www.duepassinelmistero.com

 

TEMATICHE:

Aggiornamenti

Alchimia

Antiche Civiltà

Archeoastronomia

Architetture

Colonne e Nodi

Due passi nell'Italia nascosta

Due passi nei misteri esteri

Fenomeni Insoliti

Interviste

L'Uomo e Dio

Maestri Comacini

Medioevo e...

Mistero o Mito?

Personaggi

Simbolismo

Simbologia e Cultura Orientale

Storia e dintorni...

Templari "magazine

Ultimi Reports

UTILITY:

Archivio reports

Bacheca

Collaboratori

Extra sito

Libri del mese

Links amici

Ricerca veloce titoli per argomento

SERVIZI:

FORUM

Newsletter

Avvertenze/ disclaimer

 

 

     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

i retroscena poco noti della cattedrale di Milano

Intanto il cantiere cresce...Facciata-anticamente2.jpg (71625 byte)

Simone:- L'immagine che mi mostri è quella che c'è fuori?

Visitatrice:- Si,a corredo delle impalcature! Mostra come doveva essere la chiesa prima del suo completamento;infatti non presenta le guglie nè coronamento-

S- Hai idea di quante siano le guglie?-

V- Mi sembra di aver letto che sono135!-

S-Brava,sembra anche a me! Sei già andata sulle terrazze esterne?-

V-Ancora no,ci andremo insieme?Mi farai da guida anche lì?Ci terrei moltissimo...-

S-Si vedrà...Hai voglia di farti tanti gradini?Sono 158 ad arrivare al primo Terrazzo,e 500 alla guglia terminale...-

V- Non ci avevo pensato,saremo ad un'altezza vertiginosa!Non ai livelli della Grande Piramide di Giza ma quasi! Solo che in essa potremmo metterci San Pietro,il Duomo e Notre Dame messe insieme,caro maestro,c'è qualcuno che in tempi remotissimi ha creato l'impossibile,non trovi? Tutto sommato,Vi accomuna qualcosa,direi! -

S-Ammettiamolo! Il volume del Duomo è  440.000 mc.Immagino un bocconcino per lo squalo, confrontato con quella Piramide, ma un bocconcino rispettabile! La Madonnina dal suolo è a 108 metri circa, fai i tuoi calcoli!-

V-E si può andare in ascensore,mentre nella Piramide ancora no! Tecnologie moderne!-

S-Mi farò trovare lassù quando deciderai,e non userò niente del genere, sappilo! -

V-Io non so come farò, ma devo riuscire a salire! Ho letto che è una meraviglia, un tripudio di statue, di nicchie, di doccioni, i vostri consueti 'mostri',carichi di doppio significato...-

S-150 doccioni, per l'esattezza; e 2.300 statue esterne, non solo sopra intendo,anche all'esterno del Duomo.Tra dentro,fuori,e in vetta,siamo su 3.400 statue di cui 96 giganti...Possiamo dire che non sono proprio bruscolini...Pensi di aver visto splendori migliori all'estero?-

V- L'Arte quando è Sublime è tutta splendida e imparagonabile.Sono incantata dalle tue descrizioni,dai numeri impressionanti che mi dai...All'esterno già si vede una decorazione plastica inverosimile, sembra tutto frutto di mano non umana, maestro, tant'è bella e mirabile...Continuiamo la nostra storia da dove eravamo rimasti,ora,se vuoi-

S-Certo che voglio.Molti artisti comacini proseguono la loro opera di generazione in generazione(li troveremo fino alla fine).In questo periodo gli ingegneri sono Giovanni Solari da Campione e Filippino degli Organi da Modena(figlio del fu Andrea,che avevamo incontrato nel 1387).Questi venne nominato 'superiore e primo degli ingegneri della Fabbrica' con atto del 19 maggio 1417 e confermato per dodici anni ingegnere capo con il Solari a 20 fiorini al mese.Nel 1448 -con la Proclamazione della Repubblica Ambrosiana- inspiegabilmente fu licenziato;fece ricorso al duca Francesco Sforza,che rimise la questione ai Deputati della fabbrica,che confermarono il licenziamento. Nel 1452 troviamo come ingegnere generale del duomo,Giovanni Solari. Il duca aveva raccomandato la nomina di tale Antonio da Firenze (il Filalete o Averlino) ma i fabbriceri non avevano applicato questa richiesta, scrivendo ' la Fabbrica di lui non ha bisogno'.Pare forse sia rimasto come supervisore,dato che attendeva anche ai lavori del Castello Sforzesco-

