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La cattedrale di San Giacomo a Sebenico è il monumento-simbolo della città; segna il passaggio tra lo stile gotico e quello rinascimentale ed è stato inserito nel patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 2000. Oltre a diversi architetti veneziani, il progetto venne condotto da Giorgio Orsini e, dopo di lui, da Niccolò Fiorentino (Nikola Firentinac) al quale si deve una tecnica che prima di allora non si era mai applicata in Dalmazia: la volta a botte della cupola, ottenuta incastrando una nell'altra le lastre senza ausilio di materiali. La cupola ottagonale poggia su una base quadrata e termina con un globo dorato sul quale si erge un angelo con le braccia protese. Altre statue, in pietra, sono collocate ai punti cardinali : San Michele sul transetto nord; San Marco su quello a sud; San Giacomo sopra il presbiterio a est. Tutto l'insieme fu realizzato con una tecnica ardita: le varie parti furono eseguite separatamente per poi venire raccordate in un unico volume che risulta eccezionalmente armonioso. La prima cosa che si vede arrivando dall'interno e non dal mare, a piedi naturalmente, è la facciata nord con il bellissimo portale dei Leoni, che provengono dalla chiesa precedente, di epoca romanica. L'attuale duomo nacque infatti dall'esigenza di avere una chiesa più grande, dal momento che Sebenico, nel XV secolo, divenne sede episcopale. Questo portale è caratterizzato dalla presenza, ai lati, delle statue di Adamo (che si copre le parti intime) e di Eva, che si copre solo la parte inferiore lasciando il petto nudo (cosa insolita da ritrovare fuori da una chiesa cattolica). Aggirando a sinistra la cattedrale e portandosi sul davanti, dirimpetto alla sua facciata principale, a occidente, si emetterà un'esclamazione di stupore per tanta bellezza e raffinatezza. Da qui il sole che tramonta pare incendiare il meraviglioso rosone posto sopra il portale, animando il Fiore della Vita posto al centro, molto sommessamente, quasi senza farsi notare, come racchiudo in una ragnatela. Da questo lato si vedono il mare e le isole antistanti: un panorama che aumenta ulteriormente la bellezza, il fascino e l'importanza di questo monumento- simbolo della città stessa, riconosciuto patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 2000.
Impreziosisce l'esterno della cattedrale un fregio composto da 71 teste di uomini, donne e bambini realizzati da Giorgio Orsini. A nostro avviso, sono di eccezionale realismo, tanto che ci si aspetta di sentire la loro voce, di veder muovere le loro pupille, di veder il loro capo spostarsi di qua e di là per seguire gli avvenimenti che passano sotto di loro. Il fregio corre ad un'altezza accessibile all'occhio umano e dunque non ci siamo stancati di rimirarne le espressioni, tutte diverse e certamente caratteristiche. Dovevano appartenere a personaggi reali e contemporanei allo scultore, eternati nella pietra chissà per quali meriti, demeriti o peculiarità. Tra i tanti volti umani, colpisce la testa di un... leone (vedi l'ultima foto).
L'interno della cattedrale è a tre navate e contiene diversi preziosi manufatti; al piano inferiore si può visitare il Battistero, capolavoro rinascimentale iniziato da Giorgio Orsini e finito da Andrea Alessi, che consta di una sala circolare dotata di quattro piccole absidi, che accoglie al centro un fonte battesimale sorretto da tre putti.
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