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TEMATICHE: Due passi nell'Italia nascosta Simbologia e Cultura Orientale UTILITY: Ricerca veloce titoli per argomento SERVIZI:
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Il Santuario Arcivescovile di S.Bernardino alle Ossa, a Milano E' situato nelle vicinanze del maestoso Duomo cittadino,in un luogo dove,al tempo dei Romani e fors'anche prima, c'era un'area boschiva(ritenuta sacra).Oggi infatti è storicamente accettato che Milano fosse abitata da genti Celtiche,il cui nucleo insediativo primitivo era costituito da una zona boschivo-collinare di forma ellittica (coincidente con l'attuale area del Duomo),considerata sacra, che i Celti denominavano nemeton.. Non a caso,ancor oggi, esistono la via Brolo,che è un timido retaggio di ciò che doveva essere (e fu anche in epoca Romana e Alto Medievale) un vasto terreno adibito alle coltivazioni(frutteti),la via Verziere (che fa pensare a delle verdure,infatti qui si teneva il mercato con i banchi della verdura) e un'engimatica via della Signora,che si dice alludere ad una benefattrice degli edifici che in seguito vi sorsero. Accanto all'attuale chiesa, c'è quella -più imponente - di Santo Stefano(basilica),e proprio qui, nel 1145, in pieno Medioevo, un cittadino milanese (Goffredo da Bussero) elargì il necessario per la costruzione di un ospedale.Presto si rese necessario costruire un annesso cimitero, per la sepoltura di coloro che ivi morivano ma nel 1210 lo spazio a disposizione era esaurito e dovette costruirsi una camera-ossario per far posto a nuove sepolture. Pare che l'ospedale fosse retto da un non meglio specificato ordine,probabilmente quello Laico dei Disciplini(dato che sono sepolti nella cripta della chiesa),assoggettato alla basilica di S.Stefano,e che nel 1268 il Priore e alcuni Fratelli fecero erigere una chiesetta vicina all'Ossario,dedicata alla passione di Maria Vergine,a S.Sebastiano e a S.Ambrogio (più tardi -dopo il 1450- anche a S.Bernardino da Siena),ottenendo, nel 1340, di sopraelevare sulla chiesetta stessa un Oratorio per le funzioni,che dunque si venne a trovare collocato anche sopra l'ossario. Il piccolo complesso fu però sepolto dalle macerie dovute al crollo del campanile della vicina chiesa di S.Stefano (che prospetta infatti sulla stessa piazza ancora oggi),nel 1642.Venne riedificata subito la chiesa mentre l'Ossario dovette essere rifatto ex-novo e completato nel 1695 ed è quello che visitiamo ancor oggi. Nella chiesa avevano la loro Confraternita i fabbricanti di formaggio( furmagiatt), il cui protettore -San Lucio Martire- è dipinto su una tela del Manzoni,che era collocata nell'atrio,a destra(oggi in restauro). L'ossario I Disciplini indubbiamente hanno voluto creare un ambiente del tutto singolare,che pure nella sua macabra strutturazione, lascia spazio a sensazioni soggettive piuttosto 'forti'. Appena si entra nella chiesa,che è a pianta centrale ottagonale con cappelle radiali e una cripta, girando a destra, si penetra in un breve corridoio e si resta quasi con il respiro sospeso:una scena appunto 'macabra',sconvolgente quasi,ma profondamente toccante,si presenta al visitatore:la cappella-ossario è quadrata e ha tutte le pareti(comprese le porte e i pilastri) rivestite da teschi e ossa,che sono stati disposti in vari modi,arrivando perfino a comporre figure geometriche come croci di vario tipo. L'altare che si trova nell'ossario è costituito da pregiati marmi con gli emblemi della passione di Cristo,Al di sopra,in una nicchia, è la statua di Nostra Signora Dolorosa de Soledad (S.Maria Addolorata),17° sec.(realizzata durante la dominazione spagnola),con un camice bianco coperto da un nero mantello con ricami d'oro,inginocchiata presso il Cristo morto.Opera di Gerolamo Cattaneo, viene accomunata alle Madonne esposte nelle chiese di Siviglia,Toledo e altre città spagnole. Migliaia di pezzi di ossa e teschi,di individui che non sapremo mai chi siano stati, appartenenti a diversi secoli passati, sono qui raccolti. Per lungo tempo la tradizione ritenne che tali resti appartenessero ai martiri cristiani morti durante gli scontri con gli'eretici ariani' ai tempi di S.Ambrogio e forse è legato a questo motivo l'appellativo di ossario degli 'Innocenti' dato dai Milanesi a questo luogo,che per secoli fu oggetto di culto e venerazione.Proprio da questa grande devozione derivò la decisione,da parte dei Disciplini,di costruire -nel 1750- una nuova chiesa,più ampia,che è l'attuale edificio,di cui l'atrio costituisce la precedente chiesetta! Per tutti,divenne così S.Bernardino dei Morti o 'alle Ossa'. In realtà, i macabri reperti non provengono da quell'antica leggenda,ma apparterebbero a diverse persone: morti nell'ospedale del Brolo,che era attiguo come abbiamo detto;Priori e fratelli che lo dirigevano;morti decapitati (condannati a morte);carcerati morti nelle prigioni (dopo che nel 1622 il loro cimitero era diventato troppo esiguo);nobili milanesi che erano stati sepolti in tombe in chiese vicine;canonici della Basilica di S.Stefano. Per chi ha da suggestionarsi...c'è
