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Sulle origini del luogo si sa poco; adiacente alla cittadina risulta abitato fin dalla preistoria un sito denominato per la prima volta in alcuni documenti longobardi ( 714/715), chiamato Rutiliano.

Solo nell'828 parrebbe identificarsi la località con il paese di Corsignano,che era l'antico nome di Pienza il quale, come tutti sanno,significa " la città di Pio ". Fu infatti Papa Pio II,alias Enea Silvio Piccolomini, a trasformare il villaggio che gli aveva dato i natali, in una piccola città.Ma non una città qualsiasi!Pienza è infatti indicata come una "città ideale",perchè frutto dell'opera di architetti che in quel periodo ( XV sec. )puntavano a ricondurre il paesaggio urbano all'armonia per mezzo di nuovi principi matematici e razionali.Uno di essi fu Leon Battista Alberti ( 1404/1472),che abbiamo già incontrato a proposito del tempio Malatestiano di Rimini.

Il nome Corsignano restò fino al 1459;il borgo era appartenuto ai monaci di San Salvatore sul monte Amiata e i pellegrini che fino ad allora percorrevano la Via Francigena, non incontrarono certo  la Pienza di oggi, ma un isolato borgo, nelle cui vicinanze è documentata la presenza di tre Spedali verso la fine del XIII secolo.

Le vicende di Pienza non possono essere disgiunte da quelle della nobile famiglia dei Piccolomini,banchieri attivi - oltre che in Italia- anche in Francia ed Inghilterra.Una tradizione familiare li faceva risalire al re di Chiusi, Porsenna .Nel XIII sec. li ritroviamo in auge nelle vicende politiche di Siena,città filoimperiale (dalla quale erano anche stati banditi due volte perchè filo papali).Molto abili negli affari,seppero gestire la crisi del '300 senza risentirne.

Lo stemma della famiglia è una croce blu in campo bianco con cinque crescenti di luna (uno su ciascun braccio della croce e l'altro al centro).Sull'origine di questa insegna,forse di epoca crociata,non si sa molto.

I Piccolomini annoverano nel loro albero genealogico molti uomini amanti delle lettere,cavalieri prelati e due Papi, Enea Silvio(Pio II, 1458/1464) e il nipote Francesco,(Pio III,1503).

Enea Silvio fu una personalità che lasciò un segno nel Rinascimento,di cui era figlio.Aveva fatto studi umanistici ed era stato segretario del Cardinale Capranica,con cui partecipò al Concilio di Basilea,in cui si dovevano decidere le riforme della Chiesa. Viaggiò molto,scrisse molto:produsse saggi di storia generale e geografia,fu poeta e autore di una autobiografia che è l'unica lasciata da un Papa.Scrisse anche una novella scandalosa,La favola di due amanti.Prima di diventare Papa ebbe diversi figli illegittimi collocandosi contro il celibato del clero. Ma,divenuto Papa il 19 Agosto1458 con il nome di Pio II, sembra che abbandonasse qualsiasi altra velleità per dedicarsi ai propri obblighi;viene ricordato per un pontificato retto ed equilibrato e come il propugnatore della nona crociata, che avrebbe dovuto respingere i Turchi ma rimase assai deluso quando,chiamati a raccolta tutti i principi dell'Occidente,nessuno venne.Solo in punto di morte ebbe la soddisfazione di vedere muoversi qualcosa ma,dopo la sua scomparsa, la crociata fallì in breve tempo.

Nel cuore di Enea Silvio,salito al soglio pontificio,c'era un sogno:fare del borgo in cui era nato una cittadina che rispecchiasse la Nuova Epoca,il Rinascimento, per farvi una sede episcopale e residenza estiva per la sua corte.Si occupò del progetto l'architetto Bernardo Gambarelli detto il Rossellino, che era seguace di L. B. Alberti.

A lui si devono:il Duomo,la canonica,il palazzo pubblico ed il palazzo privato del Pontefice. A questi seguirono altre costruzioni,palazzi che andarono ad arricchire il corso principale,commissionati dai prelati vicini alla corte papale.Il progetto fu ostinatamente voluto,imponendo ai cardinali e ai personaggi della corte papale di edificare nuovi edifici,sovvenzionati dal pontefice;furono anche costruite dodici nuove case per il popolo,tutte costruite a spese di Pio II.

Non a caso certamente si scelse il numero 12 (come gli Apostoli) da inserire nella nuova geometria urbana della cittadina.

In soli tre anni e tre mesi(1459-1462) la cittadina venne costruita,seppure alla morte del Pontefice e a quella del Rossellino,il progetto non era del tutto compiuto.

 La planimetria della Piazza Pio II (circa 1460).

La piazza,intitolata a Pio II, è il fulcro della città; presenta un pavimento a grandi rettangoli di mattoni rossi bordati in pietra. E' di forma trapezoidale i cui lati divergono conferendo all'osservatore un'impressione strana,poichè la visione prospettica fa sembrare la cattedrale enorme,cosa che in realtà non è e anche la piazza è percettivamente più ampia e lunga di quanto sia stando all'interno.Sono gli abili sotterfugi architettonici derivanti dai nuovi studi che, nel periodo rinascimentale, tornano in auge,probabilmente retaggio di più antichi saperi che provenivano dall'antichità classica...

