Ci sono così tante
leggende che ammantano la città, da non sapere da dove cominciare; la
cosa migliore è visitare questa capitale con animo curioso e senza troppa
fretta, così si avrà modo di scoprire tanti luoghi che susciteranno
fascino e mistero. Praga non è troppo grande per non essere percorsa
tutta a piedi; solo così la magia è garantita. E’ stata chiamata anche
‘città dalle cento torri’, ‘città d’oro’, ‘Roma del Nord’,
‘città sacra’ per via dei suoi 25 conventi e delle sue 100
chiese…Il centro storico di Praga è stato iscritto nel 1992 nel
Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO.
Un tempo era costituita da 4 città indipendenti, che sono state
unificate dall’imperatore Giuseppe II. Queste città sono ancora ben
distinte e prendono i seguenti nomi:
·
Stare Mĕsto
(Città Vecchia o città reale, 1232)
·
Malà Strana
(piccola parte, città piccola, oggi in stile
prevalentemente barocco, dove hanno sede diverse ambasciate)
·
Hradčany (città del castello, 1320)
·
Nové Mĕsto (città Nuova, esistente già nel medioevo,
1348, fu rifatta alla metà dei sec. XIX e XX).
Ci
sono poi la Città Ebraica che si è
in parte conservata (quartiere Josefov) e la collina di Vyšehrad,
con le suggestive rovine della fortezza.
Ciascuna
‘parte’ ha la sua atmosfera, la sua storia, la sua architettura
incomparabile, leggende da rivelare, segreti da nascondere gelosamente.
Ad
esempio, a Malà Strana, non si pensi che i palazzi (perchè barocchi)
siano privi di simbolismi, tutt'altro! Edifici civili e religiosi
regaleranno molto materiale interessante a chi sa guardare con occhi
diversi (e queste immagini sono soltanto un assaggio); da visitare la
chiesa di Santa Maria Sotto la Catena, dei Cavalieri Giovanniti
(oggi di Malta), che conserva una Madonna Nera bizantina
dipinta, e il
vicino Palazzo del Gran Maestro, costruito da Bartolomeo
Scotti nel XVII sec. La denominazione della chiesa si riferisce
probabilmente alla catena con cui l'Ordine controllava l'accesso al ponte.
Praga custodisce ben 4
Madonne Nere. Oltre a quella appena citata dei Cavalieri di Malta, ne troviamo una presso il Santuario di
Loreta (che è una riproduzione del nostro di Loreto, nelle Marche),
poco distante dal Castello, in Loretánské náměstí; una statua di Madonna Nera
(v. foto) è visibile sulla
facciata d'angolo della cosiddetta 'Casa della Madonna Nera'(Dům
U Černé Matky Boží), edificio-museo avanguardista e cubista
(1911 - 1919) situato in via Celetná 34, Praga 1; un'altra, infine, si trova nel
Monastero di Sant'Agnese (nei pressi della riva destra della
Moldava), in lingua ceca si chiama Klášter sv. Anežky české, situato
in U Milosrdných 17, Praga 1 e trasformato in museo che accoglie una
splendida collezione di Arte medievale della Boemia e dell'Europa centrale
Praga è attraversata dal
fiume Moldava, ha 16 ponti stradali e la più nota isoletta,
visibile da tutti i turisti, è quella di Kampa, che si stende tra
il fiume e il Canale del diavolo. Per secoli vi fu un
solo ponte, il più celebre ed elegante, Karlův Most o Ponte
Carlo (voluto nel 1357 dal sovrano più amato, l’imperatore Carlo
IV), il secondo fu realizzato solo nel 1848. Prima, esisteva un più
arcaico ponte del XII secolo ma venne distrutto da una piena nel 1342.
Ponte Carlo è lungo 516 m, ha
un andamento un po’ curvo ed è fiancheggiato a destra e a sinistra da
gruppi scultorei numerati in ordine progressivo.
Sono statue assai
interessanti, cariche di misticismo, di un’aria strana, surreale, quasi
siano plasmate dal cielo stesso in cui si stagliano. Una leggenda vorrebbe
che di notte, quando il fascinoso ponte è vuoto da ogni turista che lo
affolla durante il giorno, le statue si muovano per prendersi cura dei
bambini dell’isola di Kampa. Alcuni sostengono infatti che di notte le
statue appaiano diverse da come si vedono di giorno, ma
siamo in una città magica e tutto può accadere.
