ST. SULPICE:GLI
INTERNI (III parte di 4) di Marisa Uberti
Testo e foto di Marisa Uberti.Vietato
l'utilizzo se non conforme alle AVVERTENZE/DISCLAIMER.
Stelle
a sei punte (non tutte orientate allo stesso modo)ci attendono sulla soglia
del portale destro,dotato di vetrate colorate.
La pianta della chiesa presenta la parte
destra speculare a quella sinistra,come abbiamo accennato nella sezione
precedente.Sembra quasi di trovarsi in uno 'specchio'.Le zone numerate
corrispondono con la visita partendo dalla prima cappella a destra,e proseguendo
in senso antiorario.
La cappella n.1 è quella del
Peristilio (non aperta al pubblico),alla quale si accede entrando
nella cappella n.2; ho potuto visitarla perchè fortunosamente era
aperta per una mostra temporanea di opere pittoriche);vi si trova un
bassorilievo raffigurante la morte di S.Giuseppe e quattro statue di Mouchy,che
era nipote di Pigalle(che ha scolpito le due acquasantiere, che poi
vedremo).Spesso la cappella n.1 viene indicata essere quella chiamata 'degli
Angeli'ma non è corretto.
Cappella n.2 o dei Santi Angeli; a
dispetto del nome,presenta le pareti dipinte con scene di lotta,dal famoso
artista parigino Eugène Delacroix(1798-1863),che vi lavorò dal 1850
al 1861:La lotta di Giacobbe con l'Angelo,a sinistra;San
Michele che annienta il demone,nel tondo della volta;
La cacciata di Eliodoro dal
Tempio.
Delacroix ha realizzato molte opere,di cui varie presenti al Louvre di
Parigi,ma queste presenti a S.Sulpice hanno destato particolare curiosità:
una di esse viene citata nel 'Serpent
Rouge'(1).
La 'settima
sentenza' ,espressione usata nell'enigmatico testo, appare fin troppo
facile individuarla nella VII stazione della 'Via Crucis' di S.Sulpice,dove
troviamo scritte le parole usate nel 'Serpent Rouge'.In questa chiesa la 'Via
Crucis' è costituita da semplici numerazioni accompagnate dal titolo e scandite da frasi correlate tratte dal
Vangelo.Nessuna raffigurazione iconografica e,cosa da rilevare,tutte le
stazioni sono poste al contrario del tradizionale percorso da sinistra a
destra;infatti,a S.Sulpice, seguono un andamento inverso, da destra a
sinistra (come nella chiesa di Rennes le Chateau, tanto per fare un
esempio).
La terza cappella
è quella del Purgatorio,con affreschi di Heim(1845)e una Pietà,di
Clasinger.Particolare curioso:vi si trova una cassetta per le offerte,per
le 'anime del Purgatorio'(ma chi sarebbero?),che è stata riscontrata anche
(e pare solo)anche in un'altra chiesa francese, quella di Rennes le
Chateau.
Cappella n.4,di S.Giovanni
Battista de la Salle,contemporaneo del curato Olier,fondatore di
S.Sulpice e forse in 'società'con lui e con altri personaggi (futuri
Santi)nella Compagnia del Santo Sacramento,fondata nel 1630 a Parigi
con scopi politico-religiosi,tendenzialmente riservata,che si proponeva di
combattere le piaghe della società del tempo,come la povertà e il
vagabondaggio.Non sappiamo quanto 'ramificata'e addentrata,perchè ebbe vita
breve(fino al 1660), ma non è escluso che abbia continuato a operare sotto
altre 'spoglie'.
Cappella n.5 di S.Giovanna
d'Arco.In realtà è dedicata anche a S.Maurizio,di cui abbiamo degli
affreschi del relativo martirio (di Vinchon).In questa cappella vengono
ricordati anche i parrocchiani morti durante la prima guerra mondiale.
