www.duepassinelmistero.com

 

 

TEMATICHE:

Aggiornamenti

Alchimia

Antiche Civiltà

Archeoastronomia

Architetture

Colonne e Nodi

Due passi nell'Italia nascosta

Due passi nei misteri esteri

Fenomeni Insoliti

Interviste

L'Uomo e Dio

Maestri Comacini

Medioevo e...

Mistero o Mito?

Personaggi

Simbolismo

Simbologia e Cultura Orientale

Storia e dintorni...

Templari "magazine

Ultimi Reports

UTILITY:

Archivio reports

Bacheca

Collaboratori

Extra sito

Libri del mese

Links amici

Ricerca veloce titoli per argomento

SERVIZI:

FORUM

Newsletter

Avvertenze/ disclaimer

 

Contatore Sito
Bpath Contatore

 

 

 

 

 

La Pieve romanica di San Lorenzo in Montiglio (AT)

Analisi radioestesica, rabdomantica e simbolica

(di Rudi Toffetti)

 

                                        

                                                                 Pieve di San Lorenzo. Lato Sud

L'antica pieve romanica di San Lorenzo si trova a ridosso del cimitero di Montiglio Monferrato (AT), e ora è di proprietà dell'omonimo comune che la tutela e la custodisce in maniera consona. Come molte altre chiese monferrine è ubicata sulla sommità di una collina da cui domina l'incantevole paesaggio agreste. Durante i diversi lavori di restauro succedutisi nel corso degli anni sono venute alla luce alcune lapidi funerarie di epoca romana, questi reperti suggeriscono che un tempo, dove ora sorge la chiesa, esisteva un altare pagano ( è stato anche ipotizzato, tramite un'iscrizione votiva, che fosse dedicato al dio Mercurio). Molto probabilmente anche le popolazione celtiche, che anticamente abitavano queste zone, usufruirono di questo punto di forza della terra. I primi documenti in cui si cita la pieve risalgono al X secolo, in un elenco delle chiese vercellesi, poi verso il 1474 essa passò sotto la nuova diocesi di Casale allora istituita. La pianta dell'edificio è a croce rettangolare a tre navate, nelle laterali sono state ricavate 6 cappelle a pianta semi esagonale e due a pianta rettangolare, vi è una sola abside semicircolare centrale. La chiesa misura circa 16 mt. di lunghezza per una larghezza di circa 8 mt. che divengono 10 mt. nella zona pre-absidale. L'anonima facciata è a capanna e fu ricostruita nel 1959. Vi è il portone d'ingresso e più sopra un rosone circolare. La parete sud ha la muratura di blocchi squadrati di pietra.

         

                                                                    Simbologia sugli archetti esterni - Lato Sud

 

                                        

                                                            La facciata a capanna della Pieve di San Lorenzo

 

Navata laterale: la più bassa, vi sono tre monofore con arco a tutto sesto ricavato in un monolite ed una porta d'ingresso nel transetto. Il suo coronamento è costituito da una cornice non decorata in pietra. Navata centrale: non presenta alcuna finestra; il coronamento vede archetti pensili intrecciati poggianti su mensoline lavorate, una diversa dall'altra, con più in alto una cornice scolpita a motivo floreale. L'abside semicircolare ha la muratura in blocchi di pietra squadrata intervallati orizzontalmente da file di mattoni.

Vi sono due monofore senza motivi ornamentali, con arco a tutto sesto ricavato in un monolite di roccia. Il coronamento presenta una cornice con motivo a losanghe, realizzate in pietra e cotto, poggiata su mensole in pietra scolpite, alcune raffigurano delle teste, e più sopra una cornice decorata a billettes in pietra. Solo sui fianchi absidali, in alto, si vede una cornice in pietra con motivo ad intreccio. La muratura della parete nord è simile alla sud: blocchi squadrati di arenaria. Navata laterale: ci sono tre monofore con arco in pietra a tutto sesto monoblocco. Il coronamento vede una cornice non decorata in pietra. Navata centrale: non vi è nessuna finestra; il coronamento vede archetti pensili semplici poggianti su mensoline, con più in alto una cornice scolpita con motivo a treccia. All'interno si nota che le prime tre campate delle navate laterali sono state trasformate in cappelle a forma semi esagonale, ciascuna con una monofora con arco a tutto sesto monolitico scolpito con motivi diversi

