Se
vi chiedono dove passerete le vacanze, e rispondendo "Rimini!"
vi sentireste dire che è una località 'inflazionata', provate a
chiedere ai vostri interlocutori se hanno mai visitato le bellezze
archeologico-artistiche che questa città conserva e consigliate loro
un'approfondita 'passeggiata storica' per le sue vie e magari
un'escursione nelle località limitrofe,ricche di testimonianze antiche
degne di essere viste. Oltre che una piacevole meta turistica marina
rinomata in tutto il mondo, scopriranno così un aspetto 'insolito' di
Rimini, che è ancora forse poco apprezzato (appunto perchè poco noto).
Purtroppo molto è stato distrutto dai bombardamenti della seconda
guerra mondiale.
Un primo passo potrebbe
essere quello di aggregarsi al gruppo di visita guidata gratuita che, in
tempo estivo, il Comune organizza ogni martedì alle ore 9 e che, in due
ore e mezzo circa, tocca i principali monumenti cittadini, con
possibilità di visitare il Museo, che ha recentemente aperto le sale
della sezione archeologica, usufruendo di una riduzione
del prezzo d'ingresso allo stesso.
Per
informazioni sul Tour di visita nel passato, ci si può
rivolgere al numero 0541/55414-785183l
Il Comune
di Rimini ha predisposto nelle varie zone della città, utili pannelli
indicanti il punto in cui ci si trova e i percorsi di visita che si
possono effettuare.Con la linea rossa è indicato l'itinerario
romano
Il pannello riporta i seguenti siti archeologici: 1-Ponte di Tiberio-2
Museo della Città -3-Scavi di Piazza Ferrari-5-Anfiteatro-5-Arco di
Augusto- 6Foro-Piazza Tre Martiri-scavi archeologici-7-Porta Montanara
Ho potuto vedere ognuno
di questi,alcuni anche più volte, in seguito alle molte vacanze
trascorse qui (ed ogni volta ci si accorge di qualche particolare che
era prima 'sfuggito');altre, invece, le ho viste per la prima
volta nel mese di giugno 2004, e molti scavi sono in corso.
L'itinerario romano-con
la visita guidata-parte da Corso Augusto, l'antico Decumano,che
collegava l'Arco di Augusto con
il Ponte di Tiberio.
Rimini fu fondata forse
dagli Umbri e fu dominio Gallico,poi conquistata dai Romani; il
suo nome era anticamente Ariminum e sorge nel luogo dove si
univano le vie Consolari romane Flaminia, Popilia ed Emilia.
Sotto lo strato
pavimentale che calpestiamo, troveremmo l'antico pavimento romano, del
quale ogni tanto si vedono 'asole'.
La 'passeggiata' inizia
quindi da Corso Augusto,nella quale prospettano:- il TEATRO FULGOR,
che fu il primo posto dove lavorò Federico Fellini (nativo di Rimini);
-la chiesa di S.Maria, oggi usata come Sala del Consiglio;-la
chiesa di S.Maria dei Servi (di fronte alla precedente).
Si
giunge,quindi,all'imbocco del Ponte di Tiberio
Esso è costituito da
cinque arcate in pietra d'Istria.A Rimini non ci sono cave e queste
pietre furono portate qui apposta da quella che oggi è la ex-Iugoslavia.
I Goti avevano distrutto la prima arcata,che fu poi ricostruita nel VI
sec.
Il Ponte crea ancora
oggi il collegamento tra la città e il borgo S.Giuliano. Da qui
iniziano le vie consolari,Emilia-tracciata nel 187 dal console Emilio
Lepido, e Popilia,dirette a Nord. La via Emilia collegava Rimini a
Piacenza.La Popilia collegava Ravenna e giungeva fino ad Aquileia.Il
Ponte fu iniziato nel 14 d.C.da Augusto e fu terminato da Tiberio nel 21
d.C.come corre sull'iscrizione dei paramenti interni.
paramento destro
(andando verso borgo S.Giuliano)
(parte opposta al
precedente)
E' costituito da
massicci piloni muniti di speroni frangiflutti ed impostati obliquamente
rispetto all'asse del ponte. Recenti sondaggi dicono che poggia su un
sistema di pali di legno.Tutto questo ci indica come i costruttori
avessero condotto un valente studio sulle correnti fluviali per la
stabilità del ponte,che ancora oggi è in buone condizioni e
percorribile. Nelle decorazioni esterne si nota un clipeo (sorta di
corona di alloro circolare) che è presente anche nel Duomo
(Tempio Malatestiano).
