L'attuale sede del Sovrano Militare Ordine di Malta in Venezia proviene da
un palazzo che era dei Templari, e in seguito alla confisca dei loro beni fu assegnato alla
"Religione degli Ospedalieri di San Giovanni".
Troviamo la prima notizia dell'insediamento dei Templari a Venezia in un atto di donazione fatta il
9 novembre 1187 da Gerardo, Arcivescovo di Ravenna, di alcuni terreni siti in Venezia in località
Fossaputrida, affinché vi costruissero uno spedale e una chiesa; si ha motivo di ritenere che la casa e la chiesa di
San Giovanni del Tempio trasferite dopo la soppressione dei Templari ai Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, fossero quelle dove ha ora sede il Gran Priorato di Lombardia e
Venezia. La Fossaputrida sarebbe il territorio di San Giovanni in Bragora, attuale parrocchia in Venezia.
Nel 1313 il Cavaliere frà Nicola da Parma, priore di Venezia dell'Ordine dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, accompagnato dal Cavaliere fra' Bonaccorso Trevisan, si presentava al doge Soranzo per chiedere che i beni già appartenuti ai Templari fossero riconosciuti proprietà dei Giovanniti. La domanda fu accolta ed essi acquisirono, come si è detto,
i conventi e le chiese di San Giovanni del Tempio (dette anche dei
Furlani perché in quei pressi abitavano numerosi cittadini provenienti dal Friuli) e di
Santa Maria in Broglio (o Brolo).
Ma già prima che pervenissero all'Ordine i beni dei Templari si ha notizia dell'esistenza a Venezia di un Priorato. Infatti, come risulta da un atto del
19 settembre 1263, in quel periodo era Priore fra' Engheramo da Gragnana, al quale successe fra' Guglielmo Bolgaroni. La più antica raffigurazione del Priorato, ci è data dalla famosa pianta di Venezia delineata da Jacopo de' Barbari nell'anno 1500.
Nella xilografia di questo artista, diligente e fedele nel riprodurre la realtà,
si vedono disegnati la chiesa e il convento di San Giovanni del Tempio, poi di Malta, nell'aspetto planimetrico e volumetrico che conservano tutt'ora. Infatti, molteplici restauri succedutisi in varie epoche hanno certamente mutato l'aspetto degli edifici, ma non la loro struttura fondamentale.
Perduta Malta nel 1798, ebbe inizio per l'Ordine un periodo molto triste della sua storia. Il Gran Priorato di Venezia, in esecuzione al decreto di Napoleone in data
30 aprile 1806, venne soppresso e i suoi beni divennero proprietà demaniale. Il Commendatore fra' Fulvio Alfonso Rangone, che era in quel tempo Ricevitore e Luogotenente del Gran Priore fra' Giovanni Battista Altieri, dovette consegnare gli edifici al demanio.
Il Luogotenente di Gran Maestro dell'Ordine fra' Carlo Candida, eletto nel 1834, si adoperò energicamente presso la Santa Sede e altri governi ed ottenne la restituzione di molti beni. Nel
1839 furono ricostituiti gli antichi Gran Priorati di Lombardia e di Venezia in un unico Gran Priorato di Lombardia e Venezia, con giurisdizione anche nei territori di Parma, Modena e Lucca, con sede in Venezia, e Ferdinando I Imperatore d'Austria, con patente in data
5 gennaio 1841, restituì ai Cavalieri Gerosolimitani la chiesa di San Giovanni del Tempio, il palazzo priorale e il terreno adibito ad orto.
La restaurata sede del Gran Priorato di Lombardia e Venezia fu inaugurata solennemente il
24 giugno 1843, con l'intervento del Gran Priore fra' Giovanni Antonio Cappellari della Colomba (nipote di Papa Gregorio XVI), del Bali' fra' Federico Arciduca d'Austria. Quest'ultimo doveva poi morire a Venezia nel
1847, e trovar sepoltura nel 1854 nella chiesa priorale in una tomba progettata dallo Zandomeneghi, con iscrizione di Emanuele Cicogna. Numerosi sono gli stemmi dei Gran Priori e di Cavalieri dipinti lungo tutto il chiostro del Gran Priorato.
