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TEMATICHE: Due passi nell'Italia nascosta Simbologia e Cultura Orientale UTILITY: SERVIZI:
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L'Eremo di San Galgano a Montesiepi (Chiusdino, SI). La spada nella roccia (Marisa Uberti)
1)La costruzione L'eremo visto dall'Abbazia di San Galgano, che sorge più in basso. Al contrario di essa,non più in funzione, esso continua a svolgere regolari liturgie. L' Eremo di Montesiepi è un'originalissima costruzione a pianta circolare ,secondo le indicazioni che Galgano aveva dedotto dal suo sogno. Alla struttura è annessa una piccola abside semicircolare e una sorta di pronao(sul davanti c'è un vero e proprio porticato coperto,con ingresso ad arco e con la fascia superiore arricchita da elementi simbolici degni di attenzione. sormontata da una cupola caratterizzata dall'alternarsi di fasce cromatiche di cotto e di travertino che,osservandole dal basso all'altro,danno un senso di inebriamento,di ammaliante trascinamento verso l'alto. Si resta in contemplazione parecchio tempo,senza che ci si renda conto di quanto ne passi.E' un effetto pazzesco! Eppure non siamo soliti a facili 'euforie'.Questo piccolo luogo cosa cela? Sotto: piccolo rosoncino sopra:particolare dell'abside che si salda alla cappella del Lorenzetti (esterno): si noti che un oblò (rosoncino)che si trovava in quella posizione,è rimasto per metà coperto e per metà scoperto: non è singolare? Sotto. L'Abside posteriore(esterno):vi è un portalino, cui si accede da alcuni gradini,sormontato da una lunetta contornata da semivolta bicroma,con gli stessi colori della volta interna.Sulla destra,una monofora. Gli arti mummificati Nella Cappella del Lorenzetti si tova una teca tutta particolare;è coperta per gli impressionabili ma non è vietato scostarne il drappo per visionare cosa contiene: sembrano due arti mummificati! Ma a chi appartennero? La leggenda tramandata fino a noi ci dice che nel 1181 tre uomini invidiosi entrarono nell'eremo per estrarre la spada dalla roccia, in assenza di Galgano, ma subito furono colpiti da un fulmine e azzannati da un cane,che avrebbe strappato loro le mani che...potrebbero essere quelle custodite qui! Recenti indagini al Carbonio 14 hanno rivelato che appartengono al XII secolo,quindi COEVE all'epopea di San Galgano,è stata un'autentica sorpresa! Gli studiosi auspicano di poter effettuare ulteriori esami archeo-antropologici al fine di ricavare dati preziosi per avere qualche informazioni in più su quegli arti antichi di mille anni. Nella Cappella del Lorenzetti si trovano vari dipinti e sinopie.Tra i dipinti,una Maestà,una Annunciazione e alcune Scene della Vita di San Galgano. Sotto. L'aula centrale con la spada nella roccia al centro,viste dalla cappella del Lorenzetti Sotto:veduta dell'abside(interno)e,in primo piano,il luogo protetto da un plexiglass dove si trova, infissa nella roccia, una spada,che leggenda vuole essere quella del Santo eremita Galgano Guidotti. Proprio aggrappato alla sua spada egli sarebbe morto e qui, forse, sepolto; sulla sua tomba, secondo la tradizione, sarebbe sorto un piccolo santuario e poi l'eremo attuale. Un sito che richiede tutto il raccoglimento possibile, perchè non dimentichiamo che in primo luogo è tuttora chiesa in cui si celebrano funzioni liturgiche, e sono tantissime le richieste di matrimonio, perfino dall'estero. Sposarsi nell'eremo di San Galgano...deve essere un sito ben noto anche oltralpe... Certo è difficile stare 'raccolti', perchè sono troppi gli stimoli a osservare i particolari, ad assaporare l'alone di mistero,che -inutile fingere- c'è! Perfino gli studiosi sono costretti ad ammetterlo,dato che sul santo titolare poco o nulla si sa o è certo, mentre le ricerche strumentali, se da un lato iniziano a dare alcune risposte scientifiche, aprono ulteriori dilemmi e finchè non saranno state tutte completate, i pezzi del puzzle non si incastreranno facilmente. Prima di uscire, troviamo -nel Pronao-a destra,una lastra pavimentale con un'iscrizione latina. forse apparteneva alla tomba di Galgano? Di lui resta solo il capo,conservato nella Prepositurale di San Michele a Chiusdino. Ma il resto del corpo dov'è? LE INDAGINI SCIENTIFICHE
Dalle indagini condotte dall' equipe del prof. Garlaschelli, si è captata,con il georadar, una struttura sul lato Nord, a circa due metri di profondità,a forma di parallelepipedo che misura 2,2 metri x 1 x 1.Compatibile con un sarcofago o un sepolcro. Si è anche pensato ai resti di un locale seminterrato che era annesso ad una piccola casa colonica,addossata alla Rotonda,che esisteva fino alla fine del 1800 e che venne abbattuta nel 1924.Ma il Georadar non ha rilevato la minima traccia di una struttura residua di questo tipo in quel punto,frattanto rimane valida la prima ipotesi,che andrà approfondita con degli scavi.