Il Ponte sorge sul
fiume Marecchia,nome che anticamente era Marecla=maricchia (piccolo
mare) che nel 1960 e seguenti fu fatto deviare più a nord,per cui oggi
quello che vediamo è un canale artificiale,ai lati del quale,come si
nota nella foto,sono stati sistemati frammenti di pietra risalente ad età
romana, ritrovati durante lavori di sistemazione alla base del Ponte.
Dalla parte opposta al
Ponte di Tiberio, attraversando il Corso Augusto,si giunge all'ARCO di
Augusto,che costituiva l'antica porta della città e che oggi vediamo
con aggiunte Medievali..
Parte superiore
dell'Arco di Augusto, vista da Corso Augusto. L'arco fu edificato nel 27
a.C.in omaggio all'Imperatore che aveva riattivato la via Flaminia,come
si legge nell'iscrizione sopra il timpano.Fu inglobato nelle mura della
città ed è costituito da una volta unica poggiante su due colonne.
Si osserva una testa di
toro al centro,simbolo di forza; ai lati vi sono due tondi che
raffigurano il dio Nettuno a sinistra e una donna con elmo,forse Minerva
o la personificazione di Roma?
Nel triangolo del
timpano,corrono varie decorazioni simboliche,sia da una parte che
dall'altra della costruzione.
Dalla parte opposta, il
toro si vede molto male, è molto più rovinato,come si osserva nella
foto.
Anche su questo lato si
hanno due tondi:a sinistra la raffigurazione di Giove, che ha i fulmini;
a destra Apollo,che ha un corvo.
La visita può
proseguire per Piazza Tre Martiri,che si chiamava Piazza G.Cesare
e,ancor prima,piazza Maggiore.Era il Centro Viario,sede del FORO ROMANO.
Nel 1555 fu apposto un cippo-tuttora visibile-che ricorda il discorso
che Cesare avrebbe fatto attraversando il famosissimo fiume Rubicone:"Il
dado è tratto".
Il cippo conservava un
pietrone sopra,portato via nella II guerra mondiale.
Nella piazza prospettano
il Tempietto di S.Antonio, in stile bramantesco,sorto sul luogo dove si
dice che il Santo convinse i Patari (eretici) a rientrare nelle fila
della Chiesa cattolica cristiana.
Nella piazza si
svolgevano mercati,era il centro commerciale.Si noti l'asola ,
cioè una porzione del piano lastricato del foro di epoca romana.
Le lastre di pietra
calcarea cosiddetta 'di San Marino',come dice l'indicazione, sono
disposte con grande precisione riprendendo lo stesso allineamento dato
dagli assi viari. La struttura muraria testimonia uno dei tanti elementi
monumentali che decoravano quest'area pubblica:un basamento di grandi
dimensioni rivestito di marmi,sul quale poggiavano statue ed elementi
celebrativi.All'interno del foro esistevano altre quattro piattaforme
simili a questa.Nel lastricato sono presenti alcune cavità alle quali
si ancoravano ulteriori elementi architettonici decorativi.
Il livello del
lastricato induce a pensare che anticamente il tragitto per arrivare
all'Arco di Augusto fosse in salita.
Proseguendo un
itinerario romano, che con il tour di visita non si raggiunge, dobbiamo
comunque menzionare l'anfiteatro,che d'estate è adibito a
rappresentazioni musicali..Per
maggiori info visita il link
ufficiale della Provincia di Rimini,assessorato al Turismo.
Inoltre:
http://www.treccani.it/iteronline/interventi/scuola/
anfiteatro/ANFITEATRO.htm
dove si leggono la
storia, gli ultimi ritrovamenti, l'architettura e gli spettacoli in
anfiteatro.
Eccetto
per il dipinto del "Giovane Frate",che è tratto dal sito
segnalato nel testo,tutte le immagini sono dell'autrice della ricerca
(Marisa Uberti)
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Il Museo
della Città (visitare
il sito ufficiale)comprende varie sezioni. E'allestito nell'ex
Ospedale Civile, edificio del '700 appartenuto ai Gesuiti.
Vi è
allestito un lapidario romano,con pezzi pregevoli che ricordano
la vita pubblica e privata dal I sec. a.C. al IV d.C.
(iscrizioni,monumenti sepolcrali...)e la nuova sezione archeologica
(in parte si stanno svolgendo ancora lavori di completamento),che
raccoglie terrecotte,ceramiche,reliquiari,marmi di epoca romana e
postromana).A titolo conoscitivo,ecco alcuni pezzi che si possono
ammirare
statua in
posa curiosa, con veste trattenuta in vita da un cordone che ha un nodo
centrale di chiusura.
