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TEMATICHE: Due passi nell'Italia nascosta Simbologia e Cultura Orientale UTILITY: Ricerca veloce titoli per argomento SERVIZI:
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La chiesa di San Sigismondo a Rivolta d'Adda(CR): una bella rassegna di simbolismi 'pagani' e cristiani (a cura di duepassinelmistero) Questa chiesa ha suscitato il nostro interesse dopo che durante la conferenza del 10 giugno '08, in tema di 'lettura astronomica delle chiese romaniche' tenuta dal prof. A.Gaspani, abbiamo sentito che vi sono elementi degni di farvi i nostri consueti 'due passi'. Infatti siamo rimasti molto ben impressionati arrivando al cospetto dell'edificio, maestoso ma soffocato dal centro storico di Rivolta d'Adda, un grosso borgo situato sulla sponda del fiume Adda, in provincia di Cremona. In antico era caratterizzato da boschi e zone paludose, da qui la probabile scelta di insediare il centro abitato sulla 'riva alta' del fiume, che potrebbe aver dato il nome al paese, per adattamento linguistico. E' ipotizzabile una presenza celtica nel territorio(1) e nel medioevo una zona di esso venne bonificata dai Cistercensi, veri 'specialisti' in questo, come abbiamo visto nella sezione a loro dedicata. Infatti abbiamo fatto una breve ricerca, venendo a sapere che nel 1106 era stato fondato il Monastero cistercense femminile di Sant'Ambrogio, che ebbe vita fino al 1580, quando venne soppresso e le rendite riunite al monastero di Sant'Ambrogio di Milano. Questo legame con il grande monastero milanese -sicuramente precedente alla soppressione- potrebbe ravvisarsi anche nell'analogia di diversi simbolismi presenti sia nella chiesa di S.Sigismondo che in quella di S.Ambrogio a Milano. Non solo: anche l'aspetto architettonico è simile e storicamente è documentata la conquista del territorio di Rivolta da parte dell'arcivescovo milanese Ariberto d'Intimiano, a cui si devono i grandi lavori di restauro e ampliamento del S.Ambrogio di Milano. S.Sigismondo, la chiesa più antica di Rivolta d'Adda, risale al 1030 (fermo restando che potrebbe essere sorta su un preesistente edificio). Nacque prima questa del monastero Cistercense, dunque, ma certamente non doveva avere l'aspetto attuale. Curiosamente l'ampio portico (o pronao) che precede la facciata, è stato costruito all'inizio del XX secolo: i capitelli delle colonne che lo sorreggono, però, presentano una consunzione che li farebbe datare ad un'epoca assai più remota e- cosa ancor più interessante- si è avuto cura di riprodurre le simbologie che si trovano sui capitelli dell'interno. L'imponente edificio è
caratterizzato da mattoni a spina di pesce, in cotto come l'usanza lombarda del
tempo.Tutto il perimetro è percorso da archetti pensili che terminano con
peducci recanti curiose simbologie alla foggia 'Comacina'. E' orientato
sull'asse est-ovest: ingressi a occidente e abside a est. Arrivando da dietro,
si apprezzano subito le tre absidi: una centrale e due laterali; sul fianco
settentrionale si vedono dei contrafforti e un'alta torre campanaria(45 m) che
ha base quadrata di sei metri di lato. Sul lato sud c'è un cancello dal quale si
possono comunque vedere i contrafforti.. Certamente gli studi archeoastronomici potranno dire su quali fenomeni celesti fu orientata la chiesa originariamente, l'analisi della collocazione delle monofore delle absidi ne darà una 'lettura' affascinante ma noi per il momento possiamo soltanto cogliere alcune simbologie degne di essere notate. Aiutandoci con le immagini, passiamo quindi a visitare questa chiesa e a fare qualche considerazione su taluni interessanti elementi simbolici. Una insolita facciata! Abbiamo elaborato la prima foto per rendere più misteriosi i nostri e i vostri due passi...
Veduta della chiesa dall'angolo nord-est (sopra) e (sotto) diversi dettagli del pronao:si noti la finestrella a forma di croce centralmente. E' probabile che questa forma sia stata 'voluta' dall'architetto per convogliare la luce del tramonto in particolari date astronomicamente significative, creando fenomeni luminosi all'interno?
La parte orientale della
chiesa(sotto) è incentrata su un grande abside centrale coronato da archetti e
da una 'ghiera' semicircolare abbellita da colonnine mentre cinque semicolonne
la ripartiscono in altrettante sezioni verticali, in maniera tale che in
ciascuna si venga a trovare una monofora, aperta successivamente: un caso o c'è
un riferimento celeste? Una fascia a racemi ed una a dente di sega sormontano la fascia di
archetti. Due volti sulla stessa colonna e, più a sinistra, una testa bovina. Sopra l'abside centrale si staglia un 'timpano': presenta un'apertura a croce che apparentemente non servirebbe a nulla, poichè non porta luce all'interno della chiesa. Particolare dell'abside di destra Intreccio a 8 sulla strombatura di questa monofora Lunetta portalino laterale settentrionale Bell'affresco (XX secolo) della volta del portico antistante l'ingresso Antropomorfo dalle grandi mani, strette a pugno attorno a volute vegetali: la sua parte inferiore non ha gambe, ma un intrecciarsi di volute e code di animali (belve?) in atto di mordergli il volto. Attorno, nodi e intrecci vari, caratteristici dell'arte celtica, raccolta dai monaci irlandesi e confluita nell'arte comacina medievale. E' presente anche all'interno, identico, come mostra la foto sotto: La presenza di un'eredità "pagana", si ravviserebbe anche nell'impiego dello swastika, simbolo solare antichissimo; presente su una fascia esterna al portale di sinistra della facciata principale.
