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+Per una porta a sin. dell’ingresso principale del Duomo (orario 10-12 e 15-17 chiuso lunedì) si scende sotto il sagrato della chiesa: Resti del Battistero di San Giovanni alle Fonti costruito da S. Ambrogio nei primi anni del suo episcopato (374-380 ca.) ispirandosi a un mausoleo romano simile a sant’Aquilino.
L’edificio ottagono, celebrato da versi dello stesso S. Ambrogio (v. lapide nel testo originale con traduzione) ha m. 19,30 sulla diagonale (ogni lato misura m. 7,40) e poteva esser alto m. 17. Nell’ antiquarium si vedono migliaia di tessere d’oro policrome, che ornavano la volta, ed elementi della decorazione parietale. La
vasca battesimale ottagona ha perduto i gradini d’accesso e gran parte del rivestimento marmoreo; notare larghi tratti del bel pavimento e i canali connessi con la vasca. Molte tombe erano state disposte nei pressi per accostarsi all’abside maggiore della basilica cattedrale, dedicata al Salvatore e a S. Tecla (compagna di predicazione di S. Paolo), di cui si conservavano reliquie (si vede l’abside, del V sec., rinforzata da muri romanici). Dietro l’abside altra abside più ristretta, d’età costantiniana (primi decenni IV sec.). A nord dell’abside del Duomo di Milano, resti del Battistero più antico di Milano.

http://www.ilbiscione.it/Le%20Origini/Milano%20romana.html

per la Milano romana in sintesi(bello)

 

 

Il Merzario chi ama questo edificio una via  lattea seminato di statue, statuette, colonnine, Marchetti, affiorarmi e arabeschi. È un ammasso di bianchi marmi, un'intricata selva di cuspidi, di guglie, di pinnacoli. Entro l'area ove adesso sorge la cattedrale di Milano, erano in età vetustissima due chiese,più volte distrutte e rinnovate: Santa Maria maggiore e Santa Tecla,atterrate man mano che tende e si amplificò il nuovo tempio. Santa Maria nel 1071 e nel 1075 soffrì grandemente per un doppio incendio; fu restaurata e aveva ai suoi lati due dei battisti ieri, 11 per i maschi e l'altro per le femmine, e vicino un campanile, dicono le cronache, di meravigliosa bellezza, alto 245 braccia, ossia circa 145 m. Il campanile fu abbattuto nella distruzione di Milano nel marzo 1162. "Era rimasto il campanile della chiesa maggiore di bellezza ammirabile e della massima altezza, che si dice non si sia mai visto in Italia. Dopo pochi giorni l'imperatore lo fece demolire e rovinando sopra la chiesa maggiore, mandò gran parte di queste in rovina." La basilica fu, dopo la pace di Costanza, riparata con l'oblazione pubbliche e private; si legge che le signore milanesi portarono a dare le loro gioie e i loro pezzi per contribuire alla spesa. Le macerie rimasero là per qualche secolo, triste ricordo della S. altezza straniera e delle discordie italiane. Deperite nuovamente la chiesa di Santa Maria, prese ripararla Azzone Visconti,divenuto signore di Milano nel marzo 1330; proseguì l'opera allo zio Giovanni Visconti, arcivescovo, successogli nell'agosto 1339. La facciata del Duomo, della quale sia il disegno e la descrizione, era tutta ricoperta di marmi a pezzi quadrati di due colori, alternati bianco e nero: vi è chi scrisse che la Chiesa poteva contenere 7000 persone, il che dev'essere un'esagerazione. Questa che era la jemale,che è servita per l'inverno; l'altra poco distante dalla prima, detta estiva, era dedicata a Santa pittura pare tuttavia che dei rinnovamenti e della scarsa a pari scienza della loro cattedrale poco fossero soddisfatti gli abitanti di Milano, ormai risorta dalle ceneri e divenuta la città più potente e più opulenta di tutta l'Italia.

quando fu posta mano alla nuova cattedrale di Milano? una iscrizione su una tavoletta di marmo e incorniciata, fatta per deliberazione del 18 luglio 1456 (" I Principi del duomo di milano" dr.Antonio Cerruti-pag.23)e deputati della fabbrica, la che fu trovata tra le macerie del Laborerium,ve ne fissa nella parte meridionale del Duomo presso il sarcofago dell'arcivescovo Ariberto,è reca queste parole:El principio del Domo de Milano fu nel Anno 1386.questa iscrizione sarà o no sarà autentica ed esatta, al pari dell'asserzione di qualche cronista antico, che pone questo principio il 15 marzo. Ma già dopo secolo il conte, intelligente raccoglitore di memorie antiche, aveva cominciato a dubitare della veridicità della data messa del iscrizione, e riportò che giudicò attendibili le parole di un anonimo antico il quale scrisse che "quanto si fece nel primo anno tutto dovette essere distrutto, sicché non rimase nulla". Ma procediamo cautamente, trattandosi di argomento dibattuto e atteniamoci e documenti autentici, che ancora esistono sebbene talvolta oscuri nelle frasi, saltuari nelle date, talvolta malamente copiati o interpretati. Ci separano innanzi per domande principali:

 

Quando e da chi fu promossa la fabbrica della nuova cattedrale?

fu una rinnovazione parziale o generale dell'edificio preesistente o opera del tutto nuova con disegnoper niente nuovo?

l'fu un primo ingegnere o architetto, che ideò e preparò il disegno o ve ne furono parecchi, e questi furono nazionali o forestieri?

rispondiamo che cerchiamo risolvere una delle questioni con documenti certi che si presenta per primo documento in ordine cronologico una lettera del 12 maggio 1386 indirizzata al clero e al popolo, di Monsignor Antonio de marchi si Saluzzo, arcivescovo di Milano dal 1380 dà al 1401, parente di Visconti signori di Milano. La lettera è del tenore seguente: "essendo che la chiesa milanese, fabbricata fin dai primordi sotto l'invocazione a[...]della beata vergine, sia come lo dimostra l'esperienza, Luca e cadente, e i cuori dei siti li intendano sia fatta riedificare a nuovo, la qual opera è molto costosa: perciò preghiamo fuori tutti e di esortiamo nel signore[...]affinché quei mostri mi facciate delle musiche per condurre fine codesta pia opera".

