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                                                                                                              (duepassinelmistero)
 

                      Via Francigena  in Valle d'Aosta: XLVII Agusta (47esima mansio o tappa dell'arcivescovo Sigerico)

 

Aosta era, per i romani, Augusta Praetoria Salassorum centro di importanza strategica fondamentale in quanto situata al centro della Valle, alla confluenza di direttrici che si dirigono in Svizzera e in Francia, circondata da superbe montagne, a 580 m sul livello del mare. Naturalmente vi erano già stanziate popolazioni qui, i Salassi, fin da epoche preistoriche, come attestano gli scavi archeologici e i monumenti megalitici come quello di Saint -Martin-de-Corlèans. I Romani fondarono la città nel 25 a. C., dotandola di un impianto urbano basato sul quadrato, come consuetudine loro. Dall'incrocio degli assi viari principali, il cardo e il decumano (diretti uno verso il Piccolo e l'altro verso il Gran San Bernardo), nacque un reticolo di vie che suddivisero lo spazio abitabile in una scacchiera di 8 x 8 'quadrati', più o meno. I Romani eressero possenti mura di difesa. il cui perimetro è ancora oggi quasi perfettamente conservato; nella città si entrava tramite una Porta principale, chiamata Praetoria, visibile ancora oggi nella sua maestosità. Varcarla dà un'emozione particolare, come staccarsi da un mondo ed entrare in un altro. 

Le Porte erano 4 (Praetoria, ad est, Decumana, a ovest; Principalis Dextera, a sud, e quella Sinistra a nord. La città di Aosta mantenne nei secoli una posizione importantissima per il transito dei valichi alpini, e questo ruolo strategico si riflette nella magnificenza della sua cattedrale, della Collegiata di Sant'Orso e in tanti altri edifici medievali e soprattutto rinascimentali.

asta-01.jpg (82720 byte) asta-02.jpg (107648 byte) Sulla facciata esterna si può ancora vedere la traccia dell'antico rivestimento marmoreo. 

asta-03.jpg (83886 byte)Immettendosi a sinistra, subito dopo il trionfale passaggio, si entra nell'interessantissima area archeologica romana, dove svettano le rovine del Teatro romano (I sec. d.C., ampliato nel III sec.). Qui svettano per un'altezza di 22 metri i ruderi della sua facciata sud dalle tipiche arcate sovrapposte. Ben distinguibili il semicerchio inferiore a gradinate, dove sedevano gli spettatori (cavea) e le fondamenta del muro che fungeva da fondale (scaena). Questo Teatro doveva avere una copertura fissa e poteva ospitare circa 4.000 spettatori. Nel Medioevo diventò un'area urbanizzata e abitata, essendo state costruite delle abitazioni, che sono state abbattute quando l'intera area è stata recuperata. 

 

 

                                                                   asta-07.jpg (114057 byte) asta-12.jpg (111152 byte) asta-04.jpg (49219 byte) asta-05.jpg (77127 byte) 

                                                                   asta-06.jpg (126499 byte) asta-08.jpg (87096 byte) asta-09.jpg (98872 byte) asta-10.jpg (103060 byte)

Attraversando la grande piazza del Municipio, ammiriamo l'edificio, in stile neoclassico (1839); qui troviamo due simboliche statue, allegoria delle due energie vitali, femminile la Dora Baltea, che bagna la città, e maschile il torrente Buthier.

La Cattedrale di Aosta merita una visita approfondita. Durante il nostro sopralluogo si stavano svolgendo le giornate del Festival del Medioevo, che offrivano la possibilità di salire nei sottotetti per ammirare gli affreschi ottoniani (che -insieme a quelli della Collegiata di Sant'Orso, fanno di Aosta uno dei principali centri di arte ottoniana). L'attuale, maestoso edificio, sorge su un'antica basilica paleocristiana del IV secolo; all'ingresso della navata centrale è presente un vetro pavimentale che permette di vedere il battistero ottagonale di quel tempo, magnifico! La cosa interessante è che i battisteri erano due, ma erano due anche le cripte e due i campanili...

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DSCN8874.jpg (66920 byte)A dispetto della facciata della cattedrale, che è neoclassico, l'antichità che questo edificio copre e nasconde sotto è impressionante, sovrapposta in strati che gli scavi hanno permesso di ricostruire. Anzitutto, questa era l'area del Foro Romano, centro pubblico, religioso e commerciale della città. Come 'regola'  che abbiamo imparato a conoscere, su un luogo sacro, c'è sempre ontinuità edificatoria, pur cambiando religione, politica o cultura. Sulle rovine romane sorse una chiesa paleocristiana, poi sostituita da Anselmo vescovo nell' XI secolo, con una chiesa romanica (dedicata all'Assunta e a S. Giovanni Battista), di cui restano - oltre agli affreschi ottoniani- la cripta a tre navate, le due torri campanarie e- sorpresa- i mosaici pavimentali situati al centro del Coro ligneo. Questi mosaici ci hanno molto sorpreso, in quanto presentano delle analogie con quello del ROTAS/SATOR della Collegiata di Sant'Orso. La loro datazione viene ascritta al XII-XIV secolo;

DSCN8869.jpg (97525 byte)Il mosaico collocato in posizione più avanzata, rispetto al Coro, è molto poco apprezzabile, benchè libero da tappeti o altro. Da quanto abbiamo potuto vedere, può essere paragonato alla rappresentazione del Re/Anno al centro di un cerchio/ruota con i Mesi intorno, sul modello visto e analizzato nella chiesa di San Savino a Piacenza, alla cui lettura rimandiamo. Il periodo di esecuzione è all'incirca lo stesso, dunque si potrebbe avanzare la domanda se le maestranze 'itineranti' fossero le stesse (Comacine?). All'interno dell'edificio è stato allestito, in un ambiente a parte, il prezioso Museo del Tesoro della Cattedrale. 

