Il Castello Visconteo
di Trezzo d'Adda(MI)
Come ho detto nella sezione
precedente,è possibile visitare sia il Castello che la Tomba Longobarda
(giro completo) oppure
solo quest'ultima. L'apertura è da marzo a ottobre, la domenica pomeriggio e i
festivi e tutto l'anno per i gruppi scolastici.
Sono anche
possibili visite in notturna su prenotazione [1]
Si accede da un cancello
al bel parco che circonda l'edificio, costituito da una bella e fitta
vegetazione. (agosto 2004)
Tra gli alberi secolari, si intravede la sagoma quasi 'sinistra' dell'alta Torre
del Castello (42 metri di altezza).
La visita del parco e
della parte esterna dell'edificio è libera, mentre per accedere alla tomba
longobarda,ai sotterranei,alla Torre, e alla Sala Barnabò Visconti è
necessario munirsi di biglietto (individuale o per gruppi) e la visita si
effettua con una guida specializzata. Dopo la parte
relativa al periodo Longobardo, si torna nel parco e si inizia il cammino
verso il percorso guidato. Zona del
parco del castello da cui si esce terminata la visita alla tomba longobarda.
Guardandosi un po' attorno, si noterà facilmente una sorta di cunicolo scavato
ai piedi della Torre; percorrendolo, si giunge in fondo,dove è posta questa
grata , oltre la quale si nota un
vano in cui c'è materiale pietroso, sassi, etc. Guardando in alto, si nota
un'altra grata e-ancora oltre- un
basamento che costituisce probabilmente un 'pianerottolo' della Torre (la quale,
al suo interno, è incredibilmente vuota).
All'inizio del cunicolo, c'è
questa targa bronzea che dice come due scalpellini (di cui sono incisi nomi e
cognomi) fecero questo lavoro in 100 giorni. Dal momento che non è questo
l'ingresso alla Torre, ci si chiede come mai venne eseguito questo varco e perchè
si spese tanta fatica (ben 100 giorni per un tragitto piuttosto breve). La
guida ci dice che fu per ottenere materiale da costruzione. Pare che il
materiale con cui fu ricostruito questo Castello, infatti, che era stato
sicuramente una prima roccaforte longobarda, poi dominio di Federico
Barbarossa, e quindi dei Visconti, fosse particolarmente resistente e
pregiato, per questo -quando passò di mano in mano nel corso dei secoli-
finì in disuso e smantellato, e il materiale con cui era costituito, ricercato.
Finì per divenire una sorta di 'cava di pietre' a cui attingere.
Infatti il materiale ricavato venne utilizzato per la costruzione della
Villa Reale di Monza e per le carceri dell'Arena milanese.
Osservando gli esterni,
ci si rende conto come resti in realtà ben poco di quello che doveva essere uno
dei più poderosi castelli in Lombardia.
Ci renda l'idea una
panoramica dei ruderi rimasti in loco, comunque pieni di fascino e suggestione.
Veduta di una parte dell'area del Castello,ripresa dalla sommità della Torre.
Di seguito, prima di addentrarci nei sotterranei, diamo uno sguardo alla
struttura architettonica rimasta in piedi.
   
   
  
Pozzo
quattrocentesco del Vercellino. E' molto profondo e c'è acqua sul fondo.

