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        Il mistero del Teschio di cristallo
  (a cura di duepassinelmistero)

L'occasione di partecipare alla conferenza milanese del 5 luglio '08 (1), in cui è stato presentato il famoso teschio di cristallo detto di 'Mitchell-Hedges', ci permette di affrontare per la prima volta nel nostro sito questa controversa tematica. Non a caso abbiamo scelto di inserirla nella sezione 'Mito o mistero?' poichè ancora troppi punti oscuri coprono il vero aspetto intrinseco del manufatto e la conferenza in questione non ha aiutato a far luce. Dovendo muovere una costruttiva critica, senza nulla togliere alla ineccepibile organizzazione e allo sforzo di portare insieme sul palco tanti illustri relatori, a nostro avviso la tematica non è stata presentata con quella scientificità che le conferirebbe maggiore credibilità. L’intera conferenza è stata troppo sbilanciata su temi essenzialmente New Age, avulsi da una concreta intenzione di sviscerare la questione in termini oggettivi, che pure avrebbero potuto dare carburante alle stesse aspettative spirituali dei molti interessati all’argomento. Ciò quindi dà adito ad interrogarsi in merito al fatto se di scientifico vi sia nulla che valga la pena di essere approfondito o se allo stato attuale dei fatti si ritiene più importante attribuire al teschio una pura funzione 'energetica' e dunque rimanere nel 'limbo' del mito e delle leggende. Crediamo che da capire su questo oggetto vi sia ancora molto, se non tutto.

A raccontare la storia del teschio di cristallo e l'unico a delinearne in conferenza le caratteristiche fisiche che lo rendono diverso dagli altri è  stato Bill Homann, che è attualmente il custode del manufatto. Glielo ha lasciato Anna Mitchell -Hedges, morta centenaria nel 2007, che lo avrebbe trovato nel 1927 all'interno di una piramide Maya a Lubaantum(2), nella regione allora denominata Honduras Britannico e oggi Belize. Erano diversi anni che il padre, Frederick Albert (detto 'Mike'), si avventurava con alcuni indios nella zona alla ricerca di antiche tracce di una civiltà perduta all'interno di intricate foreste ancora inesplorate. In una di queste, in cui dovettero bruciare e tagliare le sterpaglie per farsi largo, giunsero a delle rovine ricoperte di vegetazione e ad una piramide costruita con mattoni a secco. Nei pressi ritrovarono ceramiche e terrecotte (molte delle quali sarebbero state donate poi al British Museum di Londra) mentre Anna- che all'epoca era un'adolescente- era salita sulla cima della costruzione perchè da lì- secondo quanto aveva letto- si diceva che si potesse vedere l'oceano. Un raggio di sole fece brillare qualcosa all'interno della Piramide, che presentava sulla sommità una piccola apertura; Anna vide questo luccichìo e lo disse a suo padre che, legandola ad una corda, la fece calare all'interno. Quando risalì, la giovane aveva con sè la parte superiore di un teschio di materiale trasparente che gli indios presenti nella loro spedizione identificarono come un segno del ritorno degli dei...Sul fondo della piramide giaceva ancora la parte mobile del manufatto, la mandibola, che venne recuperata in un secondo momento e che qualifica il reperto come un 'unicum' (gli altri suoi 'simili' sono monoblocco). Nel 1959 Frederick -che negli anni aveva perso una gamba smarrendo un po' del suo proverbiale spirito di avventura- morì; Anna scrisse un libro in cui racconta la loro avventura meravigliosa e in seguito molta letteratura è fiorita sui teschi di cristallo ritrovati in diverse parti del mondo. Carol Davis Wilson in "The skulls speaks" (I teschi parlano), uscito in sole 10.000 copie,  raccolse profezie legate alla funzione dei teschi in alcune culture dei nativi americani. Quando anche Anna è morta lo scorso anno, il teschio è passato a Bill Homann, che negli ultimi anni della vita della donna le era stato accanto. Egli  ha esaltato in conferenza i 'poteri' e la grande energia che sprigionerebbe il teschio. Ha anche detto che molti misteri avvolgono tuttora il pezzo, a partire dalla sua costituzione e dalla sua datazione. E' fatto di cristallo di rocca (3) e replica perfettamente un cranio umano. E' stato scolpito in un blocco di quarzo intagliandolo in senso inverso agli assi cristallografici senza romperlo durante la cesellatura, impiegando una tecnica ancora sconosciuta per l'epoca presunta di esecuzione. Perchè non si rompa, infatti, si sarebbe dovuto usare il laser o una tecnica che oggi è disponibile ma che secoli o millenni fa non esisteva. A meno che fossero state usate punte di diamante e polvere abrasiva mista ad acqua per ottenere quell'effetto ma tale lavoro avrebbe richiesto -secondo calcoli fatti- tre secoli di lavoro ininterrotto. Con tecniche di moderna analisi, è stato ricoperto di un tessuto che emula la pelle umana e si è giunti a dire che si tratterebbe di un teschio femminile tra i 25 e i 29 anni.