La swastika (e la menorah) sono presenti anche all'interno, come mostra la seguente foto: Che simpatico trio! Peccato non si capisca di che razza di animali o antropomotfi si tratti. Identici capitelli - e ricordiamo più antichi di questi esterni- si trovano anche all'interno, come da nostra foto qui sotto: Un nodo particolare è scolpito sul pilastro più prossimo al portale di destra (vedi sotto)
Uno identico si trova anche all'interno dove, però, c'è un dettaglio non trascurabile: una croce (che abbiamo indicato con la freccia). Chi lo ha scolpito aveva già in mente di apporla poichè ha dovuto 'piegare' il lembo destro del nodo per farle 'spazio'. Con quale significato? Un altro nodo, che ricorda 'vagamente' quello di cui abbiamo discusso nella chiesa di S.Maria di Staffarda, è inciso sullo stipite sinistro del portale laterale di destra (foto sotto): Il portale laterale sinistro (cliccare per visualizzare i dettagli), molto simbolico.
Il drago alato collocato in fondo allo stipite destro: ricorda quello presente nella chiesa di San Fedele a Como. La presenza di questo simbolo, di derivazione non cristiana, starebbe ad indicare punti di particolare energia (magnetismo?) del suolo. Comunque curioso. In alchimia è allegoria della materia nera e solfurea...il caos primordiale. Lunetta e suo particolare del portale laterale di destra Particolari inerenti il portale centrale Particolari dei peducci degli archetti sottogronda (foto sotto).
Interno: ci accoglie una bella sirena sul primo pilastro Dettaglio: si notino i due serpenti accostati, inferiormente. Faccina (poco simpatica!)alla base dello stesso pilastro. Forse non gradisce la compagnia della sirena... Un'altra faccina è sullo spigolo adiacente Ed ecco una stupenda croce celtica o irlandese (secondo pilastro della navata destra): Un manufatto simile si trova più avanti ma addossato alla parte nord, a sinistra, andando verso l'altare. E' composto da un gruppo di sculture (quanto omogenee?) chiaramente riconoscibili: un equino (cavallo o asino) con una lunghissima coda terminante a punta (una pigna finale?), un aquilotto su un ramo (ha ai lati due elementi per parte ma non si capisce cosa siano), un agnello crucifero dal quale diparte una lunga croce celtico/irlandese (con i tipici intrecci). Un piccolo motivo a intreccio è rilevabile a sinistra del 'manico' della croce, che è tra l'altro tutto lavorato a motivi geometrici. Cosa ci fa qui un siffatto quartetto? Chi lo ha lasciato? Maestranze di costruttori che erano monaci irlandesi, come suppone il prof. Gaspani?
Sotto, particolare della lavorazione a intreccio della croce:
Sotto. Una sirena ...maschile e vestita, per giunta, in una foggia assai insolita, quasi di etnia esotica. Due serpenti (il cui corpo si intreccia sotto le ampissime maniche) sono in atto di accostarsi ai suoi folti capelli. Lasciamo a voi la scoperta di dove si trova...
La presenza di un dipinto
raffigurante un bel San Cristoforo, protettore e patrono dei pellegrini e dei
viandanti, potrebbe far pensare che in antico questa chiesa fosse 'stazione'
lungo le vie del pellegrinaggio medievale.
Una nota della chiesa dice però che questo è un tema molto frequente da
trovarsi nelle chiese che sorgono vicino ad un fiume perchè questo santo si
riteneva scongiurasse il pericolo di devastanti piene. (particolare dell'affresco dell'absidiola destra) (abside centrale:Incoronazione della Vergine) Questa bellissima "Ultima Cena", dipinta sulla parete dell'abside centrale, risale al XIII sec. ma è stata riportata alla luce in anni molto recenti, grazie ad una scrupolosa e paziente opera di ripulitura. Come in altri dipinti dello stesso tema, san Giovanni appare molto 'femminile' rispetto agli altri apostoli. Ancora qualche particolare da cogliere qua e là. Ricordiamo che siamo comunque in un luogo di culto cristiano, la casa del Signore, e queste perlustrazioni vanno condotte quando in chiesa non c'è nessuno e non si disturba. Apprezzare l'arte è nobile, ma nel rispetto di dove ci si trova. E questo 'simbolo', avulso dal suo contesto, cos'è? Si trova in fondo all'abito di un santo, ma non si capisce se faccia parte della veste, se sia stato fatto posteriormente all'affresco e comunque perchè e che interpretazione vada ad esso attribuita. Anche per questo, divertitevi a trovare dove si trova, e ammirando l'apparato iconografico veramente ricco e pregevole di questo tempio, scoprirete molte altre simbologie che non abbiamo potuto inserire. Uscendo, ci si trova al cospetto di una chiesa che abbiamo trovato chiusa. A presto, con nuove notizie riguardanti questa sorprendente chiesa medievale. Se siete nei pressi, non mancate di andare a visitarla, intanto...! Note: 1)- Abbastanza famoso è il ritrovamento del cosiddetto "tesoretto", nel 1975, ad opera di Allevi Luigi, che constava di 115 dramme gallico-padane datate al II sec. a.C. e un vaso a trottola dipinto a fasce. Su un lato delle monete appare un volto di profilo e sull’altro lato vi è la figura di uno strano animale descritto dagli esperti come leone-scorpione. Attualmente i preziosi reperti sono custoditi nel museo Civico di Crema.
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