(facciata
e campanile)
(facciata
ripresa dal basso)
(fianco
nord della cattedrale)
Emblema
posto sopra il portone del PalazzoBernardi (B.Ammannati),XVI sec.,posto
a sinistra della piazza su cui prospetta la cattedrale.Vi sono
rappresentati due martelli incrociati e un cordone annodato.La città è
ricchissima di simbologie ancora presenti,ovunque si posi lo
sguardo.Meriterebbero un sicuro approfondimento in senso esoterico,anche
se non tutto ciò che si vede è tale,ma Lucca mi ha estremamente
stupito e incuriosito da questo punto di vista.
Il Duomo di
Lucca attuale è la seconda cattedrale che la città ha conosciuto.La
prima, infatti, fu quella di Santa
Reparata e S.Giovanni,oggi area archeologica visitabile.
Già citato in
documenti del VI secolo d.C., forse eretto da San Frediano Vescovo, nel 724
viene indicato come sede Vescovile; nel 767 aveva una Schola
e nel 778 un Archivio.
Intitolato da
sempre al Santo Martino,vescovo di Tours (Pannonia,circa 316 d.C.-Candes,
Francia, 397), nel 1070 venne rifatto sotto il vescovo Anselmo,
divenuto poi Papa Alessandro II. Era una Basilica a cinque navate, con
cripta e forse il transetto; aveva dodici altari e conservava la
preziosa icona del Volto Santo.Il nuovo Duomo divenne i centro
politico,economico,religioso e culturale tra i più importanti della
Tuscia(nome antico della Toscana).Nel suo aspetto attuale,la
cattedrale è il frutto di una lunga opera di rifacimento iniziata nel
corso del 1100 e conclusasi nel 1400,con piccoli ampliamenti
successivi.Oggi presenta,cosa già verificatasi anche in passato, alcuni
problemi statici.
Tra la via del
Molinetto e via del Chiostro, si trovava un Hospitale per
i pellegrini(una chiesa-Hospitale vicino al porticale della catterdlae
per l'assistenza dei poveri che veneravano il Volto Santo); il capitolo aveva anche un orto, una casa, il chiostro,la
biblioteca,l'Aula Capitolare,il cimitero,il dormitorio,la dispensa,il
forno,uno Scriptorium... I sacerdoti vivevano in comunità,forse sul
modello dell'Ordine Benedettino,poichè il forte impulso alla
progettazione degli edifici fu dato dai vescovi Anselmo II e Rangerio
che erano Benedettini.Nel XII secolo alcune confraternite (Fraternità di Santa Croce ,Opera
del Campanile ,Opera del Frontespizio)confluirono nell'Opera di Santa
Croce (OPA su tutte le iscrizioni e gli arredi liturgici cittadini).
Aggirando
la cattedrale sul lato destro,si vede la parte esterna all'antico
chiostro,.Nella foto si vede la sacrestia,già cappella di
Sant'Apollinare,con monofora e bifora del secolo XII-XII. Dell'antica
configurazione del complesso ecclesiale quasi nulla resta, eccetto la
planimetria del chiostro.Nei pressi sorgeva l'ospedale di San
Martino,per i poveri pellegrini,negli anni attorno al 1070,dotato di
orto,infermeria,chiostro,granaioL'arciprete Alamanno dirigeva una Schola
di Medicina annessa all'ospedale..
Lei
si,questa astuta faccina scolpita probabilmente da una mano di maestro
Comacino,ha visto tutti gli eventi che si sono susseguiti in questo
luogo...
Porta murata del
Duecento,con una vistosa croce ripartita in tre fioriture per ogni
vertice.
Sotto il
Maestro Lombardo(Comacino) Guidetto da Como, architetto ed
operaro dal 1238, molti interventi furono compiuti nell'area adiacente
il campanile a sul fianco sud della cattedrale(dove sono state scattate
queste foto).
Abbassando lo
sguardo, si notano curiosi e interessanti 'reperti',tra cui quella della
foto sopra, forse una lapide funeraria o come le incisioni
ed epigrafi (alcune antiche altre forse distrattive)
che corrono lungo tutto il bordo inferiore (basamento)della fiancata
destra della chiesa e del campanile.Pare che qui si trovassero varie
tombe terragne, che per la sopraelevazione del piano stradale,furono
distrutte.