Come ogni castello che si rispetti,anche quello di TREZZO d'Adda ha varie
leggende che ne acuiscono il fascino e il mistero...Una di queste riguarda un presunto
tesoro(risalente all'epoca del Barbarossa), che si troverebbe ancora sepolto
in un punto imprecisato del parco. Le continue distruzioni che il castello subì
nei secoli, insieme a quelle dei ponti di collegamento, avrebbero potuto (si
dice)sottendere anche ad altri motivi che non sarebbero stati solo quelli
politici! [2]
In questo luogo sorgeva
quasi certamente una Rocca o presidio militare per controllo del territorio,al
tempo dei Longobardi (si dice che lo avrebbe fatto erigere la regina
Teodolinda). Le fonti storiche dicono che nel 1160 F.Barbarossa,
per conquistare Milano attraverso l'Adda, si sarebbe arroccato qui,in questa
zona strategica (probabilmente aveva trovato già in loco una fortificazione)
ed eresse un castello con 5 torri, di cui non resta traccia,se non
nelle fonti storiche.
Tra il 1370 e il 1377 Barnabò
Visconti, fece costruire o ricostruire la Rocca, scegliendo il luogo perchè
in questo preciso punto il fiume Adda disegna un meandro,uno sperone
naturale (importante via di comunicazione e successivamente confine naturale
di stato tra Ducato di Milano e Repubblica Veneziana).
(clicca per ingrandire la cartina)
Barnabò doveva
scegliere la via ecclesiastica, ma divenne uno spietato dominatore delle terre
che gli erano giunte in eredità dallo zio.Viene descritto come uomo dispotico
ed energico ma, all'occasione, anche abile burlone, e morì nel 1385 nelle
segrete del suo stesso maniero, dove fece rinchiudere molti prigionieri
(anche amici suoi), forse proprio in una delle camere sotterranee che si
visitano,vittima -si dice- di un avvelenamento da parte del nipote, GianGaleazzo
Visconti,che poi ne divenne proprietario. Esiste anche una leggenda che
narra come il suo fantasma frequenti ancora questi luoghi...
Ingresso
ai sotterranei.
Si deve scendere di molti
metri per giungere al piano più basso, dove si staziona nel punto in cui doveva
trovarsi la base del grandioso ponte di pietra che collegava le due rive
dell'Adda e che oggi non c'è più, essendo stato distrutto dal Carmagnola alla
fine del XIV secolo.
Tale ponte era un capolavoro ingegneristico in quanto constava di tre piani
coperti, illuminati da finestrelle a grata.
L'attacco del ponte sulla riva opposta, che costituisce la sponda bergamasca.
Dalla foto aerea(dalla sommità della Torre)si vede bene la 'spalla'.
Antro alla base dei piloni dell'antico ponte di pietra.
Camera a volta nei pressi della spalla del fiume (mi scusi l'anonimo turista se
è stato ripreso nella foto!).
I sotterranei, loro
malgrado,sono le parti meglio conservate dell'antico maniero: si presentano
al visitatore come ambienti grezzi, in alcuni tratti scavati nella
roccia e così lasciati, umidi, quindi malsani, bui, dove
sicuramente se i prigionieri non morivano in altro modo, avevano comunque una
sopravvivenza minata da condizioni ambientali insalubri.
Una delle esigue aperture delle camere sotterranee
Alcune stanze sono state lavorate e adattate per condurre alcune attività e
usate come stalle o cucine.
Veduta degli ingressi a volta,in serie, nei locali di cui non si conosce del
tutto l'utilizzazione.In uno di essi, si trova un pozzo
che la leggenda indica come quello da cui i proprietari del Castello buttassero
i loro ospiti 'meno graditi'...
Suggestiva immagine del fondo dello stesso pozzo.La cosa curiosa è che anche
guardando in alto c'è un cunicolo che emerge poi in superficie!
Come funzionava,quindi, questo pozzo? E a cosa poteva servire?
Nella stanza dove c'è il
pozzo, ci sono aperture come
questa,che conduce all'esterno. Si ipotizza che qui i cavalieri portassero ad
abbeverare i loro cavalli ma la cosa francamente non convince...Oppure come
ghiacciaia,per riserva della neve,etc.
Un buio antro... Una curiosa
'apertura' nella volta del soffitto di una delle stanze sotterranee.
Vano con scala lavorata e sgrezzata
Vano chiamato 'stanza della goccia' perchè qui pare venissero posti i
prigionieri,legati e sottoposti ad un continuo stillicidio di gocce d'acqua
provenienti dal soffitto; questo processo avrebbe portato,a lungo andare,alla
erosione del cranio. Il colore rosso delle pareti suscita molta emozione nei
visitatori anche perchè si vocifera che questo sia il sangue dei molti
prigionieri che qui trovarono la morte.
In realtà, e l'analisi
biologica del materiale lo conferma senza problemi, quello che pare essere
liquido ematico potrebbe benissimo essere il contenuto in ferro delle rocce, che
per fenomeni chimici rende la parete di colore rosso.Infatti, si noti come nella
struttura sono presenti mattoni rossi.
Ma l'ambiente suscita comunque un certo brivido...Attorno ad un Castello alitano
sempre leggende e ancora si sussurra che non un solo fantasma ma una moltitudine
faccia visita -nelle notti particolari magari di luna piena- al maniero, perchè
le loro anime sono ancora in cerca di giustizia,o di pace.
Ancora un angolo (sul pianerottolo di una scala)dove è fortemente presente la
colorazione rossastra del muro.
Souvenir di qualche turista o di qualche 'addetto ai lavori'?
Curioso
cunicolo
  
