L'interno
della Basilica è maestoso e ricorda una grande cattedrale; l'impianto è
a croce latina.La sua lunghezza è di 93 metri e la larghezza ai transetti
60 m.Ha tre navate,suddivise da dodici pilastri.Appena si entra, al centro
si nota immediatamente il tempio dov'è custodita la Santa Casa di
Nazareth.
Nelle due navate laterali della basilica si trovano dodici cappelle, sei per
lato, aperte agli inizi del sec. XVI dal Bramante.La pianta della chiesa
si espande nei pressi della Santa Casa con tredici cappelle che vi si
irradiano.La particolarità che abbiamo riscontrato è che questo tempio
ospita cappelle di diverse nazioni che ad essa danno il nome:così ad
esempio si incontra la cappella polacca, tedesca, americana, francese,
slava.Quella americana è particolare perchè -insieme a scene di matrice
religiosa- vi si trova la storia del volo umano, dal mitologico Icaro,
alle macchine di Leonardo fino ai moderni astronauti! C'è un nesso:la
Vergine Nera di Loreto è la patrona dei viaggiatori in aereo (e di tutti
gli aeronauti), poichè tale la proclamò papa Benedetto XV nel 1920.
Particolare della Cappella tedesca
Volta di una delle cappelle
Vetrata con stemmi araldici nella
cappella francese
Lapide che narra le vicende della Santa
Casa
Particolare del Rivestimento della Santa
Casa:la traslazione da Nazareth ad opera degli 'angeli'. Prima
di accedere alla cosiddetta 'Sala del Tesoro'( del 1600), si
transita in un vestibolo magnifico, su cui occhieggia una scritta a noi
(appassionati di misteri), nota:TERRIBILIS
EST LOCUS ISTE!
La scritta è incisa su un supporto
ligneo dipinto,a quanto si deduce, e fa 'pendant' con altri manufatti
dello stesso materiale, in stile baroccheggiante.E' collocata appena sopra
la porta con scritto 'Rettore della Basilica".Non conosciamo nè la
data di esecuzione, nè se questa scritta è sempre stata qui o proviene
da altrove.Ciò che documentiamo è che essa si trova al momento in questo
luogo.La medesima scritta,com'è risaputo,si trova fuori dalla chiesa di Rennes
le Chateau ma anche in altre zone italiane (vedi
sezione).
Se si considera il significato che
quella scritta ha nell'ambito del passo biblico in cui è inserita,si
raccordano gli intenti. Simbolicamente, Bethel (il luogo 'terribile')
rappresenta ciò che la manifestazione divina rende sacro, il centro
del mondo, l'omphalos. Da Betel si passò al greco baity-los, poi
al Romano baetulus: il betilo (o betile) che era una pietra sacra, dimora
di un 'dio'.Qui siamo in presenza di una Madonna Nera...
Particolare del soffitto di questo
ambiente, estremamente raffinato, assolutamente straordinario, che prelude
alla Sala del Tesoro o del Pomarancio (Cristoforo Roncalli), che la
affrescò tra il 1605 e il 1610. Il papa Clemente VIII l'aveva voluta per
contenere l'imponente mole di ex voto dei pellegrini di Loreto e gli
arredi liturgici.Dovevano esserci dei veri tesori se, come si narra,
Napoleone in persona venne per 'selezionarli' e portarli via. Nel 1924
generici ladri, si dice, fecero il resto! Oggi non resterebbe più molto
di quell'antica raccolta (ciò che rimane è conservato nel
museo-pinacoteca,presso il Palazzo Apostolico).
