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Sicuramente
è un luogo interessantissimo,a partire dalla sua ubicazione,seminascosto
nel fitto di un bosco,a poca distanza dall'eremo
di Lecceto e prospiciente la pianura occupata un tempo dal lago
Verrano.Terra dunque ricca di acqua sotterranea,di grotte in cui si
riparavano gli anacoreti ancora nel Medioevo e,come detto
ufficialmente,proprio su una di queste si impiantò l'eremo di San
Leonardo,sotto il quale si trovano ambienti ipogei.Ancora più misteriosa
la sua reale origine e datazione,che si ignorano.
Il percorso è transitabile in
auto,ma è sterrato e pieno di dislivelli.Lasciando l'auto ai bordi di un
sentiero,è consigliabile proseguire a piedi,per gustare appieno il
piacere dell'attesa e della sorpresa di ciò che si troverà.
Svoltata quella curva, appare la
massiccia costruzione, che apparentemente sembra una fortezza
Medievale.
Il silenzio regna sovrano.Solo il
canto degli uccelli tiene compagnia ai peregrini che si avventurano
nell'erta salita. Non si incontra anima viva e l'atmosfera è surreale,che
ha il suo culmine davanti al cancello,che è chiuso,nonostante il cartello
appeso che reca un'orario di apertura al pubblico(dalle 9 alle 15.30). Due
cani arrivano trafelati ad abbaiare,da dietro le inferriate,a protezione
di chissà quali tesori,ci domandiamo,scoraggiando i peregrini che si
avventurano fin qui,ma non ci perdiamo d'animo e suoniamo. Poco dopo viene
ad aprire un custode,si presume,che senza tanti complimenti ci chiede se
siamo lì per visitare e,attesa la conferma,ci fa entrare,tacitando i cani
e conducendoci senza un minimo di spiegazione in una sala che,si nota,è
stata ristrutturata da poco.Premette che è vietato scattare qualsiasi
tipo di foto,anche senza flash,all'ambiente.Non ci fornisce altri
particolari e attende fuori che noi espletiamo la nostra visita.
Fin dal momento che abbiamo potuto
varcare l'ingresso,ci siamo accorti che l'impianto architettonico è
quello di un monastero,con i vari ambienti e un pozzo proprio davanti al
cancello,ma è quasi ridotto a rudere.Per nostra fortuna,ci eravamo un
poco documentati,grazie anche ai pannelli informativi che ci hanno
accompagnato lungo il percorso e sapevamo che erano da poco stati
restaurati gli affreschi all'interno della sala capitolare. Infatti
abbiamo potuto ammirare l'immenso dipinto murale,una Crocifissione(di
Giovanni Paolo), che copre l'intera parete sinistra.
Foto:facciata
della chiesa. All'immediata destra,c'è il cancello di ingresso al
complesso.
Ripercorriamo le notizie di cui
disponiamo sull'eremo.Le fonti iniziano a parlarne dall'XI secolo,quando
il monaco Benedetto erige una chiesa sul luogo di un eremo isolato
chiamato 'Selva del lago Verrano'. Si
raccoglie attorno ad essa una piccola comunità religiosa che nel secolo
seguente si consolida.Nel 1244 anch'essa assume la Regola
Agostiniana. A partire dal 1119,quando i conti Ardengheschi
donano all'eremo alcune proprietà presso la chiesa,accresce il proprio patrimonio acquisendo varie parti della selva e terre in diversi
luoghi. Inoltre,l'eremo riceve un autorevole riconoscimento istituzionale da parte dell'episcopato di Siena,con cui la comunità instaura un solido e duraturo rapporto che culmina nella concessione della
speciale protezione del papato.
Si sa che nel corso del
Duecento,l'eremo di San Leonardo versa in gravi difficoltà(ma perchè?) e
viene unito al vicino eremo di
Lecceto,con cui va a costituirsi quasi un'unica comunità.Nei primi anni del Trecento,verrà scelto come ritiro dal
beato Agostino Novello,già priore generale dell'ordine,la cui fama di santità esplose dopo la morte,avvenuta a San Leonardo al lago,nel
1309.Questo personaggio fu penitenziere e confessore di papa Niccolò
IV; venne eletto alla carica di Generale dell'Ordine ma vi rinunziò e
si ritirò qui,dove pare visse in solitudine,penitenza e preghiera. Siena
seppe ben presto della sua santità e alla sua morte,venne subito venerato
come santo e le sue spoglie traslate nella Chiesa di Sant'Agostino(a
Siena).
