E' interessante riflettere attorno all'assenza del termine cristiano dai quattro vangeli, e alla sua “apparizione” negli Atti degli
Apostoli, raccolta di scritti posteriori alla narrazione della vita di Gesù, forgiati in ambiente ellenista e riguardanti la progressione dell'evangelizzazione durante il primo secolo d.c.
Come detto la parola "cristiano" appare negli Atti degli Apostoli, e con questo termine si indica i discepoli di Cristo.
"Essi parteciparono per un anno intero alle riunioni della chiesa, e istruirono un gran numero di persone; ad Antiochia, per la prima volta, i discepoli furono chiamati cristiani." (Atti 11:26).
Poco prima, nello stesso testo, compare anche uno dei maestri dello gnosticismo:
Simon Mago.
Or vi era un tale, di nome Simone, che già da tempo esercitava nella città le arti magiche, e faceva stupire la gente di Samaria, spacciandosi per un qualcosa di grande. Tutti, dal più piccolo al più grande, gli davano ascolto, dicendo: Questi è la "potenza di Dio", quella che è chiamata "la Grande". (Atti degli Apostoli, 8, 9-10)
Concentrandoci attorno a questo caposcuola gnostico, scopriamo che un discepolo di
Simon Mago, o Simone di Samaria, fu anche un certo
Menandro. Il quale visse e predicò ad Antiochia fra la fine del primo secolo, e l’inizio del secondo; e quindi è da non scartare l’ipotesi
che la presenza di "iniziati" di Simone fossero presenti in tale località antecedentemente a tale data.
Ciò lascia supporre che il termine cristiani sicuramente non era riferito agli ebrei-battezzati, e che probabilmente fosse l'aggettivo con cui gli gnostici di Simone e/o Menandro si riconoscevano.
La Storia gioca strani scherzi agli uomini, così è stato per lo gnosticismo e la chiesa pietrina. Oggi molto sappiamo dello gnosticismo, proprio in virtù delle confutazioni dei
Padri della Chiesa. Proprio da tali fonti sappiamo che Menandro visse e predicò durante la fine del primo secolo d.c., e ciò coincide con la data approssimativa in cui furono redatti gli Atti degli Apostoli. Era discepolo diretto di Simon Mago, e predicava di essere egli stesso un Cristo (liberando quindi la cristicità, dalla contingenza dell'unicità e dell'eccezionalità: tutti gli gnostici tendono alla cristicità), venuto ad insegnare come liberare gli uomini dall'azione degli Angeli Cattivi. Ecco quindi una delle prime formulazioni gnostiche attorno alla
cristicità, non più intesa come evento unico ed irripetibile, ma bensì come aspirazione di tutti gli uomini di conoscenza.
A Menandro succede Saturnino, uno dei primi gnostici ad indicare chiaramente la "malvagità" del Dio degli Ebrei ( cosa che potrebbe essere letta, come in chiave di "lotta" fra i due gruppi interni al cristianesimo, quello ebraico e quello ellenico ).
Vediamo cosa ci dice Ireneo nel famoso Contro le Eresie, di questo maestro gnostico.
«Facciamo un uomo a immagine e somiglianza». Essi lo fecero, ma la loro creatura non poteva stare in piedi, a causa dell'incapacità degli angeli, e si agitava come un verme. Allora la potenza dall'alto ebbe compassione di lui [...], ed emise una scintilla di vita, che eresse l'uomo, lo articolò e lo fece vivere. (Ireneo, Contro le eresie, I 23, 5).
E' interessante notare come tale frammento lo ritroviamo più o meno eguale
nell'Apocrifo di Giovanni; evidenziando quindi un legame fra la corrente barbelotiana dello gnosticismo, e lo gnosticismo di derivazione di Simon Mago o Simone di Samaria.
A cui possiamo dare identica matrice, e riscontrarne le radici in ciò che Giovanni, o il gioannismo rappresenta: il sigillo e la continuazione di una tradizione solare, che è espressione dello zoroastrismo e del mandeismo. Antiche religioni di conoscenza, e non di fede, precedenti allo stesso ebraismo; ove la conoscenza e non la fede è prossima non solo ai sacerdoti, ma anche ai fedeli.
Antiochia, come Efeso, rappresenta quindi una particolare matrice del cristianesimo. Un luogo ove la filosofia gentile, lo zoroastrismo, e il mandeismo (In Siria si sono soffermati i mandei, nella loro perenne fuga dalle persecuzioni che hanno e continuano a subire nell'arco di 2.000 anni) si sono incontrati. Oppure (molto più realisticamente) sono sempre stati presenti essendo essi stessi denominazioni particolari e parziali, di un fenomeno religioso iniziatico più antico.
Lo stesso termine cristiano e il suo apparire laddove esisteva il fuoco di Zoroastro e l'acqua iniziatica Mandea e dove la novella fu portata non già dagli apostoli, ma bensì da
gnostici, lascia intendere come duemila anni fa non tutto ciò che
sappiamo, e soprattutto assume forma di verità, trova collocazione nel magistero e nella docetica della Chiesa Pietrina.