Dettagli dellle volte in roccia e grezze,così come i camminamenti,di alcune
camere sotterranee,che hanno subito frane,terremoti e l'ingiuria del tempo,oltre
che l'incuria umana...
Resti di materiale franato, posti dinanzi ad un passaggio. Questo è un
particolare curioso e interessante: giunti in questa stanza, si nota sulla
destra una sorta di ingresso ad arco a tutto sesto, ben lavorato, che stona con
il resto. (foto C.R.O.P.)
Ma, oltrepassato il varco, non si va da nessuna parte! Perchè si sarebbe
costruita una porta di accesso -lavorandola accuratamente- se non portasse da
nessuna parte? La guida ha confermato che la questione è ancora senza una
risposta definitiva; forse questo era un passaggio che collegava il
Castello di Trezzo ad altri Castelli della Bergamasca, sarebbe stato
rinvenuto lo stesso identico ingresso anche in un castello dell'opposta riva
infatti, ma sorge un ulteriore dilemma: a questo livello siamo sotto il
livello del fiume, come poteva esserci un collegamento? Forse un
collegamento con il Castello
di Marne (Filago-BG),in cui parrebbe esservi stato un condotto - chiuso da
tempo imprecisato - nel tortuoso percorso fluviale, formante un 'canion' proprio
nei suoi pressi.
Si riemerge e si respira
un'atmosfera diversa. Mentre la guida ci accompagna alla salita del Mastio,
qualcuno chiede se le leggende circa i fantasmi del Castello abbiano qualche
attendibilità. Non può esistere una risposta ma ci viene raccontato come una
coppia di turisti tedeschi, negli anni'70, volle trascorrere una notte nei
sotterranei e in seguito raccontò una storia favolosa, in cui avrebbero
banchettato con Barnabò Visconti,che si era regolarmente presentato e li
avrebbe invitati a cena. Si sarebbe tenuta una festa in cui i partecipanti
avevano costumi d'epoca e sarebbero stati condotti su un letto magnifico,dove
avrebbero preso sonno. Il giorno dopo li trovarono addormentati sul pavimento
della camera sotterranea e la loro testimonianza fu ritenuta inattendibile e
addebitata ad un sogno (sarebbe interessante sentire la loro versione, comunque,
due pesi e due misure no?).
Prima di salire, nella
parte che forse in origine era coperta o un portico, ho notato alcuni tratti di
muro affrescati,con simboli geometrici ma anche un personaggio,e molte scritte
sovrapposte. Maggiori indagini sarebbero sicuramente utili per recuperare e
decifrare le pitture parietali,che furono fatte a strati,probabilmente in
diverse epoche.

L'ingresso attuale della
Torre è a circa cinque metri dalla sua base e si raggiunge attraverso una
scaletta in ferro
All'interno,un mondo che
cambia, che sembra irreale. Un gigantesco parallelepipedo che ha solo una
stretta scala di ferro -disposta sulle quattro pareti a zig-zag- e in mezzo il
vuoto. La scalata da brivido, conduce alla terrazza esterna, che ripaga
della fatica e del timore, poichè vi si gode un panorama stupendo. Pare che in
origine ci fossero dei 'piani' perchè si notano gli ancoraggi delle strutture,
nei muri.
Veduta della Centrale Idroelettrica Taccani, sottostante il Castello, della
quale ci accingiamo a parlare
- NOTE:
- 1-)Proloco di Trezzo: http://www.prolocotrezzo.com
- 2-) Nel file " Lombardia-Cinque
storie di castelli maledetti" tratto da 'Archeoshadow'
(copyright Studio J.N.Harris 2000) si legge:"Lo
confermerebbero alcuni documenti che parlano di estesi sotterranei che
arrivavano fino all'abitato di Trezzo. Tre uomini che esploravano questi
passaggi videro lo spettro di Federico Barbarossa intimare loro di
andarsene. Un altro castellano, il conte Cavenaghi ed il capitano della
guarnigione videro la stessa apparizione, questa volta nel giardino. Un
tesoro è già stato stato trovato quando alla fine del '700 nel vano di un
muro poco distante dalla torre furono rinvenute monete d'oro e d'argento. I
cercatori di tesori dovrebbe avere in team un esorcizzatore. Ma se un luogo
è infestato di fantasmi proporzionalmente ai suoi morti ammazzati, allora
è consigliabile cambiare attività".
|