Sui poteri del Teschio di cristallo hanno puntato molto i relatori che hanno seguito l'esposizione di Bill Homann, che pure è indirizzato a questo tipo di studio e di impiego del teschio che custodisce, e del resto tre società importanti [4] ma non riconosciute dalla comunità scientifica, qualche anno fa hanno testato il potere che questi manufatti avrebbero avuto sui sensitivi che erano convenuti all'appello, registrando diverse reazioni (dalle visioni alle percezioni uditive provenienti da altre dimensioni spazio-temporali, fenomeni luminosi come auree intorno al teschio che stavano osservando intensamente e via discorrendo). In comune vi sarebbe stato il fatto che riunendo tutti i teschi fino ad oggi ritrovati (e messi a disposizione per la prova, alla quale mancava però il Mitchell-Hedges) in un medesimo punto, essi abbiano emanato una strana 'energia' sia tra loro stessi che tra loro e i sensitivi, al punto da indurli allo sfinimento.

Tutti i conferenzieri della Convention del 5 luglio- alla luce di quanto emerso al termine dei lavori- hanno convenuto che ogni teschio altro non sarebbe che un singolo elemento di un potente computer in grado di attivarsi e comunicare con gli altri in loro presenza. Tutti, in sostanza, si sono spesi nel dare per assodato lo scopo di una serie di reperti, sicuramente intriganti, senza tuttavia porsi il problema più importante: chi, come e quando li abbia realizzati. Nonchè ricercare il 'perchè', in quanto non avendo risolto il mistero delle prime domande, come si può dare per esaudito quest'ultimo quesito?

Patricia Cori ha parlato a lungo della sua esperienza con un gruppo di sciamani del Centro-America e dell'uso dei teschi di cristallo in seno a tali comunità a scopi meditativi, come strumenti propiziatori di pace e di amore. Sulla questione sollevata durante lo spazio riservato alle domande del pubblico circa il fatto che secondo la cristalloterapia più una pietra è levigata e meno esplica il suo potere naturale (dunque i teschi di cristallo, assai levigati...), la Cori ha risposto che secondo lei non è così e che comunque il cristallo può essere 'ricaricato' e che altro non sarebbe che una sorta di “laser”, cioè un amplificatore, in grado di direzionare meglio l’energia divina della quale il terapeuta farebbe da semplice “canale” di trasmissione. Secondo Joshua Shapiro, noto seguace della New Age, i teschi di cristallo sarebbero addirittura esseri viventi autonomi, il cui compito sarebbe quello di proteggere l’Umanità, attribuendo ad essi la capacità di influire sulla mente umana, ad esempio inducendo le persone a trasportarli in giro per il mondo per poi indurle, al momento opportuno, a farsi da essi riunire in un luogo specifico per un compito messianico; dunque tali oggetti andrebbero interpretati alla stregua di moderni idoli.

