Osimo sotterranea
www.duepassinelmistero.com

 

TEMATICHE:

Aggiornamenti

Alchimia

Antiche Civiltà

Archeoastronomia

Architetture

Colonne e Nodi

Due passi nell'Italia nascosta

Due passi nei misteri esteri

Fenomeni Insoliti

Interviste

L'Uomo e Dio

Maestri Comacini

Medioevo e...

Mistero o Mito?

Personaggi

Simbolismo

Simbologia e Cultura Orientale

Storia e dintorni...

Templari "magazine

Ultimi Reports

UTILITY:

Archivio reports

Bacheca

Collaboratori

Extra sito

Libri del mese

Links amici

Ricerca veloce titoli per argomento

SERVIZI:

FORUM

Newsletter

Avvertenze/ disclaimer

 

 

     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Osimo sotterranea, la città segreta dei senzatesta (di Marisa Uberti)

In uno splendido giorno d'autunno di novembre 2007, ho avuto la possibilità di effettuare una visita guidata in alcune delle misteriose grotte situate nel sottosuolo della cittadina marchigiana di Osimo, grazie a Roberto Mosca, uno dei fondatori dell'Associazione "Osimo sotterranea", che nel proprio statuto ha l'obiettivo di promuovere la conoscenza, la tutela e la valorizzazione degli ipogei, vero gioiello cittadino, attraverso visite guidate in grotta, convegni, pubblicazioni e collaborazioni affini allo scopo.

Ci si chiederà 'perchè' si suole indicare Osimo come la città dei senzatesta...Ebbene, il fatto è dovuto ad una serie di statue acefale di epoca romana, attualmente custodite nel locale lapidario.

Devo dire che entrare nel mondo 'inferiore' rievoca in me sensazioni del tutto particolari: curiosità, sete di scoperta, stuzzicante mistero ma anche profondo rispetto per luoghi che hanno tanto da raccontare, forse storie millenarie. Non sono ufficialmente luoghi di culto, non come li intendiamo noi moderni oggi, ma sono convinta che -al di là dei meri scopi pratici di garantirsi vie di fuga in caso di pericolo o un nascondiglio temporaneo- le grotte in generale assumessero una valenza assai più sottile, più 'esoterica'. Da tempi ancestrali l'uomo ha cercato di riprodurre in basso ciò che sta in alto, emulando in un certo senso la Natura. Entrare nelle viscere della terra rappresentava entrare nell'utero materno, inteso come quello della Madre Terra, dove nutrirsi di linfa vitale e ripercorrere un cammino che -attraverso delle 'prove'- poteva portare ad una rinascita, ad una nuova vita, purificati o migliorati ma comunque 'elevati' una volta usciti alla 'luce', prima trovata dentro di sè e di conseguenza nel mondo 'superiore'. Il contatto con l'ambiente sotterraneo, in cui spessissimo troviamo l'elemento acqua, fittamente buio, la privazione di cibo, il silenzio, l'isolamento potevano contribuire ad alterare lo stato di coscienza 'normale' o vigile di un individuo e condurlo -alla stregua di altre pratiche che chiameremo 'sciamaniche'- ad un più vicino contatto con il 'trascendente' (allucinazioni sensoriali?).

Ma lasciando andare questo piccolo 'preambolo', la cui importanza non è possibile sviscerare in questa sede, torniamo alle meraviglie che si celano sotto la superficie della città di Osimo, situata in provincia di Ancona, a 265 metri sul livello del mare e posta in deliziosa posizione collinare,a dominio della Valle del Musone. A pochissimi chilometri, si trova la riviera del Conero e il celeberrimo Santuario di Loreto. Nonchè quella pineta di storica memoria, Castelfidardo. Di origini arcaiche, mostra oggi un impianto moderno ben accostato agli edifici di epoca precedente. Diversi Palazzi gentilizi, appartenuti alle famiglie più in vista di Osimo, la impreziosiscono e proprio sotto di essi si snodano le più belle, ricche ed enigmatiche gallerie ipogee. Ma non solo:sembra che ogni abitazione abbia una propria rete di cunicoli sotto la superficie, come un consueto 'accessorio' quale può essere una grande e articolata cantina! Ma non si tratta di questo, come andremo a vedere. Per la loro straordinaria varietà di simboli (numerosi di impronta ermetica) che si stanno rivelando agli occhi degli sbigottiti esploratori, e per il possibile impiego come luoghi di cerimonie segrete o battesimi iniziatici, le grotte Osimane sono a pieno titolo una meta che non può mancare per coloro che vogliono fare due passi nel mistero.