Cappella n.6 di S.Giovanni
Battista,che contiene la statua del santo e il monumento ad uno dei
curati di S.Sulpice,M.Languet de Gergy,che lo fu dal 1714 al 1748,voluto dai
parrocchiani.Qui si trova anche una tinozza che forse conteneva dell'acqua
benedetta
Al numero 7 c'è il
transetto sud.In
questo punto la chiesa si allarga e si notano cose un poco 'strane':un
confessionale trasparente (e la riservatezza? Molto ampio per essere un
confessionale,veramente),i due dipinti giganteschi di Emile Signol,venuti
alla ribalta per la singolare presenza-su quello della parete sinistra-della
firma dell'autore con la N al contrario
(a dx, dipinto dell'Ascensione,N
diritta,
e della
La curiosità aumenta osservando che nel transetto
Nord vi sono altri due dipinti di Emile Signol,di cui uno(La
crocifissione di Gesù)ha la firma di Signol con N diritta
ma nell'iscrizione posta sopra la croce
la N è al
contrario;le scritte sono in realtà tre,in greco,ebraico e latino) .mentre
quello a sinistra della parete, Il
Tradimento di Giuda, presenta la N inversa,in
diagonale con quello del transetto sud).Ha un significato nascosto tutto questo o che,
perlomeno, ci sfugge? Può un artista autografarsi una volta in un modo e
una volta in un altro? Può averlo fatto senza intenzioni precise? E' un
puro caso che i due dipinti si 'incrocino' vicendevolmente? Quando ho visto
le 'firme' sui dipinti attribuiti a Signol in S.Sulpice,qualcosa mi ha
suggerito che non erano state fatte da lui. Intendiamoci, non
sono un'esperta di arte nè tantomeno un critico nel campo, ma ho questo
dubbio: perchè firmarsi EM SIGNOL in stampato maiuscolo,quando
in altri dipinti la sua firma è per esteso e in corsivo? Ho
voluto infatti cercare se questa fosse una caratteristica dell'artista ma nei
quadri che ho potuto reperire attribuiti a lui,a parte la fatica di trovare
la sua firma,sempre molto piccola e discosta,Signol si firma in corsivo
e per esteso (Emile Signol) e senza data a seguire(per
vederne alcune si vada alla pagina dedicata alla N
inversa di questo sito).
Se osserviamo
bene,le quattro firme di SIGNOL in S.Sulpice non si somigliano, nemmeno nell'esecuzione della data
(i numeri sono vergati in modo diverso), e sono troppo in vista. Perchè
l'artista avrebbe dovuto compiere un così drastico 'cambiamento di rotta', mi
chiedo? Va ricordato che i dipinti di S.Sulpice datano 1872 e 1876, quattro
anni li separano e molti di più separano i dipinti in cui Signol si firma
in corsivo e per esteso e questi(ammesso che queste siano le sue firme
originali). Signol potrebbe aver avuto delle esperienze
esistenziali,artistiche,umane,etc. tali da spingerlo a rivedere il proprio
mondo interiore,nel frattempo,e aver voluto lasciare un 'segno'del suo
cambiamento? Gli artisti sono estrosi,d'accordo. Tutto è possibile. Se gli
esperti hanno attribuito a Signol i quattro affreschi di S.Sulpice,mi
adeguo,certamente, ma la firma che portano è veramente la sua? Forse non
era localizzata lì e non vergata in quella maniera,forse per restauri
resisi necessari fu rifatta in seguito ma perchè con una N inversa per
parte? Esistono forse altri dipinti di Signol in cui si è firmato a tale
guisa? Dove sono? Più ci penso e più mi sembra tutto così 'studiato' in
questa chiesa, ma da chi? E perchè? A questo non è
al momento possibile dare una risposta concreta,ma nella sezione relativa
alle 'N'inverse' vedremo come questa 'caratteristica' non sia in realtà così
isolata e peregrina,anzi...
Nel transetto si trova
anche un altro confessionale,tradizionale,in legno,che reca una bella stella a
cinque punte sul frontone
e un'altra stella simile è scolpita su un decoro della volta
Ma le sorprese non sono
finite in questo transetto,e vediamo come-sotto il dipinto di Signol della
parete ovest(destra),sia stata ricavata una specie di 'apertura' ma...per andare
dove?
Si ha l'impressione che anche il marmo sia stato tagliato,ma com'è possibile?
La sorpresa si riavrà nel transetto nord...dove
c'è la medesima 'caratteristica'.