Sono seguite anche dimostrazioni tra il pubblico dell'effetto che il teschio di cristallo di volta in volta detenuto dal proprio 'sensitivo', possa suscitare sulle persone, che reagirebbero in modi diversi.  In particolare la prova di 'Master Li', una guardiana spirituale delle teste di cristallo (lei le chiama così, non teschi, ribadendone la pregnanza vitale) ha suscitato qualche sporadico caso di agitazione psicomotoria (pianti, tremori, iperconcentrazione), forse- facendo la parte del 'diavolo' fino in fondo- complice il gran caldo e la suggestione. Ma è inutile negarlo: il fascino lo emanano e la pietra è di per sè, da sempre, un veicolo naturale che provenendo dalla terra si ritiene conservi tutta la sua energia e catalizzi quella del cosmo. Secondo Roberto Pinotti, intervenuto alla serie di relazioni, i teschi di cristallo sono oggetti archeologici di grande interesse, di cui per alcuni è nota la falsa antichità e di altri si ignora ancora la datazione, ma sembra molto remota. Il teschio, come  parte anatomica, ha avuto nelle diverse culture una rilevanza di tipo sacrale ed ha citato il curioso caso di papa Silvestro II (noto come il papa mago), il quale si narra detenesse una testa parlante che gli dava tutte le risposte, ma non si sa ovviamente di cosa si trattasse.

La ricercatrice tedesca Karen è passata alla 'dimostrazione tangibile' presentando una relazione dal titolo “Photoncamera: the new research method” (Camera fotonica: il nuovo metodo di ricerca) coadiuvata da una serie di immagini fotografiche che testimonierebbero, a suo dire, il notevole flusso di energia emanato dai teschi di cristallo, evidenziato attraverso attrezzature mediche che, con una particolare tecnica diagnostica, sarebbero anche in grado di visualizzare lo scorrere dell’energia vitale attraverso i meridiani del corpo umano, quegli stessi meridiani oggetto delle tecniche terapeutiche che fanno uso dell’agopuntura (5).

Pur con i già evidenziati limiti con cui si è affrontata la tematica, che meritava certamente un contraddittorio di tipo scientifico, rimane comunque straordinaria l'occasione di aver visto 'de visu' il celebre teschio di cristallo di Mitchell-Hedges e aver potuto prendere contatto diretto con un fenomeno sociologico in continua espansione ed evoluzione, vale a dire il diffondersi di una forma religiosa dalle forti tinte sciamaniche che, come già accadde per il Cristianesimo nell’Impero Romano, parte proprio dai “Paesi vinti” dall’espansione europea dei secoli scorsi per diffondersi progressivamente proprio nel cuore dei Paesi occidentali, confermando ancora una volta la potenza storica del sincretismo culturale e religioso.

 

 


Il teschio di cristallo Mitchell-Hedges da noi fotografato: pesa 5 Kg. Il suo colore trasparente è, anche se sembra un paradosso, penetrante.


Il teschio di cristallo di Mitchell-Hedges visto di lato
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Particolare dell'apertura della mandibola che mostra che il teschio è costituito da due parti distinte: il modo in cui i due pezzi sono stati separati senza causare fratture, richiedeva tecnologie sofisticate.

Anna Mitchell-Hedges

Sono molte le discussioni che sono sorte in merito al teschio Mitchell-Hedges dai detrattori che contestano anzitutto la scoperta stessa del reperto. Si è detto ad esempio che Frederick avesse voluto fare una sorpresa di compleanno alla figlia Anna,  facendole trovare il teschio appositamente acquistato; c'è chi dice che Anna non ci sarebbe nemmeno mai stata a quella spedizione. Di fatto, non si parla del teschio nel resoconto della spedizione (non ufficiale), e Frederick avrebbe rivelato la cosa solo molti anni dopo, forse dopo averlo comprato ad un'asta da Sotheby's nel 1943.  Cattiverie, illazioni?

 

Una foto scattata sulla piramide in cui fu ritrovato il teschio di Mitchell-Hedges

Nessun teschio di cristallo fino ad oggi noto è stato scoperto durante scavi documentati. Non esisterebbero fotografie del teschio scattate durante la spedizione a Lubaantum dei Mithcell -Hedges, giustificando il fatto che si temevano dei furti del reperto (che sarebbe stato nascosto tra uova di coccodrillo, secondo quanto ha detto Bill Homann in conferenza).

Bill Homann accanto al teschio di cristallo affidatogli da Anna Mitchell-Hedges

I teschi di cristallo iniziano a 'comparire' sulla scena pubblica a partire dalla fine del 1800; il British Museum venne in possesso di uno di questi nel 1897, e nel corso del tempo vi sono fiorite attorno  numerose fantasticherie fino a che venne decretato nel 1996 che si tratta di una scultura abilmente realizzata nel XIX secolo, cosa confermata da indagini condotte tra il 2003 e il 2005 quando il teschio è stato confrontato con un calice dello stesso materiale sicuramente di epoca precolombiana e proveniente da uno scavo archeologico ad Oaxaca. 