Il tema della traslazione della Santa
Casa è ricorrente, ovviamente, all'interno del complesso e anche nelle
decorazioni dei frammenti esposti sulle pareti dei corridoi di
collegamento
Curioso elemento litico parietale
(epigrafi indecifrate...) Si
scende e... Sotto la Basilica vi
sono diversi ambienti,documentatamente attestati anche dai lavori di
consolidamento:gallerie,cripte,locali sotterranei.Anche se non abbiamo
trovato menzione di edifici cultuali precedenti al santuario della Santa
Casa, pensiamo che dovesse esistere un luogo ritenuto sacro fin dai tempi
ancestrali.Lo fa ipotizzare un insieme di circostanze, dal culto di una
Madonna Nera (quasi sempre 'retaggio' di culti 'pagani' della Dea Madre)
alla posizione della costruzione, sopralevata, dominante su un territorio
da cui si spazia dai monti al mare(che dall'alto si vede), in una zona in
cui probabilmente c'erano delle falde freatiche o delle sorgenti
naturali anche se nel XVI secolo si dovette scavare una galleria di
5 km per portare acqua alla fontana della piazza, così si dice). Esistono
almeno due cripte fruibili e visitabili, in cui si svolgono
celebrazioni liturgiche regolarmente e questo è stato adottato per
convogliare i pellegrini in settori diversi e mantenere un certo ordine.In
una c'era la S.Messa e non abbiamo potuto sostare ovviamente;in
un'altra,da cui siamo entrati dal lato sinistro della basilica, abbiamo
trovato residui murari che a tutta prima ci sono sembrati parecchio
antichi (ma a quando risalgono?):
E anche resti di colonne inglobate nel
paramento murario attuale:
Poi, sorpresa, abbiamo trovato un'altra
Madonna Nera! Si trova appunto nella suddetta cripta, sopra
l'altare,contornata da un arco luminoso.
Sotto le arcate laterali, molto
ribassate, ci sono delle lastre sepolcrali, come questa:
Nonostante abbiamo cercato, non abbiamo
trovato ancora notizie in merito a questa struttura sotterranea (epoca di
realizzazione, allestimento, etc.).L'aspetto attuale della chiesa ipogea
è frutto di evidenti ristrutturazioni(2), ma di cosa? Cosa c'era
sotto il complesso basilicale, prima dell'erezione del Santuario della
Santa Casa? |
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(di Marisa Uberti)
Arrivando nella grandiosa piazza
della Madonna (questo è il suo nome) ci si presenta una visione
altamente suggestiva:di fronte c'è la facciata bianca del Santuario, costruito
sull'asse E-O di stile rinascimentale in pietra d'Istria;a sinistra il Palazzo
Apostolico, ideato dal Bramante,ancora oggi sede del Vescovo e
dei Cappuccini della basilica.Una parte è riservata al Museo-pinacoteca.
A destra della chiesa c'è invece un palazzo (Illirico) che fu a
lungo sede dei Gesuiti, e oggi ospita i pellegrini che intendono fermarsi
in devozione. Abbiamo già alcuni elementi che ci fanno dire 'Come mai l'Illiria
è così presente a Loreto? '. Forse la spiegazione sta nel fatto che la
leggenda narra,come tutti potrebbero sapere,che la Santa Casa,
ovvero la Casa di Maria madre di Gesù a Nazareth, fu
trasportata dalla Palestina dagli angeli in una sola notte,
inizialmente deposta sulle coste illiriche (a Tersatto,
nell'odierna Croazia) nel 1291 e in seguito,il 10 dicembre 1294
traslata a Loreto, dove tuttora si trova e si può vedere,
custodita tra le mura dell'edificio che la contiene come una preziosa
reliquia.Oggi si sa che quegli 'angeli' erano la nobile famiglia
Angeli, o de Angelis, che regnava sull'Epiro.Un documento del settembre
1294 che è stato recentemente scoperto, attesta che il despota Niceforo
Angeli diede la propria figlia Ithamar in sposa a Filippo di
Taranto, che altri non era che il quarto figlio di Carlo II d'Angiò,
re di Napoli (nonchè Conte di Provenza, ricorderete che lo abbiamo
incontrato alle prese con le reliquie di Santa
Maria Maddalena a Saint Maximin, un vero talent- scout di
reliquie cristiane!). Con la dote, era compresa una serie di beni, fra cui
compaiono in evidenza "le
sante pietre portate via dalla casa di Nostra Signora la Vergine Madre di
Dio".A quel
tempo dunque, 1294, le pietre in loco non dovevano più esserci (anche se
si capisce che erano ancora di proprietà della famiglia Angeli, se
facevano parte della dote della figlia) e secondo la leggenda erano
infatti in Illiria dal 1291.Ma chi le aveva portate lì? E perchè? Può
essere significativo ricordare,prima di andare oltre, che questi fatti
avvengono dopo che i Cristiani hanno perso Gerusalemme
e,conseguentemente,la Terra Santa. All'interno della chiesa c'è un
affresco, nella cappella detta 'dei Francesi' (o del SS.Sacramento),
sulla parete sinistra, molto grande, che illustra una scena di battaglia e
reca scritto che i Cavalieri
Templari combattono contro il Saladino per la difesa di Nazareth (1187).
