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Terza e ultima parte "Maria di Magdala e il Grande Segreto Templare" a cura di Ugo Cortesi

Non mi soffermo sul “sangreal” e sul Graal, poiché ritengo e sostengo, come già in precedenza dichiarato in altri miei
scritti, che il sacro Graal riferito ai Templari è una vera e propria baggianata. Torno invece agli scavi eseguiti dai
Templari sotto il Tempio di Salomone. E’ da qui che inizia quello che viene indicato come “Il grande segreto Templare”
che prende la via sulla rotta di Algol, stella raggiante della costellazione di Ofiuco.
Nel 1118 quando Ugo di Payns ed altri 8 cavalieri decidono di fondare l’Ordine, con l’accordo di Bernardo di Chiaravalle,
le crociate erano in atto da oltre 20 anni, e cioè sin da quando nel 1096, Goffredo di Buglione, con le sue truppe, partì
per l’Oriente, conquistando Gerusalemme nel 1099.
Perché la costituzione dell’ordine avviene solamente dopo 20 anni e con un riconoscimento ufficiale altri undici anni
dopo ? Qual è stato il motivo che ha indotto i Cavalieri, con l’intermediazione di Bernardo e la Chiesa Romana a darsi un
regolamento? Perché anche Baldovino II, re di Gerusalemme premeva affinché l’Ordine fosse ufficializzato?
C’è da dire che Baldovino già alcuni anni prima del 1118, aveva messo a disposizione di alcuni Cavalieri francesi della
Champagne, fra i quali Ugo di Payns, una parte del suo palazzo: il Tempio di Salomone.
Il Tempio nel 1110 d.C. aveva già una lunga storia, poiché era stato costruito 2.000 anni prima, distrutto più volte,
ricostruito e trasformato.
I cavalieri francesi scoprirono che i sotterranei del palazzo rappresentavano un altro palazzo pieno di cunicoli, camere,
corridoi e labirinti che in minima parte, fino ad allora, erano stati esplorati, anche perché molti ingressi erano rimasti
celati da pareti. Ottennero il permesso di Baldovino per esplorare i sotterranei ed aprire i cunicoli che fino ad allora
erano rimasti segreti.

Dopo circa 3-4 anni di “scavi”, scoprirono, sotto il luogo indicato come Sancta Sanctorum, un qualcosa che indicava
IESUS NAZOREUS. L’abate Sauniere troverà poi a Rennes le Château non quel “qualcosa” rinvenuto dai Templari
(che nel momento del ritrovamento non si chiamavano ancora così), ma la documentazione che dimostrava il
ritrovamento e l’esistenza di quel “qualcosa”.
Ugo di Payns, alla fine del 1117, rientra in Francia, rende edotto di ciò che è stato ritrovato, Bernardo di Chiaravalle ed
assieme (solo loro due), in gran segreto, incontrano Papa Pasquale II, per riferire della loro scoperta. Alcuni hanno
asserito, ma io sono di diverso parere, che Pasquale II, dopo aver appreso l’informazione, abbia subito uno scossone
tale, che il 21 gennaio del 1118 lo ha portato alla morte.
Pochi giorni dopo, il 24 gennaio 1118, è eletto Papa, Gelasio II. Bernardo ed Ugo riferiscono quindi a papa Gelasio,
quanto ritrovato. Assieme viene deciso di portare, in gran segreto, il rinvenimento, in terra europea, per non farlo cadere
nelle mani degli infedeli. Nasce così il “grande segreto” dei Templari.
Dapprima si pensa di portarlo a Roma, ma considerando che il papato era in lotta con Enrico V e la famiglia Frangipani,
viene deciso di portare il ritrovamento in Francia, a Cluny e per non dare troppo nell’occhio si dispone che la scorta sia
formata da 4 cavalieri e 7 dame (le sette sorelle), così nessuno avrebbe fatto caso ad un convoglio formato per lo più da
donne. Ugo ed altri cavalieri ripartono quindi per la Terra Santa portando con loro diverse dame. Altra cosa strana. Il
Papa, a Roma, viene aggredito da alcuni sicari e fugge in Francia, proprio a Cluny. Perché? Il 17 gennaio 1118
arrivano sul territorio francese i 4 Cavalieri e le 7 sorelle, portando quanto era stato rinvenuto nel Tempio di
Gerusalemme.
