|
TEMATICHE: Due passi nell'Italia nascosta Simbologia e Cultura Orientale UTILITY: Ricerca veloce titoli per argomento SERVIZI:
|
di
Filippo Goti
O Simon mago, o miseri seguaci che le cose di Dio, che
di bontate deon essere spose, e voi
rapaci per oro e per argento avolterate, or convien che per voi suoni la
tromba, però che ne la terza bolgia state. (Dante, Inferno,
XIX, 1-6). Atti 8:9 V'era da tempo in città un tale di nome Simone, dedito alla magia, il
quale mandava in visibilio la popolazione di Samaria, spacciandosi per un gran personaggio. Atti 8:10 A lui aderivano tutti, piccoli e grandi, esclamando: «Questi è la potenza
di Dio, quella che è chiamata Grande». La vita Parlare di Simon Mago, significa volgere lo sguardo
fino agli albori della cristianità, essendo per nascita contemporaneo degli
stessi discepoli del Cristo, frutto di identica dimensione storica e culturale.
I vangeli, e i padri della Chiesa, collocano Simon Mago come originario
della Samaria, terra non legata all'ortodossia ebraica, madre di maghi, profeti,
curatori, e che dona i natali ad altra figura interessante dei vangeli: la
samaritana che dona l'acqua a Gesù Cristo.
La storia di Simon Mago si intreccia con quella dei
discepoli, quando dopo aver udito una delle prediche di Filippo, decide di farsi
cristiano attraverso il battesimo. Gli atti raccontano che chiese a Pietro il
dono di curare e cacciare i demoni, in cambio del denaro, ma ricevette il
diniego e fu allontanato dall'irato apostolo ( da qui deriva il termine di
simonia: commercio di cose sacre ) Oltre al Nuovo Testamento, abbiamo ulteriori note
sulla vita e l'opera di Simon Mago attraverso testi apocrifi, o non inclusi nei
canoni della Chiesa Cattolica. Questi testi indicano il protognostico come
instancabile divulgatore, e lo collocano nella Roma Imperiale ai tempi in cui
anche San Pietro e San Paolo erano giunti nella città eterna. Pare che ottenesse un consistente successo, tanto a
spingere i due apostoli a sfidarlo pubblicamente, e in base a quanto tramandato
da tali fonti Simon Mago fu sconfitto
, incontrando la morte. Due
sono le leggende che narrano la sua scomparsa: Nella prima, per dimostrare che aveva lo stesso potere
del Cristo, si fa seppellire in modo da risorgere dopo tre giorni incontrando
così la morte. Nella seconda muore nel foro romano, innanzi a Nerone,
precipitando in virtù delle preghiere dei suoi avversari ( gli apostoli ). Il Pensiero di Simon Mago Come vedremo il pensiero di Simon Mago, presenta gli
elementi tipici dello gnosticismo alessandrino. Questi elementi simbolici e
concettuali, hanno già un alto grado di maturità dando vita ad un sistema
esauriente, che collocano nei fatti lo gnosticismo come precedente al
cristianesimo stesso, o almeno a ciò che convenzionalmente intendiamo per
cristianesimo. Mentre gli apostoli e i discepoli, ad eccezione di San Paolo,
proponevano una narrazione della vita di Gesù Cristo, ancora priva di una
teologia, Simon Mago già offriva un'esaustiva risposta al dilemma della
Creatura, e al suo rapporto con la Creazione ed il Creatore. Simon Mago propone un dualismo, che sembra essere stato
influenzato dal mazdeismo di matrice iranica. Un dualismo dove due principi sono
in eterna lotta, la luce e le tenebre, l'ignoranza e la conoscenza, lo spirito e
la materia, il Padre Divino e il Demiurgo. Il Demiurgo è individuato con il Dio dell'Antico Testamento, i
Dio degli ebrei. Tendenza questa presente anche nella corrente barbelotiana
dello gnosticismo, che assieme a Simon Mago condivide l'importanza dell'elemento
femminile. L'elemento femminile superiore ed inferiore ( rappresentato da
Elena, alla nostra memoria tramandata come donna disinibita e seducente ). Che
rappresenta l'Ennoia ( la mente, il pensiero divino), per mezzo della quale gli
altri eoni erano stati generati, e attraverso di loro era stata manifestazione
aveva avuto origine. Elena finirà poi per decadere nella sua stessa creazione. Simon Mago come avatar terreno di Dio, nella veste si di annunciatore
della via di reintegrazione, che in quella di vera e propria divinità ( da qui
la comunità dei Simoniani che proclamarono la sua deità ) Teurgia e Taumaturgia. Simon Mago compiva miracoli recitando
particolari formule teurgiche. Elemento che ritroveremo anche in altre comunità
gnostiche, che attribuivano a particolari parole di potere la possibilità di
soggiogare gli Arconti posti a dominio della manifestazione. Docetismo. L'apparenza materiale del corpo di Gesù Cristo, e la
realtà spirituale dello stesso. Da cui Gesù Cristo non avrebbe sofferto in
Croce, ma si sarebbe preso beffa degli Arconti di questo mondo. Trasmigrazione delle anime nei corpi nel corso dei secoli, fino a
quando esse non si ricongiungeranno al loro doppio spirituale. La conscenza e la magia come strumenti necessari alla liberazione
dell'uomo dalle forze che governano la creazione. Elena
Simon Mago era accompagnato
nelle sue pellegrinazioni da una figura femminile, di nome Elena. I Padri della
Chiesa sostengono che essa fosse una donna dedita alla corruzione dei costumi, e
che amava esibirsi in licenziosi spettacolo assieme a Simon Mago, in cambio di
denaro. Impossibile comprendere quanto del vero, e quanto livore vi era in
questo tratteggio della coppia, da parte di avversari che hanno poi scritto la
storia della religione. Ciò che a noi importa è sottolineare come la figura di
Elena accanto a quella si Simon Mago, rispetta un ideale di "coppia
gnostica" o "sigizie" che sarà poi proposto anche da altri
Maestri. Indicando quindi una complementarità dell'aspetto femminile e di
quello maschile, indissolubili sia a livello spirituale che terreno. Che egli
compisse miracoli attraverso lei, o che in lei avesse il canale per le visioni,
o attingesse il potere che gli stessi Atti ci tramandano, ciò non è rilevante.