Un
singolare schema a scacchiera(apparentemente di 7 caselle
x sette), situato sul marciapiede del fianco destro della
cattedrale.
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Il
labirinto ,inciso nel mezzo pilastro aderente al Campanile del
Duomo.Reca scritto:"Hic quem
creticus edit dedalis est laberint hus ded(U)-Onullus-s vader- e quivit
qui fuit intus ni these-us grat-is adrian-e stami-ne iutus"(trad.:
"Questo e' il labirinto costruito da dedalo di creta dal quale
nessuno entratovi pote' uscire salvo teseo grazie al filo di arianna").Avendo
già visto Chartres,confermo che la somiglianza con il labirinto
presente sul pavimento di quella cattedrale di Chartres è
impressionante,solo che là è molto più grande.Pare avere similitudini
anche con labirinti di altre grandiose cattedrali. Strutturato a formare
i bracci di una croce,è davvero emozionante trovarsi al suo
cospetto,anche perchè chi lo eseguì non lo fece certo per 'caso'.A
scando di equivoci,si
dirà subito che esso NON è composto da quattro mattonelle ma che è
scolpito su un unico blocco,anche se dà
una diversa l'impressione. Dunque è un labirinto inscritto in un
quadrato,se vogliamo così dire. .L'ingresso
nel labirinto è posto a destra e c'è una sola via giusta per
raggiungere il Centro.Vediamo di riflettere su come fare...
Meditazione...
Ho
trovato!(ma sarà poi vero?). Dal labirinto bisogna anche saper uscire!Troverò
il famoso filo di Arianna che ha aiutato Teseo? Quel filo che spesso
nomino in queste pagine,che lega 'ogni cosa' come in una ragnatela,è
davanti a me e sembra dirmi 'a che punto sei?".Bella domanda!
La
collocazione di questo labirinto,prima di entrare nell'atrio della
chiesa,potrebbe indicare-in modo elementare- un percorso simbolico,interiore,da effettuare
prima di varcare la soglia e passare da un mondo 'profano'ad uno
spiritualmente elevato.
In realtà, il labirinto
sottende ad una complessa
valenza simbolica ma anche operativa.
Vorrei
avere delle risposte alle seguenti domande:furono artefici Comacini a
realizzarlo e collocarlo qui? C'è un legame tra la presenza delle
colonne annodate in facciata e il labirinto?Stando allo studio del
prof.Merzario,i Comacini furono
i precursori di una Massoneria Operativa,ispirata a principi di
Fratellanza e Unione,dei quali la colonna ofitica potrebbe essere uno
dei simboli,un 'filo'conduttore.Il labirinto ci stimola a penetrare
nella coltre del passato,come a indicarci una strada che è già
tracciata e che sta a noi percorrere senza perderci,consapevoli che
esiste un'andata e un ritorno,un ciclo ordinato che porti all'omphalos,al
Centro Sacro.
In
basso,sullo stesso pilastro,una breve iscrizione.E una croce,si tratta
dell'indicazione di una sepoltura.
Sono
tante,veramente tante le croci,i simboli sparsi per le vie e le chiese
di Lucca.Sappiamo che in città prosperarono vari ordini monastico-cavallereschi,
con il compito di proteggere i pellegrini,come quello del TAU, che
aveva la sede nella vicina Altopascio,ma in Lucca restano ancora
testimonianze e stemmi,i Templari,la cui Magione è attestata in
città fin dal 1143,quello di Malta (o di San Giovanni o
Gerosolimitano),che venne soppresso nel XVIII secolo a Lucca...C'è un
plausibile legame tra tutte queste Confraternite,compresa quella dei
Costruttori Comacini in Lucca?
Entriamo.La
pianta è a croce latina,con tre navate e volte a crociera poggianti su
pilastri ottagonali. Lunghezza.84,3 m;larghezza 27,3;altezza navata
mediana 27,6;larghezza del transetto 43,6.Anche facendo 'finta'di
ignorarli, i simboli affiorano come steli d'erba in un prato a
primavera. All'interno del Duomo di Lucca non si può fotografare,ma
qualcosa sono riuscita,senza flash,a immortalare,era troppo forte la
tentazione...