Monofora - Lato Sud

Monofora -Llato Sud

 

I pilastri con pianta a croce che sorreggono le campate sono stati murati per oltre un quarto per ricavare le cappelle. Gli stessi pilastri presentano verso la navata centrale delle colonne semicircolari nella fila sinistra, mentre la fila destra mostra delle lesene piatte con inciso il motivo a spina di pesce. I basamenti dei pilastri sono circolari nella fila sinistra mentre sono rettangolari nella fila destra.

Tutti i pilastri hanno i capitelli riccamente scolpiti, ciascuno diverso nel motivo. Le arcate delle cappelle hanno una fascia in pietra scolpita a billettes, presente anche come cornice all'inizio del soffitto a botte, questo realizzato in mattoni. In corrispondenza dell'inizio del catino dell'abside vi è un arco romanico, di minor raggio della volta, fatto con conci di pietra e mattoni. L'altare è molto recente ed è in muratura con tavolo in pietra di luserna.

Abside centrale. L'abside semicircolare, delimitato ai due fianchi da due semicolonne con capitelli, ha due monofore; la muratura è di blocchi squadrati in pietra con qualche inserto orizzontale di mattoni laterizi. Presenta lungo tutto il perimetro due cornici orizzontali in pietra, la prima è posta sotto le monofore e scolpita con motivo a billettes, l'altra, sempre con decorazioni, delimita in alto l'inizio del catino absidale, questo costruito in mattoni.

Ma il luogo di culto che ci si presenta oggi non è purtroppo quello integrale ed autentico che un pellegrino diretto a Roma avrebbe visto. Della struttura originaria resta la navata centrale con le due file di pilastri che la delimitano. Infatti è nel 1577 che la Pieve di Montiglio subisce il primo drastico rimodernamento, anno in cui il vescovo Ragazzoni, nella visita pastorale, viste le pessime condizioni della chiesa divenuta cimiteriale, ordinò la costruzione di una nuova chiesa parrocchiale. Nel 1584 fu visitata dal vescovo Carlo Montiglio che non la trovò ancora ultimata.

 

                                              Particolare abside esterno: Teste - Billettes - Motivi ad intreccio

All'inizio del '600 il vescovo Pascale trovò la chiesa riparata, con un solo altare. Nel 1783 il tetto era in pessime condizioni. Seguirono una serie di lavori di restauro e ricostruzione che deturparono l'impronta romanica. Nel 1788 vengono ricostruiti i tetti e i muri perimetrali, compresa l'abside centrale; durante questi lavori scompaiono le due absidi delle navate laterali. Nel 1793 viene ricostruita la facciata e i due vani rettangolari ai lati dell'abside. Nel 1796 viene costruita la volta a botte e le cappelle a pianta semi esagonale. Nel 1952 furono compiuti alcuni lavori di consolidamento dovuti alle alluvioni dell'anno precedente. Nel 1959 furono finalmente ultimati i lavori iniziati nel 1955 con il rifacimento dei tetti delle navate laterali, i rinforzi delle fondamenta, il rifacimento totale della facciata a capanna, e la costruzione del muro ai fianchi della stessa.

Nonostante questi rimaneggiamenti la componente vibrazionale risulta comunque invariata. Il simbolismo, fortunatamente ancora presente, può venirci in aiuto nella decifrazione delle energie sottili. Nella figura sotto riportata si notano alcuni simboli presenti negli archetti della facciata Sud, e la loro emissione energetica (onde di forma) concorre ad aumentare l'effetto di risonanza della cassa armonica costituita dalla Pieve.