veramente da riflettere! I brividi aumentano quando si viene a sapere che in
questo ambiente-aleggia una leggenda la quale
narra che "sulla sinistra dell'altare, in mezzo alle altre ossa, sia sepolto anche lo scheletro di una ragazzina. La notte dei morti la
fanciulla esce dal suo tumulo passando per uno stretto pertugio e trascina con sé
tutti i suoi simili. Gli
scheletri ricomposti inscenano una danza macabra nel mezzo della cappella e
vengono presto raggiunti anche dagli scheletri dei giustiziati, rinchiusi sopra
la porta d'ingresso, verso la strada. L'orribile suono delle ossa in
movimento si sente anche fuori dalla cappella. Provare per credere"(1) Secondo me,il luogo ha molto di 'suggestivo' anche senza ...racconti stile horror! Senza pensare che ogni povero resto,ha avuto una propria vicenda umana,su questa terra... Nel 1786 i Disciplini vennero soppressi e il Regio Demanio si impossessò dei loro possedimenti,che ritornarono alle Autorità Ecclesiastiche solo nel 1929,con il Concordato (patti Lateranensi)tra Stato e Chiesa. Artisticamente rilevante è l'affresco della cupola della cappella-ossario,del veneto Sebastiano Ricci,che raffigura le anime purganti che ascendono alla gloria del Paradiso fra gli angeli;nei pennacchi le apoteosi dei quattro Santi. Tornando a visitare la chiesa barocca,invece, salendo pochi gradini,si ammira la volta della cupola della sala ottagona e varie tele (tra cui quelle del Cailina, Pontoja,G.Bossius,e altri).Nel complesso,l'edificio risulta armonico e la forma ottagonale dona sicuramente un senso di intimità,accentuando il carattere spirituale e secolare del luogo,il quale sicuramente poggia su un corso d'acqua sotterraneo(2) L'enigma dei discendenti di Cristoforo Colombo Nella cappella immediatamente a destra dell'ottagono,,saliti i gradini, si nota un grande altare in stile barocco con al centro una tela intitolata Santa Maria Maddalena in casa del fariseo,in cui la donna è prostrata a terra Ai lati,nella parte superiore,tanto da essere sommariamente visibili agli occhi del visitatore,ci sono due stemmi, che rappresentano la famiglia dei discendenti di Cristoforo Colombo che qui dovrebbero essere sepolti( dovrebbero esservi anche le tombe,ma non se ne vedono) .Gli stemmi però ci sono e su quello di destra è scritto "COLON DIEDE IL NUOVO MONDO ALLA CASTIGLIA E AL LEON".I nomi dei due discendenti,secondo l'opuscolo informativo ufficiale della chiesa, sono Pietro Antonio e Giovanni di Portogallo Colon Conti della Puela e della Veragua. La tomba fu collocata qui nel 1768. Questo fa sorgere,almeno ha fatto sorgere in me,varie domande: la guida dice 'discendenti di Colombo per parte di madre' ma se il navigatore ebbe i suoi 'umili' natali a Genova,da dove spunta una madre portoghese?
Ultimamente è uscito un libro che -guarda caso- ipotizza un 'legame' tra Cristoforo Colombo e una certa Conoscenza...(3) La visita del re del Portogallo e l'ossario-gemello di Evora? Ma le curiosità non sono ancora finite. L'opuscolo informa che questa chiesetta e annesso Ossario vennero visitati nel 1738 dal re del Portogallo,Giovanni V,che -rimasto molto colpito dalla stessa- decise di farne costruire una identica a Evora,vicino a Lisbona,in Portogallo. Trent'anni dopo,i due discendenti di Colombo, fanno collocare qui stemmi e tomba(o chi per essi?); mi chiedo se vi sia un nesso e quale sia. Effettuando anche una breve ricerca sull'ipotetica chiesa nella cittadina portoghese di Evora, ho scoperto che essa esiste veramente e,guardate un po' la foto seguente, l'ossario è disposto come quello...di S.Bernardino alle Ossa! (4) Sono rimasta di stucco, perchè ciò che dalle poche righe lette sull'opuscolo poteva portare la mente ad un fantomatico edificio disperso chissà dove, per la 'magia' del web si è palesato sotto i miei occhi (e i vostri,se non la conoscevate)...Ma ci sono ancora dei tasselli da aggiungere a questa vicenda. Il re Giovanni V sarebbe venuto e avrebbe copiato la struttura 'macabra'della chiesa-ossario milanese nel 1738, ma dalle testimonianze che ho potuto raccogliere,la chiesa di Evora, Igreja de Sao Francisco,nello specifico la Capela dos Ossos,è anteriore a questa data, e di parecchio! Come stanno realmente le cose,dunque? Forse l'ossario lo fece allestire in un secondo momento a quello della chiesa, re Giovanni V del Portogallo?