LE INDAGINI SCIENTIFICHE SULL'EDIFICIO. L'analisi alla TL (termoluminescenza)è stata condotta su:
La sorpresa più eclatante ha riguardato il nucleo più antico della Rotonda,che era stato datato al 1185,mentre la TL ha decretato un periodo compreso tra il 985 +50 aa,dunque retrodatando,di fatto,di mezzo secolo la datazione comunemente accettata. Perchè questa discrepanza? Forse perchè i mattoni considerati nell'analisi, ipotizzano gli studiosi,provengono da materiale di reimpiego, cioè da edifici precedenti. L'ingresso è stato datato con la TL al 1140+60 aa (ufficiale XIII secolo) Cappella affreschi (1340,non adatti all'analisi) Il Campanile al 1420 + 50 aa (ufficiale:XIV secolo)
Nel sottotetto fu ritrovata una trave di legno lunga più di cinque metri,che è stata datata al Carbonio 14 agli inizi del 1800; forse era appartenuta al tetto della stanza che era stata aggiunta alla fine del 1700 sopra l'ingresso della Rotonda e che fu abbattuta nel 1924. Quante aggiunte e trasformazioni in questo piccolo eremo solitario! Il 1924 sembra poi l'anno in cui si decise di ripristinare un certo decoro,riportando il complesso alla primitiva architettura.Ma la Cappella del Lorenzetti perchè venne realizzata,di fatto?Quella che segue è la pianta dell'eremo:
I misteri e le scoperte non sono finiti qui. Nel luglio del 1694 furono trovate delle sepolture sul sagrato della Rotonda;e anche in anni recenti sono stati rinvenuti corpi semplicemente interrati(non sepolture).A chi appartenevano e dove sono finiti oggi? 2)La spada nella roccia
La spada nella roccia:l'enigma che affascina studiosi e curiosi di vari livelli.Non tutti sanno che essa si poteva estrarre e riconficcare nella roccia tramite una fessura. Negli anni '60 dei vandali spezzarono la spada, che venne riparata una prima volta con della sostanza cementante;l'atto deplorevole di vandalismo si replicò nel 1991 e ancora venne sistemata con cemento e si pensò di proteggerla con una copertura in Plexiglass. Ma perchè una spada nella roccia a Montesiepi? Immaginiamo il luogo aperto,tra i boschi,in cui l'eremita Galgano- dopo una giovinezza dedita alle pratiche materiali- si era ritirato in meditazione,preghiera e solitudine.. La spada,come emulo della croce, doveva essere l'emblema della conversione spirituale di Galgano?Non lo sapremo mai. Perchè nemmeno sappiamo esattamente chi fosse Galgano.Sulla sua vita il documento più antico pervenutoci è una trascrizione del 1400, di un codice del XIII secolo.L'agiografia gli attribuisce vari miracoli ma scarsamente documentati. La sua canonizzazione sarebbe tra l'altro stata la più veloce della storia della Chiesa,essendo stata decisa in soli tre giorni a quattro anni di distanza dalla sua morte,avvenuta il 3 dicembre 1181(a 33 anni,assai indicativo). Presenziarono alla sua tumulazione Ildebrando Pannocchieschi, vescovo di Volterra, ed i vescovi di Siena e Massa Marittima. Ma dove fu sepolto il suo corpo? LE INDAGINI SCIENTIFICHE
Hanno evidenziato la presenza di Cd,Cu, Ni, Pb in tracce che confermano la norma per un metallo medievale(niente leghe di acciaio).Gli studiosi auspicano ulteriori ricerche atte ad individuare eventuali incisioni nascoste o quant'altro possa essere utile.Lo stile è quello di una spada del 1100.