Intrecci,annodamenti
e una croce
Stella a
cinque punte sulla base di questo capitello.
Splendidi
MOSAICI, che adornavano antichi Palazzi e Domus Romane.
Grandioso
mosaico pavimentale di Palazzo Diotallevi,oggi staccato e posto su un
supporto verticale. E'in bianco e nero e racchiude preziosi richiami
simbolici.La parte visibile sotto è una riproduzione,mentre l'originale
è montato nella sala attigua ed è chiamato 'delle barche' perchè si
assiste ad una scena marina di grandissimo effetto.Meraviglioso!
Mosaico
geometrico policromo, II secolo d.C., (che reca al centro il Fiore
della Vita, ), proveniente dal Triclinium invernale",
vano N- Palazzo Diotallevi.
Altro
splendido mosaico che si può apprezzare nelle sale del
Museo."Scena esotica", proveniente da Via Fratelli Bandiera
Questo è
un plastico,della planimetria di scavo della Domus cosidetta 'del
chirurgo',scavata poco distante dall'area del Museo. La 'domus' non
è tuttora visitabile, pare che gli splendidi mosaici che si vedono
nella planimetria resteranno in loco,andando a costituire una sorta di
'museo all'aperto'(opportunamente allestito). La domus del chirurgo è
così chiamata per l'ingente numero di strumenti chirurgici qui
rinvenuti e posti in visione del pubblico in una sala del museo stesso.
Per
maggiori info,visitare il link
ufficiale dell'Assessorato al Turismo.
Sul
plastico ho potuto scorgere la presenza di vari nodi di Salomone
tra i motivi degli splendidi mosaici pavimentali, che mi auguro possano
essere al più presto messi in visione al pubblico.
Altre
sezioni che vi trovano posto sono:-la pinacoteca
del primo piano,che comprende pregevoli opere d'arte.Un esempio
questa 'Ultima Cena'.
e del secondo
piano.
Ma
vi è un mistero nelle sale del Museo!
Il quadro
di Guido Cagnacci, Ritratto di un giovane frate, olio su
tela, cm. 100 x 74
Che ha
originato un mito: Il
Mistero del Giovane Frate.
"Il
dipinto raffigura un giovane frate che sta misurando un teschio con un
compasso e saggiandone le suture con uno specillo. E' in condizioni di
conservazione buone, nonostante vecchi restauri l'abbiano un po' svelato
in alcune parti e nonostante vecchi interventi abbiano apportato
consistenti modifiche iconografiche al soggetto.
Queste ultime
fanno capire che si è cercato di trasformarlo nel ritratto di un
vescovo, o meglio di un abate, consistono nella cancellazione del nome
del ritrattato, nella sostituzione dei titoli dei libri raffigurati
nello scaffale di sfondo (originariamente segnati con i nomi di Galeno,
Avicenna, Paracelso ecc.), nell'aggiunta sul saio nero di un' infula
bianca con croci, nella trasformazione in penna d'oca dello specillo, e
infine nelle aggiunte sul teschio della scritta "Memento" e
sul tavolo di una mitria vescovile. Queste modifiche sono state fatte in
antico (anche l'esame radiografico della tela ne conferma l'antichità)
e sono state parzialmente rimosse durante un vecchio restauro, eseguito
probabilmente in Francia, dal cui mercato sembra provenire l'opera"
Continua il
pezzo del prof. Pier Giorgio Pasini su
http://www.comune.rimini.it/cultura/musei/citta/pasini.htm
e invito tutti, me
compresa, a provare a dare una risposta, dopo aver ben osservato la
tela, alle domande che il loro sito propone(ad ognuna è collegata la
pagina di riferimento):
Continuando
la visita del Museo, ammireremo anche la pregevole fattezza degli arazzi
presenti,
con le Storie di Semiramide, leggendaria Regina Assira che fondò
Babilonia, che divenne una delle sette meraviglie del mondo antico per i
suoi giardini pensili.(forse tale figura è da identificarsi con la
moglie di Shamashi Adad V,che regnò in Assiria nel IX secolo a.C., e
che si chiamava Sammuramat).Quello mostrato sotto, di provenienza
fiamminga, illustra il progetto proposto a Semiramide per la città
da fondare.
In mano
al personaggio a destra c'è il progetto della città.Il nostro amico a
sinistra,invece, reca in mano il compasso,mentre la squadra è
appoggiata sulla pietra su cui siede.