La presenza delle grotte fu tenuta segreta per secoli e tramandata oralmente per coloro che ne usufruivano per funzioni che ancora oggi sfuggono. Durante la seconda guerra mondiale alcuni abitanti si accorsero che nel sottosuolo delle loro proprietà vi erano dei cunicoli e li impiegarono come rifugio antiaereo. Si scoprì in tal modo che molti di essi comunicavano con più proprietà (la ragione per cui attualmente si trovano muretti di mattoni a chiusura di accessi) ed erano dislocati su più livelli (fino a cinque piani diversi, portando la profondità da un minimo di 5 metri sotto il livello stradale ad un massimo di 15 metri, con una media di 8-10 metri), raccordati da pozzi circolari che potevano comunicare anche con l'esterno e da cui giungeva una minima illuminazione e ricambio d'aria. Palazzi ed edifici religiosi avevano l'ingresso a questi cunicoli dai pozzi presenti nei cortili o antistanti le loro proprietà.  I pozzi sono muniti di pedarole, come abbiamo potuto vedere e ancora oggi, in molti casi, sono praticabili in toto. Altri pozzi, quelli più profondi, raggiungevano la falda freatica e servivano per l'approvvigionamento idrico cittadino. La sorpresa maggiore fu scoprire che, accanto a gallerie grezze e senza alcuna incisione, vi erano strabilianti corridoi riccamente impreziositi da sculture allegoriche, simbologie religiose pagane e cristiane, stemmi araldici, stelle, croci, sirene, lettere indecifrabili che oggi rappresentano un rompicapo per gli appassionati e per gli studiosi di buona volontà. Naturalmente, accanto a queste più antiche testimonianze di un utilizzo sistematico e occulto delle grotte, possiamo trovare anche graffiti lasciati da coloro che proprio qui trovarono rifugio durante il secondo grande conflitto bellico del XX secolo.

E' stata effettuata una mappatura (censimento) delle gallerie sotterranee finora scoperte o indagate:quella del 1989 attestava la presenza di 88 grotte e nicchie che coprivano un percorso di ben 9 chilometri con disposizione 'a pettine', cioè simmetriche rispetto alla nicchia corrispondente. A queste si devono aggiungere altri cunicoli che paiono appartenere ad un'epoca più antica. Sono stati contati oltre cento pozzi circolari, del diametro medio di 90 centimetri, mentre l'altezza media delle grotte è di 2,5 metri e un'apertura media di 1, 40 m. Ulteriori indagini hanno permesso di sondare altri percorsi e diramazioni (e molte altre ricerche devono essere continuate), portando a circa 12 i chilometri di percorso sotterraneo, con la scoperta di nuove grotte e nicchie, pozzi e sorprese. Si intuirà come l'argomento possa veramente essere interessante e susciti tantissime domande, ad esempio: chi e perchè scavò per primo le grotte? Dov'è finito tutto il materiale da riporto? C'è chi dice che venne 'scaricato' sulle vicine colline o chi dice servì per costruire le Mura cittadine (o per entrambi gli scopi).

Essendo stata più di recente anche a Chiusi (SI) e avendo visto come quella città etrusca sia dotata di una fitta rete di cunicoli (ufficialmente realizzati con un ingegnoso sistema di approvvigionamento idrico e drenaggio), mi è sembrato curioso come anche le grotte di Osimo vengano accostate,per certi versi, a quelle chiusine. Tra l'altro, la cisterna romana che si incontra percorrendo il cosiddetto 'labirinto di Porsenna' a Chiusi, appare simile alla monumentale cisterna presente a Osimo, quanto meno alla doppia volta a botte. Al tempo della loro costruzione, esisteva una Corporazione, quella dei Centonariorum, simile ai nostri moderni 'pompieri' che aveva lo scopo di sedare gli incendi.