Lo strumento permette indagini non distruttive del sottosuolo fino ad alcuni metri di profondità. Sono state condotte prospezioni sul pavimento della Rotonda e sul terreno circostante. E' emerso che la spada sarebbe infissa in una sorta di spuntone emergente della collina.Questo appare anche naturale,se consideriamo che non c'era nessun eremo come lo vediamo oggi,in questo sito.La roccia era parte della collina su cui in seguito venne edificato l'attuale eremo. E' stata inoltre intravista (non adeguatamente) la lama all'interno della fessura.
Nel 1924 fu estratta da una cavità accanto alla spada nella roccia,una scatoletta di piombo puro con l'incisione "ossa di S.Galgano",ma le analisi hanno sancito che sono assicelle di legno databili all'inizio del 1800. Qual'è la loro provenienza? Niente è certo,al momento. Di Galgano c'è la testa, come abbiamo detto, conservata nella Prepositurale di Chiusdino, e che fino a poco tempo fa era custodita in questo reliquiario, che potuto ammirare nel museo della Cattedrale a Siena.
In una vetrina poco distante,sempre nel Museo, si trova anche un bellissimo manufatto che, secondo la targhetta esposta, appartenne al Santo In una via di Siena abbiamo trovato anche questo curioso anello murale,con l'iconografia della spada di Montesiepi;anche vari dipinti sono dedicati a San Galgano,segno che il culto era molto diffuso e perdurava fin dalle origini.
La spada conficcata nella roccia è la versione opposta di quella famosissima di Exalibur, estratta dal prode Artù e dotata di poteri mirabolanti.Molto si è detto e si continua a dire su questa spada di Montesiepi. A partire dal fatto che Galgano l'avrebbe conficcata nella roccia precedendo le primissime 'gesta arturiane'( o ciclo del Graal) narrate da Chrétien de Troyes,di circa un quarto di secolo.Questo avanzerebbe l'ipotesi che non si rifarebbe ad una tradizione 'folcloristica' trasmessa dalla Bretagna alla Toscana (dai cosiddetti trovatori medievali)ma il contrario:la'questue du Graal' potrebbe partire proprio da qui. Anche il nome rimanda alla Bretagna(Galvano era uno dei Cavalieri della Tavola Rotonda).
una possibile identità per San Galgano? Sotto questo nome si celerebbe nientemeno che il Conte Guglielmo X d'Aquitania, padre di Eleonora,che fu madre di di Riccardo Cuor di Leone e di Giovanni Senza Terra. E' evidente come l'ambiente Cavalleresco delle Crociate, i i Templari, la materia Arturiana fossero noti alla corte, in cui i trovatori ricevevano protezione e si narra che anche il conte Guglielmo X stesso fosse uno di loro.Secondo alcune biografie,egli avrebbe appreso quelle gesta,e le avrebbe trasposte in Toscana. Motivo? Si ignora. Nel 1137 egli sparì durante un pellegrinaggio,per ricomparire tredici anni dopo nel luogo di Montesiepi...Guglielmo d'Aquitania si sarebbe trasformato nell'eremita Guglielmo, poi canonizzato? San Guglielmo morì a Malavalle nel 1157(ventiquattro anni prima della morte di Galgano). La cosa interessante è che di lui disponiamo di molte reliquie(cranio e frammenti di ossa sparse n varie località toscane),una cotta di maglia di acciaio e forse una spada,che gli studiosi vorrebbero in futuro poter studiare e confrontare con quella della roccia di Montesiepi.