Può
essere che loro abbiano avuto un ruolo non trascurabile nella vicenda e
che abbiano pensato di trarre in salvo ciò che era possibile di quella
costruzione che la tradizione indicava come l'abitazione in cui Maria
aveva ricevuto l'Annuncio della nascita di Gesù (Incarnazione del
Verbo).Non si può essere sicuri del 'quando' lo fecero, ma appare
sempre più logico che le pietre siano state smontate (sono pietre
arenarie di non grossa dimensione ciascuna),caricate su una nave da
trasporto e condotte in Europa(forse proprio sulle coste Illiriche come
dice la leggenda) e poi a Loreto (perchè proprio qui è forse ancora il
vero mistero),sulla riva adriatica opposta.Nella stessa cappella 'dei
Francesi', è illustrata anche una scena -parte destra-di Luigi
IX, zio di Carlo II d'Angiò, il cui cavallo si prostra a terra
alla vista di Nazareth (episodio del 1251), e ancora il re Santo Luigi IX,
nell'affresco centrale dietro il Tabernacolo, è ritratto mentre riceve da
un prelato la Comunione ai piedi della Madonna Nera di Loreto.Fatto
puramente iconografico, simbolico, perchè incongruente con l'epoca di San
Luigi (in cui non è attestata ancora la presenza di una Madonna Nera).
Tutti i dipinti della cappella francese sono di C. Lamiere e realizzati
tra il 1896-1903.
Le più antiche
'cronache'del Santuario(1468) narrano che insieme alla Santa Casa di
Nazareth, a Loreto sarebbe giunta (o si venerava già?) un' icona dipinta
su tavola, così descritta "una pittura tanto dolce e bella,
bello il volto e un poco nero con colore rosso".Questa
tavola, di cui si sono perse le tracce, venne sostituita entro il 1530
da una statua lignea di abete rosso, 'variamente e delicatamente
dipinta'. La tradizione vuole che i ceri continuamente accesi e le
lampade a olio avessero annerito totalmente la statua, che era visibile
fino al 1921, quando un incendio la distrusse e fu sostituita da
una copia conforme e, si dice, 'più nera di quanto si fosse abituati a
vedere a Loreto'.
Luigi IX, Carlo II d'Angiò
e i Templari, secondo noi, hanno avuto una parte attiva in tutto il
progetto di traslazione di queste pietre e il conseguente (o già
presente?) culto della Madonna Nera. A rinforzo di un intervento dei
Crociati nella faccenda, c'è poi il fatto che sono state ritrovate cinque
croci di stoffa rossa tra le pietre della Santa Casa e nella 'Guida'
distribuita in loco si legge:"Cinque croci di stoffa rossa di
crociati o, più probabilmente, di cavalieri di un ordine militare che nel
medioevo difendevano i luoghi santi e le reliquie". Scrivere Templari
forse era troppo...?
Gli scavi archeologici ci
informano su particolari molto importanti ai fini di capire cosa sia
custodito nel bellissimo tempio marmoreo riccamente scolpito e voluto da papa
Giulio II nel 1507.
Le mura della Santa Casa
sono infatti invisibili al pubblico se non si accede all'interno di questo
rivestimento cinquecentesco, che funge da protezione ed esaltazione della
Madre Divina. Profeti e Sibille, colonne corinzie, festoni, geometrie,
scene anche 'pagane' (si nota qua e là qualche elemento come un 'sireno'),
una balconata con colonnine rendono quest'opera un capolavoro tutto
italiano dei migliori artisti dell'epoca (Andrea Sansovino, Nicolò
Tribolo, Baccio Bandinelli, Antonio da Sangallo il Giovane, Aurelio,
Girolamo e Ludovico Lombardo, i fratelli della Porta -maestri
Comacini - Raffaele da Montelupo, senza contare l'ispiratore,
che pare fosse Donato Bramante).