Visitando le grotte di Osimo abbiamo appreso che l'Amministrazione Comunale ha attualmente reso fruibile una sola grotta, quella detta del 'Cantinone', con ingresso in via di Fonte Magna sotto il Mercato coperto. Forse venne utilizzata come catacomba per religiosi ed è caratterizzata da sculture di frati in atteggiamento contemplativo. Vi sono tracce di pozzi romani e almeno due pozzi sono visibili. Queste grotte furono attrezzate come rifugio antiaereo nel 1944, mentre in superficie un tempo sorgeva la chiesa di S. Maria Maddalena che nel 1234 venne sostituita da una chiesa in forme romanico-gotiche dedicata a S.Francesco (l'attuale chiesa è dedicata invece a S.Giuseppe da Copertino). Problemi di carattere economico o burocratico pare siano alla base di un mancato sviluppo armonioso del progetto di rivalorizzazione del patrimonio ipogeo di Osimo, che dovrebbe invece prevedere una concertazione di intenti tra più figure: i volontari delle Associazioni (Archeoclub e Osimo sotterranea) che da anni si danno da fare per far sì che esso venga recuperato e reso fruibile da un pubblico sempre più vasto; gli speleologi, la Soprintendenza, gli archeologi, i simbolisti, tutti gli appassionati seri che potrebbero offrire un contributo alla decifrazione di questo mondo segreto.

L'accesso a grotte che altrimenti sarebbero precluse è dunque possibile tramite gli accompagnatori dell'Associazione Osimo sotterranea. Grazie al dr. Roberto Mosca abbiamo potuto vedere alcune di esse: le Grotte Campana, le Grotte Simonetti, le grotte Buglioni (siamo riconoscenti per la gentile concessione della famiglia proprietaria dell'abitazione in superficie).

Le Grotte Campana

Si ringrazia l'Istituto Campana( Istituto permanente per l'Educazione)- che ha sede nel Palazzo appartenuto all'omonima ma estinta famiglia osimana- per aver permesso la visita, poichè i sopralluoghi sono eseguibili solo su richiesta e un permesso e si effettuano con un ulteriore supervisione di un custode. La fragilità del materiale tufaceo in cui sono state realizzate le sculture in alcuni tratti delle grotte, rendono problematico l'afflusso di molti visitatori. La prima impressione è stata di voler togliere a quelle sculture la patina di cui sono ricoperte (qui dovrebbe intervenire qualcuno competente in materia!),e che a tratti ne rende ardua l'ottimale identificazione. Ma una operazione di ripulitura è da verificarsi con le pinze, appunto per evitare che tecniche invasive possano rovinare irreparabilmente le mirabili opere occulte. A patto che non si versi nell'indifferenza completa troppo a lungo! Scendendo dal cortile del Palazzo, dove si nota un pozzo che risulterà collegato agli ipogei, ci si addentra in un mondo fantastico, vera e propria porta di una dimensione assai lontana dalla modernità. Il percorso è facile, non prevede abbigliamento particolare e soprattutto è illuminato (artificialmente). Anche queste usate nel 1944 come rifugio antiaereo, si addentrano sotto il piano stradale in direzione della chiesa di S. Silvestro e presentano un pozzo visibile (camino con pedarole). Il tragitto è articolato su piani diversi in cui il comune turista si perderebbe (si tratta di percorsi in tutto e per tutto 'labirintici'!) se non avesse l'ausilio di una guida competente e pratica (nel nostro caso il dr. R.Mosca); abbiamo visto molte diramazioni, nicchie, scale, passaggi, alcuni dei quali ostruiti da mattoncini (per i motivi di cui abbiamo detto più sopra) ma soprattutto bellissimi bassorilievi che per la loro enigmaticità le fanno appellare come uno dei luoghi più misteriosi d'Italia. Di età imprecisata (su questo 'dilemma cronologico'si sono cimentati diversi esperti senza trovare concordia), sembra rivelare tre diversi stili 'architettonici'.Non può lasciare indifferenti la vista di una serie di bassorilievi allegorici, che inducono a ritenere il loro artefice quale conoscitore di un'antica Scienza, forse l'Alchimia. Sono stati scritti anche dei libri su questo argomento (1) e mi convinco sempre di più che qui si dovevano tenere 'riunioni segrete' o rituali iniziatici, ai quali aderivano soltanto gli affiliati alla non nota 'società segreta' o confraternita. Moltissimi studiosi contemporanei si sono sentiti attratti ad approfondire il significato recondito dei bassorilievi delle Grotte Campana, come il ricercatore psichico Umberto di Grazia, Renucio Boscolo (esegeta di Nostradamus), Mario Pincherle, Piero Zampetti, Vittorio Sgarbi, Fabrizio Bartoli (studioso osimano e Cavaliere Templare O.S.M.T.H., che ha una sede a Osimo), Gabriele Petromilli (responsabile per le Marche del Supremus Militaris Templi Hierosolymitani Ordo)...