Sono ora cominciati dei radicali lavori di restauro, atti a risanare il palazzo del Gran Priorato e la Chiesa, che avevano subìto danni notevoli a causa delle alluvioni e delle frequenti alte maree che in questi ultimi anni hanno colpito Venezia.
(sito ufficiale www.smomve.it;
altre info: http://www.smomve.org/05arch.htm)
Quando passate per il Canal Grande dalle parti della fermata di SS. Ermacora e Fortunato (San Marcuola, c'est plus facil) noterete l'iscrizione
"Non nobis" sulla facciata del palazzo del Casinò e cioè Ca' Vendramin Calergi. "Non nobis" sarebbero le prime lettere del motto dei Cavalieri Templari: "Non nobis Domine, non nobis, sed nomini Tuo da gloriam".
Non a noi Signore, non a noi, ma dal Tuo nome dà gloria. [...]
Una leggenda dice che i Templari arrivarono a Venezia con un grosso tesoro che venne sotterrato a San Giorgio in Alga. Tesoro che dovevano prelevare in un secondo tempo ma che poi non si seppe più nulla.
Avevano un convento vicino a San Giorgio degli Schiavoni dove fino a pochi anni fa c'era il laboratorio della Croce di Malta e un'altro dove adesso c'é l'Albergo Luna Baglioni in calle Cà
Vallaresso. E l'iscrizione "Non nobis" sulla facciata del Casinò? Un caso? Un messaggio per chi sa? L'Ordine dei Templari si sciolse nel 1312.
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La famiglia BALBO
che eresse ufficialmente la chiesa della Maddalena chi poteva essere?
Dopo una breve
ricognizione,tutti gli indizi riportano ad una famiglia Balbo(che sarebbe
un soprannome),il cui capostipite fu un certo Ezzelino. La famiglia degli Ezzelini (il nome tedesco Hetzin significa letteralmente "Ferro", vale a dire "Guerriero", come già Attila, poi Timur e Stalin), è giunta dalla Germania in Veneto tra il X e XI secolo.
L'illustre nonno di Ezzelino III, Ezzelino I, detto "Il Balbo" a causa di un difetto di pronuncia, nel 1148
partecipa alla seconda Crociata con Corrado II re di Germania, combattendo i Turchi sotto le mura dell'esotica Damasco ed i Fatimidi nel vano assedio di Ascalona. Nel 1175, con Anselmo da Dovara, è al comando dell'esercito della Lega Lombarda che blocca l'Imperatore Federico I "Barbarossa" davanti Alessandria e poi lo lascia sfilare senza attaccarlo. Infine nel 1176 è gonfaloniere della Lega Lombarda ed alla testa del contingente trevigiano partecipa all'epica battaglia di Legnano.
Suo figlio Ezzelino II nel 1209 e 1210 è al seguito dell'Imperatore Ottone IV di Brunswick dal quale ottiene Bassano (1211). Poi combatte con Padova contro gli Estensi nel 1213 e contro Venezia nel 1214.
Privo di avversari diretti delle altre famiglie, accresce il prestigio e i possedimenti familiari nella regione finchè nel 1220 decide di ritirarsi in convento, atto che non significa la rinuncia alle proprietà e ai piaceri della vita. Riceve così il soprannome de
"Il Monaco" e lascia mano libera ai figli Ezzelino III ed Alberico. Ezzelino III, nato il 25 aprile 1194, rimane ostaggio a Verona dal 1199 al 1206 e poi si distingue nelle guerre locali.
Di statura media e dai capelli folti e rossi, dimostra il suo ingegno nella presa del castello di Este nel 1213, a fianco dei comuni di Padova e Vicenza, ed il suo coraggio nello scontro di Bressanivido nel 1220, dove attacca e sconfigge i vicentini superiori numericamente. Con la presa del potere nel 1220, dopo il ritiro del padre in convento, dimostra di possedere anche una grande ambizione.