Una porticina sul lato
destro permette di entrare all'interno e lì ci si rende conto dello
stridore:l'ambiente è calato in una raccolta oscurità, in cui tre pareti
semplici, disadorne, costituiscono la Santa Casa di Nazareth, che misura
9,50 m x 4 m.
Sono tre e non
quattro come potrebbe pensare qualcuno(una casa ha quattro mura
dopotutto!) perchè a Nazareth l'edificio era addossato ad una parete
rocciosa e la quarta parete non esisteva:si prolungava nella roccia.
Come si vede chiaramente
nell'immagine, essa appoggiava allora, come oggi, direttamente sulla
superficie pavimentale della via in cui si trovava, non aveva cioè
fondamenta e la sua altezza è di tre metri. Fu facile, o
abbastanza almeno, l'operazione di smontaggio e riassemblaggio,
probabilmente.Gli scavi, dicevamo, condotti sia qui a Loreto che a
Nazareth hanno permesso di stabilire che le due 'estremità' coincidono ("coesistenza
e contiguità delle due parti"). Attualmente a Nazareth,
nel luogo in cui si trovava la roccia cui erano addossate le tre pareti
oggi a Loreto, c'è la Basilica dell'Annunciazione.
A supporto della teoria
secondo cui la Santa Casa è realmente proveniente da Nazareth vi sono
ulteriori elementi da menzionare:
- La lavorazione
delle pietre:si definisce secondo l'uso 'tecnico' dei Nabatei,
diffuso nella Galilea al tempo di Gesù
- Il materiale e la
struttura: pietra arenaria non reperibile in zona e il manufatto
è estraneo alla cultura e all'edilizia marchigiana;certamente diverso
da quello che troviamo oltre i tre metri di altezza della Santa
Casa.Infatti i corsi superiori sono di mattoni locali e presentano
residui di affreschi trecenteschi.
- I graffiti
rinvenuti sulle pareti della Santa Casa, circa una sessantina (purtroppo
non si riesce a vederli perchè manca una adeguata illuminazione), di
cui viene spesso mostrato un tipo, questo che recherebbe la scritta sincopata in Greco:
Iesou Yie
tou Theou (o Gesù Cristo Figlio di Dio)(nota
1)
Gli esperti li avrebbero
attribuiti ad un culto giudeo-cristiano e altri simili sono stati
ritrovati a Nazareth.
- Va citato anche un
'reperto' curioso:resti di uova di struzzo, tra le pietre,e nella
'Guida' si dice 'che subito richiama la Palestina ed è una
simbologia riferentesi al mistero dell'Incarnazione(?)
Se un tempo le tre pareti
della casa della Madonna addossavano su una roccia, oggi la parte
'mancante' alloggia un altare sopra il quale è collocata e venerata la Madonna
Nera con il Bambino, dello stesso colore, che tiene nella mano una
globo crucifero blu.Dietro,la parete non è del nucleo originario,così
come la volta. Ai lati dell'altare vi sono delle scalette che scendono e
infine conducono all'uscita dal sacro sacello.
Nelle foto seguenti,
l'icona come normalmente la si vede nella sua collocazione all'interno
della Santa Casa,con la 'dalmatica' cioè la sua classica 'veste';nell'altra
foto com'è la statua al naturale.
L'attuale manufatto è una copia del
1921 modellata da Enrico Quattrini, eseguita e dipinta da Leopoldo Celani.E' di legno di cedro del Libano, proveniente dai
Giardini Vaticani e voluta da Pio XI, che provvide alla sua incoronazione e al trasporto solenne a Loreto nel
1922. La Madonna Nera precedente era purtroppo stata distrutta da un
incendio, che secondo le fonti ufficiali aveva colpito la Santa Casa nel 1921.