Sarà un altro caso, ma anche Gelasio II muore, nello stesso mese, dopo aver verificato quanto gli era stato mostrato.
Cinque giorni dopo viene eletto nell’abbazia di Cluny (e non a Roma) papa Callisto II, ovvero il francese Guido di
Borgogna. Si tratta di un altro caso, cioè che venga eletto un francese e per di più a Cluny. Per ragioni di sicurezza e di
segretezza, viene deciso, dal pontefice di nascondere il “tesoro” a Rennes le Château. Ripartono quindi 4 cavalieri e 7
dame alla volta di Rennes ed il segreto, composto da più reperti, viene posto in un incavo all’interno di una vecchia
chiesuola (abbattuta e ricostruita a metà del 1200) e protetto da una lastra di marmo: quella che poi verrà chiamata
“Dalle des Chevaliers”. E’ papa Callisto che “inventa” il modo per tramandare ai suoi successori ciò che era stato trovato
nel Tempio di Gerusalemme. Torniamo a Rennes. Furono impartite disposizioni che prevedevano che almeno un
cavaliere a turno con altri, vigilasse, in preghiera, all’interno della chiesuola, durante tutte le ore di luce e che le 7 sorelle
restassero sempre disponibili, presso la loro famiglia, per qualsiasi evento.
Per organizzare queste ultime ed averne un ricambio, sempre disponibile, fu fondato nel 1224 l’Ordine delle sorelle di
Maria Maddalena ed un primo luogo monastico, guarda caso, fu realizzato nei pressi di Rennes e le prime sorelle
presero il nome di tutte le 7 dame che nel 1118 contribuirono al trasporto del “segreto”.
Cosa molto strana che la regola di un ordine para-religioso maschile quale era quello Templare, prevedesse pure norme
per le “sorores templi”. In questo modo nessuno avrebbe fatto caso alle sorelle, non solo a quelle che accudivano i
monaci-guerrieri, ma che con loro facevano carovana e si spostavano dall’Europa all’Oriente e viceversa. Perché solo la
regola templare prevedeva questo? I Templari detti i custodi del Tempio, in effetti custodivano più Templi. Fu fatto un
giuramento fra Templari e Chiesa che prevedeva che mai alcun Templare avrebbe rivelato il segreto, e qualora ciò fosse
stato fatto, spettava solo ed esclusivamente al papa. Quindi solo i Templari (o meglio i Gran Maestri) e la Chiesa
sapevano di cosa si trattasse. Da questo si possono capire tante altre cose, quali: la potenza economica dei Templari,
l’esenzione degli stessi dal pagamento delle decime ed il perché nei loro confronti, sebbene incriminati (ingiustamente)
per eresia, non sia mai stata pronunciata alcuna scomunica. E’ solamente dal 1118 che i Templari e successivamente
anche alcuni papi, scriveranno IИRI con la N rovesciata. Il “segreto” resta a Rennes fino al 1241 e viene spostato, in
parte, in alcune grotte di Foix e di Niaux, per poi riprendere (ancora in parte) la via di Gerusalemme nel 1243,
accompagnato da 6 Cavalieri e da 7 sorelle di quell’ordine fondato appositamente nel 1224. Fu decisa la partenza per
Gerusalemme, perché il Sancta Sanctorum del Tempio della Città Santa sarebbe stato il luogo finale dove il “segreto”
doveva restare per l’eternità. Il convoglio si fermò a san Giovanni d’Acri, perchè Gerusalemme era continuamente
assediata dai musulmani, che poi l’occuparono (definitivamente) nel 1244. Visto che era difficile poter riprendere
Gerusalemme, Luigi IX di Francia decise, nell’Agosto 1248, di partire per una nuova crociata (la sesta), cercando
l’appoggio dei Mongoli per poter rioccupare la Città Santa. Non riuscendo nel suo intento, Luigi IX, spinto anche dal
Gran Maestro dei Templari, Renaud de Vichiers, decise, nel 1251, di fortificare San Giovanni d’Acri per poter meglio
difendere ciò che li era stato portato e occultato otto anni prima.
