Anche Bressanone, come Bolzano, sorge in un'ampia conca, alla confluenza del Rienza nell'Isarco. Fu una città 'voluta' apposta per essere una capitale
politica e religiosa e ha una data di fondazione: il 901. Tuttavia
l'insediamento umano è molto più remoto, risalendo al Mesolitco. Venne
conquistata da Druso nel 15 a.C. ed annessa alla provincia della Rezia. Nel
590 d.C. entrò a far parte del Ducato di Baviera e poi contesa tra i conti
del Tirolo e la Chiesa. L'architettura di questa città teologica medievale
rispettava un rigoroso progetto, che concentrava potere religioso e politico
in un nucleo ben preciso e preordinato. La città fu governata dal X secolo
da Principi-Vescovi (1), che la tennero fino al 1803, quando passò
all'Austria (solo dal 1918 è stata annessa all'Italia). Nel Medioevo fu via
privilegiata di transito per merci e pellegrini, e lo dimostrano le numerose
chiese ed ospizi che lungo il cammino verso nord si incontrano. Infatti, nei
secoli passati, rappresentava un'oasi climatica per chi proveniva da
settentrione, perchè arrivare qui significava lasciarsi alle spalle il
freddo delle Alpi e si cominciava ad assaporare un paesaggio diverso, dove
ci si poteva ristorare e ritemprare prima di riprendere il cammino. Numerose
chiese recano ancora oggi l'effigie di San Cristoforo, patrono dei viandanti
e dei pellegrini. Il periodo pre-natalizio permette anche di apprezzare i
tradizionali
Mercatini natalizi. Verdeggiante terra di leggende, di paesaggi fiabeschi e
selvatici, Bressanone ci ha rivelato anche qualche mistero...
E'
bello entrare nel borgo antico attraverso una delle sue tre porte: S.
Michele, di Sabiona, di Croce o Sole. In questo periodo pre-natalizio, poi,
l'atmosfera sarà più calda e magica che mai!
Il nucleo era anticamente circondato da
mura, con feritoie e camminamenti di ronda; agli angoli della fortificazione
quadrilatera stavano delle Torri. Entrare dunque dalla Porta, è un po'
emulare il percorso di un cittadino medievale, con notevoli cambiamenti
urbani, ma è comunque un ritorno al passato. E l'ingresso in un mondo 'a
parte', come tutto l'Alto -Adige, che unisce la cultura tedesca con quella
latina. Lungo il tragitto non si può fare a meno di osservare l'armoniosità,
unita ad un certo rigore, dei palazzi che prospettano sulla via, con i
caratteristici 'sporti' visti anche a Bolzano. La città ha assunto un gusto
barocco e neoclassico, disperdendo- ma apparentemente- quello medievale e
romanico-gotico. Ma basta saper cercare e si trova. Gli edifici sono
colorati, ammiccanti, ordinati, impeccabili. Ma dietro tutto questo 'rigore',
c'è anche l'attaccamento alle tradizioni alpine, ad un bagaglio culturale
che si è mescolato con radici pagane e ancestrali. Prima di arrivare alla
centralissima via dei Portici Maggiori, all'angolo con i Portici Minori,
facciamo subito un curioso incontro: un
Homo Selvadego! Si
tratta di una statua lignea dell'Uomo Selvaggio (o dei Boschi), detto
Wilde-Mann, localmente, provvisto di tre teste (secondo alcuni in
origine ne aveva una sola, le altre sarebbero state aggiunte in seguito).
Risale al XIV secolo. Una leggenda narra che dalla sua bocca uscissero
monete sonanti...ma oggi non esce più nulla! In realtà, sul significato
recondito del personaggio, abbiamo discusso in un altro articolo.
Il fulcro storico urbano è la piazza del Duomo, dove affacciano i più
importanti monumenti cittadini: a nord il Municipio Nuovo, a est il
complesso monumentale sacro, a sud un'ala del Palazzo Vescovile (oggi
Pretura), a ovest l'aggregato urbano, con viuzze strette e vicoli, come
vicolo del Duomo, dove si trovava la tipica Osteria dei Canonici,
denominata l'Oste Scuro, dall’antica legge che vietava agli
osti di servire da bere dopo il crepuscolo e invece qui, molto
probabilmente, non veniva rispettata! A dispetto della sua posizione quasi
discosta, oggi è il più famoso ristorante di Bressanone e membro
dell’esclusivo club “Locali storici d’Italia”.
Il complesso monumentale sacro racchiude
tutta la sintesi della storia e della cultura della città: vi rintracciamo
tutti gli stili, dal Medioevo al XX secolo. E' considerato uno dei più
importanti di tutta la regione alpina, per storia, arte e cultura.
E' in piazza del duomo che viene allestito il tradizionale Mercatino
Natalizio, dal 30 novembre al 10 gennaio. A rendere l'atmosfera
dell'Avvento ancora più magica, è allestito quest'anno un presepe con figure
a grandezza naturale distribuite nel mercatino stesso e nel centro storico,
dove troviamo anche una gigantesca corona d’Avvento, chiamata in tedesco “Adventskranz”
(2).