 

                     

                                                             Archetti facciata - Vista Sud – Particolare simboli

                                           

                                                          San Lorenzo di Montiglio - Vista Ovest - Navata centrale

 

                    

                                                           Vista satellitare della Pieve di Montiglio

 

                                         Il rilievo radiestesico-geobiologico:

 

                                                                                            (cliccare per ingrandire)

 

In questo luogo è stata rispettata e sublimata l'antica arte di ricercare un punto di forza della terra e di costruirvi sopra un edificio con le metodiche appropriate, ed infine sacralizzarlo. Questo per consentire alla popolazione il contatto ed il dialogo con la divinità e una costante e continua connessione con altri punti di forte energia.

La chiesa di Montiglio è percorsa da tre vene acquifere sotterranee di una buona consistenza, che hanno profondità variabili tra i 18-19 e i 23-25 mt.; è tagliata trasversalmente da una linea sincronica che la collega alle altre chiese romaniche della zona (come San Secondo di Cortazzone) nonché ai più importanti luoghi di culto esistenti.

Le due vene minori si incrociano esattamente sotto l'altare nell'abside centrale, formando una croce latina pressoché perfetta. Sulla vena acquifera che attraversa tutta la navata e che passa poi sotto la porta di ingresso, delimitandone la larghezza, è stato congeniato un percorso di guarigione. Si tratta di una serie di punti sacralizzati e tarati a frequenze diverse. Entrando nella chiesa e sostando sulla pietra di ingresso a zero unità biometriche, la nostra energia biofisica riceve una sorta di reset che ci dispone ad assorbire e far nostre le altre frequenze che passo dopo passo incontreremo e che in un saliscendi vibratorio risuoneranno in noi e in tutte le nostre cellule.

      

                                                       FIG.1 Interazione energetica tra archi e colonne

 

Al centro della navata una terza vena si interseca con quella proveniente dall'altare (vedi rilievo), nell'incrocio è stato ricavato un circolo rituale a 18.000 u.b., questo è il punto di massima energia. Avvicinandosi all'altare (nuovo) e proseguendo sul percorso di guarigione troviamo una porzione di pavimento, di circa 1x2 mt., che ha una vibrazionalità pari a zero, è il luogo dove veniva posta la salma in attesa della benedizione. L'energia quindi torna a crescere e ci avviciniamo all'altare (11.000 u.b.). Rileviamo che nell'abside centrale e nelle due laterali esistono tre sepolture del valore di 11.000 u.b. . Era infatti usanza seppellire in questi punti dei sacerdoti eminenti, che attraverso i loro resti continuavano a relazionarsi con l'astrale a beneficio dei vivi.

                                   

                                                   San Lorenzo di Montiglio Vista Est - Navata centrale

Durante il rilievo sono state valutate le polarità sia all'esterno che all'interno del tempio. Come consuetudine la parte destra (lato Sud) è risultata di segno positivo e la parte sinistra (lato Nord) di segno negativo, a tal proposito è indicativo sapere che nei tempi passati la parte destra fosse riservata agli uomini e la sinistra alle donne.

Le colonne all'interno sono tutte caricate a 11.000 u.b. tranne quelle centrali (sirene bifide e "pigiatori d'uva" che sono a 18.000 u.b., proprio in corrispondenza del circolo rituale. Esse posseggono alternativamente cariche di segno negativo e positivo (vedi FIG.1), questa metodica fa si che come in un enorme circuito l'energia si accumuli e si distribuisca in maniera uniforme nella cassa armonica costituita dal tempio. La variegata iconografia, scolpita con mano sapiente dai maestri muratori, sui capitelli corinzi di scuola francese e sugli archetti, nella versatile pietra cantone, ci parla attraverso dei simboli archetipi che risultano ai più misteriosi se non inquietanti. Queste raffigurazioni: leoni androfagi, rapaci, teste mostruose, sirene bifide, figure umane tra intrecci e rami di uva, decorazioni a foglie di acanto, conchiglie, ecc. sono un alfabeto occulto comprensibile solo dalle classi sacerdotali che si sono succedute nei secoli, e a chi quindi ha intrapreso il periglioso cammino della conoscenza.

 

(continua-)

 

(Autore:Rudi Toffetti)

Sezioni correlate a questo sito:

II parte
Simbolismo

 

www.duepassinelmistero.com                                                                                Avvertenze/Disclaimer

                                                                         Aprile 2011