Visto che San Giovanni d’Acri era continuamente presa d’assalto da parte musulmana fu stabilito, dopo il furioso assalto
da parte dei mamelucchi dell’aprile 1261, di riportare in Europa il cosiddetto “tesoro” in quanto in oriente non era più
sicuro.
A quel tempo, Patriarca di Gerusalemme era Jacques Pantaleon e Gran Maestro dei Templari Thomas Berault. Il
Patriarca Pantaleon ebbe un ruolo importante in tutta la vicenda, non solo perché salpò con la cassa contenente il
“tesoro” unitamente a cinque cavalieri ed alle sempre presenti sette sorelle, ma anche per eventi successivi che fra
breve indicherò. Il Patriarca, i Cavalieri e le sette sorelle approdarono nella località di Fos, nei pressi di Marsiglia, nei
primi giorni dell’agosto 1261. Da questo momento il “tesoro” non lasciò mai più L’Europa. Alcuni affermano che sia stato
collocato in una nicchia sotto il pavimento della chiesa di Rennes, altri dicono invece che la chiesa sia quella di Rosslyn
in Inghilterra, altri ancora che raggiunse l’Italia per essere consegnato alla Chiesa.
Ma cosa avevano trovato in realtà i Templari nel 1117 nel Sancta Sanctorum sotto il Tempio di Gerusalemme?
Che cosa trovò successivamente Saunière? Molti studiosi affermano che "avrebbe scoperto un segreto di tale gravità (io
direi novità) da far tremare le fondamenta del mondo cristiano…". In effetti, Saunière, non aveva trovato il segreto, ma
qualcosa che documentava detto segreto.
Ritorno per un attimo al Patriarca di Gerusalemme Jacques Pantaleon che raggiunge la Francia nei primi giorni d’Aprile
del 1261 con la cassa contenente la “scoperta”. Nel momento del suo rientro sono in corso le elezioni per il nuovo Papa
che dovrà succedere ad Alessandro IV, morto a Viterbo il 25 maggio dello stesso anno. I casi della vita e le coincidenze
possono essere molte in un lungo periodo, ma in un breve no. Che cosa successe?
Per eleggere il successore d’Alessandro IV, i cardinali litigarono per tre mesi, poi il 28 agosto 1261 comparve Jacques
Pantaleon che, non era candidato al trono papale ed ebbe un incontro con i maggiori dignitari della Chiesa. Il giorno
dopo 29 agosto, fu eletto papa Jacques Pantaleon che prese il nome di Urbano IV. Perché i Cardinali elessero lui
Papa? Quali furono i termini dell’incontro avuto il giorno prima? Di cosa si parlò? Sta di fatto che, come diciamo oggi, in
quattro e quattr’otto il Patriarca Pantaleon divenne Papa. Ma non solo! Con lui il papato si orientò verso la Francia
abbandonando Roma. Infatti, Urbano IV rimase sempre fra Viterbo e Perugina e mai andò a Roma. Ampliò poi il
collegio cardinalizio nominando sei francesi. Ma la cosa più importante ed interessante per il nostro argomento è che
nel 1264 introdusse nella liturgia ecclesiastica la festa del “Corpus Domini”. Da allora il Corpus Domini non è la festa del
Signore Dio onnipotente, ma del Signore Gesù il cui simbolo risiede nell’ostia consacrata come “corpo di Cristo”.
Il grande segreto:
Cosa scoprirono i futuri Templari nel 1117? Stando a diverse opinioni di studiosi di gnosi cristiana e templarismo,
risulterebbe che i nove cavalieri comandati da Ugo di Payns, scoprirono il corpo di Gesù e Urbano IV, in un certo qual
modo, lo rese pubblico nel 1264 con la festa del “Corpus Domini”.