parole quasi uguali e ripeté l'arcivescovo un anno dopo, il 17 settembre 1387 nell'invitare il clero a trasmettere, per la festa di San Martino, le oblazioni raccolte per la fabbrica del Duomo. Dunque l'inizio o alla cominciamento del Duomo dovrebbe, secondo la testimonianza alla più autorevole, di Monsignor arcivescovo, presente e operante, essere fissata fra il mese di maggio del 1386 e settembre del 1387. Collina a nolo con le dichiarazioni dell'arcivescovo d'ordinanza del duca Gian Galeazzo Visconti, una in data del 12 ottobre 1386 e l'altra da 7 febbraio 1387. C'è il primo editto: "allo scopo che la fabbrica della chiesa maggiore della nostra città di Milano, la quale la gran pezza e molti tempi di anno in rovina, e cominciò ad essere rifatta, possa crescere debitamente secondo il voto, siamo contenti ci piace[...]."trattava sin di accordare il permesso di una questua in tutto il ducato per le spese della fabbrica. Il secondo editto del 7 febbraio 1387 così parla: "riducendo noi l'occhio con intima affezione all'opera della fabbrica di Santa Maria maggiore della nostra città di Milano, ad aiutare la quale ci sentiamo ogni giorno più fortemente animati per riverenza della integrata vergine gloriosa, a cui odore e Gloria viene essere riformata, siamo contenti e vogliamo che i danari antipatici della città nostra pagati per l'offerta della festa di Santa Maria del decorso mese di febbraio e da pagarsi da venire nel giorno di detta festa, e fin quando così ne piaccia, si convertano all'opera di detta fabbrica". Le lettere del principe, che si possono dire sincrone con le tue dell'arcivescovo, ne tolgono le crescono nulla quanto era detto da questo punto soltanto potrebbe essere osservato che nel editto del duca del 12 ottobre 1386 è indicato un principio di riedificazione-caepit refici-mentre nella culla dell'arcivescovo del 12 maggio precedente, si accenna solamente una tendenza dei cuori dei fedeli a far riedificare di nuovo. Ma tale lite variante non altera per nulla la data, che si aggira pressappoco entro un anno quanto a lei cominciamento della fabbrica. I documenti citati, come risolvono la prima, così risolvono anche la seconda parte della prima crisi. Vi fu chi disse che il concepimento e i cominciamento di tanta opera fu che deve essere ritenuto merito quasi esclusivo del duca Gian Galeazzo Visconti,conte di Virtu.natura e i documenti ora riferiti i quali emanano dalle tue più alte autorità ecclesiastiche civili e le più interessate nell'opera dove mai si incontra una dichiarazione, un breve accenno, anche una semplice allusione, che valga confortare il giudizio esplicitato?se Gian Galeazzo avesse fatto, non lo avrebbe egli detto per entrare i migliori grazie del popolo del clero?non lo avrebbe detto l'arcivescovo, parente affezionato e subito ossequioso del principe?ma un atto esplicito, che esclude ogni merito del principe, e una lettera che i signori deputati della fabbrica che scrisse il 3 agosto 1387. Dopo averlo informato che tutti i loro 13 redini erano corsi a fare le loro offerte, ha aggiunto: "l'oblazione vennero fatte con grande emozione d'ogni ceto di persone, tanto dei diritti che dei poveri, che abbastanza copiosamente liberamente apparsero le mani alla stessa fabbrica. Allora degnatevi voi, alla vostra signora genitrice, la consorte e la figlia trasmettere le vostre devote oblazioni sussidio della Chiesa". E concludevano: "notifichiamo anche a vostra altezza che facendosi da voi pie e devote oblazioni, diretto coro della chiesa si detta, potrà presto essere finito e l'arca di marmo, entro la quale fu ordinato che dovevano riposare le ossa del magnifico principe, vostro padre di buona e felice memoria, potrà giusta l'ordine già dato, nello stesso altro coro è collocato onorevolmente". Lette queste parole chiunque abbia udito parlare della volontà, degli ordini, della onorificenza del duca, deve stupire tacere. Curiosa interpretazione nel senso cortigiane e Scotti e per taluni alle parole del decreto ducale del 12 ottobre della fabbrica queste debite incremento secondo il gruppo. Dissero che Galeazzo e sua moglie Caterina fecero voto di edificare la nuova basilica per avere conservare qualche frutto maschile, essendo che i maschi procreati da Caterina erano tutti morti, e Isabella non aveva lasciato che Valentina. Qualche altro mese fuori che il volto appena fatto non dal principe ma dal popolo, il quale desiderava la nascita e la conservazione di un erede maschio di Gian Galeazzo; e non mancò chi sostenne essere stato fatto quel voto dal popolo alla madonna fin dal 1361, quando una finissima pestilenza colpì Milano e metà della popolazione trasse a morte. Ma se anche sia affidata una causa esteriore, non potè a nostro giudizio, che essere occasionale e avere contribuito ad agitare il massimo motore, il quale fu il pensiero intimo delle menti e il vivo desiderio, del quale abbia fatta parola, dei milanesi cresciuti a ricchezza in potenza, che non volevano rimanere indietro e al di sotto delle altre città italiane. Più ardua è la risposta al secondo quesito, cioè se la chiesa maggiore sia stata incominciate condotte innanzi secondo un unico disegno primitivo. L'erdutito Giulini  disse di noa; e documenti di anzi da noi citati e altri che riporteremo, ci fanno cogliere la sua opinione non già che tutto il primo manufatto fosse disfatto, bensì che molta parte edificata sia stata distrutta. La lettera archi e episcopale del 12 maggio 1386 dice soltanto che i cuori dei fedeli dipendevano fare edificare la Chiesa; e le dita, uscito sei mesi dopo, il 12 ottobre del medesimo anno, di Gian Galeazzo, esprime le stesse idee, solo aggiungere che la Chiesa cominciò ad essere rifatta. Ci fu dunque un movimento di costruzione e questi sei mesi. Anche l'arcivescovo, dopo 16 mesi, il 17 settembre 1387, dichiara che la fabbrica fu incominciata e il duca, sette mesi prima di lui, il 7 febbraio aveva scritto che la Chiesa veniva riformata. Il 16 ottobre 1387 in un'adunanza dei deputati dell'uomo che discussero e approvarono un regolamento generale di amministrazione per la fabbrica si legge: "con l'aiuto di Dio e per l'intercessione della vergine gloriosa sotto la cui educazione fu incominciata al nuovo già molti anni indietro, e ora per divina ispirazione e con con te in suo favore viene fabbricata e mediante la sua grazia sarà compiuta.[...]si elenca il maestro Simone da Orsenigo a ingegnere e detta fabbrica, e di più sui nomi di uno o più intimi e sufficienti buoni per assistere i lavori della fabbrica predetta. Si confermi, per la sufficiente perizia dei detti lavori, Dionisolo da brugora e  Ambrogio da Sala e se ne leggano dei nuovi che siano buoni e sufficienti."

