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  Comune di Bulzi(SS), Anglona                                      (di Marisa Uberti)
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La facciata alterna filari di trachite rossa a calcare bianco.Risale alla fine del 1100.

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Nella lunetta del portale c'è un curioso bassorilievo in calcare bianco, che raffigura tre personaggi:al centro quello che appare più vecchio e barbuto porta un berretto frigio a punta, ha il particolare delle orecchie molto pronunciate, le braccia rivolte verso l'alto.Ai lati ha due personaggi, di cui uno chiaramente sorridente e l'altro no.Entrambi hanno una lunga barba ma non hanno berretto. Chi sono? Una tradizione vorrebbe che si trattasse di S.Benedetto sorretto in punto di morte da due discepoli ma la lettura è clamorosamente smentita dall'atteggiamento dei due personaggi laterali, che tengono saldamente le mani sui fianchi! E' interessante notare come non vi sia richiamo ai personaggi Evangelici classicamente presenti nelle lunette delle chiese.A ben vederemnon c'è nemmeno una croce su questa chiesa,ma forse si...andiamo avanti.

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L'oculo sopra la lunetta e i particolari della lavorazione degli archetti ciechi.

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Nei peducci degli archetti esterni (transetto settentrionale,a sinistra per chi guarda la facciata), si rinvengono(aguzzate la vista!) dei cerchi concentrici (sui due più a destra nella foto),e altri simboli poco decifrabili.


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L'abiside e,sotto, il particolare della sua monofora,con un curioso dettaglio che non è sfuggito ai nostri scatti.Si noti la cura con cui è stata costruita questa chiesa,badando anche all'uso dei colori,il rosso e il bianco,nel punto giusto.

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Altri simbolismi,sui peducci degli archetti della parete meridionale: una faccina, una sorta di quadrifoglio,e a destra?

Accanto alla porta della parete sud vi è questa incisione,su un blocco di pietra incassato.Si dice sia una meridiana, tuttavia è situata in posizione piuttosto bassa.

 


  • La chiesa di San Pietro delle Immagini, Su Rughefissu o il Crocifisso come viene chiamata popolarmente, si trova in uno scenario di suggestiva bellezza, come spesso ci è accaduto di trovarne nella parte di Sardegna che abbiamo visitato e specialmente in Anglona.Come forse ci si potrà rendere conto dalla foto sotto, scattata dal versante che dà sul fiume (quella in primo piano ci risulta una antica fonte, ormai completamente abbandonata), essa si trova su una delle otto colline che si susseguono in una dorsale situata al centro dell'Anglona, in cui -secondo quanto abbiamo appreso- si contano otto chiese per ogni collina.Le otto chiese sarebbero: S.Maria di Tergu, S.Pancrazio, S.Nicola di Silanis(rovine), S.Maria di Solio o SS.Annunziata(rovine) S.Giovanni, S.Elia (non l'abbiamo vista), S.Pietro di Simbranos (scomparsa, era situata ai limiti del centro abitato di Bulzi) e la presente, S.Pietro delle Immagini.Le suddette chiese facevano parte di complessi abbaziali in massima parte benedettini (Cassinesi) ed erano state donate dai Giudici di Torres ai monaci di Montecassino nel XII secolo.
  • Scavi condotti in situ hanno attestato che in precedenza qui c'era una chiesa precedente, identificata con quella di San Pietro di Nurchi. Inoltre sono stati ritrovati reperti di epoca romana e questo induce a ritenerla un'area sacra pagana. Probabilmente venne riutilizzata anche in epoca bizantina.
  • Al visitatore si presenta una visione molto particolare, quando la si vede percorrendo la strada da Sedini: un semplice cartello, una svolta per imboccare un sentiero in discesa, e il mondo moderno se ne va in vacanza per un po'. Ci si addentra in un'altra epoca, in un silenzio e una quiete surreali. La vista di un'auto parcheggiata nei pressi della chiesa ci sembra quasi un miraggio, un'allucinazione, perchè la chiesa è il suo tempo, è il medioevo romanico di cui è gelosa testimone, andata a cacciarsi in questo angolo di mondo proprio per sopravvivere indisturbata. Due signori hanno terminato di ammirarla e di fotografarla, salutano garbatamente con un mezzo sorriso come a dire ' Ah, anche voi qui sperduti alla ricerca di questo gioiello medievale? E' tutta vostra!'. Grazie, in effetti rimanere soli è una condizione di grazia, puoi osservare tutto, puoi sentirti padrone dell'orizzonte, puoi solleticare la mente lasciandola libera di rivivere gli splendori che certamente un tempo conobbe.

 

 

  • Attualmente presenta belle forme romaniche, con influssi lombardi e toscani nell'architettura, che ha avuto tre momenti principali corrispondenti ad una differente lavorazione e messa in opera dei conci: 1050, 1120, 1225 all'incirca. Sull'impianto originario a navata unica a croce commissa,realizzato interamente in trachite rossa, nel puro stile romanico del 1100,si inserì nel 1200 lo stile gotico, con il transetto e la sopraelevazione delle pareti.
  • Purtroppo la chiesa era chiusa e non ci è stato possibile visitare l'interno.Da quanto abbiamo saputo, infatti, sarebbe stato molto interessante perchè gli studi più recenti hanno portato a considerare questo edificio come un condensato di sapienzialità antica in cui le ore canoniche venivano scandite dalle finestre-feritoie. "Qui il calcolo dei volumi, la matematica delle luci, l'orientamento astronomico rende l'aula liturgica una perfetta macchina del tempo per il trionfo delle ore solari e delle suggestioni lunari" (dalla Guida 'I Templari e la Sardegna', 2007).
  • Nella zona sud-est gli scavi hanno evidenziato la presenza di antiche sepolture.Alcuni resti sembrano siano stati collocati sotto una lastra sepolcrale ai piedi dell'altare all'interno della chiesa,insieme a ciò che resta degli Abati,che normalmente avevano un cimitero attiguo alla chiesa conventuale.
  • La gente del posto è molto attaccata a questa chiesa, anche perchè fino a qualche tempo fa conservava un' opera ritenuta molto speciali:un crocifisso del 1200, che oggi è conservato presso la Parrocchiale di San Sebastiano a Bulzi. Il crocifisso è opera lignea che raffigura la Deposizione di Gesù dalla Croce ed è composto dalle figure di Cristo, San Giuseppe d'Arimatea, San Giovanni,la Vergine e un angelo. Il giorno dell'Ascensione è celebrata la festa de Su Rughefissu e anche in occasione dei SS.Pietro e Paolo la chiesa torna ad essere meta di pellegrinaggio. Conserva il Retablo de las Imagines, polittico settecentesco a cinque raffigurazioni attribuito al pittore sassarese Francesco Carta(ma di sicuro qualcosa a che fare con la Spagna questo dipinto ce l'ha).

              

  • Secondo quanto appreso alla Mostra 'I Templari e la Sardegna', la chiesa costituirebbe la parte terminale di una croce virtuale, collocata in fondo al braccio 'lungo', di un percorso 'iniziatico' situato al centro dell'Anglona.

 

 

 

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                                                                           settembre 2007