V- Il Merzario di questo non fa menzione.Credo sia come dici, Filalete non ebbe molta voce in capitolo nell'opera del Duomo.Non 'cerano più più le liti che avevano animato il cantiere nei primi anni?-

S- Vedrai-

V-La situazione era tutt'altro che stagnante.Il popolo e il clero avevano in cuore altre opere da molto tempo:la sistemazione delle due navate laterali verso sud e nord;la costruzione di una cupola,no?Che effetto da qui,che prospettiva!Maestro,scusa l'osservazione,vai avanti. Interno-altare-maggiore.jpg (51563 byte)

S-Era sempre rimasto aperto lo spazio sopra le arcate di mezzo avanti il Presbiterio e rimaneva da compiere anche la facciata principale. Nonostante guerre,pestilenze e altre calamità, i divini uffici si celebrano già nella nuova chiesa ma restavano da incominicare e condurre a fine le fondamenta di quelle opere che restavano ancora da farsi-

V-Sembra quasi che si desse il via a nuove opere di ampliamento e con che stile! Non si sa con precisione quali siano state le opere alle quali per prime si pose mano nel 1452 ma  si presuppone fossero vaste e importanti,dato il tenore della cerimonia che si svolse alla posa della prima pietra, il 16 agosto 1452.Probabilmente si allargarono i fianchi della crociera e si allungò il corpo anteriore della Chiesa;nel 1458 papa Pio II concesse la demolizione della vetusta chiesa di Santa Tecla, per formare una piazza antistante il nuovo Duomo ed ampliarlo.Dopo Giovanni Solari, che aveva operato nel duomo per vent'anni con il compagno Franceschino da Canobbio, gli subentrò il figlio,Guiniforte Solari,mirabile per ingegno e per arte e del quale lo Sforza ebbe a dire, alla sua morte: Senza di lui nessuna delle fabbriche, nè pubbliche nè private, si componevano e costruivano'.

S- Questo presumo lo tramandi sempre il tuo Merzario,mi fa piacere quel che leggi! Un apprezzamento che fa capire quale fosse il talento e la bravura di questi artisti,che non conobbero la gloria di alcuni loro 'colleghi' e contemporanei.Alla morte prematura di Guiniforte,a 52 anni,avrebbe dovuto succedergli il figlio ma ciò non avvenne;si limitò a fornire qualche statua e poi partì per altri lavori,a Pavia alla certosa e in Spagna.Rimanevano comunque molti artisti comacini nel cantiere milanese,e molti della famiglia Solari (Ambrogio,Balzarino,Agostino,scultori).Tra i più autorevoli,l'Amedeo,il Mantegazza,il Dolcebono,il Rodari,il Briosco,Gerolamo Della Porta.Tutti facevano parte del Laborerium della Cattedrale.

V-A causa di dissensi per il progetto della famosa cupola,opera davvero ardua da creare su una pianta simile, la questione si protraeva,mi pare.

S- Nel principio del 1500 l'opera era in uno stato di lavori avanzato,veniva sempre più ingrandito e abbellito;a quel tempo in Italia non ne esisteva un'altra simile ed era la più lunga d'Europa,con i suoi 158 metri.

V- Infatti! Solo in seguito,con la costruzione di San Pietro in Vaticano,verranno superate certe misure e ancora oggi è la terza cattedrale europea. In una Milano che era circoscritta per estensione e in cui le case arrivavano a tre o quattro piani,era sicuramente un monumento straordinario,immenso,e lo si voleva ancora più alto e ricco.

S- A costo di strafare... In tal periodo la Fabbrica disponeva di ingegneri ed architetti eccellenti ma,tra il 1520- 1530,a causa di carestie,pestilenze,miseria e guerre,il 1 febbraio 1527 venne licenziato tutto il personale.Si pensò di fermarsi alla forma che aveva assunto il duomo.

V- Non lo vedremmo come è oggi,non riesco a immaginarlo diverso.

