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| Il curioso ritrovamento del Tempio Romano di Brescia Ricostruzione di come doveva essere il complesso romano di epoca imperiale di Brescia. Alle falde del colle Cidneo, sul quale in epoca Medievale fu costruito il Castello,sorge il grandioso tempio che Flavio Vespasiano eresse in Brescia,nell'anno 73 della nostra era. Sulla 'paternità' del Tempio non vi sono dubbi,dato che sul frontone è riportata la seguente scritta: IMP. CAESAR.VESPASAINUS.AUGUSTUS. PONT . MAX . TR . POTEST . IIII. EMP . X. P. P. CAS . IIII CENSOR
L'erezione del tempio (Capitolium) si deve alla vittoria dell'Imperatore su Vitellio, nella piana tra Goito e Cremona. Nel periodo della decadenza romana e più ancora nelle incursioni barbariche, nel V e VI secolo, dopo il trionfo del cristianesimo, gli antichi edifici e specie i templi che avevano servito il culto pagano erano lasciati in abbandono, se non distrutti e questo edificio dovette subire molte ingiurie da parte del tempo,delle intemperie e dall'incuria umana,finchè lo sfaldamento di un lembo del colle lo seppellì e per molti secoli rimase solo la tradizione, e un mozzicone di colonna sporgente con il capitello a meno di due metri dal suolo. Dove esso sorgeva, furono costruite case popolari e sul terriccio del colle spianato prosperò per secoli un giardino, detto dagli ultimi proprietari "Giardino De Luzzaghi". Questo, sul principio del 1800, ospitava un'osteria e su quello 'spuntone'di capitello di colonna si sedevano a tavola i vari clienti,bevitori,giocatori di carte,ecc.! Ma la gente colta della città pensava che, al di sotto, si potessero celare i resti di qualche antico edificio: del resto le tradizioni pervenute narravano di un Tempio romano in quel preciso luogo, inoltre erano state fatte altre scoperte di reperti nei paraggi e quindi i dotti dell'Ateneo bresciano volevano vederci chiaro, convinti che lì si potesse celare la Brescia Romana perduta. Si tramandava la presenza di un Tempio detto 'di Ercole' e uno dei 'ruderi' che potevano essere visti ancora nel corso dell' '800 era una colonna che prese il medesimo nome,colonna d'Ercole, tuttoggi visibile nell'area antistante il Capitolium, più propriamente nell'antico Foro Romano. Cedendo alle loro insistenze, nel 1823 il municipio di Brescia acconsentì ad iniziare gli scavi. Dovettero essere acquistate le casupole circostanti, che si dovevano demolire,e l'area del giardino Luzzaghi sotto la quale si riteneva dovesse celarsi il maggior deposito di antichità romane. I lavori iniziarono con molte energie ed entusiasmi e furono subito coronati dal successo poichè, ad una ad una, vennero alla luce le colonne del grandioso peristilio di un tempio; colonne di marmo bianco, corinzie, scannellate, di taglio perfetto con accanto i pezzi caduti di esse, i capitelli, il cornicione, il frontespizio, il tutto in marmo con finissime modanature .Ce ne fornisce la descrizione il prof.Cafforello nel suo volume ( 1889): "Il peristilio del tempio,formato da dieci colonne e quattro pilastri sorgeva su uno stilobato, pure in marmo, alto circa tre metri dal suolo con una larga gradinata davanti, in buonissimo stato come gli altri pezzi. Addossato al colle, era un altro corpo di fabbrica con tre celle del tempio, dedicato, stando alle lapidi ritrovate in situ, alle divinità protettrici di Vespasiano: GIOVE, GIUNONE E MINERVA".
Foto d'epoca (fine 1800 circa) del Capitolium riportato alla luce,sopra.Invece,sotto,come si presenta oggi,dopo gli interventi di ricostruzione e restauro. Tre porte sul frontale danno accesso dal peristilio alle tre celle in cui è diviso l'edificio, circondate da un ambulacro che lo recinge interamente. In fondo a ciascuna di queste celle è un basamento quadrilatero rettangolo; pavimento e pareti sono incrostati di fine marmo e benissimo conservati; sotto allo stilobato si apre un corridoio con la soglia a mosaico e con tracce di decorazioni a colori,relativamente ben conservati. Bellissimi i mosaici che formano i pavimenti,pressocchè tutti recuperati e ridonati al primitivo stato. Sul frontone,rimesso a posto, si legge l'iscrizione che ho citato all'inizio,in caratteri romani. Insieme alle colonne e loro frammenti,furono trovati numerosi oggetti di uso comune del periodo romano: monete,fibule,lucerne,vasi,spilli,stili,anelli,minuterie di ogni genere;modanature,frammenti di sculture,iscrizioni votive,i pezzi di una statua virile di colossali proporzioni,tre bellissime are oblunghe con bassorilievi,una testa di fauno coronata d'ellera e molti altri reperti che oggi sono esposti in gran parte nei musei cittadini.Tre anni dopo,nel 1826,casualmente venne portata alla luce la magnifica Vittoria Alata. E' permesso visitare il Capitolium,fino all'ingresso delle celle. L'entrata è libera e gratuita, ma si effettuano anche visite guidate su prenotazione.Alcune immagini del suggestivo complesso: Da quest'ultima foto, scattata dalla gradinata del Capitolium,si può vedere tutta la parte antistante ad esso, che era costituita dal Foro e, proprio in fondo,sorgeva la Basilica (come da ricostruzione in apertura di pagina).Oggi grandissima parte risulta interrata. Veduta del teatro romano,che sorge accanto al Capitolium e su cui, in epoche medievali, furono innestati edifici signorili,in parte demoliti per recuperare gli antichi resti,ma in parte tuttora esistenti,come si vede in questa foto (sulla destra) Il teatro aveva la classica forma di emiciclo e, nell'Italia settentrionale, era secondo per grandezza soltanto all'Arena di Verona. Per tutte le informazioni
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Archeologica del Capitolium Mappa dell'antica cinta muraria romana di Brescia e della sua estensione all'epoca(si ringrazia Roberto Bicci).
Pagine correlate a questo argomento in questo sito: Curioso ritrovamento:la Vittoria Alata Visita straordinaria alla cella del Santuario repubblicano(I sec.a.C.) Tutte le foto sono di Marisa Uberti e soggette alle Avvertenze/Disclaimer. |