L'occhio scappa al
pavimento,e poco più avanti notiamo qualcosa di assai singolare,un grosso foro
nella mattonella,che
appare anche fuori luogo dato che la gamba di una sedia potrebbe anche finirvi
dentro!
La zona è coperta da sedie,ci troviamo di fronte all'altare e,dall'altra parte
della chiesa,di fronte a noi, c'è il famoso obelisco di San Sulpice.Il foro è
molto profondo(un ombrello ci è entrato tutto fino al manico,probabilmente
sotto c'è la cripta)e vi proviene aria fredda.La lastra pavimentale su cui si
trova è stata visibilmente cementata (non si sa quando ovviamente).
Il foro pavimentale rispetto alla posizione dell'obelisco (la freccia aiuta a
individuare il foro sul pavimento).
Faccio anche presente ai
gentili lettori che il pavimento della chiesa di S.Sulpice presenta una
eterogeneità di mattonelle pavimentali che in pochissime (se non in nessuna)
altre chiese ho visto. Inoltre, si notano,camminando,molte altre linee
incise (oltre alla meridiana,che è inequivocabile perchè di rame),e se
per una(nella foto seguente,al centro tra la linea di rame e quella bianca) c'è
la spiegazione(vedremo nella
sezione apposita, dedicata all'obelisco e alla meridiana, (corredata
di numerose foto),trattandosi dell'antica linea che il predecessore di Le
Monnier aveva segnato, per altri 'segni'incisi sul pavimento,invece, la
spiegazione sfugge.Ad
esempio,questi segni che paiono tracciati con un gesso bianco(ma non sono
rimovibili col piede)(ho
evidenziato con due frecce nere)
Vicino al portale del
transetto sud,inoltre,vi sono alcune lastre pavimentali che recano incise
numerazioni(si
osservi soprattutto la parte a sinistra,nella foto) forse appartenenti alle
misurazioni incise al tempo in cui furono collocati lo gnomone e la meridiana?
Numero 8,Sagrestia
delle Messe.Attualmente vi si trova una rivendita di brochure della
chiesa,in molte lingue meno che in italiano ma la cortese signora ci ha
fornito comunque un piccolo opuscolo informativo nella nostra lingua.Il
locale è decorato da belle boiseries Luigi XV. Appena a destra
dell'entrata, c'è il medaglione con la lapide di M.Olier,fondatore
di S.Sulpice. Sarà un caso ma Signol, Olier e le lettere S
e P (contenute negli ovali delle vetrate semicircolari che ornano
dall'alto i transetti;nelle foto,quello nord e
quello sud
),sono citate nel già menzionato 'Serpent Rouge'.(2) Per la precisione, non
si tratta di lettere singole:la S gialla è accompagnata da una S
celeste e la P celeste è accompagnata da una S gialla.Per la
chiesa,sono le iniziali di San Pietro e San Sulpice...
Del resto,se ci si guarda
un po' attorno, gli arredi stessi sono 'marchiati' con queste sigle in modo
direi ossessivo,comprese le sediela
spalliera di una sedia con due S affrontate(una dritta e una
speculare,rovesciata) divise da una croce di Lorena(generalmente attributo
vescovile; questa chiesa non mi risulta sia cattedrale).
Numero 9,Cappella di S.Denis,
con affreschi di Duval (1859)e una vetrata del 1692.Una lapide ricorda i
Sulpiziani massacrati il 2 settembre 1792.
Tra questa cappella e la successiva c'è
un ambiente particolare,di cui abbiamo accennato nella prima parte di questo
lavoro. Separato dalla chiesa da una porta con sopra una stella a cinque
punte,sembra che porti all'esterno invece conduce sia ai bagni per i visitatori
che alle scale. Reca un biglietto su cui è indicata una freccia e solo 'Cappella
dell'Assunzione'. Varcata la soglia,ci si ritrova davanti a svariate porte e
a delle scale. Ma non solo scale che scendono nei sotterranei,come questabensì
anche scale a chiocciola che salgono!Notare
la perfetta spirale disegnata dalla tromba delle scale fotografata dal
basso(quanti altri pianerottoli con relative porte ci potranno essere durante il
percorso della lunghissima spirale?).Questa
è la porta di accesso probabilmente alle scale a chiocciola che portano ai
piani superiori,interdetta al pubblico.
