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TEMATICHE: Due passi nell'Italia nascosta Simbologia e Cultura Orientale UTILITY: Ricerca veloce titoli per argomento SERVIZI:
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+Per una porta a sin. dell’ingresso principale del Duomo
(orario 10-12 e 15-17 chiuso lunedì) si scende sotto il sagrato della chiesa:
Resti del Battistero di San
Giovanni alle Fonti costruito da S. Ambrogio nei
primi anni del suo episcopato (374-380 ca.) ispirandosi a un mausoleo romano
simile a sant’Aquilino. http://www.ilbiscione.it/Le%20Origini/Milano%20romana.html per la Milano romana in sintesi(bello)
Il Merzario chi ama questo edificio una via lattea seminato di statue, statuette, colonnine, Marchetti, affiorarmi e arabeschi. È un ammasso di bianchi marmi, un'intricata selva di cuspidi, di guglie, di pinnacoli. Entro l'area ove adesso sorge la cattedrale di Milano, erano in età vetustissima due chiese,più volte distrutte e rinnovate: Santa Maria maggiore e Santa Tecla,atterrate man mano che tende e si amplificò il nuovo tempio. Santa Maria nel 1071 e nel 1075 soffrì grandemente per un doppio incendio; fu restaurata e aveva ai suoi lati due dei battisti ieri, 11 per i maschi e l'altro per le femmine, e vicino un campanile, dicono le cronache, di meravigliosa bellezza, alto 245 braccia, ossia circa 145 m. Il campanile fu abbattuto nella distruzione di Milano nel marzo 1162. "Era rimasto il campanile della chiesa maggiore di bellezza ammirabile e della massima altezza, che si dice non si sia mai visto in Italia. Dopo pochi giorni l'imperatore lo fece demolire e rovinando sopra la chiesa maggiore, mandò gran parte di queste in rovina." La basilica fu, dopo la pace di Costanza, riparata con l'oblazione pubbliche e private; si legge che le signore milanesi portarono a dare le loro gioie e i loro pezzi per contribuire alla spesa. Le macerie rimasero là per qualche secolo, triste ricordo della S. altezza straniera e delle discordie italiane. Deperite nuovamente la chiesa di Santa Maria, prese ripararla Azzone Visconti,divenuto signore di Milano nel marzo 1330; proseguì l'opera allo zio Giovanni Visconti, arcivescovo, successogli nell'agosto 1339. La facciata del Duomo, della quale sia il disegno e la descrizione, era tutta ricoperta di marmi a pezzi quadrati di due colori, alternati bianco e nero: vi è chi scrisse che la Chiesa poteva contenere 7000 persone, il che dev'essere un'esagerazione. Questa che era la jemale,che è servita per l'inverno; l'altra poco distante dalla prima, detta estiva, era dedicata a Santa pittura pare tuttavia che dei rinnovamenti e della scarsa a pari scienza della loro cattedrale poco fossero soddisfatti gli abitanti di Milano, ormai risorta dalle ceneri e divenuta la città più potente e più opulenta di tutta l'Italia. quando fu posta mano alla nuova cattedrale di Milano? una iscrizione su una tavoletta di marmo e incorniciata, fatta per deliberazione del 18 luglio 1456 (" I Principi del duomo di milano" dr.Antonio Cerruti-pag.23)e deputati della fabbrica, la che fu trovata tra le macerie del Laborerium,ve ne fissa nella parte meridionale del Duomo presso il sarcofago dell'arcivescovo Ariberto,è reca queste parole:El principio del Domo de Milano fu nel Anno 1386.questa iscrizione sarà o no sarà autentica ed esatta, al pari dell'asserzione di qualche cronista antico, che pone questo principio il 15 marzo. Ma già dopo secolo il conte, intelligente raccoglitore di memorie antiche, aveva cominciato a dubitare della veridicità della data messa del iscrizione, e riportò che giudicò attendibili le parole di un anonimo antico il quale scrisse che "quanto si fece nel primo anno tutto dovette essere distrutto, sicché non rimase nulla". Ma procediamo cautamente, trattandosi di argomento dibattuto e atteniamoci e documenti autentici, che ancora esistono sebbene talvolta oscuri nelle frasi, saltuari nelle date, talvolta malamente copiati o interpretati. Ci separano innanzi per domande principali:
Quando e da chi fu promossa la fabbrica della nuova cattedrale? fu una rinnovazione parziale o generale dell'edificio preesistente o opera del tutto nuova con disegnoper niente nuovo? l'fu un primo ingegnere o architetto, che ideò e preparò il disegno o ve ne furono parecchi, e questi furono nazionali o forestieri? rispondiamo che cerchiamo risolvere una delle questioni con documenti certi che si presenta per primo documento in ordine cronologico una lettera del 12 maggio 1386 indirizzata al clero e al popolo, di Monsignor Antonio de marchi si Saluzzo, arcivescovo di Milano dal 1380 dà al 1401, parente di Visconti signori di Milano. La lettera è del tenore seguente: "essendo che la chiesa milanese, fabbricata fin dai primordi sotto l'invocazione a[...]della beata vergine, sia come lo dimostra l'esperienza, Luca e cadente, e i cuori dei siti li intendano sia fatta riedificare a nuovo, la qual opera è molto costosa: perciò preghiamo fuori tutti e di esortiamo nel signore[...]affinché quei mostri mi facciate delle musiche per condurre fine codesta pia opera". parole quasi uguali e ripeté l'arcivescovo un anno dopo, il 17 settembre 1387 nell'invitare il clero a trasmettere, per la festa di San Martino, le oblazioni raccolte per la fabbrica del Duomo. Dunque l'inizio o alla cominciamento del Duomo dovrebbe, secondo la testimonianza alla più autorevole, di Monsignor arcivescovo, presente e operante, essere fissata fra il mese di maggio del 1386 e settembre del 1387. Collina a nolo con le dichiarazioni dell'arcivescovo d'ordinanza del duca Gian Galeazzo Visconti, una in data del 12 ottobre 1386 e l'altra da 7 febbraio 1387. C'è il primo editto: "allo scopo che la fabbrica della chiesa maggiore della nostra città di Milano, la quale la gran pezza e molti tempi di anno in rovina, e cominciò ad essere rifatta, possa crescere debitamente secondo il voto, siamo contenti ci piace[...]."trattava sin di accordare il permesso di una questua in tutto il ducato per le spese della fabbrica. Il secondo editto del 7 febbraio 1387 così parla: "riducendo noi l'occhio con intima affezione all'opera della fabbrica di Santa Maria maggiore della nostra città di Milano, ad aiutare la quale ci sentiamo ogni giorno più fortemente animati per riverenza della integrata vergine gloriosa, a cui odore e Gloria viene essere riformata, siamo contenti e vogliamo che i danari antipatici della città nostra pagati per l'offerta della festa di Santa Maria del decorso mese di febbraio e da pagarsi da venire nel giorno di detta festa, e fin quando così ne piaccia, si convertano all'opera di detta fabbrica". Le lettere del principe, che si possono dire sincrone con le tue dell'arcivescovo, ne tolgono le crescono nulla quanto era detto da questo punto soltanto potrebbe essere osservato che nel editto del duca del 12 ottobre 1386 è indicato un principio di riedificazione-caepit refici-mentre nella culla dell'arcivescovo del 12 maggio precedente, si accenna solamente una tendenza dei cuori dei fedeli a far riedificare di nuovo. Ma tale lite variante non altera per nulla la data, che si aggira pressappoco entro un anno quanto a lei cominciamento della fabbrica. I documenti citati, come risolvono la prima, così risolvono anche la seconda parte della prima crisi. Vi fu chi disse che il concepimento e i cominciamento di tanta opera fu che deve essere ritenuto merito quasi esclusivo del duca Gian Galeazzo Visconti,conte di Virtu.natura e i documenti ora riferiti i quali emanano dalle tue più alte autorità ecclesiastiche civili e le più interessate nell'opera dove mai si incontra una dichiarazione, un breve accenno, anche una semplice allusione, che valga confortare il giudizio esplicitato?se Gian Galeazzo avesse fatto, non lo avrebbe egli detto per entrare i migliori grazie del popolo del clero?non lo avrebbe detto