Quello che qui preme è sottolineare come la visione di Simon Mago fosse una
visione di complementarità fra il polo maschile e quello femminile. Una
rilevanza del femminile che si pone come rottura rispetto all'ebraismo, dove la
donna era allontanata dal cuore del culto, mentre in Simon Mago essa diveniva lo
strumento per eccellenza del rito stesso. Come abbiamo visto in precedenza è l'Elena Spirituale
( L'Elena Celestiale o Ennoia ) che ha generato gli Angeli e gli altri Eoni, che
poi in un impito di gelosia ed invidia ( per la sua vicinanza alla Fonte
Increata ), l'hanno ingannata, e precipitata nella creazione che essi stessi
avevano generato. Ecco quindi l'Elena terreste l'eone condannato a trasmigrare
da un corpo materiale all'altro ( imprigionata dagli Eoni gelosi ). Questo
eterno supplizio viene rotto da Simon Mago, incarnazione divina che libererà
Elena. Un concetto del femminile molto
prossimo alla scuola barbelotiana, agli apocrifi di San Giovanni, che lasciano
supporre quindi che Simon Mago rappresenti il fondatore di tale corrente, oppure
un Simon Mago espressione della stessa. Conclusioni ed Ipotesi Dipanando la figura di Simon Mago dal mito, dalle
mistificazioni, e dalla violenza della patristica, ed da un eccesso di teatralità
( vero o presunto che fosse ), non possiamo non considerare come la sua dottrina
in realtà rappresenti uno gnosticismo oramai maturo, e parallelo
all'insegnamento dei discepoli. Eoni, sigizie, maschile e femminile, e Demiurgo,
rappresentano i tratti tipici delle scuole gnostiche di matrice
sirio-alessandrina. Il valore di questa constatazione ci porta a presumere,
certi di non essere smentiti, che non solo lo gnosticismo non rappresenta una
devianza rispetto al cristianesimo delle origini ( ammesso e non concesso che
esiste un solo cristianesimo delle origini ), ma che si colloca temporalmente in
modo antecedente. Suggerendo come da un lato la grande discussione non è fra
cristianesimo e gnosticismo, ma bensì fra ermetismo e gnosticismo, e dall'altra
che dobbiamo distinguere fra espressioni eterodosse cristiane, e gnosticismo in
senso proprio. Simon Mago sembra intuire ( come del resto San Paolo prima, e
S.Agostino poi) che l'elemento di novità è il messaggio di Gesù Cristo, e in
tale narrazione inserisce la propria speculazione cosmogonica.
E' proprio la patristica con questa perenne condanna
di Simon Mago, gli atti degli apostoli, ad essere una prova di supporto a quanto
affermato. Il perenne discredito gettato su Simon Mago, ha un motivo di ragione
proprio nella forza originale delle sue idee, come dello gnosticismo, che venne
individuato come un "concorrente" da debellare. Ciò a mio avviso
perchè alla stessa stregua dell'ortodossia, tendeva a costruire attorno alla
figura di Gesù Cristo una prospettiva eterna per l'uomo. Personalmente non considero Simon Mago come espressione della prima eresia in ambito cristiano ( impresa ardua, visto che è tutta da dimostrare l'ortodossia in tale ambito fin dagli albori del cristianesimo), ma portatore di un sistema filosofico, cosmogonico ed escatologico diverso e precedente allo stesso cristianesimo; e con forti elementi polemici verso l'ebraismo, e il concetto stesso di creazione intesa come Madre Benigna. (Filippo
Goti) In questo sito,sezioni correlate:
|