S- E' normale che tu non riesca,ma non fu sempre così,e lo hai visto dalle immagini più antiche. Quando la famiglia Sforza,con Francesco II,si estinse,e il Ducato di Milano venne incorporato nei domini Spagnoli,ristabilito l'ordine e la pace sotto Carlo V, nei cittadini e nel clero tornò l'idea di riprendere i lavori nel Duomo e soprattutto quelli della facciata..Troviamo il nome di Vincenzo dell'Orto da Seregno,detto il Seregno,che propose disegni, ma per anni non furono presi in considerazione. Lo troviamo accanto a Cristoforo Lombardo,architetto principale.Nel periodo della seconda metà del '500 nacquero molte opere per l'interno del Duomo,come tombe di personaggi illustri,come quella,di un dè Medici,Giovan Jacopo,marchese di Marignano-

V- Interno-mausoleo-Leoni.jpg (42796 byte) Accidenti,mi sa che la foto è venuta mossa,ma è un monumento stupendo,c'è scritto che è del Leoni...

S-Si,Leone Leoni,era anch'egli comacino,creduto erroneamente aretino,ma è un'altra storia. Si, le navate e le cappelle si riempirono di monumenti sepolcrali,di personaggi illustri o benefattori,come quella...Si,scatta un'altra foto,la merita.

 interno-sarcofago-marmo-ros.jpg (19227 byte) 

V- E questa statua tanto singolare?Interno-statua3.jpg (43711 byte)

S- Un San Bartolomeo,creata da Marco Ferrari da Agrate. Posta sopra un basamento marmoreo,che reca un'epigrafe,leggi: "Nun me Praxiteles,sed Marcus finxit Agrates".Il santo appare completamente scorticato,così come narra la storia del suo martirio.Si vedono i muscoli,i nervi,le vene:la pelle è staccata dal corpo e buttata sulle spalle.

V- Una scultura veramente indimenticabile...e molto simbolica. 

S-Ora vorrei farti osservare meglio il tempietto dell'altare maggiore.

V-Quello,sì l'ho visto subito nell'entrare,è molto armonioso,opera del Pellegrini se non erro...interno-altare-laterale-sin.jpg (48021 byte)

S-Proprio così,fu suo il disegno.Il tempietto,adorno di colonne,cornici,capitelli e statue in marmo e bronzo,raccoglie un Ciborio di bronzo fuso e cesellato,dono di papa Pio IV al nipote Carlo Borromeo,che lo donò alla cattedrale.Il ciborio fu lavorato da tre fratelli della famiglia Lombardo Solari(Aurelio,Jeronimus,e Ludovico come attesta un'epigrafe incisa alla base).Il disegno del tempietto fu di Pellegrino Pellegrini, comacino pure lui(1), che vedremo all'opera nella realizzazione del tiburio su cui si impianterà la cupola e la guglia più alta,nella sezione apposita. E comacino fu anche il realizzatore manuale  dello stesso tempietto,Andrea Pelizzone.

V- La vedi quella lucetta rossa in alto?Sotto la cupola?

S-Si,contiene una Sacra Reliquia vero?

V-Certo,il Sacro Chiodo,che un tempo era custodito in Santa Tecla,poi fu traslato qui.La Tradizione lo attribuisce ad uno dei chiodi che trafisse Gesù sulla croce,portato da S.Ambrogio in Santa Tecla, la basilica estiva, dove rimase fino a quando la chiesa non venne abbattuta per fare posto alla costruzione della Cattedrale odierna.Era un luogo,quindi,anche di pellegrinaggio continuo,amata dal popolo allo stesso modo di come oggi è amato il Duomo. Guarda, ho qui una foto,ma è molto sfuocataultimissime su digitale (46).JPG (118438 byte) del manufatto sacro che è contenuto lassù; ogni anno il Vescovo di Milano sale a quell'altezza per celebrare il Rito nel giorno,coincidenza,di Santa Tecla, il 13 settembre di ogni anno.

S-Come fa a salire fin lassù?

V-Con un complesso sistema di argani elettrici,cosa di cui voi non disponevate,eppure ci siete arrivati ugualmente,lassù...Pare che questo mezzo,detto appunto Nivola,lo abbia progettato Leonardo e che in tempi precedenti vi fossero circa venti uomini,sul tetto,per issare i religiosi preposti al Culto.Oggi è diventato tutto relativamente più semplice.

S-Ricordo San Carlo Borromeo,che la portò per primo in una processione nel 1576,da qui alla chiesa di San Celso,per scongiurare un'epidemia di peste.Ti risulta?