l'arcivescovo, parente affezionato e subito ossequioso del principe?ma un atto esplicito, che esclude ogni merito del principe, e una lettera che i signori deputati della fabbrica che scrisse il 3 agosto 1387. Dopo averlo informato che tutti i loro 13 redini erano corsi a fare le loro offerte, ha aggiunto: "l'oblazione vennero fatte con grande emozione d'ogni ceto di persone, tanto dei diritti che dei poveri, che abbastanza copiosamente liberamente apparsero le mani alla stessa fabbrica. Allora degnatevi voi, alla vostra signora genitrice, la consorte e la figlia trasmettere le vostre devote oblazioni sussidio della Chiesa". E concludevano: "notifichiamo anche a vostra altezza che facendosi da voi pie e devote oblazioni, diretto coro della chiesa si detta, potrà presto essere finito e l'arca di marmo, entro la quale fu ordinato che dovevano riposare le ossa del magnifico principe, vostro padre di buona e felice memoria, potrà giusta l'ordine già dato, nello stesso altro coro è collocato onorevolmente". Lette queste parole chiunque abbia udito parlare della volontà, degli ordini, della onorificenza del duca, deve stupire tacere. Curiosa interpretazione nel senso cortigiane e Scotti e per taluni alle parole del decreto ducale del 12 ottobre della fabbrica queste debite incremento secondo il gruppo. Dissero che Galeazzo e sua moglie Caterina fecero voto di edificare la nuova basilica per avere conservare qualche frutto maschile, essendo che i maschi procreati da Caterina erano tutti morti, e Isabella non aveva lasciato che Valentina. Qualche altro mese fuori che il volto appena fatto non dal principe ma dal popolo, il quale desiderava la nascita e la conservazione di un erede maschio di Gian Galeazzo; e non mancò chi sostenne essere stato fatto quel voto dal popolo alla madonna fin dal 1361, quando una finissima pestilenza colpì Milano e metà della popolazione trasse a morte. Ma se anche sia affidata una causa esteriore, non potè a nostro giudizio, che essere occasionale e avere contribuito ad agitare il massimo motore, il quale fu il pensiero intimo delle menti e il vivo desiderio, del quale abbia fatta parola, dei milanesi cresciuti a ricchezza in potenza, che non volevano rimanere indietro e al di sotto delle altre città italiane. Più ardua è la risposta al secondo quesito, cioè se la chiesa maggiore sia stata incominciate condotte innanzi secondo un unico disegno primitivo. L'erdutito Giulini disse di noa; e documenti di anzi da noi citati e altri che riporteremo, ci fanno cogliere la sua opinione non già che tutto il primo manufatto fosse disfatto, bensì che molta parte edificata sia stata distrutta. La lettera archi e episcopale del 12 maggio 1386 dice soltanto che i cuori dei fedeli dipendevano fare edificare la Chiesa; e le dita, uscito sei mesi dopo, il 12 ottobre del medesimo anno, di Gian Galeazzo, esprime le stesse idee, solo aggiungere che la Chiesa cominciò ad essere rifatta. Ci fu dunque un movimento di costruzione e questi sei mesi. Anche l'arcivescovo, dopo 16 mesi, il 17 settembre 1387, dichiara che la fabbrica fu incominciata e il duca, sette mesi prima di lui, il 7 febbraio aveva scritto che la Chiesa veniva riformata. Il 16 ottobre 1387 in un'adunanza dei deputati dell'uomo che discussero e approvarono un regolamento generale di amministrazione per la fabbrica si legge: "con l'aiuto di Dio e per l'intercessione della vergine gloriosa sotto la cui educazione fu incominciata al nuovo già molti anni indietro, e ora per divina ispirazione e con con te in suo favore viene fabbricata e mediante la sua grazia sarà compiuta.[...]si elenca il maestro Simone da Orsenigo a ingegnere e detta fabbrica, e di più sui nomi di uno o più intimi e sufficienti buoni per assistere i lavori della fabbrica predetta. Si confermi, per la sufficiente perizia dei detti lavori, Dionisolo da brugora e Ambrogio da Sala e se ne leggano dei nuovi che siano buoni e sufficienti."