Anche questo contribuì a determinare il periodo di grande fortuna che portò alla costruzione della nuova grande
chiesa a San Leonardo al Lago,a metà del Trecento,affrescata da Lippo Vanni.
Sono infatti suoi i tre affreschi
che il custode ci permette di visitare all'interno della restaurata
chiesa,tesi a glorificare la Vergine Maria (Presentazione,Annunciazione,Sposalizio
e Assunzione). Non ci è permesso di scattare alcuna immagine,lo
richiediamo e ci viene ribadito un secco no.E' un peccato,pensiamo,non
poter portare con noi un così bel ricordo e un mirabile capolavoro come
questo.Vediamo subito che c'è un parapetto,in chiesa,e sporgendoci
notiamo delle scale,il cui accesso è interdetto da una cordicella.In
fondo,una porta chiusa:l'accesso alla cripta.Non si può visitare.
Pazienza,usciamo e
ringraziamo.Qualcosa non convince del tutto. Il custode è stato tropo
reticente,per i nostri gusti.Avremmo voluto sapere e vedere qualcosa di
più.Approfittiamo di essere lì per ispezionare un po' i dintorni.
A sinistra della chiesa,si staglia
un edificio ben tenuto,parte del complesso monastico.Forse oggi è
un'abitazione privata?
Cosa speriamo di trovare? Ci sentiamo ridicoli e ci mettiamo a
ridere vedendoci nei panni di novelli Robert Langdon ne ' Il Codice da
Vinci'. Quest'aria di mistero come stuzzica....! Ma quale mistero? Qui
nessuno -a quanto sappiamo- sta conducendo scavi o ricerche come succede all'eremo
di San Galgano,a Montesiepi,dove per altro affluiscono
incessantemente turisti da ogni dove.
Frizzantemente
decidiamo di proseguire con la lettura delle notizie sul luogo e man mano
procediamo con la tranquilla e amena passeggiata tra i sentieri
circostanti. Il pensiero che si possa trattare di
un'abitazione privata non appare del tutto convincente,ma ipotizzabile.Si
spiegherebbe perchè il signore che abbiamo chiamato 'custode' ci
apparisse un poco infastidito,era anche ora di pranzo...chiediamo scusa
allora (se ci leggesse!).Ma allora perchè
avere un orario di apertura alle visite?A proposito,l'orario di apertura
è dalle 9.30 alle 15.30 tutti i giorni meno il lunedì;si accede con
'visita guidata'.
La zona è circondata dal bosco,e
da sentieri.Si notano resti di muri a secco,più in basso.
Nel 1516 si sciolse di
comune accordo l'unione con Lecceto e l'eremo di San Leonardo conobbe un
periodo di relativa tranquillità fino a quando il Granduca di
Toscana,Leopoldo I,ne decretò la soppressione...Correva l'anno 1782.
Dallo spiazzo della collina su cui
sorge l'eremo,si domina tutta la pianura al di sotto,che fino al 1777 era
impaludata dalle acque del lago Verrano.
Man mano si ridiscende e ci si
volta indietro,le fronde sembrano rinchiudere la costruzione come grate di
una gabbia naturale,impenetrabile nella sua essenza,come a continuare la
loro opera di protezione e salvaguardia. Questo,sembra dirci, è un luogo
scelto per chi cercava l'ascesi, e ora capiamo meglio perchè. Anche se
tutto è cambiato.
I pannelli sul sentiero ci
raccontano la storia del lago scomparso,della vita medievale in questo
luogo...
Uno sguardo ancora lassù,ancora
un intrico di fronde e pietra.San Leonardo al Lago non è più 'al lago'
essendo questo ormai scomparso,ma con le sue acque non s'è portato via il
fascino millenario che riveste per noi.
Dalla strada che è tornata
asfaltata,diamo un ultimo sguardo da lontano e ci dona un'ultima emozione.
Sospeso tra cielo e terra, sembra evocare uno dei Pensieri
di S. Agostino:il monastero deve essere un centro di
ospitalità dove, come in un porto,l'uomo possa trovare Dio e la
sua pace.
(Marisa Uberti- Avvertenze/Disclaimer) |