V- Come potrei contraddirti? Ma siì,hai ragione,è scritto anche qui in questa guida.Ottima memoria,maestro!

S-La conosci la storia del Sacro Chiodo?

V-Così come viene tramandata,si. S.Ambrogio la vide in una bottega artigiana,ma si accorse che nonostante il fabbro desse di martello  sul ferro arroventato,questo non si scomponeva di un millimetro.Intuì che quel pezzo di ferro dovesse essere 'santo' e capì che si doveva trattare di uno dei chiodi creduti perduti,appartenuti alla Croce di Gesù. La madre di Costantino, Elena, aveva recuperato nel 326 a Gerusalemme i quattro chiodi, di cui uno lo usò per placare una tempesta in mare e dunque gettato tra le acque; gli altri tre li aveva donati al figlio. L'imperatore, per timore che andassero perduti, ne aveva fatto incastonare uno nel suo elmo, l'altro nelle briglie del suo cavallo e un terzo nel morso, ma in seguito due di essi misteriosamente scomparvero, fino a quando Ambrogio non ne ritrovò uno, quello adattato a morso di cavallo

S-Quello che vide nella bottega dell'umile fabbro? 

V-Proprio quello.

S- E' una bella storia, non la ricordavo più, grazie di aver rinfrescato la mia atavica memoria. E degli altri due chiodi, che ne fu?

V- Al momento mi cogli impreparata...So comunque che molti luoghi vantano di conservare reliquie della Croce, che se messe tutte insieme, farebbero una croce di dimensioni eccezionali! 

S-Eh,si,ci fu un tempo in cui si scatenò una vera crociata per le reliquie, erano molto ricercate.Spesso si associavano a proprietà taumaturgiche ed erano oggetto di venerazione popolare elevatissima.Tu avessi visto quante persone venivano in pellegrinaggio per venerare quel Sacro Chiodo...

V-Allora adesso ti ricordi!

S- Ho sempre ricordato,ma mi faceva piacere ascoltarlo da te,parli di queste cose con tanto entusiasmo!

V-E' vero!Guarda,qui si vede bene dove sono racchiusi il Chiodo e un pezzettino del legno della Croce

S-Si sta facendo tardi,guarda quanta gente si è fatta qui dentro,non potrò starti accanto ancora per molto.Vuoi che proseguiamo la nostra storia dei Maestri Comacini, andando un po' più velocemente?

V-Sicuramente!Non mi sono accorta del tempo che è trascorso.

S-Vedi quello?

V-ultimissime su digitale (26).JPG (118686 byte)  Il Battistero,di Pellegrino Pellegrini.E' scritto anche qui,sul cartellone. Un'ampia spiegazione, ma preferisco sentire la tua...!

S-Non sarà molto diversa,se la verità è una,ti pare? Pellegrino disegnò anche il presbiterio, il coro e il retrocoro e la cripta dove oggi riposa il corpo di San Carlo Borromeo, che lo stimava e proteggeva, e lo volle nel Duomo come architetto, nominato il 7 luglio 1567.In quella data venne deliberato di fare il Battistero e il pavimento del Duomo secondo i disegni che avrebbe dato il Pellegrini stesso.

V- Dal momento in cui sono entrata guardavo questo pavimento,interno-pavimentale-2.jpg (58636 byte)che è strabiliante,ma credo non sia originale e che risalga a tempi più recenti.Ad ogni modo è bellissimo e di grande effetto.

S- Mia cara visitatrice,torniamo al battistero... Il manufatto è sicuramente attraente e colpisce per le sue forme neoclassiche; l'artista infatti era legato al mondo della classicità e poco si adeguava allo stile definito 'gotico' della chiesa.Formato da quattro colonne di marmo mischio, fatte da maestro Francesco d'Arzo nel Varesino, ha i capitelli di stile corinzio, lavorati in metallo.DUOMO2.jpg (18143 byte)La vasca è in porfido rosso,che si ritiene proveniente dalle terme di Massimiliano Erculeo. I critici ne apprezzano l'eleganza ma lo vedono 'stonato' con l'architettura del vetusto tempio.A te piace?

V-A me molto. A questo punto, dato che nella cripta di San Carlo scenderò dopo, nella nostra storia mi pare manchi di parlare della facciata, perchè anche della cupola e della parte esterna, compreso le guglie, parleremo a tempo debito, come promesso.

S-Lo so. Della facciata, che dice il tuo Merzario?

