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                                         Comune di Sedini, centro dell'Anglona (SS)   di Marisa Uberti

                   

Sull'alto di una collina, visibile dalla strada a zig- zag che ci conduce lì, nella Conca Niedda (la Valle della paura) si erge questa costruzione assai particolare, rettangolare e senza abside, attorniata da un alone di mistero. Non era in origine una chiesa; forse era un castello o fortezza templare a guardia di ben cinque vie che vi si dipartivano. E vedendo che paesaggi si incontrano, la scorta ai pellegrini in transito era d'obbligo! Nel Medioevo non dovevano certamente apparire molto più 'vivaci' questi itinerari ma anzi dei veri e propri 'canyon' dai quali poteva sbucare all'improvviso chicchessia, La meta era di pellegrinaggio e pare lo sia ancora, specialmente durante l'unico giorno in cui la chiesa viene aperta, in occasione della festa campestre di S.Pancrazio, in maggio. E' probabile però che qui sorgesse un monastero benedettino, uno degli otto che si trovavano su altrettante colline lungo una dorsale al centro dell'Anglona e che contemplavano: S.Maria di Tergu, S.Pancrazio, S.Nicola di Silanis(rovine), S.Maria di Solio o SS.Annunziata(rovine) S.Giovanni, S.Elia (non l'abbiamo vista), S.Pietro di Simbranos (scomparsa, era situata ai limiti del centro abitato di Bulzi) e  S.Pietro delle Immagini.Le suddette chiese facevano parte di complessi abbaziali di importanza strategica non indifferente, donati dai Giudici di Torres ai monaci di Montecassino nel XII secolo.

Al pari delle altre che abbiamo visitato e di cui abbiamo riferito nelle relative pagine, è contornata di interrogativi e di misteri.Pare che la chiesa si situi al vertice superiore di una croce virtuale (un percorso 'iniziatico'), formata da cinque chiese, come abbiamo appreso seguendo la mostra '  "I Templari e la Sardegna

La mente, lasciata libera di rincorrere a perdita di sensi l'orizzonte, che continuamente muta pur rimanendo uguale a se stesso, avvicinandoci alla meta, è già stata proiettata in un'altra dimensione, in cui la frenesia della vita 'moderna' ha cessato di esistere.Pregustiamo già un incontro con il passato e le sue sorprese, chè ce ne ha donate tante, in ogni luogo in cui siamo stati.

Il sito era cinto probabilmente da mura esterne e,se c'era un monastero,andrebbe indagata a fondo l'area circostante. Non era comunque un comune monastero, ci spiegano, non vi era la presenza di una vera e propria chiesa ma i riti si tenevano in una cappella piccola, mentre l'edificio principale fu riadattato nel 1500 a chiesa con l'intitolazione a S.Pancrazio, che era in realtà una grande aula con piano superiore, usata per ospitare i pellegrini e i lavori dei monaci. All'esterno vi sono numerosi 'sandali del pellegrino', che chi arrivò fin qui lasciò in sua memoria, insieme a tante altre scritte lasciate in epoche diverse.Cartoni di pizza abbandonati ci hanno informato che il luogo,pur se apparentemente isolato, è meta frequentata...

                                  

                                            pan-06.jpg (55989 byte)

A Sedini abbiamo già visitato la chiesa di S.Nicola di Silanis, dall'altro capo del versante, e la domus de janas Sa Rocca, dove tutto è cominciato (per così dire). A poca distanza si trovano i villaggi abbandonati di Fulcaddu e Speluncas...

S.Pancrazio fu un santo martire morto in tenera età, ma già impegnato in aspre lotte per la difesa della sua religione. A questo sono paragonabili i nostri Cavalieri Templari! E' ancora l'infaticabile don Tamponi, segretario della Consulta regionale per i beni culturali ecclesiastici, che informa sui segreti di questo edificio e fa notare particolari interessanti:

  • le aperture più simili a feritoie che a finestre;
  • all'interno la presenza di un camino che serviva per riscaldare gli ambienti(in una chiesa c'è mai un focolare che abbiate visto? Noi no!); 
  • una piccola porta, sollevata dal piano di calpestio per sferrare controffensive;
  • una scala d'accesso verso un altro ambiente areato al secondo piano, adesso non
    più visibile. 

Inoltre, vi sono numerosi simboli, sia fuori che dentro la chiesa. Quelli fuori abbiamo potuto vederli (planta-pedis, lettere greche come l'alfa e l'omega...) ma all'interno, abbiamo letto sempre tramite don Tamponi, recenti restauri hanno portato alla luce una croce 'patente' pavimentale e soprattutto, macabri reperti ancora da inquadrare nel giusto contesto, crani ed ossa, collocati in una  nicchia murata. Crani di sole donne e bambini:a quale epoca apparterrebbero? 

"In diverse cavità chiamate armaria, alloggiamenti per materiali ma anche per liquidi (destinati all' alchimia, si domanda don Tamponi, visto quanto fu ritrovato nella biblioteca segreta di Castelsardo e di cui abbiamo parlato nella sezione apposita). E ancora, altri luoghi per l'essicazione di preparati. Infine, dietro l'altare, da un diverso armarium, è saltato fuori un vaso piatto e largo".

 «Perché quei teschi murati nelle pareti? E perché quella patena di coccio? Serviva per una liturgia che ignoriamo? Al di là degli aspetti macabri, un fatto balza agli occhi: i rebus da risolvere sono ancora parecchi. Bisognerà studiare, approfondendo meglio i significati, prima di trarre conclusioni» (da un'intervista a don Francesco Tamponi, apparsa su 'La Nuova Sardegna' il 21/02/2004 fatta da Pier Giorgio Pinna (1)

Sono tutti interrogativi che ci poniamo anche noi, pur non essendo del luogo, pur trovandoci soltanto in transito, come pellegrini del mondo, in cui ci piace conoscere e sapere sempre di più.Auspichiamo che tutti coloro che si trovano impegnati in questa Ricerca (l'Ufficio dei Beni Culturali della Diocesi di Tempio-Ampurias, il Comune di Sedini e le associazioni volontarie impegnate al recupero e valorizzazione del territorio) possano continuare un lavoro serio e a divulgarlo, per l'interesse culturale della collettività. E magari per coloro che di due passi in due passi, continueranno a seguirne i risultati raggiunti.

 

Nota:

1)- L'articolo si intitola "San Pancrazio e il mistero dei Templari".

 

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                                                                         settembre 2007