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vidda-01.jpg (47754 byte) di Marisa Uberti

Viddalba, Billalba (Bidda Alba, cioè Villa Bianca), ha un territorio ricco di storia, abitato fin dalla 'preistoria'per la sua posizione paesaggistica e naturale, a pochi chilometri dal mare, lambita dal fiume Coghinas, un tempo navigabile (e oggi percorribile con canoe), circondata dal Monte S.Giovanni, in cui è allestito un Parco Archeologico Naturalistico (che però,quando siamo andati in visita, non era accessibile al pubblico) che custodisce una tomba ipogea preistorica, resti di strutture murarie nuragiche, vani abitativi medievali dislocati in diversi punti. Ai margini dell'abitato si trova la bella chiesa romanica di S.Giovanni (1100), oggi restaurata, che abbiamo potuto vistare e che entrerebbe a far parte di quelle otto chiese/abbazie(un tempo c'era un hospitale in loco) ubicate su altrettante colline, che nel Medioevo dovevano costituire un 'ponte' di collegamento non solo strategico per l'economia e i commerci, ma per pellegrini e viandanti in viaggio al centro dell'Anglona(1). E' in blocchi di arenaria e viene attribuita a maestranze lecchesi (che equivale a dire Maestri Comacini)!

                                                                  vidda-10.jpg (69837 byte) vidda-11.jpg (39702 byte)

Il Museo archeologico comunale di Viddalba, comune facente parte dell'Anglona, in provincia di Sassari, è uno dei più importanti del territorio, che raccoglie le testimonianze provenienti dall'epoca prenuragica, nuragica, fenicio-punica e soprattutto dagli scavi della necropoli romana di San Leonardo, di cui conserva circa ottanta stele litiche, che costituivano il 'segnacolo' di tombe ad incinerazione(fine I sec.a.C.-prima età imperiale).La loro forma è sia rettangolare che trapezoidale e la lastra -epigrafica- reca 'il ritratto' del personaggio defunto.

 

Una delle stele che più ci hanno compito è quella che raffigura due personaggi, uno maschile e l'altro femminile, una coppia probabilmente, ritratta su un'unica lastra:l'espressione di lei è sorridente, all'opposto quella di lui! E' soprannominata la Stele degli Sposi ed è un unicum nel suo genere.

Molto curiosi i vasi 'biberon' a forma di palla, barchetta o melograno. Si, erano dei veri e propri biberon ante-litteram:da un lato si versava dentro il latte e da una bocchetta si offriva al bimbo.In genere avevano, all'interno, un sassolino o una pietra perchè quando il pasto era finito, il bimbo poteva agitarlo come un sonaglietto,venendo così sfruttato anche come gioco.Geniali i nostri antenati!

Notevole la raccolta numismatica.

In alcuni locali abbiamo trovato allestita una mostra, dedicata all'aspetto ludico nell'antichità. Così abbiamo potuto scoprire che una delle bambole snodabili più antica che si conosca, è  Crepereia Tryphaena (II sec.d.C.) che era stata sepolta insieme alla sua giovanissima proprietaria, a Roma.Per inciso, il ritrovamento di questo sarcofago, con il cadavere immerso nell'acqua e perfettamente conservato, commosse tutta la città al tempo del ritrovamento (XIX secolo) ed è degno di essere approfondito (vedi link ipertestuale).

E poi, interessanti, alcuni schemi di gioco che prevedevano l'uso di pedine e dadi (in tutto simili ai nostri).Così si giocava a Filetto (ancora oggi presente dietro molte scacchiere), che è costituito da tre quadrati concentrici e collegati da segmenti obliqui. La Triplice cinta di cui noi andiamo censendo in apposita sezione gli esemplari, è pacifico che riprende lo stesso schema,ma quando è posta in verticale è assai difficile che servisse per...giocare(ma questo è un altro discorso).

vidda-07.jpg (59664 byte)

vidda-04.jpg (80605 byte) Anche il gioco delle 12 linee è interessante e ancora in uso, pur avendo un'origine antichissima. I simboli che sono presenti sulla tavola da gioco ricordano nodi di Salomone e sue varianti!

vidda-05.jpg (52583 byte)

vidda-06.jpg (86218 byte) Il gioco delle 'fossette' è da segnalare perchè spesso potremmo 'confondere' dei segni tracciati a scopo ludico con un intento 'criptico' che non rivestono.Per questo, come ripetiamo spessissimo, è fondamentale conoscere il contesto in cui si ritrova un dato 'simbolismo', anche se non sempre questo è possibile.

 

vidda-08.jpg (51155 byte) Tabule lusorie circolari

vidda-09.jpg (101974 byte) Anche questa è un tipo di...scacchiera circolare!

Insomma, anche i nostri antenati si divertivano e 'passavano il tempo' come potevano.Inoltre anche il gioco, non dimentichiamolo, aguzza l'ingegno e aiuta a mantenersi mentalmente attivi! E ai nostri progenitori non c'era niente che sfuggisse!

Il problema è che noi moderni siamo abituati a ricercare nel passato dei segni che abbiano del misterioso, a ricercarne le ragioni in messaggi occulti che si sarebbero voluti veicolare. In parte certamente è così, e lo dimostrano le pagine e pagine cui dedichiamo queste ricerche nel nostro sito; in parte però no:sono semplicemente mezzi che loro, al nostro pari, utilizzavano nella vita quotidiana.

  • Per informazioni: Museo archeologico di Viddalba
    via Giovanni Maria Angioy
    07030 - Viddalba (SS) 
    Telefono: 079 580514 

Nota 1): le otto abbazie, benedettine,sono quelle di S.Maria di Tergu, S.Pancrazio a Sedini, S.Nicola di Silanis (rovine), S.Maria di Solio o SS.Annunziata (rovine), S.Giovanni, S.Elia, S.Pietro di Simbranos (scomparsa, era situata ai limiti del centro abitato di Bulzi) e S.Pietro delle Immagini.

 

 

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                                                                      settembre 2007