Purtroppo l'occhio non è arrivato fino
in cima, ma in compenso sono riuscita a scendere per la scaletta che porta alla
cripta.Scendendo pochi gradini,lasciandoci sulla destra i bagni,sempre sulla
parete destra c'è la porta che immette alla Cappella dell'Assunzione,che apre
solo in orario di S.Messa. Quasi di fronte, a sinistra ma più in basso,c'è un
cartello CRIPTE DE L'ENFANT JESUS (la foto è mossa ma il momento era
scottante,nessuno c'era in quel locale e non sapevo se potessi starvi e per
quanto,prima che qualcuno venisse a 'richiamarmi'.Avevo la sensazione di aver
'lasciato la dritta via'e di aver imboccato un sentiero impervio...). Il termine
'enfants' può significare sia 'bambino''che 'figlo',dunque: Cripta del
Bambin Gesù. Non avevo speranza di
trovare la porta aperta,in fondo alla scala, ma mi sono avvicinata ugualmente.Ci
sono due porte,una a sinistra,che ho potuto fotografare e,schiarendo al massimo,
si vede questo,forse
porta a locali di servizio. L'altra è una porta con un vetro, attraverso cui ho
scattato questa foto, che ho poi schiarito e cercato di rendere visibile.Eccola
Si vede un ambiente per nulla grezzo,si distingue un arco sulla destra (e in
prospettiva sembrerebbero scorgersi dei sarcofagi dietro l'arcata ma è
impossibile definirlo con certezza); un
pavimento che riflette la luce che entra da un' apertura semicircolare e forse,
con un po' di pazienza, si potrebbero individuare altri dettagli.Ciò che sembra
di capire, è che l'ambiente sia vasto.Arriva qualcuno,risalgo prima che mi
venga detto di farlo, ho una strana sensazione ma cerco di non darvi
retta.Proseguo la mia visita della chiesa e mi riprometto di ritornare a
S.Sulpice quando ci sarà orario di Messa nella cappella dell'Assunzione (alle
18.45).(3)
Mi resta però una domanda in sospeso:se
c'è effettivamente 'qualcosa da nascondere', perchè installare i servizi
igienici proprio nel luogo di accesso alla cripta? Chiunque(anche se essi
non sono indicati dall'esterno come servizi igienici) può accedervi e così
'scoprire' quanto sto scrivendo io.Credo che questo accesso non sia l'unico che
porta nei sotterranei,dunque.
Numero 10 Cappella di S.Martino,ha
affreschi del 1863 e una vetrata del 1692 che rappresenta S.Fiacre,patrono
dei giardinieri...
Numero 11 Cappella di S.Genevieve,la
patrona di Parigi.Conserva una vetrata del 1691 e affreschi di Timbal del
1864.
Numero 12 Cappella di S.Anna,anch'essa
con una vetrata originale (1691)e affreschi del 1864(Lenepveu)
Numero 13 Cappella della Vergine.Proprio
da qui iniziò la costruzione della chiesa,a cui concorsero vari architetti
(Le Vau, Servandoni,de Wailly).Le pitture murali sono di C.Van Loo ai lati
dell'altare; J.B.Pigalle scolpì la Vergine con il Bambino nel 1794. Il
rilievo si M.A.Slotz, davanti all'altare,rappresenta le Nozze di Cana
(1730). Come tutto in questa chiesa,anche questo ambiente presenta la parte
destra speculare a quella sinistra e,dunque,ciò che c'è da un lato c'è
anche nell'altro,ad esempio le finestre,hanno la medesima lavorazione e
simbologia:
(destra)(sinistra)
Una bella MA intersecate...riprodotte anche sui vari arredi
Ho notato anche -sia a destra che a sinistra- il simbolo del Pellicano
che
alimenta i suoi piccoli
Anche se non è raro trovare questo simbolismo in una chiesa,ma nemmeno
tanto frequente,si deve dire che il pellicano non viene mai citato nei
Vangeli Canonici e solo nel versetto dei Salmi (102.7) dell'Antico
Testamento se ne fa menzione.Nel
Dizionario delle immagini e dei simboli biblici edito dalle Edizioni
Paoline non è preso neppure in considerazione. L'allegoria con Cristo
comparve nei testi abbastanza tardivamente.Eppure qui assume un risalto
particolare,così dorato e in primo piano,su entrambi i lati della Cappella
della Vergine. Il Pellicano
ha però una valenza esoterica preminente.