 

Questo documento chiaramente ci che la Santa Maria maggiore era stata rifatta dopo molti anni addietro e allora veniva fabbricata e perché l'opera riuscisse bene si voleva procedere con pieno assenso degli animi e con perfetto ordine nell'amministrazione. Ci fa conoscere inoltre come ha i deputati della fabbrica che rappresentavano l'autorità ed ecclesiastica, venisse affidata interamente l'amministrazione della direzione dell'opera, ma che è si erano soggetti ai riscontri e alle approvazioni, secondo le leggi dello Stato, del sicario e di 12 di Provvisione, rappresentanti la potestà ducale e comunale. Chi dichiara infine che la costruzione e raffinata, e ora doveva prendere maggior vigore e forza da un nuovo e più regolare ordinamento della sua amministrazione. Intorno a quel punto del procedimento dei lavori è interessantissimo un bando del duca in data 24 ottobre 1387, posteriore e quindi di solo otto giorni all'adunanza dei deputati, e in cui si legge che taluni possessori di perle sul Lago Maggiore cercavano di opporsi all'estrazione che si faceva dei loro fondi di pezzi di granito (lapides serritii)da servire per la fabbrica del Duomo, forse perché soffrivano da non senza compensi, Giovanna Galeazzo il quale s'intitola a signore di Milano, conte di Virtu,Vicrio imperiale,ordina quei suoi sudditi, che si lascino cavare le pietre, purché si paghino l'indennità, per la riedificazione della chiesa maggiore milanese che perde aderenza alla vergine, fu dedicata a dire il nome, e ora in forma nuova così trionfalmente, viene riedificata. Sant'anche il principe, che egli fu sempre fedelissimo di moltissimo della Santa vergine, e perciò sempre si è mostrato favorevole alle richieste, è sempre compiaciuto e compiacerà ai cittadini nello scopo che l'opera felice desiderati sono posta della privata fabbrica, così magnificamente come si mostra incominciata possa procedere del mondo non qui non può più parlarsi di piedi citazione di Santa Maria maggiore, ma si discorre pubblicamente e solennemente di fabbrica nuova, di lavoro magnificamente incominciato, come lo si vede, che procede trionfalmente, ed è opera felice, desiderata, sontuosa. È molto interessante e leggere anche i registri di amministrazione fortunatamente sopravvissuti i quali danni importanti notizie sull'argomento. L'opera del Duomo la vediamo tutti ma non sapremo mai quali personaggi,qualistorie,quali artisti anonimi riposero la loro infaticabile eccellente arte in essa.con cui ci pare doveroso almeno ripassare gli antichi registri dove vengono, se pur frettolosamente citati, per immaginarli.vengono citati per nome e cognome gli architetti e i principali artistici, tra cui i maestri Comacini.Pagamenti vari:

15 gennaio 1387:Andrea degli organi da Modena, padre di filippino da Modena architetto abilissimo

19 gennaio 1387:per un maestro 47 lavoranti per fare fondamento di pilastri

 12 febbraio 1387per un maestro 31 lavoranti per fare fondamento dei pilastri

19 marzo 1387 Simone da orsenigo  maestro ingegnere per 18 giorni nei quali spetti servizio

2 aprile 1387 Marco da Frisone che fu il servizio alla fabbrica e cominciò a far lavorare dal 5 marzo e finì 2 aprile,lire e 12,16

 

13 aprile 1387 maestro Andrea di Modena, ingegnere del duca Lit 19,4

dopo maggio 1387 Marco de si sono ingegnere, in prestitoLit 22

 

12 agosto 1387 a 84 lavoranti Lit 13,13. Quattro maestri di muro cioè Simone da orsenigoLit 5,10,Giovanni da OrsenigoLit 5,10, Giovanni da AzzoLit 5,9 Giovanni da TronzanoLit 5,9, Lit 18

17 agosto 1387 per braccia 18 di corda del peso di libbre 51, dunque stata posta al pozzo sopra il lavorerio terra cavar acqua.

seguono gli elenchi per le spese delle corde, chiodi, gerle,corbelli,secchie, e del materiale necessario.

14.206 settembre 1387.guarnerio da Sirtori , maestro il legname e per il pagamento di un livello d'acqua finito e legato in ferro e di un livello secco a Piombino, con asta di braccia tre, le quali cose furono consegnate Simone da orsenigo,ingegenre della fabbrica.

30 settembre 1387: a maestro Simone da orsenigo per brimitta rosa per attingere i segnali lavori opportuni per la fabbrica. Seguono persino le spese dei messi che dovevano recapitare messi affarie.

18 ottobre 1387:Simone da Orsenigo e con bagni 10, numero 11 lui computato, maestri di muro. Al maestro zen da campione e 21 compagni,22 lui computatola maestri e intagliatore di pietra viva...