 

 

Il teschio di cristallo conservato in una teca di vetro al British Museum di Londra

 

I teschi di cristallo oggi conosciuti sono svariati ma nessuno compete con quello Mitchell-Hedges per raffinatezza, purezza  e bellezza. I più celebri sono: lo Sha-Na-Ra, ritrovato in Messico da Nick Nocerino nel 1959;  Max, o teschio del Texas, in possesso della famiglia Parks;  Arcobaleno, ritrovato anch'esso in Messico; Rosa Quarzo, ritrovato al confine tra Honduras e Guatemala, con la mandibola mobile; il teschio di 20 Kg custodito dal Smithsonian Institute dal 1990, di cui è stata confermata la datazione al XIX secolo. La pietra non si può datare e per questo ci si avvale di test che mirano ad esaminare le tecniche di lavorazione impiegate e gli strumenti usati. E proprio qui emergono gli anacronismi. Secondo i seguaci dell'archeologia misteriosa, il teschio di cristallo Mitchell-Hedges potrebbe appartenere a quella numerosa casistica di ooparts od oggetti fuori posto/ fuori dal tempo, che non dovrebbero esistere perchè l'epoca presunta della loro esecuzione non è compatibile con il grado di tecnologia raggiunto allora. Da qui ne consegue che, in questa ottica, il reperto possa essere stato realizzato da una civiltà antichissima e scomparsa, che possedeva le conoscenze e le tecniche atte a produrlo, oggi perdute.

Il teschio E.T., così chiamato per la sua forma allungata, simpaticamente 'aliena'

In mancanza dunque di un rigoroso approccio di tipo scientifico che possa aiutare a risolvere l'enigma del teschio di cristallo, pare sia molto di moda -specialmente dagli anni '80 a questa parte- rivolgere l'attenzione alle presunte potenzialità del reperto (e per estensione a tutti i teschi ritrovati ma pure a quelli di moderna fattura e di diverso tipo di quarzo) di favorire la meditazione, la concentrazione mentale, emanare energia ridando vitalità, combattere le debolezze... Il Cristallo di Rocca è una pietra associata al VII Chakra che, secondo gli esoteristi/ orientalisti è posto sulla sommità del capo (ghiandola pineale), corrispondente alla parte più elevata e spirituale dell'individuo, collegata con l'universo e con la sfera divina. E' innegabile che fin dall'antichità curarsi con le pietre era una pratica regolarmente accettata e anzi rispettata, una vera e propria 'medicina delle pietre' (l'attuale cristalloterapia) alle quali si attribuivano poteri magico-eneregetici, riequilibranti e armonizzanti, e della quale abbiamo accennato in una nostra sezione. Ovviamente tale assunto è impossibile da motivare scientificamente e si sconfina in un campo puramente affidato al buon senso soggettivo.

Ancora un'immagine del Teschio di cristallo Mitchell-Hedges immortalato durante la conferenza

Come non ricordare poi la leggenda maya (ci piacerebbe conoscere la fonte documentale certa) secondo la quale quando i 13 Teschi di cristallo autentici si riuniranno, e dovrebbe accadere all'inizio della Nuova Era (dicembre 2012), ci sarà un cambiamento globale, che andrebbe inteso o come un mutamento catastrofico oppure come un 'salto' dimensionale con una elevazione delle coscienze e di conseguenza l'avvento di un'era di pace e di amore. Questo, secondo gli assertori della New Age, il messaggio da recepire dato dai teschi.

In via implementare, perchè ne abbiamo parlato parecchio in diverse sezioni del nostro sito, sul significato del teschio ci sarebbe da dire ancora molto. Simbolo della morte per antonomasia nella nostra cultura moderna, così come del pericolo, la sua valenza è pluriforme. In alchimia il 'caput mortuum' è sinonimo dello zolfo che precipita nel bagno mercuriale ma che è destinato a 'prendere il volo' e alzarsi sulla superficie come sostanza volatile fondamentale (alias spirito) per la realizzazione della Grande Opera. Storicamente, in guerra mozzare il capo al nemico o al vinto era sinonimo di vittoria completa così come mostrarla o farne un trofeo (se poi il nemico era valoroso, significava assumerne l'importanza) e nella mitologia i mostri pluricefali dovevano essere decapitati sulla testa centrale per essere sconfitti ( le altre teste non bastavano, poichè  ricrescevano e rivivificavano). Il grande filosofo Platone affermava che ogni testa è l' imago mundi', un mondo a sè, la vita stessa del suo possessore e il meglio del suo essere.