Proseguendo
la nostra visita restando in epoca romana, si visiti la Porta Montanara,che
in origine si trovava altrove e che oggi è stata pulita e rimontata nei
pressi della chiesa di S.Gaudenzio,patrono di Rimini.Esiste anche una
seconda Porta, detta Galliana.
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L'itinerario
Medievale, sui pannelli in città è segnalato con colore blu e
comprende sicuramente una visita al 'pagano' TEMPIO MALATESTIANO,che
è il Duomo di Rimini, di cui qui vediamo un particolare dell'interno
(prima
cappella a sinistra,entrando, quella degli Antenati) e -nella foto
sotto-la tomba di Sigismondo
Malatesta,suo ideatore.
(i rimandi
sono alle sezioni presenti in questo sito relative all'approfondimento
sul Tempio e sulla figura di Sigismondo e la famiglia Malatesta).
Proseguendo
il tour di visita si incontra il Palazzo Lettimi, dell'inizio del secolo
XVI,, che fu in parte
distrutto dai bombardamenti, e che reca vari simboli nella decorazione
esterna che è visibile, tra cui la rosa a quattro petali che è ripresa
anche nel Duomo, e delfini.
Arrivati in
Piazza Cavour, si ammirano il Palazzo dell'Arengo(1204) e
del Podestà(1330),oltre al palazzo Comunale,del '500.
Sulla
piazza prospettano inoltre la fontana cinquecentesca a forma circolare,
che ha probabilmente utilizzato anche materiale di reimpiego di epoca
romana; la statua di papa Paolo V,che è del XVII secolo.La piazza è
chiusa in fondo dall'ex teatro comunale,che oggi versa in gravi
condizioni,superato il quale si può raggiungere la Rocca
Malatestiana o Castel Sismondo,in cui si tengono mostre ed altri
eventi culturali periodici.
Importanti
monumenti di Rimini sono anche la Biblioteca Gambalunghiana,
fondata per lascito alla città, sia dell'edificio che dei libri, che il
sig.Gambalunga possedeva.Nella attigua piazza Ferrari vi erano le
abitazioni dei nemici dei Malatesta,i signori di Rimini in epoca
Medievale.
Numerose le
chiese che ho visitato,grazie alla collaborazione attiva e competente di
un amico nativo di Rimini, di cui cito solo alcune.
-S.Agostino,
la più importante e antica('200),di stile romanico-gotico.Conserva un
ciclo pittorico eseguito dai più importanti artisti di Rimini nel XIV
secolo.Nella zona dietro l'altare,vi è un mosaico pavimentale (studi
ancora in corso)di probabile epoca romana
Nella
chiesa si conservano le spoglie del beato Alberto Marvelli, morto a soli
28 anni, da poco canonizzato da Papa Giovanni Paolo II. La storia di un
uomo di grande rilievo per lasantità della vita e l'impegno sociale e
politico che ebbe nella vita, che condusse a Rimini dal 1930 fino al
1946(anno di morte). In internet:
www.albertomarvelli.com
www.diocesi.rimini.it/albertomarvelli
-S.Rita,dove
ho notato questo fonte battesimale che reca,nella parte superiore, le
figure di S,Giovanni Battista nell'atto di versare sul capo di Gesù
l'acqua battesimale,tramite una conchiglia (simbolo della mente
nobilitata,del dono dell'Illuminazione)
-Abbazia
di Santa Maria Annunziata Nuova di Scolca o S.Fortunato, che
sorge sul colle Covignano,a breve distanza dalla città, in zona
amena dalla quale si gode un ottimo panorama.
-Santuario
di Santa Maria delle Grazie(XIV secolo),sempre a Covignano, attiguo
al quale c'è un museo etnologico che raccoglie una collezione composta
da vari reperti,dalle monete cinesi a oggetti d'arte
Boliviana,indiana,europea,oltre che opere pittoriche del '400 e altre
epoche,vetreria di Murano,eccetera.
Si
conclude per quest'anno questa passeggiata nel passato a Rimini,che
auguro ad altre persone di intraprendere nelle prossime vacanze. Rimini
forse non nasconde misteri eclatanti da scoprire(basterebbe,da
solo, il Tempio Malatestiano per offrirne un po'!) ma i molti
simboli presenti in città testimoniano di un passato che ha visto
sicuramente grandi eserciti e un impero sfilare per le proprie strade,ma
anche Pensatori,Filosofi,Poeti,Saggi e anonimi autori che hanno posto,
con la consueta 'discrezione' , un delicato segnale forse per coloro che
sono in grado di comprenderlo.
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