29 ottobre 1387 ha maestro Andrea da Modena mandato dall'illustre principe Signor nostro dalla sua casa per vegliare e progredire i lavori della detta fabbrica richiesta del signor vicario e dei giudici di visione del comune di Milano e dei deputati della fabbrica in dono fiorini 20, secondo la deliberazione del si fa per lunedì 28 del presente mese tutto, e si continuò a Leonardo zeppo e Simone di Cavagnera che per incarico di superstiti e alla presenza d'oro per una spedizione più spiccio se numerarono detto maestro Andrea...

tutti lombardi e nella maggior parte comacini compaiono i primi ingegneri e operatori quali :Simone da Orsenigo,Guarniero de Sirtori,Marco,Jacopo e Zeno da Campione.Forse anche Andrea da Modena apparteneva alla famiglia dei campionesi i quali i in Modena avevano perso che il monopolio delle imprese i visitatori e e quasi il segreto nell'arte.. Di maestri forestieri non si trovano che può i nomi degli annali e nei registri della fabbrica metropolitana: nel 1387 e nel 1389 quello di un Anichino de germania cui sono pagati 16 soldi per aver fatto un modello in piombo di un tiburio e l'altro di un Giacobino di Bruges che si ammalò nel lavorare per la Chiesa e gli fu dato un piccolo sussidio. Non viene fatta altra menzione di questi due. Così con il testo nei documenti autentici e con logiche argomentazioni ci pare di aver risposto in modo già l'esordiente secondo quesito che la fabbrica delle cominciate effettivamente sul principio del 1387 sopra un disegno nuovo o largamente riformato, sue rinnovate in pochi mesi.

alcuni studiosi hanno avanzato a ipotesi più o meno fantasiose circa l'idea che spinse a tale costruzione; qualcuno scrisse che non poteva il prototipo del grandioso monumento, di stile così nuovo in Italia, esse re che il concepimento di una mente ultramontana; che allora già esistevano le cattedrali cospicui di Parigi, Reims,Chartres e altre in Francia;di colonia a Strasburgo Ulma in Germania; l'accesso dei templari di Londra, di York e Canterbury in Inghilterra, edificate uno stile detto gotico, che molta somiglianza stendeva disegnare un uomo di Milano conta non è di queste cattedrali nordiche, specialmente con quella di colonia e così come forestiero dovette essere uno stile e quindi anche l'architetto. Questa non è mutazione non può persuadere. Non si è gotico fu messo in mostra studiata applicata in Italia prima che al di là delle arti; nelle province nordiche si diffuse largamente il tifone quasi nuove non perché ciò?non potevano i nostri maestri recarsi in Francia e Germania nel 1200 e 1300, come vi erano andati parecchi secoli addietro decolla considerare i nuovi sistemi e reduci in Italia, cui applicare i frutti dei loro studi e della loro esperienza?la famiglia dei Frixoni da campione, che diede architetti e due secoli uno indicati, ricavò molto probabilmente un tal nome dall'avere avuto qualcuno dei suoi nella Frixia o paesi dei Frixoni,così di per sé di Jacopo e tedesco e non è da dimenticare che un milione di franchi muratori veloci massoniche incominciarono a quei tempi a uscire dalle ombre e dilatarsi, e che in quelle associazioni inerti comacini avevano entratura e influenza, e mi seguirono i lavori e viaggi. 

Camillo Boito dichiara, dopo lungo studio, che nei primi 29 mesi della fabbrica, non appaiono che architetti e ingegneri italiani, fare fra questi parecchi campionesi (Camillo Boito,'Il Duomo di Milano',1889), che quando arrivò il primo architetto forestiero "l'impianto della costruzione era già tanto avanzato, che tutto concetto generale degli alzati, salvo importante durante modificazioni, e tutta la forma la vendita del Tempio non si potevano più alterare.

apprendiamo quindi che dapprima vi fu un tentativo di largo è stato uno della basilica di Santa Maria maggiore del 1386 e poi una edificazione nuova e grandiosa cominciata nel 1387. Non si conosce il nome di un architetto, che presentarsi finito completo un disegno di fabbrica, ma è noto il nome di un ingegnere generale,Simone da Orsenigo,che prima che nell'inizio della costruzione e le ingegnere unico, ingegnere generale, lodatissimo, e facendo misure e disegnava per la fabbrica. A

 

 

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http://www.scienzeantiche.it/forum2005/topic.asp?TOPIC_ID=4338