 

Il presente articolo è stato redatto con il contributo di Fabio Siciliano, al quale vanno i nostri ringraziamenti.

Note:

1)- Organizzata dall'Associazione Sviluppo&Cultura, da Acacia Edizioni s.r.l. e dalla rivista Viaggiando, si è tenuta presso l'Istituto Omnicomprensivo di via Natta a Milano e ha visto la presenza, tra gli altri, di Bill Homann, Patricia Cori, Joshua Shapiro e Roberto Pinotti.

2)- Significa "la città delle pietre cadute".

3)- Appartiene alla famiglia dei quarzi, diffusi su tutto il pianeta Terra(quelli più grossi in Brasile) e sono costituiti da biossido di silicio; sistema trigonale; hanno colore trasparente e un grado di durezza 7 (secondo la scala di Mohs), tre in meno del diamante, che è considerata la pietra naturale terrestre più dura di tutte. I cristalli sono corpi solidi naturali derivati da minerali (almeno uno ma anche di più) sui quali sono intervenuti fenomeni energetici come il calore o la pressione, che li trasformano. In seguito al processo di cristallizzazione assumono una struttura particolare, in cui cioè gli atomi che li costituiscono si 'ordinano' tridimensionalmente formando un reticolo disponendosi in variegate forme geometriche regolari, in genere poliedriche(che daranno come risultante visibile facce, spigoli, vertici).. A seconda della combinazione degli elementi ideali di simmetria, si raggruppano in 32 classi, a loro volta raggruppate in sette sistemi cristallografici, i quali vengono ulteriormente riuniti in tre gruppi (monometrico, dimetrico, trimetrico), che tengono conto delle loro proprietà fisiche (durezza, conducibilità elettrica, proprietà ottiche, elettriche e magnetiche). Per approfondire: http://www.dsch.univ.trieste.it/~kaspar/fisica/MaterialeStudenti/Solidi-cristallini.pdf

4)- Pelton Foundation of Applied Paranormal Research (Fondazione Pelton per le ricerche sul paranormale), Institute of Psychic and Hypnotic sciences (Istituto delle Scienze Psichiche ed Ipnotiche), The Society of Crystal Skulls International (Società Internazionale dei Teschi di Cristallo).

5)- Secondo Fabio Siciliano le immagini mostrate richiamano troppo da vicino l’effetto ottenibile con un qualsiasi software di fotoritocco dalla riduzione della profondità di colore di una qualsiasi normale immagine fotografica a colori, ad esempio portandola da 16.7 milioni di colori (24 bit per pixel) a 16 colori (4 bit per pixel); ciò non significa necessariamente che le immagini mostrate siano state prodotte in questo modo, né che eventualmente, se così fosse, vi sia stata l’intenzione di produrre volutamente un falso, perché nel caso vi potrebbe essere stata semplicemente l’errata attribuzione alla particolare trama di colore risultante di un significato fisico (l’apparente emanazione di una qualche forma di non meglio precisata “energia”) che invece avrebbe soltanto un significato tecnico (la perdita di tutte le sfumature intermedie fra i 16 colori così disponibili). Purtroppo, il tentativo dello studioso di chiarire la questione non ha avuto esito, perché di fronte a una domanda diretta circa la tecnica e le attrezzature adoperate per ottenere le immagini in questione, Karen praticamente non ha risposto (il tramite delle traduzioni simultanee risulta sempre penalizzante e c'è da tenerne conto), adducendo la difficoltà di spiegare una faccenda tanto complessa in termini semplici e parlando genericamente di un metodo di rilevamento della variazione delle frequenze luminose, rinviando una spiegazione più esauriente alla prossima uscita di un suo libro, in uscita in Italia a fine anno per il loghi della casa editrice Armenia. Abbiamo però  trovato ulteriori notizie su questa tecnica al seguente link: http://isr-institut.de/eng/diagnose/

 

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