V- Dice che essa stava molto a cuore al popolo e al clero,che venne studiata e progettata più volte ma realizzata solo con la venuta di Napoleone Bonaparte che, vedendola nuda e senza coronamento, decise che andava rivestita e completata. 

S- Molto tempo prima,in effetti, il Pellegrini aveva progettato una facciata per il Duomo. C'era, a quel tempo, una facciata che oggi si direbbe scarna,di marmi quadrati bianchi e neri;si voleva invece una facciata sontuosa,in linea con la magnificenza della cattedrale. Si indisse un concorso tra vari architetti per capire quale disegno dovesse scegliersi.Due ne aveva fatti il Pellegrini,abbandonando affatto il gotico,e ponendo un piano di dieci colonne,erette su piedistallo,in uno,nell'altro piantate su zoccoli a pian di terra.

V-Cosa? Immaginiamo se fosse stato approvato il progetto che prevedeva le dieci colonne sul piedistallo,antistante l'ingresso:ci ritroveremmo un Duomo con un'entrata simile a quella del Pantheon,più o meno,chissà come sarebbe stato?!

S- Se lo avessi trovato così,ti piacerebbe così,ne sono sicuro! Ma sai che un tempo lontano,c'erano anche i leoni,simbolo distintivo dei comacini, dinanzi all'ingresso del Duomo?

V-Non ne avevo idea,davvero?

S-E' vero,spero che tu possa trovare notizie e magari dei disegni,mi piacerebbe rivederli e parlarne con te.

V-Mi auguro che ciò avvenga prima o poi,ora che me lo hai detto!Ma come mai non si realizzarono i progetti del Pellegrini? Chi disegnò dunque la facciata?

S- Il Pellegrini fu chiamato a Madrid e la peste sopravvenuta obbligò a spendere altrimenti il denaro.Più tardi vi si tornò sopra e furono consultati Martino Bassi, Pietro Antonio Barca, Lorenzo Biffi, barnabita, Giacobino della Porta,Onorio Longhi, Lelio Buzzi,Tolomeo e Gerolamo Rinaldi, Antonmaria Corbetta, Francesco maestro Ricchini,Gerolamo Sasso e Muzio Odi. Quest'ultimo fece prevalere, dei concetti del Pellegrini,quello che non aveva il colonnato davanti e subito fu posto mano all'opera".Seguirono anni spesi in discordanze tra gli architetti nell'applicazione del disegno,venne anche interpellato Bernini nel 1652 e,nel 1745,anche il Vanvitelli,che era salito alla ribalta per i suoi lavori nella reggia di Caserta. Il Galliori fece un disegno tutto suo della facciata,che venne ripreso e rifatto da Felice Soave da Lugano che finalmente venne approvato dall'Amministrazione.Ma giunse la Rivoluzione francese a scompigliare il tutto. I Giacobini calavano dalle Alpi e volgevano più alle distruzioni che ad altro,ma alla testa di quelle armate stava l'uomo giusto,per il caso:Napoleone.Egli diede subito l'incarico al suo ministro del culto,di dare al duomo una facciata degna della sua imponenza e dignità. Venne rispolverato un progetto del Soave,che era morto nel 1803 e gli successe Lepoldo Pollak,di origine viennese,che ridusse le spese a 1.700.000 lire di allora (contro i tre milioni preventivati nel progetto originario).Pollak morì nel 1806 e continuò l'opera Giuseppe Zanoja di Omegna sul lago d'Orta,professore di architettura all'Accademia milanese e scrittore in versi e prosa,con la direzione del prof.Carlo Amati.Venne ricalcolato il modello,furono approntati tutti i permessi,i giudizi e non mancarono i ricorsi. Lo Zanoja si avvide infatti di alcuni errori che erano stati inascoltati;il Consiglio fece disfare e rifare immediatamente il mal fatto. Nel 1811 la facciata era finita,eccetto le ornature e alcuni accessori.

Facciata-anticamente.jpg (80048 byte)

V- Ho trovato una foto,fuori,penso sia dei primi del Novecento...Adesso sai in che anno siamo?

S- Più o meno...