 

(la piazza con la cattedrale in primo piano;a destra il palazzo Piccolomini)

Al margine destro per chi guarda il Duomo si trova il cosiddetto Pozzo dei Cani, con due colonne con capitello lavorato e fregi.La Cattedrale , dedicata all'Assunta, fu consacrata il 29 Agosto 1462. Era tale l'attaccamento di Pio II al progetto originario, che aveva emanato una bolla di scomunica contro chiunque avesse osato cambiarne l'aspetto. Bolla che dovette essere revocata nel 1583 da Papa Gregorio XIII , perchè necessitava di lavori di restauro. 

All'esterno l'edificio è ornato da lesene e arcate a tutto sesto con tre portali in facciata e un grande stemma dei Piccolomini che simboleggia il patronato di Papa Pio II .Il campanile cuspidato è a pianta ottagonale,poggiante sull'antica chiesa di San Giovanni o Battistero,che funge da cripta della cattedrale,che sarebbe stato interessante visitare,se non fosse stata chiusa(pare apra solo di mercoledì) 

L'interno ha a tre navate aventi stessa altezza(ma quella centrale è più ampia delle laterali) e con tre cappelle absidali collegate da un peribolo.Altre due cappelle formano i bracci della croce;le volte sono a crociera. Otto massicci pilastri a fascio  dividono gli spazi centrali.Colpisce il visitatore per le grandi vetrate disposte lungo le navate laterali e nelle cappelle absidali semicircolari. 

       

Nei suoi " Commentarii" Pio II chiamò "Domus Vitrea" il suo tempio,che doveva simboleggiare lo spirito dell'illuminazione intellettuale dell'Umanesimo. Studi recenti sembrano far supporre che l'ideatore del progetto urbanistico generale di Pienza possa essere stato il Papa stesso, ispirato dalle teorie rinascimentali dell' Alberti,che viene menzionato al seguito papale nel viaggio per Mantova del 1459.I maggiori artisti senesi del tempo lavorarono per arricchire la cattedrale di opere d'arte.Oltre al Duomo,sulla piazza prospettano:

  • Pienza-palazzo-1.jpg (68388 byte) il Palazzo Piccolomini,residenza ricchissima di arredamenti,che riprende il modello dell'Alberti per il palazzo Rucellai di Firenze;l'interno è strutturato attorno ad un elegantissimo cortile loggiato che conduce ad un giardino pensile all'italiana, affacciato sulla Val d'Orcia
  • il Palazzo Borgia,che fu comprato e assegnato a Rodrigo Borgia(futuro papa Alessandro VI),demolendo il precedente palazzo dei Priori.
  • il Palazzo Comunale
  • il Palazzo riconosciuto dalla tradizione come di Gregorio Lolli, nipote e segretario del papa.

Oggi,dall'unione dei due palazzi appartenuti ai cardinali Borgia e Jouffroy,è costituito il Palazzo vescovile,sede del Museo Diocesano,che conserva opere di altissimo valore.Il cardinale Borgia destinò a sede vescovile il palazzo,dedicato alla Beata Vergine Maria,  nel 1468 e conservò la sua funzione fino al 1986,quando la diocesi di Pienza è stata riunita a Chiusi e a Montepulciano,spostando la cattedra episcopale. Il palazzo del cardinale Francesco Jouffray detto l'Atrebatense,fu realizzato sul luogo dell'antico Spedale di Corsignano.Il Museo è sede di un'importante raccolta di dipinti rinascimentali,arazzi fiamminghi d'epoca,incunaboli,oggetti d'arte sacra e oreficeria religiosa come il pastorale,dono di papa Pio II,la croce reliquiario e il celeberrimo piviale.

Pienza-piviale1.jpg (34388 byte)Pienza-piviale2.jpg (25762 byte)Pienza-piviale3.jpg (28036 byte)Pienza-piviale4.jpg (28666 byte)(alcune iconografie presenti sul meraviglioso manufatto,leggi la scheda)

 

Pienza rivela al visitatore altri luoghi degni di essere visitati ma che non possiamo interamente inserire,per cui lo nomineremo soltanto,come la chiesa di San Francesco e la stupenda pieve romanica dei SS.Vito e Modesto,appena fuori le mura. Qui vi fu battezzato Enea Silvio Piccolomini,il futuro papa Pio II,fondatore di Pienza.Completamente isolata,a circa un chilometro dalla città,sorge la Pieve dell'XI-XII secolo.con stipiti,architrave e portale riccamente scolpiti con motivi simbolici e la massiccia torre circolare che la fa somigliare ad una piccola fortezza.

La curiosa figura umana che spartisce la bifora sopra il portale d'ingesso, sembra scrutare l'orizzonte lontano...

Il nostro viaggio sulla via Francigena in territorio senese termina qui,per il momento.Continuando si potrà incontrare Bagno Vignoni (famoso centro termale già in tempi romani) e Spedaletto,sede di un'importante ospedale e grangia sotto l'amministrazione dello Spedale della Scala di Siena fin dal 1236. Sigerico nelle sue 'Memorie' ci ha lasciato i nomi di altre due mansioni presenti al suo tempo in questo ultimo tratto toscano:'Abricula' -che dovrebbe essere l'odierna Briccole e di cui resta una chiesetta dedicata a San Pellegrino- e 'S.ce Peitr in Pail', che non può essere identificata attualmente.Ma evidentemente,se c'è stata,dovrebbe  celare i propri avanzi in qualche punto ancora ignoto di questo tratto della via Francigena...

(Marisa Uberti - Avvertenze/Disclaimer)