Questo documento chiaramente ci che la Santa Maria maggiore era stata rifatta dopo molti anni addietro e allora veniva fabbricata e perché l'opera riuscisse bene si voleva procedere con pieno assenso degli animi e con perfetto ordine nell'amministrazione. Ci fa conoscere inoltre come ha i deputati della fabbrica che rappresentavano l'autorità ed ecclesiastica, venisse affidata interamente l'amministrazione della direzione dell'opera, ma che è si erano soggetti ai riscontri e alle approvazioni, secondo le leggi dello Stato, del sicario e di 12 di Provvisione, rappresentanti la potestà ducale e comunale. Chi dichiara infine che la costruzione e raffinata, e ora doveva prendere maggior vigore e forza da un nuovo e più regolare ordinamento della sua amministrazione. Intorno a quel punto del procedimento dei lavori è interessantissimo un bando del duca in data 24 ottobre 1387, posteriore e quindi di solo otto giorni all'adunanza dei deputati, e in cui si legge che taluni possessori di perle sul Lago Maggiore cercavano di opporsi all'estrazione che si faceva dei loro fondi di pezzi di granito (lapides serritii)da servire per la fabbrica del Duomo, forse perché soffrivano da non senza compensi, Giovanna Galeazzo il quale s'intitola a signore di Milano, conte di Virtu,Vicrio imperiale,ordina quei suoi sudditi, che si lascino cavare le pietre, purché si paghino l'indennità, per la riedificazione della chiesa maggiore milanese che perde aderenza alla vergine, fu dedicata a dire il nome, e ora in forma nuova così trionfalmente, viene riedificata. Sant'anche il principe, che egli fu sempre fedelissimo di moltissimo della Santa vergine, e perciò sempre si è mostrato favorevole alle richieste, è sempre compiaciuto e compiacerà ai cittadini nello scopo che l'opera felice desiderati sono posta della privata fabbrica, così magnificamente come si mostra incominciata possa procedere del mondo non qui non può più parlarsi di piedi citazione di Santa Maria maggiore, ma si discorre pubblicamente e solennemente di fabbrica nuova, di lavoro magnificamente incominciato, come lo si vede, che procede trionfalmente, ed è opera felice, desiderata, sontuosa. È molto interessante e leggere anche i registri di amministrazione fortunatamente sopravvissuti i quali danni importanti notizie sull'argomento. L'opera del Duomo la vediamo tutti ma non sapremo mai quali personaggi,qualistorie,quali artisti anonimi riposero la loro infaticabile eccellente arte in essa.con cui ci pare doveroso almeno ripassare gli antichi registri dove vengono, se pur frettolosamente citati, per immaginarli.vengono citati per nome e cognome gli architetti e i principali artistici, tra cui i maestri Comacini.Pagamenti vari: 15 gennaio 1387:Andrea degli organi da Modena, padre di filippino da Modena architetto abilissimo 19 gennaio 1387:per un maestro 47 lavoranti per fare fondamento di pilastri 12 febbraio 1387per un maestro 31 lavoranti per fare fondamento dei pilastri 19 marzo 1387 Simone da orsenigo maestro ingegnere per 18 giorni nei quali spetti servizio 2 aprile 1387 Marco da Frisone che fu il servizio alla fabbrica e cominciò a far lavorare dal 5 marzo e finì 2 aprile,lire e 12,16
13 aprile 1387 maestro Andrea di Modena, ingegnere del duca Lit 19,4 dopo maggio 1387 Marco de si sono ingegnere, in prestitoLit 22
12 agosto 1387 a 84 lavoranti Lit 13,13. Quattro maestri di muro cioè Simone da orsenigoLit 5,10,Giovanni da OrsenigoLit 5,10, Giovanni da AzzoLit 5,9 Giovanni da TronzanoLit 5,9, Lit 18 17 agosto 1387 per braccia 18 di corda del peso di libbre 51, dunque stata posta al pozzo sopra il lavorerio terra cavar acqua. seguono gli elenchi per le spese delle corde, chiodi, gerle,corbelli,secchie, e del materiale necessario. 14.206 settembre 1387.guarnerio da Sirtori , maestro il legname e per il pagamento di un livello d'acqua finito e legato in ferro e di un livello secco a Piombino, con asta di braccia tre, le quali cose furono consegnate Simone da orsenigo,ingegenre della fabbrica. 30 settembre 1387: a maestro Simone da orsenigo per brimitta rosa per attingere i segnali lavori opportuni per la fabbrica. Seguono persino le spese dei messi che dovevano recapitare messi affarie. 