V- Nel 2006. Lo sai in che anno venne collocata la Madonnina sopra la guglia più alta? Nel 1774.Come abbiano fatto,resta per me un mistero.Creare un miracolo architettonico come questo,con quelle guglie,me lo dovresti spiegare con calma come si fa!-

S- Appena c'è tempo...Ah ah-

V-Scherza si,intanto...senti che bell'omaggio vi fa il Merzario in questo passo:"Come Simone da Orsenigo,Marco,Jacopo e Zeno da Campione,e altri del territorio comacino furono i primi a scavar le fondamenta,a innalzare i piloni e a distendere le arcate del duomo,come Giovanni e Guiniforte Solari allungarono e allargarono le navate e l'Amedeo,il Briosco e Cristoforo Lombardo,voltarono la cupola e la ornarono in giro;ora il Soave,lo Zanoja,l'Amati dello stesso territorio,posero fine dopo quattro secoli all'ultima opera grandiosa che fu la facciata".Li hai proprio menzionati poc'anzi.Come ti senti,maestro?-

S-Mancare! La mia concentrazione sta svanendo,ho la testa piena di ricordi. Anche tu è meglio che corri ad annotare tutto,e la volta prossima visiteremo il resto; mi hai promesso che salirai sulla vetta-

V- Ogni promessa è debito.Siamo usciti,che aria fresca!-

S-Li vedi questi lavori,di fianco alla porta? portale2.jpg (92306 byte) Vi sono raffigurati,a foggia di pendagli,fiori,frutti,erbe,animali,figure umane,in particolare, qui, nota quelli del 1635 eseguiti da Giacomo Bono e Andrea Castelli,ambedue comacini-

V-Magistrali lavori nel marmo...Peccato che la facciata sia tutta impalcata(*)-

S-Prima o poi la libereranno,non potrà stare coperta in eterno,no?-

V-No,certo,maestro,dici cose sagge.Almeno si vedono queste cinque porte bronzee della facciata, sono state realizzate tra la fine dell' '800 e il 1965.Arte 'moderna'rispetto ai tuoi tempi,ma sempre di buon gusto.Aspetta che scatto ancora qualche foto

Duomo esterno1.jpg (61920 byte)portale1.jpg (68474 byte)Portale4.jpg (37715 byte)Portale5.jpg (33875 byte)

S-Questa tecnica delle 'foto' mi piace! Allora,alla prossima visita.

V- Come posso ringraziarti? 

Nessuna risposta.

(prima parte-vai)
(seconda parte-vai)
(terza parte-vai)
Home Page Sezione sul Duomo di Milano
Home Page Sito

 

 

(*)Al momento della redazione di questa Ricerca,la facciata del Duomo è coperta da ponteggi e impalcature a causa di lavori di ristrutturazione che dovrebbero terminare entro il 2006.Per chi volesse fare un 'tour' tra i ponteggi,clicchi qui!

 
Il Duomo di Milano ci attende sulle sue alte vette,tra le guglie,le statue,un panorama mozzafiato e il simbolo della città:la Madunina.Saremo ancora in compagnia dei nostri Magistri Comacini? Lo scopriremo nella prossima puntata.

Nota 1)- Pellegrino Pellegrini,per ricerche condotte dal prof. Merzario, risulta figlio di un Tibaldo di altro Tibaldo, nato nel 1527 nel villaggio di Puria nella Valsolda (feudo ecclesiastico e civile degli Arcivescovi di Milano,ai tempi posta tra lo Stato di Milano e la Repubblica Svizzera) e morto in Milano,il 27 maggio 1596, sepolto nella parrocchia di S.Maria della Porta. Il fatto che fu scambiato per 'bolognese' pare dovuto al fatto che suo padre,Tibaldo,lo condusse fin da piccolo a Bologna,dove si occupò lungamente di opere edilizie e dimorò fino alla morte,e ottenne la cittadinanza. Per una esaustiva trattazione dell'argomento vedasi la bibliografia citata,pp.588-597.

Questa ricerca non sarebbe stata possibile senza l'insostituibile ausilio dell'enciclopedico lavoro del prof. Giuseppe Merzario:"Inizi della Fabbrica del Duomo di Milano,e prevalenza in essa dei Maestri Comacini",e "Continuazione e fine del Duomo di Milano" ne "I Maestri Comacini",vol.I- Edizione del 1893-Casa Tip.Libr.Editr.Ditta Giacomo Agnelli

(Marisa Uberti.Tutto il materiale qui inserito è soggetto alle Avvertenze/Disclaimer)

 

                                       ultimissime su digitale (25).JPG (120451 byte)