Nella costruzione del Duomo è stato incorporato uno strumento astronomico, che non si limita a segnalare il solstizio ma fa molto di più.
Entrate nel Duomo dalla facciata Ovest. Tenete gli occhi fissi sul pavimento, percorsi 3-4 metri incontrerete una lunga striscia di ottone che attraversa l’edificio da sinistra a destra (da Nord a Sud). Seguite la linea camminando verso sinistra, incontrerete (a distanze precise) dei segni zodiacali. Raggiunta la parete Nord, noterete che la striscia di ottone prosegue per circa 2 metri sopra la parete, fino a raggiungere il segno del CAPRICORNO. Una raffigurazione molto grande rispetto a quelle che stanno sul pavimento.
Forse non lo avete mai notato, ma il segno del CAPRICORNO è quello che assomiglia di più al diavolo dei cristiani.
Visto il CAPRICORNO, facciamo dietrofront e seguendo di nuovo la linea di ottone dirigiamoci verso la parete Sud. Se siamo fortunati, se le luci alogene lo permettono e se fuori la giornata è abbastanza luminosa, potrete vedere (e questo tutti i giorni) un fascio di luce che dal soffitto si proietta sul pavimento indicando il segno zodiacale del momento. Se guardate in alto è comunque possibile vedere l’oculus praticato sul tetto.
L’oculus in cima alla parete Sud, durante il solstizio d’inverno (a Natale), proietterà un fascio di luce sul segno del CAPRICORNO della parete Nord. Evidenziando così il "demonio". Forse il costruttore dello strumento voleva comunicarci qualcosa? Quali segreti si nascondono dietro questa simbologia? Non so se la mia interpretazione sia corretta, certo il fatto è curioso...
In ogni cattedrale gotica sono presenti elementi architettonici e simboli d’origine orientale, ed è risaputo che una delle divinità adorate nell’antichità era il BAFOMETTO(1), una sorta di di divinità o demone cornuto. Ma qui vi è qualcosa di più in quanto il CAPRICORNO allude ad un essere anfibio, ha la coda di un PESCE. E il PESCE o i PESCI sono stati il simbolo di Cristo o del cristianesimo. Guardatevi attorno... E’ sufficiente una passeggiata nel centro storico di Milano, per rendersi conto, che tutti i palazzi, sono adornati con teste di demoni, serpenti, ed esseri anfibi dotati di pinne.
Il 21 Giugno è il giorno del Solstizio d’Estate. Alle 07:47 (ora solare) il Sole raggiungerà il suo punto massimo di declinazione (23:27 Nord), questo punto è chiamato Tropico del Cancro.
Nel Duomo di Milano, esiste uno GNOMONE in grado di segnalare i 2 solstizi e la posizione del Sole durante tutto l’anno.
Non è una cosa rara vedere uno GNOMONE, soprattutto nelle chiese più antiche, ve ne sono un po’ dappertutto sia in Italia che all’estero. Ma quello del Duomo di Milano, costruito nel 1786 dagli astronomi di Brera, per volere di Padre G. A. Cesaris è forse il più completo, in quanto a precisione e a funzionalità, in questo periodo è possibile osservare la segnalazione del Solstizio d’Estate. Da un OCULUS posto a 24 metri di altezza, parte un RAGGIO DI LUCE, che ha mezzogiorno (ore 13:00 per via dell’ora legale), va ad investire il segno del CANCRO, incastonato nel marmo del pavimento.
Fin qui nulla di strano, se non il riferimento oltre che astronomico, anche astrologico, legato alla FASCIA ZODIACALE che non si accorda con il credo cristiano.
Mentre i normali GNOMONI, tendono ad evidenziare solo il Solstizio d’Estate, quello della chiesa di MARIA NASCENTE (Duomo di Milano), evidenzia tutto il corso annuo del Sole da Solstizio a Solstizio, attraversando uno per uno tutti i SEGNI ZODIACALI.
Il particolare rilevante è che tra i 12 SEGNI sia stato messo in rilievo quello che indica il Solstizio d’Inverno. Mentre 11 SEGNI si trovano sul pavimento, uno si trova sulla parete Nord, è il CAPRICORNO. In corrispondenza con il NATALE cristiano, il FASCIO DI LUCE che parte dal tetto della navata Sud, va a puntare sul CAPRICORNO della parete Nord, indicando così il Solstizio d’Inverno.
Il CAPRICORNO è il segno zodiacale che più assomiglia al diavolo. E’ rappresentato da un essere anfibio per metà "capro" e per metà "pesce". In molte mitologie, nelle religioni più antiche, i demoni popolavano l’Emisfero Sud.

 

Magari aprirò un’altra discussione, dove mostrerò delle fotografie, raffiguranti gli innumerevoli esseri ibridi (per metà umani e per metà serpenti) che adornano il centro storico milanese.Vai all'inizio della pagina

Manuele
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Nell'immagine la parete Nord e parte del pavimento del Duomo di Milano

 

La parete Nord: il segno del CAPRICORNO è racchiuso in un quadrato nero e diviso in due da una striscia che prosegue sul pavimento. E' una lunga striscia di ottone (la LINEA DELLA ROSA del Codice da Vinci) che attraversa il Duomo da Nord a Sud.
Sopra il CAPRICORNO (vedi freccia), compare la scritta: SOLTITIVM HIEMALE (Solstizio d'Inverno).
Sul lato destro del CAPRICORNO, vi è una bacheca contenente le EFFEMERIDI SIDERALI (solari e lunari), per la Latitudine e Longitudine del Duomo. Il foglio viene sostituito ogni anno.

Il pavimento: seguendo la LINEA da Nord a Sud, si incontrano i primi due segni zodiacali (vedi cerchio nero). Il SAGITTARIO sorpra la LINEA e l'ACQUARIO sotto la LINEA. A mezzogiorno, nel periodo dell'anno corrispondente, il FASCIO DI LUCE solare proveniente dall'OCULUS, seguendo la striscia di ottone, andrà a posizionarsi sulla giusta costellazione.

I tre segni zodiacali: risalta subito all'occhio, che il segno del CAPRICORNO occupa un posto privilegiato rispetto agli altri posti sul pavimento. E' molto più grande e posto in una posizione d'onore. Il fatto curioso è che il CAPRICORNO assomiglia al demonio e che un fascio di luce lo illumina proprio in corrispondenza del NATALE

Nella foto di sinistra è visibile l'OCULUS. Nell'immagine di destra è visibile il fascio di luce proiettato sul segno del CANCRO.

 

Le fotografie che vedete sopra, sono state scattate Domenica 19 Giugno 2005 alle ore 13:20 ora legale (12:20 ora solare). 20 minuti dopo mezzogiorno.
Il CERCHIO DI LUCE solare, proiettato dall'OCULUS, a mezzogiorno in punto, è tagliato in due dalla LINEA DI OTTONE, nella stessa posizione (poco a destra del CANCRO) che vedete nella fotografia. Il 21 Giugno, giorno del SOLSTIZIO, sempre a mezzogiorno il FASCIO DI LUCE illuminerà la LINEA al centro del segno per spostarsi pian piano verso Sud nei giorni successivi.
A NATALE, la luce solare, formando un cerchio molto più grande, raggiungerà il segno del CAPRICORNO illuminandolo completamente. Esaltando così quella che potrebbe essere una raffigurazione del maligno...