Secondo questa tesi, che in gran parte pure io condivido, cerco di riassumere la storia o come alcuni asseriscono, la
leggenda templare del “grande segreto”.
Facendo oggi i calcoli con il nuovo calendario, ritorniamo agli anni dal 35 al 37 d.C. quando Yeshua ben Joseph viene
condannato dal sinedrio ed assassinato per mano romana (Ponzio Pilato).
La sua morte avvenne di Sabato e dato che la religione ebraica vietava, di sabato, qualsiasi attività, il rito funebre fu
rinviato al giorno successivo. La tumulazione avviene quindi di sabato per poi fare il rito dell’unzione il giorno dopo.
Questo è anche quanto dicono le scritture ufficiali della Chiesa. E come, anche citano le scritture, Maria di Magdala fu
presente, nel giorno del Sabato, alla sepoltura del Maestro (chiamato Rabbi). E Rabbi era il termine per indicare il
Maestro di Giustizia degli esseni-nazirei. Visto quanto ritrovato dai Templari, probabilmente avvenne che, Maria
Maddalena unitamente ad altre sei pie donne, nella notte fra il sabato e la domenica, portarono via di nascosto il corpo
di Gesù, forse per paura che (visto ciò che era successo) potesse essere, il giorno dopo, fatto oggetto di ulteriori
violenze o addirittura sparizioni da parte di chi l’aveva condannato e non voleva quindi che la gente ne facesse “oggetto”
di adorazione. Fino qui è una tesi probabile e possibile. Sulla persona di Yeshua ben Joseph nascono leggende, storie
e lo si fa diventare, da parte di chi ha interesse, un riferimento, ma attenzione, non in senso divinatorio o di fede, ma per
costruirci sopra un “potere”. Subito dopo la sua morte nacque un mito, quello dell’uomo giusto perché povero, perché
del popolo, perché umile, perché contro le ingiustizie, perché combatteva le prevaricazioni, perché disprezzava le
ricchezze ed apprezzava chi viveva senza pretese solo del proprio lavoro, perché appunto Esseno. Infatti, le repressioni
verso i primi cristiani furono cruente e venivano considerati come banditi e sovversivi. Poi osservando che l’opinione
pubblica sia romana sia mediorientale faceva di Gesù un punto di riferimento, per l’uomo onesto ed il buon padre di
famiglia, un qualcuno pensò che sarebbe stato meglio “adeguarsi” creando un “potere” che avrebbe contato più proseliti
di qualsiasi esercito o nazione. Probabilmente questo qualcuno fu Alessandro di Caput Tauri, eletto papa nel 105 d.C.
in base ad una scelta fatta dai Vescovi e dal clero, quindi in un modo diverso dalle precedenti nomine, che avvenivano
secondo un sistema che si tramandava da maestro a discepolo. Per questo fu malvisto dalla base che voleva un papa
non nominato da alcun potere, poiché proprio il potere “sinedrio” aveva condannato Gesù e l’altro potere, Ponzio Pilato,
l’aveva assassinato. Infatti, nel seicento viene scoperto un manoscritto, ritenuto apocrifo, in cui si cita Alesando I
impegnato in scontri con gli eretici gnostici. Il seguito è conosciuto da tutti, basti pensare alla falsa donazione di
Costantino ed al lusso in cui hanno vissuto e vivono gli alti prelati ed alle ricchezze che sono state costituite sul nome di
Cristo. Possono questi rappresentare colui che scacciò i mercanti dal Tempio? La gnosi d’allora, che era a conoscenza
del corpo di cristo e non della resurrezione (che faceva comodo agli altri) portò alla costituzione di un gruppo di saggi
che furono chiamati i “Saggi di Sion”. Sion è il sinonimo di Gerusalemme essendo il monte sul quale sorgeva prima il
tempio di Salomone poi il Tempio di Gerusalemme. Passano i secoli, restano i papi, che rafforzano sempre più il loro
