porterà a vedere anche un campanile che normalmente dal davanti non si vede.

Lato-sinistro-T.M.1.jpg (8815 byte) Come si nota, qui non ci sono sarcofagi come nell'altro lato! Ufficialmente viene detto che Sigismondo aveva finito i fondi e non poteva più permetterselo. Inoltre i lavori avevano dovuto essere abbandonati verso il 1460 per i contrasti con il Papa. Ma ciò non avrebbe impedito, nel 1466, che Sigismondo collocasse nella quarta arcata del lato destro le ceneri del filosofo ( e forse suo Maestro Iniziatore) Giorgio Gemisto Pletone.

Insomma, qui di arche non ve ne sono ma c'è una particolarità: tra i pilastri e la parete c'è chiaramente una certa intercapedine ed una diversa corrispondenza nelle aperture.In poche parole, se si osserva bene questo lato, si noterà che partendo dalla prima arcata, la finestra gotica è situata verso il secondo pilastro, e mano a mano si procede camminando, si noterà che la seconda finestra è più spostata verso il centro, la terza verso il pilastro che la precede e così via.

Questa 'anomalia', spiegata dal gentilissimo prete(che me l'ha fatta osservare, tra l'altro e lo ringrazio) come una 'incomprensione' tra il ritorno alla classicità dell'Alberti ("per il quale l'architettura è armonia, musica") e il gusto gotico del Pasti, potrebbe non avere questo significato ma piuttosto riferirsi ad un'opera voluta per favorire l' inclinazione dei raggi solari,  magari in determinati momenti dell'anno (equinozi /solstizi)? Una perfetta illuminazione di alcune strutture dell'interno che solo una lunga e attenta ricerca potrebbe confermare o smentire.

Inoltre, se qui fossero stati collocati dei sarcofagi come nell'altro lato, forse sarebbe stato 'guastato'questo effetto? Non so, ma spero che qualche erudito possa illuminarmi in proposito.

Ad ogni modo, l'esterno del Tempio Malatestiano è una celebrazione all'Uomo, la sua Esaltazione. Le forme sono severe ma armoniche e proporzionate, plastiche. Sigismondo palesa l'Uomo nuovo, dominatore della storia e consapevole della propria nobiltà Intellettuale. In questo fu certamente coadiuvato dai tanti Artisti e Filosofi che crearono per lui un capolavoro architettonico.

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Pubblicato nell'autunno 2004

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