Sul pavimento, proprio dietro il coro,
di fronte alla Cappella della Vergine, ci sono botole di legno
provviste di maniglie,che portano presumibilmente alla solita cripta. Ma
capire su quanti 'strati' si snodino i sotterranei di Saint Sulpice è alquanto
arduo.
Numero 14 Cappella di San Luigi,dove
si venera però S.Teresa di Lisieux;ha una vetrata del 1691 e affreschi di
Matout (1870).
Numero 15 Cappella di San Giuseppe,con
affreschi di C.Landelle del 1875 e una vetrata del 1693,con
una rara icnografia di S.Giuseppe con in braccio il Bambino.
Numero 16 Cappella di S.Carlo
Borromeo,con vetrata del 1686 e pitture del 1886.
Su una porta che reca la 'solita'stella
a cinque punte,c'è un cartello
Si tratta probabilmente di un'entrata (o uscita) ma per 'diverse
circostanze' i reggenti della chiesa si sono visti costretti a
chiuderla.Quali circostanze?
Un'esclusiva?
Più o meno in questo punto,sul
pavimento,ho rilevato la presenza di una lastra ben diversa dalle altre e che è
insolito trovare qui:una lastra con iscrizioni! Penso che ben pochi se ne siano
accorti e spero che chi legge non prenda la foto solo per aggiungerla a qualche
lavoro personale,ma abbia voglia di provare a capire,insieme a me, cosa ci sia
scritto.Ritengo che essa possa provenire da materiale di reimpiego e che
appartenesse ad un'iscrizione più lunga. Perchè si trovi incastonata proprio
in questo punto,a ridosso del coro, lo ignoro.(il
mio originale è a colori ma li ho tolti perchè si evidenziano meglio le
parole).
Esiste anche un'altra lapide pavimentale iscritta,che ho trovato nella chiesa
Ma la lettura è resa alquanto difficoltosa dalla non elavatissima qualità
dello scatto.
Proseguiamo...nella visita
Numero 17 Cappella di S.Giovanni,con
affreschi di Glaize (1859)e vetrata del 1692.
Numero 18 Sagrestia dei Matrimoni
(chiusa al pubblico).Come la sagrestia delle Messe,prima del 1730 era una
Cappella.Una nicchia e una falsa finestra furono aggiunti per abbellirla,ma
questo è impossibile da verificare per i visitatori normali(probabilmente
vi vanno gli sposi quando devono firmare i documenti matrimoniali?).
Numero 19 Transetto Nord.Qui
vi si trova l'obelisco
prolungato dalla meridiana,datato al 1744;i dipinti di Signol che
abbiamo visto parlando del transetto sud e curiosa
è la prospettiva in cui si pone questa statua di San Pietro,maestosa,collocata
nel mezzo del transetto NORD,che divide idealmente lo stesso in due
parti:alla sinistra di S.Pietro rimane il dipinto di Signol della
Crocifissione di Cristo(N corretta),alla sua destra Il Tradimento di Giuda
(N inversa).S.Pietro tiene in mano due chiavi voluminose e,sul piedistallo o
basamento della statua,, su ciascuno dei tre lati(il quarto è muto) vi sono
iscrizioni dedicatorie, di cui una è ripresa da una frase del curato OLIER,
che recita: CELUI QUI N'A PAS UNE MEME DOCTRINE AVEC ST. PIERRE ET SON
SUCCESSEUR N'EST PAS VERITABLE ENFANT DE L'EGLISE (J.J.OLIER)
che equivale a:Colui che non segue una stessa dottrina con S.Pietro e i
suoi successori, non può autenticamente dirsi figlio della chiesa.