I Francescani, tra l'altro, hanno avuto un ruolo non trascurabile nella vicenda Cristoforo Colombo...! Ma leggiamo il resoconto di una attenta visitatrice nella Capela dos Ossos di Evora." Altro luogo molto visitato è l'Igreja de Sao Francisco con annessa Capela dos Ossos. La chiesa di Sao Francisco è la più nota di Evora ed è una enorme struttura gotica manuelina risalente al 1510. La chiesa di per sé non è nulla di particolare, ma i visitatori vi si recano per la famosa Capela dos Ossos il cui ingresso costa 1 euro più 0,25 centesimi per ogni apparecchio fotografico. L'entrata si trova a destra dell'ingresso principale della chiesa. Come dice il nome stesso, la particolarità di questa cappella è dovuta al fatto che le sue pareti sono interamente rivestite da ossa. Si tratta di un vero e proprio "memento mori" costituito da una cappella ed una piccola camera posta dietro l'altare. Le ossa ed i teschi che rivestono pareti e colonne appartengono a circa 5000 persone e furono raccolte dai frati francescani nel XVII secolo nei cimiteri di chiese e monasteri. Ossa e teschi sono disposti secondo un disegno preciso rivelando un curioso humor macabro, così come la scritta riportata all'ingresso della cappella che recita " Le ossa ed i teschi che rivestono pareti e colonne appartengono a circa 5000 persone e furono raccolte dai frati francescani nel XVII secolo nei cimiteri di chiese e monasteri. Ossa e teschi sono disposti secondo un disegno preciso rivelando un curioso humor macabro, così come la scritta riportata all'ingresso della cappella che recita " nos ossos que aqui estamos, pelos vossos esperamos" La cripta Non ancora terminati i nostri 'due passi' nei misteri in cui ci ha fatto spaziare questo luogo, ci ritroviamo dinanzi ai gradini dell'altare e notiamo una grata sul pavimento,con una scritta su una targa di ottone. Dall'inferriata vediamo una serie di gradini che vanno verso il basso e veniamo a sapere che essi sono dieci e conducono ad una grande cripta,dove sono sepolti 21 corpi di Disciplini.Dalla guida apprendiamo che l'ipogeo ha una forma pentagonale irregolare e ha volte a botte.Lungo i lati stanno le ventuno nicchie,dalla forma di stalli di un coro,in muratura,su cui venivano deposti i Confratelli defunti,avvolti nel loro saio simile a quello dei francescani,con il volto coperto dal cappuccio,senza ornamento alcuno,col solo nome scritto su tavolette collocate sul loro capo'.
Abbiamo fatto i nostri consueti 'due passi nel mistero' ma crediamo che verranno presto replicati,per soddisfare le nostre (e forse le vostre)curiosità e la nostra voglia di conoscere. Usciamo e diamo ancora uno sguardo alla facciata.Sulla stessa piazza,la chiesa di Santo Stefano ci richiama per una visita all'interno.Nel XIII secolo,qui si teneva il mercato delle vettovaglie mentre nel 1800 quello del pesce.Usciamo e diamo ancora uno sguardo alla facciata.Sulla stessa piazza,la chiesa di Santo Stefano ci richiama per una visita all'interno.Nel XIII secolo,qui si teneva il mercato delle vettovaglie mentre nel 1800 quello del pesce. [tutte le foto,eccetto quella da nota 4, sono dell'autrice della ricerca, Marisa Uberti e soggette alle Avvertenze/Disclaimer)
(1): leggenda riportata da http://www.corriere.it/vivimilano/arte_e_cultura/articoli/2003/01_Gennaio/23/ossario.shtml (2) Un'amica che ha potuto farlo, ha visto l'antico pozzo ipogeo,da cui i Confratelli attingevano acqua in passato. (3)Ruggero Marino "Cristoforo Colombo l'ultimo dei Templari-La storia tradita e i veri retroscena della scoperta dell'America"-Sperling & Kupfer Editori- Rai Eri (4) La foto è tratta da http://www.bananiele.it/alentejo/alen06.htm (5) Tratta da http://viaggi.ciao.it/Evora__Opinione_644676 |