L'articolo e' oggetto di discussione sul forum di ScienzeAntiche, vedi link:
http://www.scienzeantiche.it/forum2005/topic.asp?TOPIC_ID=4370Vai all'inizio della pagina

[Articoli 1/2]
LA MERIDIANA DI FILETTOLE (PI) SULLA “STAMPA”. Facendo seguito a quanto già segnalato su Novae del gennaio 2005, si informa che su Tuttoscienze (Supplemento de La Stampa) del 26 Gennaio 2005 è comparso un articolo di Mauro Pisani con titolo e sottotitoli: "Passeggiando su una meridiana – Un modo per riflettere sui nessi fra cielo, terra e uomo – La piazza di un paese vicino a Pisa “arredata” con un orologio solare".
Si da notizia con alcuni particolari e un disegno schematico dell’opera, questa volta per il vasto pubblico raggiunto dal Supplemento, della realizzazione del quadrante solare orizzontale di Filettole, frazione del comune di Vecchiano (Pisa).
Lo gnomone è stato realizzato per mezzo di una struttura muraria trapezoidale, mentre sul piano di calpestio sono state ricavate le linee orarie. Sulla linea del mezzodì sono altresì state poste due piastre per indicare l'altezza del Sole ai due solstizi. Notevoli le dimensioni dell'opera, che copre un settore circolare di 15 metri di raggio, aperto di 120 gradi.
(F. Roveda, Torino, nandoro@interfree.it- M. Pisani, mauropisani@tin.it)

[Articoli 2/2]
“LA MERIDIANA DEL DUOMO DI MILANO” IN INGLESE E GIAPPONESE. Sui numeri del febbraio 2005 dei due giornali turistici mensili milanesi denominati “Hello Milano” e pubblicati in lingua inglese e giapponese, sono presenti in prima pagina due articoli, entrambi a firma di Henry Neuteboom, riguardanti la storia e le caratteristiche della meridiana a camera oscura del Duomo della città. Della stessa sono poi state riportate due immagini fotografiche, rispettivamente, con la macchia solare sul segno dell’ariete all’equinozio di primavera e sulla linea meridiana in corrispondenza al segno del capricorno.Vengono anche brevemente citati i vari sistemi orari di misura del tempo, i principali tipi di calendari in uso nel passato e l’esistenza in Italia di altre importanti meridiane come quelle di Firenze e Bologna

 

Non appena ho un po di tempo, andrò in Duomo a scattare qualche fotografia, torneremo quindi su questo argomento.

(1) Sopra un PENTACOLO rappresentante BAFOMETTO. Il termine, sembra derivare dalle parole greche "Baphe" e "Metis". L'unione delle due parole dovrebbero significare "Battesimo di Saggezza".Vai all'inizio della pagina

Il pavimento magnificamente piastrellato del Duomo di Milano e' spezzato da una linea meridiana che attraversa quasi l'intera larghezza della navata, e prosegue per 3 metri sul muro a sinistra. Si trova appena all'interno del portone centrale, davanti alla porta-riviste. La linea e' realizzata con una striscia di ottone fiancata da entrambi le parti in marmo bianco. I segni del zodiaco sono disposti ad intervalli lungo la linea. C'e' un piccolo foro in alto sul muro a destra entrando nel Duomo; attorno al mezzogiorno solare il raggio del sole, passando il foro, proietta un piccolo cerchio illuminato sul pavimento. Una tabella stampato e appeso al muro di sinistra indica l'ora del mezzogiorno solare, nonche' l'ora dell'alba e del tramonto.

Secondo la guida turistica c'e' un'altra meridiana fuori dal Duomo, ma non sono riuscito ad individuarla.

Mentre non risultano molte altre meridiane a Milano, c'e' ne una raccolta magnifica, assieme ad altri strumenti scientifici che abbiano a che fare col sole, al Museo Poldi-Pezzoli che si trova a pochi passi dal Duomo. Ci sono circa 230 oggetti esposti molto bene in tre vetrine al primo piano. Il museo e' delizioso - non assomiglia minimamente le pinacoteche famose (come la vicina Brera), ma ospita alcune tele veramente carine esposte in stanze relativamente piccole con mobili, credenze ecc., e con alcune raccolte di altre classe di oggetti quali meridiane, orologi ed armi

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http://divulgazione.uai.it/eventi/notaequinozio.htm

NOTA SULL'EQUINOZIO DI PRIMAVERA DELL'ANNO 2005
di Enrico Del Favero

Ci si propone l'esecuzione di alcune elaborazioni, verifiche e misure relative all'equinozio di primavera dell'anno 2005 con particolare riferimento alle indicazioni ottenibili dalla meridiana a camera oscura del Duomo di Milano. Esse sono estensibili con le modifiche e i dati del caso alle molte meridiane di grandi dimensioni dello stesso tipo esistenti in Italia.
1) ORA DELL'EQUINOZIO
Dall'Almanacco UAI 2005 - Tabelle mensili del Sole del marzo 2005 (pag. 14), si hanno per l'equinozio di primavera 2005 i seguenti dati, riferiti alle ore 0 di Tempo Universale (TU):

  • Giorno 20/3 DOMENICA, Declinazione del Sole: - 0° 12' 24" = - 0,2067°. Equazione del tempo: 7' 35,5" = 0,1265h
  • Giorno 21/3 LUNEDI', Declinazione del Sole: + 0° 11' 19" = 0,1886° Equazione del tempo: 7' 17,6" = 0,1216h

    Il tempo T dell'equinozio in cui la declinazione del Sole si annulla si ricava dalla proporzione di cui alla figura sotto.

    T/0,2067 = 24/(0,2067+0,1886) da cui T = 12,5495h di TU pari a 13,5495h di Tempo Medio dell'Europa Centrale (TMEC) = 13h32'58". Il tempo, approssimato al minuto primo, di 13h 33' è riportato anche nella rubrica "Il Sole nel 2005", a pag. 9, sempre dell'Almanacco UAI 2005.