DSCN8846.jpg (187265 byte) Alcuni scorci della cattedrale

  DSCN8857.jpg (134533 byte)Monumento sepolcrale di Tommaso II di Savoia, 1430 ca.(opera di Stefano Mossettaz)

DSCN8875.jpg (128711 byte) Uscendo dalla cattedrale, a destra, si trova l'accesso ad un giardino sotto il quale si sviluppa un monumentale criptoportico, lungo corridoio sotterraneo doppio, con volte a botte sostenute da robusti pilastri in blocchi di travertino. un luogo decisamente affascinante e che comunica con il battistero della cattedrale, la quale è stata impiantata a ridosso dell'ala orientale del criptoportico stesso. A ridosso dell'intersezione delle due direttrici del traffico urbano, cardo e decumano, in età romana fu ubicato il complesso forense, con il lato lungo occidentale gravitante sul cardo maximus (asse di via Croce di Città), mentre gli accessi del lato breve prospettano a sud, sul. decumanus (asse di via de Tillier). Una via minore (Quintario) corrispondente oggi a via Quintane, consentiva di accedere al complesso anche da oriente.

                                      

                                      DSCN8883.jpg (52338 byte) DSCN8884.jpg (67596 byte) DSCN8886.jpg (46219 byte) DSCN8889.jpg (48639 byte) DSCN8892.jpg (71705 byte) 

 

Che patrimonio archeologico, storico e culturale abbiamo! Bisogna incentivarne il recupero e la manutenzione!

Testimonianze romane ve ne sono ancora diverse da vedere, l'Arco di Augusto, la Villa Romana, il Museo Archeologico...Ma dobbiamo recarci adesso proprio nell'area della Collegiata di Sant'Orso, in quanto c'è venuto l'impellente desiderio di rivedere il mosaico pavimentale del Rotas/Sator, che non vediamo dal 2002.

Il nostro itinerario comincia dalla Chiesa Collegiata di Sant'Orso che, per la sua particolarità, ha una sezione a sè, alla quale rimandiamo chi sta leggendo.Qui proseguiamo il percorso di visita.

DSCN8829.jpg (288644 byte)Di fronte alla Collegiata, attraversando la strada, c'è la Chiesa sconsacrata di san Lorenzo (XV- XVIII sec.), che ospita esposizioni ma sorge su una necropoli antica, la quale è visitabile passando da un ingresso poco in vista, esterno alla chiesa stessa. Questo passaggio pedonale conduce all'area archeologica costituita dalla Basilica funeraria Paleocristiana (V sec.), dove si trovano numerose sepolture dei primi vescovi di Aosta. 

DSCN8824.jpg (59593 byte)La solea costituisce il punto centrale della chiesa, quello da cui si è sviluppato l'edificio funerario a pianta cruciforme; si tratta di uno spazio transennato che collegava l'ingresso della chiesa(zona profana) con il presbiterio (zona sacra). Sorge sopra un reliquiario intorno al quale si sono disposte 8 sepolture privilegiate. Addossata a sud si è scoperta quella del vescovo Agnello. La pavimentazione della solea è costituita da lastre tombali in bardiglio, che è la pietra locale. La zona dell'abside è leggermente rialzata e, in corrispondenza della piccola abside, è presente il synthronos, cioè il sedile riservato al creo e disposto a semicerchio o a gradinate. Il fatto che questi otto personaggi si fossero voluti far inumare proprio in questa area particolarmente significativa, può far riflettere. Nella foto a lato, ricostruzione ufficiale di com'era la solea e la disposizione delle tombe come furono rinvenute.

DSCN8816.jpg (56690 byte)Nell'area archeologica sotterranea si trovano sepolture anche di individui non religiosi, segno che l'area era adibita a cimitero (un tempo le inumazioni si sviluppavano attorno ai perimetri esterni delle chiese e i privilegiati potevano essere seppelliti all'interno). Nella foto, il disegno di una delle tombe trovate; è in muratura e conteneva più corpi, segno di un riutilizzo. Infatti la copertura venne più volte asportata e ricollocata; essa è costituita da una lastra in bardiglio che si appoggiava su una base di tegole legate tra loro con malta. Le pareti sono risultate essere di tufo legate con malta. L'orientamento dei corpi trovati era sull'asse Est-Ovest (cranio a ovest), e la datazione risale alla fine del VI- inizio del VII sec. d.C. Non vi era corredo.

generale.jpg (116673 byte) Un 'collage' di alcuni significativi reperti della necropoli ipogea

E poi ad Aosta, come se non bastasse, vi sono ancora chiese e chiesette, angoli deliziosi e le vie del centro sempre animate. Chissà se qualcuno pensa che sotto i nostri piedi c'è un mondo sotterraneo di straordinaria importanza, che ha avuto il suo senso per il periodo in cui si è animato. Un mondo che era perduto e che i ritrovamenti casuali (come nel caso del Sator di Sant' Orso) o studiati hanno permesso di riportare alla luce, con la sorpresa e il mistero che portano sempre con sè.

 
Sito ufficiale: http://www.regione.vda.it/cultura/beni_culturali/patrimonio/edifici_religiosi/cattedrale_aosta/default_i.asp

Sezioni correlate in questo sito:

Collegiata di Sant'Orso con il Rotas/Sator
Issogne (AO), il castello e il Sator
Italia da conoscere
Via Francigena

 

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                                                                                                      Novembre 2011