18 ottobre 1387:Simone da Orsenigo e con bagni 10, numero 11 lui computato, maestri di muro. Al maestro zen da campione e 21 compagni,22 lui computatola maestri e intagliatore di pietra viva... 29 ottobre 1387 ha maestro Andrea da Modena mandato dall'illustre principe Signor nostro dalla sua casa per vegliare e progredire i lavori della detta fabbrica richiesta del signor vicario e dei giudici di visione del comune di Milano e dei deputati della fabbrica in dono fiorini 20, secondo la deliberazione del si fa per lunedì 28 del presente mese tutto, e si continuò a Leonardo zeppo e Simone di Cavagnera che per incarico di superstiti e alla presenza d'oro per una spedizione più spiccio se numerarono detto maestro Andrea... tutti lombardi e nella maggior parte comacini compaiono i primi ingegneri e operatori quali :Simone da Orsenigo,Guarniero de Sirtori,Marco,Jacopo e Zeno da Campione.Forse anche Andrea da Modena apparteneva alla famiglia dei campionesi i quali i in Modena avevano perso che il monopolio delle imprese i visitatori e e quasi il segreto nell'arte.. Di maestri forestieri non si trovano che può i nomi degli annali e nei registri della fabbrica metropolitana: nel 1387 e nel 1389 quello di un Anichino de germania cui sono pagati 16 soldi per aver fatto un modello in piombo di un tiburio e l'altro di un Giacobino di Bruges che si ammalò nel lavorare per la Chiesa e gli fu dato un piccolo sussidio. Non viene fatta altra menzione di questi due. Così con il testo nei documenti autentici e con logiche argomentazioni ci pare di aver risposto in modo già l'esordiente secondo quesito che la fabbrica delle cominciate effettivamente sul principio del 1387 sopra un disegno nuovo o largamente riformato, sue rinnovate in pochi mesi. alcuni studiosi hanno avanzato a ipotesi più o meno fantasiose circa l'idea che spinse a tale costruzione; qualcuno scrisse che non poteva il prototipo del grandioso monumento, di stile così nuovo in Italia, esse re che il concepimento di una mente ultramontana; che allora già esistevano le cattedrali cospicui di Parigi, Reims,Chartres e altre in Francia;di colonia a Strasburgo Ulma in Germania; l'accesso dei templari di Londra, di York e Canterbury in Inghilterra, edificate uno stile detto gotico, che molta somiglianza stendeva disegnare un uomo di Milano conta non è di queste cattedrali nordiche, specialmente con quella di colonia e così come forestiero dovette essere uno stile e quindi anche l'architetto. Questa non è mutazione non può persuadere. Non si è gotico fu messo in mostra studiata applicata in Italia prima che al di là delle arti; nelle province nordiche si diffuse largamente il tifone quasi nuove non perché ciò?non potevano i nostri maestri recarsi in Francia e Germania nel 1200 e 1300, come vi erano andati parecchi secoli addietro decolla considerare i nuovi sistemi e reduci in Italia, cui applicare i frutti dei loro studi e della loro esperienza?la famiglia dei Frixoni da campione, che diede architetti e due secoli uno indicati, ricavò molto probabilmente un tal nome dall'avere avuto qualcuno dei suoi nella Frixia o paesi dei Frixoni,così di per sé di Jacopo e tedesco e non è da dimenticare che un milione di franchi muratori veloci massoniche incominciarono a quei tempi a uscire dalle ombre e dilatarsi, e che in quelle associazioni inerti comacini avevano entratura e influenza, e mi seguirono i lavori e viaggi. Camillo Boito dichiara, dopo lungo studio, che nei primi 29 mesi della fabbrica, non appaiono che architetti e ingegneri italiani, fare fra questi parecchi campionesi (Camillo Boito,'Il Duomo di Milano',1889), che quando arrivò il primo architetto forestiero "l'impianto della costruzione era già tanto avanzato, che tutto concetto generale degli alzati, salvo importante durante modificazioni, e tutta la forma la vendita del Tempio non si potevano più alterare. apprendiamo quindi che dapprima vi fu un tentativo di largo è stato uno della basilica di Santa Maria maggiore del 1386 e poi una edificazione nuova e grandiosa cominciata nel 1387. Non si conosce il nome di un architetto, che presentarsi finito completo un disegno di fabbrica, ma è noto il nome di un ingegnere generale,Simone da Orsenigo,che prima che nell'inizio della costruzione e le ingegnere unico, ingegnere generale, lodatissimo, e facendo misure e disegnava per la fabbrica. A