Una
scacchiera(12 caselle per 12),pavimento della navata laterale sinistra
Simboli
geometrici e floreali,pavimento della navata:al centro,un fiore a otto
petali che contiene una stella a otto punte
Un
bellissimo 'Fiore della Vita'(pavimento della navata)
Singolare
disegno,con al centro una figura stellata a dodici punte e un triangolo
nel mezzo(pavimento della navata)
Un
galletto con la cresta rossa,in un cerchio,inscritto in un doppio
quadrato,anzi triplo,considerando la cornice più esterna(Pavimento
navata destra)
Una
sfera tricolore al centro di un tema abbastanza variegato e di incerta
decifrazione
Una
bella vetrata(in restauro...)
IL VOLTO
SANTO
Il
Simbolo della città.Il Volto Santo(o Santa Croce),il crocefisso custodito
all'interno di un Tempietto ottagonale, che si trova a metà
della navata sinistra, opera di M.Civitali per
Domenico Bertini Operaro (1482). Il manufatto -di legno di noce-
è al centro di continui studi,sia sulla sua datazione,la sua origine,il
suo autore...Il Cristo crocefisso è vivo,con gli occhi aperti,in
un'espressione indefinibile,è vestito con una tunica lavorata a
torsione,orlata al fondo e chiusa da un cordone in vita,annodato.Leggenda vuole che fosse costruito da
Nicodemo(ricavandolo
da legno di cedro del Libano), discepolo
di Gesù (la qual cosa appare impossibile e cozza con le analisi
moderne). Pare venisse nascosto fino all'VIII secolo quando il Vescovo
Gualfredo lo avrebbe posto su un'imbarcazione senza equipaggio che si
sarebbe fermata presso Luni, ma finendo poi a Lucca per un'intercessione
divina:posto su un carro trainato da giovani giovenchi,essi avrebbero
fatto 'rotta'per Lucca. Fu il vescovo di Lucca, Giovanni I, che lo
portò in città, facendo costruire, per conservarlo, un'apposita
cappella,chiamata "Domini et Salvatoris",risalente
all'VIII secolo. Altri dicono che prima fu in San Frediano e poi
in Cattedrale. Gli studiosi lo avrebbero collocato
cronologicamente ad un periodo compreso tra l'XI e il XII secolo,e le
cronache lo citano infatti già nel corso dell'anno Mille,essendo assai
venerato in tutta l'Europa,meta di pellegrinaggi,tappa obbligata sulla
via Romea e Francigena per andare a Roma.La sua fama e quella dei suoi
miracoli era ineguagliabile.Anche Dante,nel XXI Canto dell'Inferno,lo
cita.
L'opinione tra
gli studiosi è che possa essere un lavoro di maestro lombardo
della secondà metà dell'anno Mille, epoca in cui cominciò il
rinnovamento strutturale della cattedrale (personalmente la lavorazione
a torsione del legno della tunica mi ricorda lo stile 'comacino'). Ma le
cronache lo attestano anche precedentemente. Allora?A quando
risale dunque il meraviglioso manufatto? Forse in effetti c'era
già un venerato crocefisso in Lucca? Può essere,questo,una
copia di un precedente modello siriaco dell'VIII secolo,come avanzato
da alcuni? In tal caso, dov'è finito l'antico crocefisso? Comunque
l' ipotesi di un precedente Volto Santo,icona miracolosa,rispetto alla
datazione che si va consolidando, permetterebbe di conciliare la
tradizione con le tesi degli studiosi e dei critici.
Nel corso del
tempo,l'immagine del Cristo si è compenetrata con la città a tal punto
che assunse il titolo di 'Re',venendo effigiato su sigilli e monete e su
di esso giurarono anche i re.
E' ancora
molto venerato a Lucca,dove è possibile vederlo soltanto attraverso una
grata.Viene rivestito dei suoi ornamenti d'oro e pietre
preziose(conservati nel Museo della
cattedrale) due volte all'anno.Si ritiene che le fattezze del volto
siano acheropite,cioè non fatte da mano umana.La leggenda narra
infatti che furono gli angeli a guidare la mano di Nicodemo per
modellarlo. Il colore nero
pare sia dovuto al fumo dei ceri e incensi che venivano continuamente accesi sotto
di esso(oggi non è più possibile).In effetti esso è in legno
policromo.Recenti comparazioni al
computer,hanno fatto ritenere che vi siano analogie tra l'uomo della
Sindone e il Volto Santo.Il mistero si infittisce...Per saperne di più,
vedi
qui.