Forse i Monaci Cistercensi,che presero possesso del luogo eremitico dov'era la spada nella roccia, sfruttarono un culto che era già forte,quello di San Guglielmo, facendolo diventare Galgano?Ma a quale scopo? Testimonianze sulle vere vicende della spada nella roccia di Montesiepi Il sig. Duilio Petricci è nato nel 1915 a Chiusdino ed ha assistito all'evoluzione delle vicende della spada nella roccia,assai da vicino.Ai suoi tempi, era coperta da una grata metallica che aveva un'apertura di lato,dalla quale si poteva accedere al manufatto,che in quel periodo era estraibile e riconficcabile nella roccia tramite una fessura,lo fu fino al 1924. Il Petricci Ha lasciato le sue memorie in poesia. Eccole: La spada di San Galgano (quella vera).... si accorse di vedere, quella sera,non più una spada, ma una croce vera,cadde in ginocchio innanzi a quella croce,rendendo grazie a Dio finché ebbe voce. Pregò con la sua mente ormai pentita sino all'ultimo giorno della vitae terminò in quel luogo misterioso il suo cammino fulgido e glorioso.Fu costruita là in quella contrada quella stupenda chiesa con la spada che ancor si può ammirare ogni momento quel segno del grandioso avvenimento. E anche se qualche volta dalla gente è stata manomessa: non fa niente !perché quel che fu fatto, se vi pare,fu fatto per proteggere e salvare. C'eran tante persone assai curiose,facevan delle cose assai incresciose; sfilavano la spada dal suo foro come se fosse stata roba loro, e la lasciavan là sul pavimento. Allora fu deciso in un momento di bloccare la spada lì nel masso che non venisse via senza lo scasso e poter impedire a chicchessia che avesse voglia di portarla via. Alla presenza di parecchia gente fra i quali c'era anche il sovraintendente,il parroco Don Cimpi e i contadini di quei sobborghi, e c'era anche il Bellini,e fu colato di gran premura del piombo fuso nella fenditura e la spada così restò bloccata così nessuno l'ha più sfilata. Questo accadeva negli anni Venti quando fu lavorato ai monumenti ristemando bene tutti i muri in modo tal da renderli sicuri. E tutto filò liscio per tant'anni finché non sopraggiunsero altri danni qualcuno capitò in quella contrada,io non so come, ma spezzò la spada e dopo aver compiuto quel misfatto si dileguò di là ormai soddisfatto.Io non vi dico ! Appena che lo seppe lì si precipitò padre Giuseppe,ma non poté far niente ! Quel furfante se ne era andato ormai molto distante.Fu preso da una tal disperazione che a tutti avrebbe fatto compassione. Poi prese della cera e del cemento,cercò di rimediare in un momento:bloccò la spada al punto di rottura rendendola così un po' più sicura.Però sopra la roccia quell'impiastro faceva proprio orrore, che disastro! Ma c'era poco da recriminare lui meglio di così non seppe fare. E poi padre Giuseppe andò lontano lasciando lì la spada e san Galgano. Proprio in quei giorni lì arrivò don Vito padre Giuseppe ormai era già partito.Don Vito un giorno mi mandò a chiamare mi fece dire che mi volea parlare. Io intanto ero curioso di sentire quello che proprio a me voleva dire.Mi disse allora che lui era sgomento,veder la spada infissa in quel cemento. E mi chiese consiglio su come fare per poterla un po' meglio sistemare. E fu deciso: presi uno scalpello,un punteruolo con un buon martello e quel cemento ch'era tanto brutto pian piano lo rimossi quasi tutto. Era un lavoro quasi temerario e lasciai lì lo stretto necessario.Però restò il colore del cemento in tutta quella parte, che tormento! Ebbi un'idea che subito attuai:presi un po' di quel sasso e lo tritai e subito impastai con della colla di quella trasparente, e che non molla e lì ne venne fuori una poltiglia che tanto nel colore rassomiglia a quella roccia dove sta infilata la spada che così fu sistemata:spalmando sul cemento quel colore si fece in modo che sparì l'orrore. Dopo venne il Terenni e con pazienza dandoci un saggio della sua esperienza fece alla spada quella protezione per poter impedire alle persone di combinare ancora nuovi guai.Non lo faranno, ma non si sa mai. Ed ancor oggi la si può ammirare,quel che fu fatto è lì a testimoniare.La storia della spada (quella vera) io ve l'ho raccontata tutta intera e quelli che la sanno differente io vi assicuro, non ne sanno niente! E' che l'ho sistemata proprio io,ve lo posso giurare su l'onor mio! Duilio Petricci, 1984
La spada nella roccia fotografata attraverso il plexiglass di protezione.
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