La 'dalmatica' che
ricopre la Vergine Nera è un usanza in vigore dal 1500.Osservandola
bene,si scoprono dettagli a prima vista sfuggenti:i colori
anzitutto:nero,bianco, rosso e giallo(oro); preziosi ricami in fili d'oro,
molte gemme, e negli inserti neri (cinque di forma vagamente semilunare)
si può notare una croce (sul secondo dal basso verso l'alto); un
curioso 'ricamo' che ha le sembianze di un volto 'mostruoso' (sul
quarto dal basso), quasi demoniaco sotto cui c'è una M intersecata
ad una A, sormontate da una corona; più sopra si vede una falce
lunare (nel quinto inserto nero dal basso).Si clicchi sulle foto
per ingrandire e vedere meglio.
L'inserto rosso ha una
forma triangolare con la punta rivolta verso il basso.
E' comunque una
sensazione particolare quella di trovarsi intimamente a contatto con il
sacello nazaretiano. Per un credente esso celebra il mistero
dell'Incarnazione e l'inserimento di Cristo nella storia e
nell'esistenza degli esseri umani.Da un punto di vista personale, ci è
sembrato di calarci in un antro simbolico (non a caso è chiamata
talvolta anche 'arca della nuova alleanza'), in quell'athanor
alchemico in cui il Verbo si è incarnato, in cui lo Spirito si è fatto
Materia, che poi è nuovamente divenuta Spirito.Nel cuore della grotta
metaforica di noi stessi, lei, la Regina Nera, rappresenta la forza
primigenia della Natura che contiene in sè il seme della Vita Eterna.La
Madre dell'Opera Universale, di quel Cristo-Pietra con cui è fusa
in un abbraccio d'Amore infinito.
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La Piazza della
Madonna.Ai lati dell'ingresso,a sinistra,c'è una grande statua di papa
Sisto V(del 1589)
Una bellissima fontana si
trova al centro della piazza,opera di Carlo Maderno e di Giovanni
Fontana,suo zio,che la realizzarono nel 1605-1610.Qualche anno dopo vi
furono aggiunti elementi bronzei.Pare che per attrezzarla con impianto
idrico,gli architetti scavarono una galleria sotterranea di cinque
chilometri,per attingere l'acqua dal recanatese.
Ma chi direbbe che,appena
svoltato l'angolo sinistro,l'aspetto del Santuario cambi a tal punto da
ricordare una fortezza medievale?E' quello che si osserva:aggirando tutto
l'edificio,d'ora innanzi,la struttura dell'edificio cambia radicalmente e
ci fa addentrare in un passato più remoto...
Singolari
forme,architetture sinuose e al contempo severe
Armonia e mistero si
fondono in questa architettura veramente particolare
Si noti un Nodo
di Salomone nella finestra
circolare...
Questo è il 'retro' del
Santuario, dal quale si può comunque entrare e/o uscire.Si ammira la
cupola che appoggia su un tiburio ottagonale. Fu ideata da Giuliano
Sangallo con influssi brunelleschiani e risale al XVI sec All'interno ha
affreschi del XIX sec.
Un piccolo campanilino a
vela o...cos'altro?
Addossata alle mura
esterne del complesso, c'è una fonte d'acqua potabile.Il culto delle
Madonne Nere è sempre legato a questo vitale e fecondo Elemento della
Natura.Da notare,in basso a destra,la sagoma di una volta a mattoni,che
denota come il livello del piano stradale sia stato rialzato.
Il Santuario di Loreto è
considerato uno dei più importanti tra i 1500 santuari Mariani
italiani.Dal momento della 'traslazione ' della Santa Casa e del suo
arrivo nella cittadina marchigiana,la devozione popolare non si è mai
affievolita ed è rinomato in tutto il mondo.Sono avvenute -dicono le
fonti ufficiali- anche diverse conversioni alla fede, stando in
meditazione all'interno della Sacra Casa; forse per qualcuno è importante
avere delle 'testimonianze' materiali delle narrazioni evangeliche. Forse,
semplicemente, qualcuno ritrova un 'senso' dentro il profondo di sè
stesso.
Nel corso di sette
secoli, sono passati di qui oltre duecento santi, molti personaggi
illustri, gente 'comune'come noi, malati, infermi, umili, papi.
Oggi è gestito dalla
Congregazione Universale della Santa Casa (fondata nel 1883), delegazione
Pontificia.
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