Numero 20 Cappella del Sacro
Cuore,che è la prima cappella eretta a Parigi in onore del Sacro
Cuore.La boiseries e il confessionale sono del 1700.
Numero 21 Cappella di S.Vincenzo
dè Paoli,colui che ebbe stretti legami con Olier e con la
parrocchia. La stauta(1857) di
Cabuchet ritrae S.Vincenzo con dei bambini,poichè la storia ci dice che
egli svolse opera caritatevole a favore dell'infanzia abbandonata,,ma anche
di infemi,poveri,galeotti,combattendo il protestantesimo e il giansenismo.Fondatore
della Congregazione dei Preti della Missione (Lazzaristi)e delle Figlie
della Carità (Dame di S.Vincenzo);la sua festa ricorre il 19 luglio.Pare
che con Olier avesse fondato anche la Compagnia del Santo Sacramento,di
matrice politico-religiosa.I dipinti della cappella sono di Guillemot(1825).
Anche i 'bambini diSt.Vincent' sono menzionati nel 'Serpent
Rouge'(vedi nota 2).
Numero 22 Cappella di S.Paolo,che
conserva affreschi di Drolling e la statua di Revillon (1850).Vi è un
Cristo in croce,opera di Derdrè.
Numero 23 Cappella di S.Francesco
di Sales,rappresentato da Hesse(1860),predicò proprio a S.Sulpice nel
1619(nell'antica chiesa).Egli benedì il giovane Olier a Lione, nel 1622.
Numero 24 Cappella di S.Francesco
Saverio,decorata da Lafon,nel 1859
Numero25 Cappella dei Battesimi o
del Battistero,chiusa al pubblico.Come
la cappella del Peristilio,è considerata un buon esempio dello stile Luigi
XIV.Prima di accedere a questa cappella,che come ho detto è chiusa al
pubblico, in questo periodo si possono vedere (nella cappella di Francesco
Saverio) icone sulla S.Sindone di Torino con alcune didascalie ma non
ho ben compreso il motivo(tutto è rigorosamente scritto solo in francese).
Il meraviglioso pulpito a doppia
scalinata,situato nella navata laterale destra.Guardando al di sotto della
lavorazione plastica dorata,si può scorgere la finestra ovale del transetto
nord, su cui spiccano le lettere S e P.
Alcune
stazioni della 'Via Crucis'di S.Sulpice,nell'ordine la VI,l'VIII,la XIII e la
XIV. Apparentemente senza particolari degni di interesse 'mysterico',potrebbero
in realtà rivelarsi sotto un'ottica diversa.La ricerca serve anche a
questo:impegnarsi nella comprensione delle cose.Un fatto mi pare
evidenziabile:questi pilastri non sono sempre stati così,si notano segni di
precedenti utilizzi,forse in origine erano decorati o avevano le classiche 'stazioni'(magari
di legno scolpito),però ricordiamo come la Rivoluzione abbia depredato questo
Tempio di molti dei suoi primitivi e ricchi arredi.La Via Crucis di S.Sulpice è
illustrata in senso inverso al tradizionale,come ricordato sopra.
Le acquasantiere di S.Sulpice,all'ingresso
della navata sono foggiate su un ideale 'marinaro' e ricordano (almeno a me)
vagamente l'aspetto di un corpo umano (femminile?) inginocchiato e
abbozzato(soprattutto viste da lontano).Le sculture,di PIGALLE, poggiano su un
basamento grigio grezzo,sono di marmo lucido e terminano con la conchiglia che
raccoglie l'acqua benedetta. La scultura di destra reca un simbolo assai
vistoso, che è la piovra a otto tentacoli,situata nella parte superiore
La scultura di sinistra presenta un
voluminoso granchio nella parte destra (sinistra
per chi guarda di fronte).Queste due opere,entrambe di J.B.Pigalle,meritano un
approfondimento che in questa sede non può essere fatto.
E chiudiamo la visita dell'interno di
S.Sulpice con uno sguardo in alto:
curiosamente c'è una spirale ad attenderci...