Gruppo statuario sul
Ponte Carlo in una scenografia naturale altamente suggestiva
Sul ponte aleggia poi
un’altra leggenda, legata a san
Giovanni Nepomuceno (XIII sec.), protettore dei ponti: nel punto in
cui c’è una croce con 5 stelle, il santo sarebbe stato gettato nel
fiume per non aver rivelato al re
Venceslao ciò che la regina sua moglie gli avrebbe detto in
confessione. Si cercò invano il suo corpo, fino a che si videro sulla
superficie dell’acqua cinque punti luminosi simili a cinque stelle;
andando a verificare, si scoprì che lì sotto c’era il corpo del santo
che, da allora, viene sempre raffigurato con un’aureola dorata
incastonata da cinque stelle. Toccare con la mano sinistra la croce e
insieme le stelle esprimendo un desiderio, lo stesso si avvererà; toccare
invece la statua del santo, che fu anche la prima che venne installata qui
e certamente la più simbolica per i praghesi, si ritiene che porti
fortuna e si tornerà a Praga.
Persone
in fila per toccare la base della statua di San Giovanni Nepomuceno sul
Ponte Carlo
E per chi ama il
fantastico, guardate bene nelle acque della Moldava sotto il Ponte Carlo,
potreste vedere i Vodník, i folletti che vi abitano; si narra che
siano creature dal corpo verde, solitamente buone ma se si arrabbiano
diventano molto permalose! Tra i loro compiti c’è anche quello di
salvare e conservare le anime di coloro che annegano nel fiume…
Percorrendo le vie
del centro storico, oltre a meraviglie note alle guide e rintracciabili su
vari opuscoli, si badi a fare attenzione ai particolari, come ai numerosi
simboli massonici di cui gli edifici sono pieni, dalla Libreria Municipale
a via Parigi (Parízská trída, in
ceco) …;
moltissime le strane facce che ammiccano dai portoni, dai balconi, dalle
facciate dei palazzi, simboli esoterici come Hermes e il suo
mirabolante Caduceo, angeli e demoni in un susseguirsi senza sosta.
Demone sul portone di un palazzo di
Staré
Město Busto
di Hermes nei pressi di
Parízská
trída
Statua di Hermes in cima ad un edificio di
Parízská trída
‘Demon
es domuit’ (il demone è domato),
statua sul Ponte
Carlo
Leone
che tiene tra le fauci un Uroboros (Portone a Malà Strana)
Affollatissima di turisti
è Piazza della Città Vecchia (Stare Mĕsto), che a
parole non serve descrivere, perchè non ce ne sono di adeguate. 'Troppo'
tutto. La meraviglia si impossessa di chi sa guardare al generale ma
soprattutto al particolare. Qui si concentrano edifici che fanno sentire
protagonisti di un film ispirato alla saga del potteriano Henry: non ci si
stupirebbe di vedere qualcuno attraversare i muri come in un incantesimo o
assistere alla corsa delle scope volanti! I nomi che hanno le dimore
sembrano usciti dal libro delle favole o dalla soffitta di qualche mago:
la casa "All'Unicorno Bianco" (Dum U bileho jednorozce,
con un portale del 1520), davanti alla chiesa di Tyn, vicino alla quale si
trova la casa "Al tavolo di pietra" del XIV secolo. E
c'è anche la casa della campana di pietra, ove si vede
benissimo la campana di pietra incassata nell'angolo dell'edificio (oggi
sede di mostre e concerti). Poco distante eccoci davanti "Al cavallino
bianco", una casa che possiede un sotterraneo romanico del XII secolo. Al
n.3 di Male namesti (piazza piccola), si trova un altro
edificio dal nome magico, "Alle tre rose bianche" o casa Rott, ornata da graffiti.
Nella non lontana via Nerudova - oltre ad incontrare l'Ambasciata
italiana - troviamo le case "All'ancora d'oro" (al n.4),
"Ai tre violini" (al n.12), "Alla coppa d'oro" (al n.14),
"Da San Giovanni Nepomuceno" (al n.18), "Alla corona
d'oro" (al n.13), "Alla chiave d'oro" (al n.27),
"Alla ruota d'oro" (al n.28), al n.33 vi è un'abitazione che nel secolo XVIII era un posto alla moda per danzare: anche Casanova e Mozart pare che l'abbiano frequentata.
Ma non è finita, ci sono la casa "Alla barbabietola bianca" (al n.39),
"Al leone rosso" (al n.41), "Al leone nero" (al n.45),
"Ai due soli" (v. http://www.irpiniatour.it/praga.pdf).