Il Collegio Campana(1718) era uno dei meglio frequentati ed ebbe come allievi anche il futuro papa Leone XII e Pio VIII. Nel suo acquario vennero allevati poeti e scrittori, nonchè trassero movimento Accademie come quelle degli Aletofili e dei Risorgenti. Alcuni anni dopo che l'ultimo discendente dei Campana morì, nella prima metà del XVIII sec., il palazzo venne ristrutturato completamente. L'opera fu curata dall'architetto Andrea Vici ( 1743 - 1817), discepolo del Vanvitelli (entrambi "simpatizzanti" per l'esoterismo).

Daremo solo una breve idea di cosa si celi nelle segrete gallerie del Palazzo Campana, attraverso le immagini che gentilmente ci è stato permesso scattare(senza flash), mentre diremo che ci ha incuriosito moltissimo un altro piccolo 'giallo': giunti in una sala circolare (che aveva a che fare con l'acqua), abbiamo visto qualcosa di singolare:sul soffitto vi sono quattro stemmi araldici in cerchio, al centro del quale sta una stella a sette punte. Quattro stemmi diversi ma che non prevedono quello dei proprietari del Palazzo sotto cui ci troviamo, quello dei Campana! Com'è possibile che manchi proprio quello e poi...perchè vi sono quattro stemmi sotto terra? A questo ci è stato risposto che effettivamente qui dovevano tenersi riunioni segrete a cui partecipavano cinque famiglie nobiliari osimane, ma quando vennero realizzati i bassorilievi del soffitto, probabilmente il ramo dei Campana era già estinto. Le altre famiglie continuarono a riunirsi ma senza -ovviamente- i Campana. Ciò fu possibile perchè le grotte erano comunicanti, quasi certamente, e i partecipanti alle cerimonie potevano raggiungere i vari cunicoli percorrendoli senza essere visti in superficie.

 

 

       

Le grotte Simonetti

La profondità media di questi ambienti è di 10.5 m e il loro ingresso è da via Saffi, presso il palazzo Hercolani Fava Simonetti. Non sono illuminate artificialmente ed è necessaria una torcia (anche se risultano molto suggestivi i lumini a cera disseminati sul percorso, che consentono di capire come ci si dovesse 'muovere' lì sotto e quanta conoscenza si dovesse avere delle diramazioni per non perdersi).Inoltre andrebbe ulteriormente esplorata. Presenta sette pozzi di cui ne sono visibili ben sei. Anche questa grotta ha un andamento labirintico e venne usata come rifugio antiaereo nel '44. Non presenta la serie di sculture che abbiamo potuto ammirare nella grotta precedente ma certamente ci ha rivelato qualcosa su cui stiamo indagando da tempo: una triplice cinta ( o dovremmo dire quadruplice!), che recenti studi metterebbero in relazione con la presenza dell'Ordine Templare nella città di Osimo e sulla quale si daranno aggiornamenti prossimamente. Nel corridoio principale immediatamente sottostante alle cantine del palazzo si trovano anche una lunga croce incisa e una croce patente in cotto che appare in verità applicata (in tempi imprecisati) sull'arenaria. Tale croce, più che ai Templari , fa pensare a quella usata dai Cavalieri Gerosolimitani. A titolo informativo si fa osservare che la guelfa famiglia Sinibaldi, la prima proprietaria del palazzo ( XII sec.) ebbe quattro o cinque capitani dell'Ordine degli Ospitalieri (o Gerosolimitani o di Malta) nel corso dei secoli (oltre a quattro vescovi, banchieri, sindaci ma anche cospiratori e massoni a quanto si dice) e che i Simonetti subentrarono nel XVII sec.; si sa che una Enrichetta Simonetti aderì alla Loggia Massonica di rito Scozzese Gioseffina di Milano. I Sinibaldi (insieme alla famiglie dei nobili Gozzolini, Guzzoni, Leopardi, Bonvillani) vennero considerate sospette e potenzialmente cospiratrici dagli Statuti comunali del 1340 e 1342, venne loro interdetto di entrare al palazzo del Podestà e del Rettore del Popolo, di ricevere cittadini nelle proprie abitazioni e di frequentare i pubblici uffici. Questo potrebbe far ipotizzare un comportamento ' sotterraneo  che non attirasse troppo l'attenzione. C'è insomma una commistione di elementi storici, speculativi e sicuramente misteriosi attorno alle grotte di questo Palazzo, in qualche maniera legate comunque ad alcune altre nel territorio osimano.

