ISOLA di SAN GIORGIO
MAGGIORE(VE):Padre Ernetti e il CRONOVISORE
L'isola di San
Giorgio Maggiore si trova di fronte a San Marco e si vede
chiaramente la Chiesa del Palladio che prospetta sul davanti,e due
minuti di battello portano sull'altra sponda. Approdata qui, ho
visitato la Chiesa, ho aggirato l'isoletta e...nemmeno un negozio,
nè un rivenditore di cartoline, niente. Nella parte dx dell'isola,
impossibile proseguire per lavori in corso. Una porticina, che
doveva immettere nel chiostro dell'Abbazia, chiusa. Di lato si
trovano degli ingressi-chiusi- e diciture che attestano che quella è
la sede della Scuola professionale per la Marina, retta dai
Salesiani.
Dietro una
cancellata rigorosamente chiusa, si intravvedono le colonne di un
magnifico chiostro Benedettino e finalmente ho visto una guardia
giurata, direi, all'interno del cancello,nel quale campeggia la
scritta 'Proprietà privata'. Oggi l'Abbazia è sede della
Fondazione Giorgio Cini.
Questa Fondazione
comprende tre centri operativi autonomi:
il Centro Marinaro
Il Centro Arti e Mestieri
il Centro di Cultura e Civiltà
Tra l'altro devo
dire che avevo cercato a Venezia stessa del materiale riguardante
l'isoletta,presso i librai e direttamente all'azienda del turismo,ma
mi hanno mandato direttamente sull'isola,e qui mi dicevano che
dovevo andare a Venezia per poterne trovare!
L'Abbazia ha due
grandi ali rettangolari che si attaccano su un corpo centrale e
proseguono nella struttura della chiesa e del campanile.Si vede
molto verde e anche altre strutture. Nessuna citazione di Padre
Ernetti, nemmeno nel volumetto che mi è stato fornito presso
l'Isola.
Essa è sede
dell’unico istituto esistente al mondo di PREPOLIFONIA -ovvero di
musica antica anteriore alla notazione-sezione staccata del
Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia.
La cattedra fu
istituita nel 1963 e affidata al citato padre Pellegrino Ernetti(1925-1994),che
viene descritto come un uomo dalla cultura assai vasta e facente
parte dell’ordine Benedettino(e negli ultimi suoi anni di vita,fu
conosciuto come esorcista.
Però i Padri
Benedettini,di cui lui faceva parte,continuano ad essere presenti(da
oltre mille anni)sull'isola. Bisogna risalire al 790 d.C.per la
prima chiesetta edificata, dedicata a San Giorgio e dal 982 è sede
di un monastero benedettino,che nel corso dei secoli divenne un
centro di grande prestigio,sia come 'centro di irradiazione
spirituale e culturale'sia come 'luogo privilegiato di incontro e di
asilo'.
Ma quello che a me
interessava era trovare notizie circa Padre Ernetti, che qui
aveva insegnato, fautore del CRONOVISORE,oggi ritornato alla ribalta
perchè è uscito un nuovo libro, edito dalle Mediterranee dal titolo
scottante:
"CRONOVISORE-Il Nuovo Mistero del Vaticano-La Macchina del Tempo",
scritto da Francois Brune.
Su:
"Il Gazzettino" del 3 agosto 2002,un titolo citava testualmente:
Sarebbe nascosta
in Vaticano la macchina del tempo inventata da padre Pellegrino
Ernetti
E questo è il
testo dell'articolo:
"La notizia ha del
sensazionale: in Vaticano verrebbe tenuta gelosamente nascosta una
macchina capace di vedere il passato, attraverso una sorta di
televisore. Uno strumento scientifico portentoso e fantastico, che
potrebbe divenire pericoloso per l'intera umanità: il "cronovisore",
così si chiama la scoperta, captando gli eventi del passato, li
farebbe vedere come si sono realmente svolti, svelando anche
rischiosi segreti. La macchina sarebbe stata inventata da un
ricercatore italiano, padre Pellegrino Alfredo Maria Ernetti,
monaco benedettino, conosciutissimo esorcista, musicologo di fama
internazionale e scienziato, vissuto a Venezia, nel convento
benedettino dell'isola di San Giorgio Maggiore, dove è morto otto
anni fa, nel 1994.
A rivelare la scoperta è un libro "bomba" appena pubblicato in
Francia, a Parigi, dalle Edizioni Albin Michel: "Le noveau mystère
du Vatican" (Il nuovo mistero del Vaticano") del teologo francese
padre Francois Brune.
.
Della sconvolgente apparecchiatura aveva già parlato intorno agli
anni '70 lo stesso padre Ernetti in numerose interviste e
pubblicazioni, e ai suoi allievi di prepolifonia al Conservatorio
Benedetto Marcello di Venezia. La scoperta aveva suscitato un
putiferio. Da una parte c'erano infatti sostenitori entusiasti: se
era possibile rivedere il passato, la macchina avrebbe sciolto
definitivamente tutti i dubbi restanti su eventi fondamentali che
avevano cambiato la storia del mondo.