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http://www.scienzeantiche.it/forum2005/topic.asp?TOPIC_ID=4338 Nella costruzione del Duomo è stato incorporato uno strumento astronomico, che non si limita a segnalare il solstizio ma fa molto di più.Entrate nel Duomo dalla facciata Ovest. Tenete gli occhi fissi sul pavimento, percorsi 3-4 metri incontrerete una lunga striscia di ottone che attraversa l’edificio da sinistra a destra (da Nord a Sud). Seguite la linea camminando verso sinistra, incontrerete (a distanze precise) dei segni zodiacali. Raggiunta la parete Nord, noterete che la striscia di ottone prosegue per circa 2 metri sopra la parete, fino a raggiungere il segno del CAPRICORNO. Una raffigurazione molto grande rispetto a quelle che stanno sul pavimento. Forse non lo avete mai notato, ma il segno del CAPRICORNO è quello che assomiglia di più al diavolo dei cristiani. Visto il CAPRICORNO, facciamo dietrofront e seguendo di nuovo la linea di ottone dirigiamoci verso la parete Sud. Se siamo fortunati, se le luci alogene lo permettono e se fuori la giornata è abbastanza luminosa, potrete vedere (e questo tutti i giorni) un fascio di luce che dal soffitto si proietta sul pavimento indicando il segno zodiacale del momento. Se guardate in alto è comunque possibile vedere l’oculus praticato sul tetto. L’oculus in cima alla parete Sud, durante il solstizio d’inverno (a Natale), proietterà un fascio di luce sul segno del CAPRICORNO della parete Nord. Evidenziando così il "demonio". Forse il costruttore dello strumento voleva comunicarci qualcosa? Quali segreti si nascondono dietro questa simbologia? Non so se la mia interpretazione sia corretta, certo il fatto è curioso... In ogni cattedrale gotica sono presenti elementi architettonici e simboli d’origine orientale, ed è risaputo che una delle divinità adorate nell’antichità era il BAFOMETTO(1), una sorta di di divinità o demone cornuto. Ma qui vi è qualcosa di più in quanto il CAPRICORNO allude ad un essere anfibio, ha la coda di un PESCE. E il PESCE o i PESCI sono stati il simbolo di Cristo o del cristianesimo. Guardatevi attorno... E’ sufficiente una passeggiata nel centro storico di Milano, per rendersi conto, che tutti i palazzi, sono adornati con teste di demoni, serpenti, ed esseri anfibi dotati di pinne.
Le fotografie che vedete sopra, sono state
scattate Domenica 19 Giugno 2005 alle ore 13:20 ora legale (12:20 ora solare).
20 minuti dopo mezzogiorno. L'articolo e' oggetto di discussione sul forum
di ScienzeAntiche, vedi link:
Non appena ho un po di tempo, andrò in Duomo a scattare qualche fotografia, torneremo quindi su questo argomento. (1) Sopra un PENTACOLO rappresentante BAFOMETTO. Il termine, sembra derivare dalle parole greche "Baphe" e "Metis". L'unione delle due parole dovrebbero significare "Battesimo di Saggezza". Il pavimento magnificamente piastrellato del
Duomo di Milano e' spezzato da una linea meridiana che attraversa quasi l'intera
larghezza della navata, e prosegue per 3 metri sul muro a sinistra. Si trova
appena all'interno del portone centrale, davanti alla porta-riviste. La linea e'
realizzata con una striscia di ottone fiancata da entrambi le parti in marmo
bianco. I segni del zodiaco sono disposti ad intervalli lungo la linea. C'e' un
piccolo foro in alto sul muro a destra entrando nel Duomo; attorno al
mezzogiorno solare il raggio del sole, passando il foro, proietta un piccolo
cerchio illuminato sul pavimento. Una tabella stampato e appeso al muro di
sinistra indica l'ora del mezzogiorno solare, nonche' l'ora dell'alba e del
tramonto. ------------- http://divulgazione.uai.it/eventi/notaequinozio.htm NOTA SULL'EQUINOZIO DI
PRIMAVERA DELL'ANNO 2005
per elenco monumenti milano odine cronologico http://www.milanometropoli.com/STORIA1.htm
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