potere, ma restano altresì i Saggi di Sion. Arriviamo al 1110 quando Ugo di Payns ed altri otto Cavalieri si recano in
Terrasanta in aiuto dei franchi crociati ed è in quel momento che vengono a conoscenza dell’esistenza dei Saggi di Sion
con i quali prendono contatto. Era stato nominato a Gerusalemme un re di nome Baldovino II il quale aveva buoni
rapporti con I Saggi di Sion e mise a disposizione di Ugo e degli altri cavalieri, un’ala del suo palazzo che in pratica era
l’antico Tempio di Salomone. Su indicazione dei saggi, Ugo e gli altri iniziarono una serie di scavi (segreti) e trovarono,
diversi metri sotto le fondamenta del Tempio, una lunga serie di cunicoli, in massima parte inesplorati che portavano al
Sancta Sanctorum. Dopo circa otto anni di scavi, trovarono un’urna di granito, contenente ossa umane con la scritta, in
aramaico, su di un lato: “Yehoshuah ben Joseph Maestro di Giustizia”, oltre ad altra documentazione in rame e su pelle
di capra che appunto documentava che Gesù, Maestro di Giustizia dei Nazorei era stato condannato da Hanna e Caifa
ed ucciso dagli invasori Romani. Nei ritrovamenti dei rotoli del Mar Morto di Qumran, mancano due rotoli in rame, ma ci
sono gli atti che descrivono la religione Esseno-nazirea. Questi rotoli ed altra documentazione, probabilmente è ciò che
trovò l’Abate Saunière e che lo resero ricco, ma anche detestato ed avversato dalla chiesa ufficiale. Saunière però non
trovò l’urna con i resti mortali di Yeshua ben Joseph, anche dopo aver scavato tutto il pavimento della chiesa di Rennes
e l’adiacente cimitero. Saunière ha anche ritrovato una parte dei documenti scritti da Ugo de Payns e dagli altri cavalieri
dove era descritta tutta la storia (dettata dai Saggi di Sion) di Maria Maddalena, della morte di Gesù, della sua
inumazione, della sua esumazione e collocazione dei resti mortali nell’urna di granito. Veniva così messo in dubbio la
resurrezione materiale di Gesù, ma non quella spirituale ritenendo ciò che lo stesso sia risorto con la rinascita del credo
esseno da parte dei suoi seguaci. Per dire e credere quanto da lui scoperto, Saunière non ebbe mai l’assoluzione,
anche in punto di morte.
Dopo il ritrovamento dell’urna sotto il Tempio di Salomone, i Saggi di Sion, consigliarono Ugo e gli altri di trasferire il
“tesoro” in Europa per paura che i musulmani lo trovassero e lo distruggessero. Però tutto ciò doveva avvenire come
era avvenuto in principio, con la presenza delle sette pie donne. Il seguito lo trovate rileggendo dall’inizio questo mio
scritto. Il potere personale di alcuni alti prelati della chiesa di Roma, che sono venuti a conoscenza delle vicende legate
a questo argomento, è aumentato e molti sono diventati Papi, come già ho indicato in precedenza. Un’ultima curiosità,
oppure caso o coincidenza se così lo vogliamo chiamare. Saunière nel 1910 viene sospeso a divinis. Qualche anno
dopo riceve la visita del Monsignor Angelo Giuseppe Roncalli, inviato dal papa per esaminare il ricorso presentato contro
la sua sospensione. Monsignor Roncalli ritorna a Roma e successivamente il provvedimento di sospensione viene
revocato. Nel 1958 Angelo Giuseppe Roncalli viene eletto Papa con il nome di Giovanni XXIII.
A questo punto lascio spazio ai ricercatori ed agli storici, ma secondo una narrazione templare, solo il primo Papa
franco che sarà eletto nel terzo millennio, potrà svelare questo mistero.

(Ugo Cortesi)

 

 

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