Per conoscere
meglio le vicende del Sacro Crocefisso:
LINK
1
LINK2
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L'arcata
destra è visibilmente più stretta rispetto alle altre due,perchè in
loco già c'era una torre campanaria.Questo conferisce asimmetrica
all'edificio,che si nota subito come si sbuca in piazza S.Martino.
La
facciata della cattedrale di Lucca fu realizzata da Guidetto,da
Como,figlio di Guido,anch'egli
Maestro nell'Arte Edile(Maestri Comacini) e questa certezza è
ribadita in una iscrizione tenuta da una figura maschile sulla
colonna della prima loggia vicino al campanile e risale al 1204. Essa
recita"Mille CCIIII condidit
electi tam pulcrhras dextra Guidecti" ("1204:compì sì belle
cose la mano del bravo guidetto").
La
facciata presenta tre ordini di loggette e mancherebbe di una quarta.Le
gallerie sono sostenute da numerose colonnine,spinate, ritorte,
lavorate a lisca di pesce, e-nell'ultima galleria superiore- ai
lati, vi sono le colonne
annodate(quattro
colonne ofitiche per lato).
Pare questa
essere una (ulteriore) conferma (che
vado cercando da tempo) dei
possibili esecutori dei nodi alle colonne:i Maestri Comacini. Anche
perchè esse sono presenti, in Lucca, anche sulla facciata della chiesa
di San Michele in Foro (ben quattro gruppi di colonne ofitiche),documentatamente
opera di Guidetto e ne ho 'scoperta' un'altra, sempre in Lucca e mai
segnalata(per quelle che erano le mie conoscenze fino a quel momento)
,in San Frediano, che merita una trattazione a parte
Naturalmente risulta impossibile descrivere ogni dettagli,che qui invece
ridonda.Ci si limiterà a mostrare alcune significative immagini.
Scultura(originale
all'interno del Duomo)sul San Martino e il Povero(Elemosina di San
Martino)forse opera anch'essa di Guidetto da Como o di un artista di
cultura bizantina.Al di sotto della mensola destra,un uomo si abbraccia con un
animale 'fantastico'dal becco d'aquila(ma si noti che sotto le piume si
vede anche una gamba umana!),mentre su quella di sinistra sono ritratti
due animali 'fantastici'le cui code si annodano vicendevolmente.Per la
ricchezza e l'interesse simbolico di queste sculture e dei simboli
rilevati,sarebbe necessario uno studio assai minuzioso!(1)
La decorazione
dell'atrio cominciò nel 1233.Vi prestò opera anche Nicola Pisano,che
pare abbia realizzato proprio qui la sua prima opera(architrave della
porta sinistra e lunetta della 'Deposizione').
Disputa
con i Goti ariani (ufficialmente eseguita da Maestro Lombardo del fu
Guido), XIII secoloA
Colonna
con intrecci, tipicamente 'comacini'.
I
Mesi,opera di Maestro Lombardo.Sono dodici figurazioni
allegoriche,con i segni dello Zodiaco e, nella cornice rotonda,più
piccola, il nome del mese.
Nel
fregio superiore, Storie di San Martino,capolavoro di Maestro lOMBARDO; sotto,PROSEGUIMENTO
del ciclo dei Mesi;nella fascia inferiore,simboli bicromi,tutti da
mirare e riguardare più volte.Richiamano,tra l'altro, simbologie
presenti anche sul pavimento all'interno.Tra di essi,spiccano più di
frequente la croce patente e il Fiore
della Vita.
Epigrafe
vicino alla porta sinistra.Vi sono due iscrizioni:una ricorda la
ricostruzione del Tempio e l'altra il giuramento dei cambiatori e degli
spezieri che avevano i banchi sotto l'atrio,proprio dove sono state
scattate queste foto.
Banca
del Monte,ex Casa dell'Opera di Santa Croce,unico edificio rimasto degli
ambienti del clero di epoca medievale. E'attigua al campanile della
cattedrale,di cui è in un certo senso il 'prolungamento'.La casa fu
realizzata a partire dal 1291 ad opera di Gianni di Bono Operaro e
architetto,che col permesso del Capitolo abitò nel chiostro, in case
vicine al campanile .Indicativo, questo, del fatto che nei monasteri i
costruttori fossero assiduamente presenti...
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