Non sappiamo realmente se e cosa celi di
arcano questa chiesa parigina; le singolarità ci sono, abbiamo cercato di
palesarle; gli interrogativi restano. All'uscita, mi riecheggia nella
mente una frase letta all'interno, vicino allo gnomone,la quale - nel
momento che sto vivendo- mi concede la libertà di uscire all'esterno.
"Nessuna nozione mistica può
derivare da questo strumento astronomico,eccetto la consapevolezza che Dio il
Creatore è il padrone del Tempo".
NOTE:
(1)-Serpent Rouge,segno della Vergine:Io
ero come i pastori del celebre pittore Poussin, perplesso davanti l'enigma:
"ET IN ARCADIA EGO!". La voce del sangue, vuole rendermi l'immagine di
un passato ancestrale. Si, il lampo del genio attraversa il mio pensiero,
rivedo, comprendo! Io conosco ora questo segreto favoloso. E meraviglia,
al momento dei salti dei quattro cavalieri, gli zoccoli di un cavallo
avevano lasciato quattro impronte sulla pietra, ecco il segno che
DELACROIX aveva lasciato in uno dei tre dipinti della cappella degli Angeli.
Ecco la settima sentenza che una mano aveva tracciato:ESTRAIMI DAL FANGO,
PERCHE' IO NON VI RESTI AFFOSSATO. Due volte IS, imbalsamatrice e imbalsamata,
vaso miracoloso
dell'eterna Dama Bianca delle Leggende".Nonostante
mi sia sforzata di trovare queste 'impronte' fisiche,ammesso che vi possano
essere,non ne ho rilevate di particolarmente illuminanti,mentre credo che il
senso allegorico della frase ma soprattutto quello dei dipinti sia
innegabilmente da sottolineare. S.Michele che annienta il drago è
assimilabile a Ares-Marte, Cadmo, Perseo, Ercole, Longino e San Giorgio,tutte
metafore del principio maschile o zolfo che affronta,armato di spada,il drago
mercuriale; In particolare,Giacobbe lotta con l'Angelo
appare un chiaro richiamo al mistero del conflitto delle forze di repulsione e
di attrazione,per giungere all'equilibrio dell'Uomo e per estensione dell'Universo,al bilanciamento delle
sue forze(le due nature opposte devono riunirsi per ottenere l'Unità
originaria).I quattro cavalli citati nel Serpent Rouge potrebbero essere
una metafora usata per indicare i quattro elementi (aria,acqua,fuoco e terra) e
con l'espressione 'le quattro impronte sulla pietra' alludere ad uno
stadio più avanzato dell'Opera
Alchemica,contraddistinto dalla 'stella del grifone', paragonabile al motto
'in hoc signo vinces': l'artista -arrivato a questo punto- è sulla strada
giusta per la realizzazione dell'Opera. Is(=Isis o Iside)
rappresenta idealmente la 'calamita' o mercurio dei saggi.
(2)-Serpent Rouge,segno dello Scorpione:"Visione
celeste per colui che mi ricordano le quattro opere di Em.
SIGNOL, intorno alla linea del Meridiano, nello stesso coro del santuario
da dove irradia questa sorgente d'amore degli uni per gli altri.
Io ruoto su me stesso passando con lo sguardo la rosa del P a quella dell'S,poi
dall'S al P. E le spirali nel mio spirito diventano un polipo mostruoso
che espelle il suo inchiostro. Le tenebre che assorbono la luce, ho un capogiro
e porto la mia mano sulla mia bocca, mordendo istintivamente il palmo, forse
come OLIER nel suo feretro. Maledizione,io comprendo la verità. E' il
passaggio, ma egli stesso facendo il bene, come xxxxxxxx QUELLO della tomba
fiorita. Ma quanto hanno saccheggiato la casa, non lasciando che cadaveri
imbalsamati e numeri di metallo che non avevano potuto importare? Quale strano
mistero cela il nuovo Tempio di SALOMONE edificato dai bambini di Saint VINCENT?
(3)- Sono tornata a S.Sulpice tre giorni
dopo ma ancora in orario in cui la Messa nella cappella dell'Assuzione non era iniziata e non ho potuto
fermarmi. Rammarico!
Testo e foto di Marisa Uberti.Vietato
l'utilizzo se non conforme alle AVVERTENZE/DISCLAIMER.