La 'Salita alla Croce',particolare
di affresco trecentesco considerato opera di artisti di Scuola
Giottesca-Emiliana. E'una raffigurazione più unica che rara.
Il Monastero fu fondato nel 1254 e
soppresso nel 1797,divenendo proprietà demaniale.All'inizio del XX
secolo,il Comune di Ferrara acquistò l'intero complesso, ponendolo
in custodia alle Monache Benedettine,che occupano attualmente una piccola
(ma la più bella e suggestiva)ala del Monastero di clausura.
L’attuale chiesa fu consacrata il 26 febbraio del
1473
La tomba della Beata Beatrice,oggetto
del fenomeno del 'liquore'che stilla dalla Pietra Sacra,da secoli
considerato miracoloso.Esso è denominato 'Lacrime della Santa'
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Nelle
cappelle del Monastero di Clausura di Monache Benedettine di S.Antonio
in Polesine,nella città di Ferrara,si trova un interessante
quanto raro ciclo di affreschi di scuola trecentesca,di cui è sicuramente
da rilevare questa 'Salita alla croce', un rarissimo dipinto
raffigurante Gesù che sale da sè i pioli di una scala che lo porterà
alla croce. Iconografie simili,ne esistono solo tre al mondo
(a detta della cortese Benedettina che ci ha fatto da guida [1]).
Ufficialmente simboleggia il fatto che Gesù ha voluto spontaneamente
immolarsi per la redenzione dell'Umanità.
Il Monastero,che risale al XIII
secolo,anticamente si trovava su un'isola,fatta poi collegare alla
terraferma nel XV secolo da Borso d'Este che lo annettè alla città di
Ferrara.Nei dipinti trecenteschi,si possono notare i luoghi come dovevano
presentarsi a quel tempo,attorniati dalle acque.Per raggiungere il
Monastero,si usavano le barche.
Beatrice d'Este(1226-1270) II e
il liquido prodigioso
Secondo la tradizione,la
fondatrice del Monastero fu Beatrice, figlia di Azzo VII d'Este e
Giovanna di Puglia,che morì quando la bambina aveva solo sette anni.La
coppira aveva avuto in toale quattro figli. Quando il padre si
risposò,con Mabilia dei Pallavicino,Beatrice trovò in questa donna una
vera mamma,che la crebbe con principi solidi e validi.Sentendosi
Illuminata dal Divino,decise di dedicare la propria vita a Dio,contro il
parere del padre e dei parenti.Progressivamente,la piccola comunità che
le si era formata intorno,assunse i connotati di un Ordine,a cui il Papa Alessandro IV
assegnò definitivamente la Regola di San
Benedetto. Beatrice fu un fulgido esempio di virtù fino alla
morte,sopraggiunta in giovane età (36 anni),in seguito a una febbre
altissima e ad un'emorragia interna.
Da questo momento, si
sviluppò il culto, da parte dei fedeli, al corpo di Beatrice. Prima
della sepoltura,esso era stato lavato e,viste in seguito le richieste da
parte dei fedeli di avere una sua reliquia,si pensò di distribuire un po'
di quell'acqua che era servita per lavarlo. Forse nessuno pensava che
proprio quell'acqua si sarebbe rivelata 'prodigiosa',con prodigi che si
verificavano tra la gente(guarigioni o grazie ricevute).Ad ogni ricorrenza
annuale della morte,si apriva il suo sepolcro,che ne conteneva il corpo
incorrotto, mentre qualche giorno prima lo si lavava per poter poi distribuire ai fedeli l’acqua che era stata
usata.Si ha notizia dell'incorruttibilità del corpo di Beatrice
fino al 1512,quando improvvisamente si dissolse,come testimoniato dalla
Abbadessa,Arcangela Bevilacqua.
Di conseguenza,rimanendo solamente
le ossa,si pensò di riporle in un'urna di ferro,collocandovi sopra una
pietra,che successivamente avrebbe preso il nome di Pietra Santa perchè
fu sede di eventi miracolosi.Operando sempre lavaggi di quelle ossa,se ne
procurò però il deperimento e la dispersione,tanto che dovettero essere
interrotti e soltanto una mano venne posta in una teca d'argento,esposta
alla venerazione dei fedeli. In continuazione giungevano richieste di
fedeli di ricevere quell'acqua 'miracolosa'che veniva usata per i lavaggi
delle sue ossa,ma essendo questi cessati,come si poteva ovviare?
La Provvidenza ci mise del
suo,facendo avvenire,secondo la tradizione,un prodigio,tra il
1527 e il 1530,cioè iniziò a stillare un 'liquore'dalla
Pietra Sacra su cui era posta la reliquia di Suor Beatrice e che
fungeva da chiusura al suo sepolcro.
Il fenomeno non si è mai
interrotto,verificandosi ai giorni nostri tra Ottobre-Novembre fino
al
mese di Marzo,di ogni anno (la quantità raccolta si aggira sui 5- 7
litri),
Sottoposta a verifiche da parte di
marmisti(la pietra è marmo bianco di Verona),suscitò da subito grosso
stupore e meraviglia.
" Durante lo
stillicidio"(riporta una guida,ma si veda anche qui)i muri che sostengono la Pietra Sacra sono
costantemente asciutti, privi di umidità e segni di corrosione pur essendo vecchi di 7
secoli. Inoltre, la Pietra Sacra, nonostante 5 secoli di stillicidio non presenta segni di
sfaldatura, e mostra ancora intatti i segni dello scalpello usato per la lavorazione. Tra
goccia e goccia, la pietra è asciutta. L’acqua non ghiaccia mai nel cunicolo e nemmeno
aderendo alla Pietra Sacra, cosa che invece avviene quando vi si mette acqua di altra
fonte. L’acqua, detta “liquore” o “Lacrime della Beata”, analizzata nel 1935 dal Prof.
Bragagnolo Giuseppe e rianalizzata nel 1961 presso l’Istituto di Chimica
dell’Università di Ferrara rendeva, a distanza di 26 anni, gli stessi risultati del 1935.
Presso il monastero di S. Antonio in Polesine, si conservano i documenti
raccolti nel Libro del Catasto, e nella Busta numero 4 riguardanti le grazie e i miracoli
ottenuti per intercessione della Beata, con o senza uso del “liquore”. Per queste grazie,
la Pietra Sacra è detta anche “Marmo degli infermi”. La beatificazione della Beata
Beatrice II, avvenne per volontà del Papa Clemente XIV, il 16 Luglio
1774".
(per ulteriori 'casi' di
produzione di liquido 'prodigioso',vedasi in questo sito la sezione 'il Mistero
delle Conservazioni prodigiose' e'Il
mistero delle reliquie').
NOTA [1]:le suore sono di
clausura ma hanno una speciale dispensa del vescovo per aprire in orari
prestabiliti -e molto rigidi- ai visitatori il settore di loro competenza
e guidarli in un percorso altamente emozionante dal punto di vista
spirituale.
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