Dall'altra c'erano le persone spaventate: il cronovisore poteva
rivelarsi uno strumento pericoloso per carpire segreti e mettere a
rischio la sicurezza dell'umanità.
Le discussioni non finivano mai ed erano soprattutto gli uomini di
Chiesa i più coinvolti.
Poi improvvisamente il benedettino si trincerò in un rigoroso
silenzio, spiegando che aveva ricevuto ordini in proposito dal
Vaticano, l'interesse andò lentamente scemando e dopo qualche
anno della "macchina del tempo" non si parlò più
Il libro di padre Brune rivela fatti inediti, retroscena
incredibili, dettagli sconcertanti, indica nomi di personalità al di
sopra di ogni sospetto, di scienziati famosi, indica date,
circostanze precise, riporta documenti straordinari, lunghe
conversazioni con padre Ernetti e il tutto, cucito insieme, diventa
una valanga documentale cui è difficile fare opposizione.
Il volume dimostra con dovizia di prove che il cronovisore è
realmente esistito, anche se l’argomento è, a detta dello stesso
autore, ai limiti della fantascienza.
Negli anni '60 un gruppo di scienziati, tra cui padre Pellegrino,
sarebbe riuscito a captare le onde visive e sonore del passato
concreto terrestre, con una macchina che sarebbe in grado di
ricostruire non solo i fatti e i detti della vita di ciascuno, ma
addirittura la storia.
La scoperta parte da un principio di alta fisica: ciascuno dì noi, a
mano a mano che passano i secondi, nelle ore, nei giorni, nei mesi e
negli anni della vita presente, lascia dietro di sé come una doppia
scia, "visiva e sonora", poiché ogni uomo altro non è che energia
visiva e sonora. "Tutta la nostra ''fisionomia" -spiega Ernetti nel
saggio "Bibbia, teologia; magia e scienza" del 1987- è energia
visiva che si sprigiona da noi, dalla nostra epidermide, e tutte le
parole che noi diciamo sono energia sonora. Ora, ogni energia, una
volta emessa, non si distrugge più semmai si trasforma, però resta
eterna nello spazio aereo. Occorrono strumenti che captino queste
energie e le ricostruiscano in maniera tale da ridarci la persona o
l'evento storico ricercato: quindi noi avremo tutto il presente nel
tempo e nello spazio".
Con il cronovisore,
racconta Brune, il gruppo di scienziati guidato dal monaco
benedettino fece ricerche dapprima su Mussolini, poi su Napoleone,
quindi passò ad avvenimenti dell'età romana e assistette alla
rappresentazione di alcune famose tragedie. Di una di queste,
scritta da Quinto Ennio, che si intitolava "Thiestes" della quale si
conosceva solo qualche breve citazione, trascrisse l'intero testo
come venne recitato a Roma nel 169 a.C., durante i giochi pubblici
in onore di Apollo. Padre Ernetti raccontò a padre Brune di aver
visto anche tutto lo svolgimento della Passione, della morte e della
Resurrezione di Cristo.
Nel suo libro Brune afferma che la macchina, composta da tre
gruppi di elementi, si trova "sequestrata" in Vaticano. Padre
Ernetti, spaventato dall'importanza incredibile della sua scoperta,
si era confidato con i propri superiori e con le autorità vaticane
C'era stata una riunione segreta con il papa e poi, di comune
accordo, la macchina era stata ritirata e nascosta in Vaticano. A
padre Ernetti era stato imposto di non fare più pubbliche
dichiarazioni su quell'argomento, ma non gli era stato proibito di
parlarne con gli amici in privato. E così aveva confidato tutto
all'amico teologo francese.
Chi scrive ha conosciuto personalmente padre Ernetti, era un
sacerdote dotato di grande carisma e umanità. Una persona semplice e
onesta, tutta dedita ai sudi studi sulla prepolifonia, sulla
pneumofonia e all’attività di esorcista della diocesi di Venezia,
carica che ha ricoperto per quasi trent'anni. Non mi ha mai parlato
della macchina del tempo. Del resto oggi nessuno ne sa più niente e
tutta la vicenda ha assunto un aspetto davvero misterioso. Forse il
volume di Brune porterà finalmente alla luce la realtà"
La teoria di Ernetti
si accosta a quella di padre L.Borello,un fisico-sacerdote
insegnante.Diresse la colonia marina di Varazze ed è ricordato
proprio per gli studi sulla ‘memoria’che la materia
possiede:quindi,sarebbe possibile rievocare il passato dei corpi
inanimati.Come accade in parapsicologia e psicometria, dove una
persona sensitiva riesce a percepire la storia di oggetti e
ambienti.
Borello aveva attrezzato un laboratorio dove condurre queste teorie
in pratica;da notare che da prete quale era scriveva per una rivista
"Gli Arcani"di chiara impronta ‘eterodossa’!
Degli argomenti
esiste una bibliografia molto nutrita:cito solo
-L.Borello: "Come le
pietre raccontano", Grimbaudo,Cavallermaggiore(CN),1988;
-L.Borello "Metapsichica",gen-giu 1971 e genn-giu.1972
-P. Ernetti "La
catechesi di Satana".
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