  • 2) ORA DEL TRANSITO DEL SOLE SULLA MERIDIANA DEL DUOMO DI MILANO
    I dati delle coordinate astronomiche del "piede" (proiezione ortogonale sul pavimento del Duomo) del foro gnomonico della meridiana - tratti dalla pubblicazione "La Meridiana solare del Duomo di Milano - Verifica e ripristino nell'anno 1976" edita nel 1977 dalla Veneranda Fabbrica del Duomo - sono i seguenti:

  • Latitudine: 45° 27' 33" = 45,4592°
  • Longitudine: 9° 11' 32" = 9,1922°
  • La conseguente costante locale ( differenza fra TMEC e tempo medio del meridiano del Duomo) è: (15,0°-9,1922) x 4/60 = 0,3872h = 23' 14"

    Per determinare (per tentativi) il valore dell'equazione del tempo in corrispondenza dell'ora del transito del Sole sulla meridiana del 20/3, si utilizzano, inizialmente, per la costante locale e l'equazione del tempo, valori temporali che trascurino per semplicità i minuti secondi. Si utilizzano cioè per detto transito le: 12h +23'+7' = 12h 30' (12,50h) di TMEC e quindi le 11h 30' (11,50h) di TU. Per il valore "definitivo" dell'equazione del tempo alle 11,50h di TU si fa riferimento allo schema grafico della figura sotto.


    in cui il valore temporale del segmento X viene determinato con la proporzione: X/12,5 = (0,1265 - 0,1216)/24 da cui X = 0,0026, e X+Y , valore cercato dell'equazione del tempo, diviene: 0,0026+ 0,1216 = 0,1242 = 7' 27".
    Pertanto il transito "definitivo" del Sole sulla meridiana avviene alle ore:
    12 + 0,3872 + 0,1242 = 12,5114h = 12h 30' 41" di TMEC
    Detto valore differisce di un solo secondo da quello di 12h 30' 42" di TMEC riportato, per il giorno del 20/3/2005, in una grande Tabella delle effemeridi locali 2005 del Sole riferite alla meridiana, calcolata annualmente dal Politecnico di Milano ed esposta in Duomo su una parete all'estremità nord della meridiana.
    Il transito del Sole sulla meridiana in TMEC avviene quindi 13,5495h - 12,5114h = 1,0381h = 1h 02'17" prima dell'ora dell'equinozio di primavera.

  • 3) CARATTERISTICHE DELLA MACCHIA SOLARE DELLA MERIDIANA DEL DUOMO

    Per determinare dimensioni e spostamenti della macchia solare proiettata dal foro gnomonica sulla linea meridiana, si è fatto riferimento alle formule contenute nella memoria di Gianni Ferrari "Possibili errori nel tracciamento di una meridiana a camera oscura". La memoria è stata pubblicata negli Atti del XII Seminario nazionale italiano di gnomonica di Rocca di Papa (RM) del 3-5 ottobre 2003. Con riferimento alla figura

    - in pratica una sezione verticale della meridiana con il "suo" piano meridiano, si indichi con:

  • p = Altezza OF del foro gnomonica F rispetto al suo piede O = 23 820 mm
  • f = Latitudine della meridiana = 45,4592°
  • d = Declinazione del Sole , nulla all'ora dell'equinozio
  • s = Valore angolare medio del semidiametro del Sole = 16' = 0,2667°

  • I punti U e L rappresentano rispettivamente i punti della immagine solare prodotti dal bordo superiore (verso sud) e inferiore (verso nord) del disco del Sole quando il suo centro C, proveniente dal centro dell'astro, si trova sulla linea meridiana. Per le distanze di detti punti dal piede del foro gnomonico della meridiana valgono le formule che seguono. A fianco sono riportati i valori numerici relativi alla meridiana di Milano e all'equinozio, con d = 0:

    OU = p Tan (f-d-s) e quindi: 23820 Tan (45,4592-0,2667) = 23981 mm
    OC = p Tan (f-d) e quindi: 23820 Tan 45,4592 = 24205 mm
    OL = p Tan (f-d+s) e quindi: 23820 Tan (45,4592+0,2667) = 24431 mm

    Il diametro OU dell'ellisse della macchia in direzione nord-sud è quindi pari a 24431-23981 = 450 mm.
    Il centro E dell'ellisse viene a trovarsi a 24431 - (450/2) = 24206 mm e non coincide quindi per 1 mm con la posizione del punto C.
    Il diametro OU dell'ellisse della macchia in direzione est - ovest è dato invece dalla formula:
    EW = p (2Tan s)/ Cos (f-d) e inserendo nella stessa i valori sopra riportati: EW = 316,1 mm
    Detti valori dei diametri dell'ellisse solare all'equinozio sono in perfetto accordo con quelli corrispondenti riportati nella pubblicazione del 1977 della Fabbrica del Duomo sopra citata.
    Da notare che l'ellisse solare di cui sopra è contornata da un'area anch'essa ellittica di penombra a minore intensità luminosa, pari in pratica al semidiametro del foro gnomonico della meridiana, che è di 25 mm, e quindi di spessore di circa 12 mm.

    4) SPOSTAMENTO DELLA MACCHIA SOLARE IN DIREZIONE NORD -SUD
    Indichiamo con Ds lo spostamento nel tempo, in direzione nord-sud del punto centrale della macchia solare nel momento in cui esso attraversa la linea meridiana. Esso è funzione della variazione della declinazione del Sole (Dd), che nei giorni degli equinozi è di 23,7' al giorno, e vale:
    Ds = [p/cos2 (f-d)] x [(3,1416 x Dd)/ (60 x 180)] mm/giorno, e inserendo i dati del caso in esame:
    Ds = [23820/ cos2 45,4592] x [(3,1416 x 23,7)/ (60x180)] = 334 mm/giorno = 13,9 mm/h
    Pertanto il centro della macchia solare che attraversa la linea meridiana il 20/3/2005 si trova spostato verso nord di circa 14 mm (13,9x1,0381) rispetto alla posizione in cui si troverebbe se l'equinozio di primavera si verificasse esattamente al momento del transito del Sole. Il giorno successivo, 21/3, il centro della macchia solare si troverà spostato verso sud di 334 mm e quindi a 334 - 14 = 320 mm dalla posizione "equinoziale" di cui sopra.
    Con altre formule si ricava che la velocità di spostamento del centro della macchia solare agli equinozi in direzione est-ovest è di 2,46 mm/sec, e il tempo necessario perché la stessa attraversi completamente la linea meridiana, di 128 sec.