Insomma, è forse più qui che si può sperare di trovare qualche traccia
dei vecchi laboratori alchimistici, altro che al famigerato castello?! Vi
è poi una farmacia chiamata 'Al leone d'oro', dove tra le zampe di
un leone rosso sta un calice dorato. A proposito, sulla facciata della
chiesa di Tyn oggi si ammira una lastra dorata di Madonna con Bambino
ma un tempo -al suo posto- c'era un grosso calice dorato, simbolo della chiesa
hussita (movimento riformatore rivoluzionario boemo del XV secolo, che
fu al centro di quella che è nota come Crociata
hussita), Al centro della piazza è eretto un monumento a Jan
Hus, predicatore del 1400 che denunciò la ricchezza e la corruzione della
Chiesa latina; venne scomunicato nel 1411 e bruciato sul rogo a Costanza
nel 1415. Da allora è diventato un simbolo dell'identità nazionale.
Prima di giungere al
centro della piazza della Città Vecchia (Stare Mĕsto), interessante uno sguardo
accurato alla pittoresca 'Casa del Minuto' dove visse la famiglia
di Franz Kafka per un periodo e, poco oltre, il celeberrimo Orologio
Astronomico, collocato sulla Torre medievale che fa angolo con la
piazza. Oggetto di leggende anch'esso, è composto da un complesso e
sofisticato meccanismo (rimandando il lettore incuriosito ad un esaustivo
pdf, in cui vengono spiegate parti e funzionamento), cui si
accompagnano sculture metaforiche e allegoriche. Uno strumento veramente
interessantissimo, che ha la curiosità di riportare anche -tra le diverse
funzioni - l'antica ora boema, visibile sul bordo esterno,
in numeri arabi su sfondo scuro; l'ora boema è misurata partendo dal
tramonto. L'anello si muove nell'arco dell'anno per far coincidere la
prima ora della giornata con il momento del tramonto.
Sotto
l'Orologio vi è il calendario, aggiunto nel 1870. "E' una
copia del dipinto del pittore boemo Josef Manes. È formato da dodici
medaglioni raffiguranti scene di vita rurali associate ai dodici mesi
dell'anno, i personaggi ai lati del calendario raffigurano le principali
materia dell'epoca: il primo sapiente in fondo a destra che legge il libro
simboleggia la filosofia, il secondo sapiente che reca in mano un
cannochiale simboleggia l'astronomia. Mentre a sinistra, la prima figura
raffigura un angelo con la spada e scudo,simboleggia la teologia, l'ultimo
studioso in fondo a sinistra che esamina la pergamena simboleggia la
matematica" (2). Nella fascia più esterna, sono riportati i
santi relativi a ciascun giorno dell'anno (che si vedranno molto bene
aprendo la foto a sinistra e ottenendo un adeguato ingrandimento).
Troviamo quindi anche in
questo strumento pubblico espliciti rimandi alle dottrine colte della
Tradizione ermetica, nonchè -celata nel ciclo dei mesi- le fasi della
Grande Opera Alchemica (di cui abbiamo parlato più volte nelle pagine di
questo sito, in particolare riguardo al ciclo dei mesi del mosaico della
chiesa di San Savino a Piacenza).
Nella
spettacolare, fiabesca e insieme tenebrosa chiesa di Tyn, di cui
mai si vede la parte inferiore della facciata (perchè coperta da altri
edifici), si trovano le spoglie mortali del grande astronomo danese Tycho
Brahe (e della moglie Kristina), sulla cui morte è aleggiato il
mistero per cinque secoli. Astronomo di corte di Rodolfo II, sarebbe morto
in seguito ad una insufficienza renale acuta conseguente un banchetto. Ma
alcune circostanze avevano fatto ritenere possibile anche un avvelenamento
(un sospetto gravava pure sull'altro grande astronomo di corte, Giovanni
Keplero, chiamato proprio da Brahe ma con il quale sarebbe entrato in
disaccordo). L'anno scorso i resti di Brahe sono stati riesumati e si è
provveduto ad eseguire analisi che hanno evidenziato tracce di sostanze
velenose, che però potrebbero provenire dalle attività alchimistiche cui
l'astronomo si dedicava alla corte del sovrano. Una precedente
ricognizione si era svolta nel 1901. Per ulteriori notizie sulla
riapertura del sarcofago e sulle analisi visitare il sito ufficiale: http://humaniora.au.dk/en/events/tychobrahetomb/
Non si dimentichi di fare
l'esperienza di visitare anche la parte sotterranea che si snoda
proprio sotto questi edifici (peccato che non effettuino il tour - che
dura 1 h e 30' - in lingua italiana).
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