Gli edifici che compongono il complesso sono diversi: si nota subito la
scenografica facciata del duomo, del 1200 (ma rifatto nel 1500 e poi
nel 1700), con i due inconfondibili campanili ai lati, preceduto da un
portico neoclassico; è il più importante edificio cittadino. L'interno è
sfarzoso, con marmi barocchi e ricche decorazioni, ma numerose sorprese
attendono chi lo visita. Esso, infatti, è separato dalla vicina chiesa di
San Michele dal vecchio cimitero, parzialmente porticato, dove si
trovano lastre tombali addossate alle pareti, che rendono il luogo altamente
suggestivo. Al centro, si trova la Colonna della luce. Su alcune
lastre tombali si ravvisa la presenza di un curioso 'figuro': il
drago. Che ritroveremo tra poco...
A sud si apre il chiostro, già cimitero dei canonici, e lo spettacolo
ha inizio. Un meraviglioso ambiente romanico-gotico che, oltre alle
classiche forme claustrali con gallerie colonnate, presenta le volte e le
pareti interamente affrescate da maestri del 1300-1400. Il passo si fa lento
e il respiro resta sospeso: è qualcosa di veramente splendido e
interessante. Anche perchè il 'losco figuro', il drago, torna nuovamente a
far mostra di sè. Ma non è ancora il momento di dirgli addio, poichè lo
ritroveremo ancora, qui a Bressanone, e molto vicino a dove ci troviamo.
Su alcune delle lastre di copertura del parapetto del chiostro, si notano
numerose coppelle che, secondo alcuni, potrebbero essere antichissime e
provenire da contesti rupestri. Su un paio di altre lastre, abbiamo trovato
delle Triplici Cinte, molto consunte ma ben distinguibili!
Dal
chiostro si accede alla chiesa di San Giovanni, o meglio al
battistero, dove altri bellissimi affreschi quattrocenteschi all'interno
ci fanno sostare per diversi minuti. E' questa la più antica cappella di
corte del Palazzo Vescovile, dove si tenne il Concilio indetto da Enrico IV,
durante il quale venne eletto l'antipapa Clemente III. Il chiostro dà
accesso ad altri ambienti:la Sala Capitolare, il Tesoro del Duomo,
il vecchio Palazzo Vescovile, la Scuola del Duomo, la
chiesa medievale di Nostra Signora, con affreschi originali.
La chiesa di San Michele, la più
importante dopo la cattedrale, e oggi Parrocchiale, si nota subito, quando
si arriva in p.zza Duomo, poichè sorge alla sinistra dell'edificio; dietro
il S.Michele c'è la famosa Torre Bianca, che le fa oggi da campanile e nei
pressi della quale si apre la Porta omonima (di S. Michele). Questa
costituiva il principale accesso alle strade della val Pusteria e del
Brennero, quindi un punto strategicamente fondamentale.
Passeggiando
sul retro della Parrocchiale, si vede un grosso masso erratico, usato
oggi come appoggia -biciclette! Cosa ci fa qui? Da dove proviene? E' forse
un retaggio di un culto 'pagano', legato ai massi della fertilità? Sulla
superficie ci sono alcune incisioni, poco determinabili. Nella piazzetta fa
bella mostra la statua bronzea di San Michele che uccide il drago, a
tre teste. Ennesima testimonianza, secondo alcuni, del forte legame di
questa terra con le sue radici sapienziali.
Nella
non lontana p. zza Vescovado, si erge quello che era il castello dei
Burgravi, ricostruito nel 1200 dal vescovo Bruno di Kirchberg, per
stabilirvi la corte. Ancora oggi è sede arcivescovile e vi è
allestito l'importante Museo Diocesano. E' uno spettacolare edificio,
preceduto da un fossato e affacciato su una bella piazza, al cui centro è la
statua del Millenario, che ricorda i mille anni della fondazione di
Bressanone (901-1901).
Altri
monumenti importanti sono la chiesa dei santi Gottardo ed Erardo (St.
Gotthard und St. Erhard), del 1200, mentre dirigendosi verso il settore
meridionale della città, si incontrano numerosi conventi, tra i quali quello
dei Francescani e quello, sublime, dei Cappuccini, con la
caratteristica Tau nel rosone in facciata. L'edificio si staglia nel
cielo azzurro con la sua particolare architettura (1602). Sempre fuori dalle
mura, vi è l'ospedale di Santo Spirito e il monastero di clausura delle
Clarisse.
Risalendo gli alpeggi, il territorio è
costellato di piccole chiese di antica origine, testimoni di un intenso
passaggio secolare. Se poi a qualcuno venisse il desiderio di fare
un'avventura abbarbicandosi tra i monti sopra Bressanone, in località Scezze
(Tschöths), potrà mettersi alla prova come ricercatore ed andare a scovare,
incisa sulla Tschötsher Heide, la 'famosa' triplice cinta nota in loco come
Mühlebrett
(tavola mulino). Cui dedicheremo
prossimamente un apposito spazio, perchè siamo andati a cercarla e ..l'abbiamo
trovata!