    5) POSIZIONE DELLE FORMELLE CON I SEGNI ZODIACALI
    La meridiana del Duomo di Milano realizzata nel 1786 fu dotata fin dalla sua costruzione di formelle di marmo poste lungo il suo sviluppo indicanti i segni zodiacali con le relative date di ingresso del Sole negli stessi. Nel 1827, a seguito di un abbassamento di 142 mm del piano della meridiana dovuto a lavori di sistemazione del pavimento del Duomo, tutte le formelle ad eccezione di quella del solstizio d'inverno furono eliminate e la meridiana, pur ripristinata e periodicamente verificata, ne rimase priva per oltre 150 anni fino a un anno imprecisato, comunque successivo al 1976.
    Infatti nella pubblicazione del 1976 sopra citata la meridiana risultava ancora senza indicazioni zodiacali, ma nella stessa erano già riportati conteggi, grafici e disegni per il loro auspicato ripristino, poi effettivamente avvenuto.
    Va qui rilevato che le distanze "equinoziali" OU e OL di cui al precedente punto 3 previste a livello di progetto in detta pubblicazione del 1976 e pari rispettivamente a 23960 e 24410, risultano inferiori di 21 mm rispetto a quelle ricavate nei conteggi dello stesso punto 3 pari rispettivamente a 23981 e 24431 mm. Per dette distanze previste dalla Fabbrica nella pubblicazione del 1976, la stessa dichiarava quanto segue: "Data la provvisorietà, in termini di ore, dell'ingresso del Sole nei segni zodiacali da un anno all'altro per i noti moti secondari della terra, si è ritenuto opportuno calcolare la posizione delle future tavolette sul pavimento assumendo per il calcolo l'altezza trovata per il foro gnomonico e la declinazione del Sole, tenuto conto della rifrazione arrotondata a 1', all'ora e alla data (riferite all'anno 1976) di cui alla tabella 2.9.1", e poi: "La meridiana del Duomo non ha la funzione di determinare la posizione del Sole nella sfera celeste, ma solo quella di segnare il mezzogiorno vero, avendo qui tutte le altre indicazioni proprie di un quadrante e fra queste i segni zodiacali, un valore puramente descrittivo".
    Al momento non si è in grado di dire se la posizione delle formelle zodiacali rettangolari (di 280 mm in direzione nord-sud per 190 mm in direzione est-ovest) effettivamente messe in opera dopo il 1976 corrispondano o meno al "progetto" previsto in detto anno dalla Fabbrica. Tale fatto può essere verificato solo con l'uso di un nastro di acciaio graduato di precisione partendo dal piede del foro gnomonico chiaramente individuato sul pavimento del Duomo

    6) POSSIBILI ESPERIENZE LOCALI DI TIPO DIDATTICO
    Esperienze e verifiche locali da eseguire in occasione dell'equinozio 2005 sono forzatamente legate alla efficienza fisica, da verificare, della meridiana e del suo foro gnomonico tuttora coinvolti, anche se marginalmente, nel 2004-2005 da imponenti lavori di pulizia della facciata del Duomo. Vi è anche la possibilità che l'ombra proveniente da una barra metallica orizzontale posta fra le arcate della campata iniziale del Duomo venga proiettata proprio sulla macchia solare "equinoziale" dividendola in due parti con una fascia d'ombra trasversale. Vi sono infine da tenere presenti possibili "interferenze" con cerimonie religiose previste in Duomo alle 11 e alle 12,30-45 sia dei giorni festivi che feriali, ed naturalmente anche la possibilità di nuvole che coprano il Sole nelle stesse ore.
    Una prima "esperienza" possibile per il 20/3 potrebbe consistere nel predisporre una "immagine" ellittica in scala reale della macchia solare "equinoziale"su un supporto trasparente di una certa consistenza dotato dei due semidiametri dell'ellisse e del suo centro.
    Detta "immagine" potrebbe essere posta, prima dell'arrivo della macchia solare, con il suo centro più o meno a 20 mm verso nord rispetto all'attuale segno zodiacale del punto dell'ariete e con il suo asse maggiore lungo la linea meridiana. All'arrivo della macchia solare, con dimensioni che dovrebbero coincidere con quelle della sua "immagine" predisposta, si dovrebbe riposizionare l'"immagine" sulla macchia in corrispondenza alla posizione effettiva del suo passaggio sulla linea meridiana. Si dovrà poi considerare che il "punto" dell'equinozio sulla meridiana è ubicato, come detto al punto 4, a 15 mm verso sud e prendere nota con opportuni riferimenti di detta posizione anche per confrontarla con quella della formella dell'equinozio esistente.
    Una esperienza analoga può essere fatta il giorno successivo riportando questa volta verso nord una distanza di 323 mm per ritrovare lo stesso "punto" dell'equinozio sopra detto.
    Altre esperienze possono essere realizzate con un cronometro sia per la velocità di spostamento del centro della macchia solare o, meglio, di uno dei suoi lembi sia per il tempo di attraversamento della macchia sulla meridiana di cui al punto 4.
    Una volta verificata con certezza la posizione del "punto" equinoziale sulla linea meridiana, all'equinozio d'autunno 2005 e/o agli equinozi degli anni successivi può essere determinato, direttamente sulla meridiana e con una buona approssimazione (dell'ordine probabilmente di una mezz' ora), il momento del verificarsi di detti fenomeni. Ciò, mediante la posizione effettiva del centro della macchia solare al mezzogiorno vero locale e la misura, verso nord o verso sud, della distanza del suo centro dal "punto" equinoziale. Per esempio se nel giorno dell'equinozio il centro della macchia solare disterà 70 mm verso nord dal "punto" dell'equinozio sopra ricavato, lo stesso si verificherà dopo 5 (14x5) ore. Il momento trovato andrà poi confrontato con le effemeridi dell'anno in corso riportate nelle pubblicazioni astronomiche.
    Da notare che una certa difficoltà nell'effettuazione delle misure di cui sopra sarà probabilmente da attribuire a condizioni di cielo non limpido, purtroppo localmente non infrequenti, che renderebbero sfocata l'intera macchia, con particolare riferimento anche alla fascia di penombra che la circonda in tutte le situazioni.



    La linea Meridiana del Duomo con i segni 
     
    “equinoziali” dell’ariete e della bilancia    


      La macchia solare del diametro
    di circa 26 cm al solstizio d’estate
    con il segno del cancro 

    per elenco monumenti milano odine cronologico

    http://www.milanometropoli.com/STORIA1.htm