Si segnala, nella grotta, la presenza di una sala circolare, da cui si diramano alcune gallerie; vi sono delle eleganti nicchie e la cosa singolare è che vi è una sorta di "spazio" situato ad un livello inferiore, in cui un eventuale "Maestro" poteva impartire direttive per eventuali rituali senza essere visto dai partecipanti. In una nicchia è stata ritrovata una grossa giara di terracotta interrata che veniva usata per nascondervi oggetti di valore.

Le grotte Buglioni

Si aprono su via Pompeiana, sul cui tracciato si trovano anche altre grotte di pertinenza di famiglie diverse. Queste grotte si trovano ad una profondità media di 9 m e furono in parte utilizzate come rifugio nel '44. E' dotata di tre pozzi di cui uno quadrato, ma sono stati tutti riempiti. E' una grotta molto interessante che presenta una sala-cripta adibita a rito cultuale con due arcosoli laterali delimitati da due colonnine; vi si trovano nicchie alle pareti con simboli religiosi atipici, come SHI, che era una sigla caratterizzante alcuni movimenti ereticali noti come Fraticelli, presenti nella regione nel XV sec. . Essi vennero messi al rogo a Fabriano sotto Papa Niccolò V. In una grotta della stessa via (grotta Campanelli) vi è invece l'emblema IHS . Abbiamo visto inoltre un Fiore della Vita ( a cinque petali) e altri numerosi simboli esoterici. Vi si trovano altre nicchie, considerate funerarie, e in una di esse si trova un'iscrizione con caratteri alfabetici indecifrati. Così come al momento restano indecifrati i due grandi bassorilievi presenti negli estradossi all'inizio del percorso.

Eccoci giunti alla fine della nostra visita straordinaria. Vogliamo ringraziare ancora la nostra preziosa guida, Roberto Mosca, e tutte le gentili persone incontrare a Osimo che hanno reso piacevole questa esperienza, che abbiamo inteso sommariamente divulgare perchè molti si rendano conto delle risorse che offre il nostro territorio italiano, un patrimonio non solo dei marchigiani, in questo caso, ma di tutti noi che amiamo la cultura, l'arte e il mistero, naturalmente. Sostare per qualche ora in questi ambienti ipogei, inimmaginabili finchè non ci si ritrova dentro, ci ha catapultato in un mondo di alta suggestione, che racconta di storie e persone che sono transitate, forse per tanti diversi motivi, di qui. Questo 'tour apre interrogativi e stimoli su cui continuare a investigare. Pur essendo molto già stato fatto, è bene guardare avanti perchè la ricerca non si fermi e coinvolga studiosi e appassionati a più livelli.  I simboli presenti nelle grotte osimane potranno avere un 'senso' compiuto solo se verranno vagliate a trecentossessanta gradi, impiegando forze culturali diverse, che si diano aiuto reciproco, ciascuno secondo le competenze e l'impegno di cui è capace.

Per informazioni sulle visite guidate nelle Grotte di Osimo rivolgersi a:

www.osimosotterranea.it  tel. 071.7230486 - 071/714068

-oppure al Comune di Osimo (071/7249247)

NOTE:

1)-Uno di questi è "I Tarocchi di Pietra del Palazzo Campana di Osimo" di Franco Copparo e Fabio Filippetti -Istituto Campana, 1997. In esso gli Autori ipotizzano che le allegorie presenti si rifacciano alle Virtù, alle Passioni, alle Arti e ai Continenti. Inoltre affermano che in certi ambienti era d'obbligo esprimersi attraverso una cabala ermetica, un linguaggio comprensibile solo dagli affiliati. Secondo loro, le sculture delle grotte Campana potrebbero avere un allacciamento con la Nuova Iconologia di Cesare Ripa, pubblicata nel XVI secolo, una copia del quale è ancora custodito presso la Biblioteca di Palazzo Campana stesso (oggi Istituto Campana), che custodisce migliaia di volumi, incunaboli, cinquecentine e manoscritti medievali. Il testo di Copparo e Filippetti viene ripreso da R.Mosca e A.Renna ne "Le Grotte, i Cavalieri, le Logge, un intrigante mistero italiano" Osimo Edizioni, 2006 ( libro del mese di novembre '07).

 

Sezioni correlate in questo sito:

Italia da conoscere (misteri italiani)

 

 

www.duepassinelmistero.com                                                        Avvertenze/Disclaimer

                                                              Gennaio '08