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Variante della Francigena tra Piacenza e Parma: la Via dei Monasteri
Castell'Arquato, Bardi e Compiano |
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(di Marisa Uberti) |
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Questa
'variante' è chiamata anche 'Via dei Monasteri'; interseca
l'Appennino da nord a sud e conobbe intenso sviluppo dopo l'invasione
longobarda del VI sec., quando la divisione territoriale tra Longobardi e
Bizantini spezzò la circolazione sulla Via Emilia, Notevole sviluppo di
questa strada di comunicazione venne dal
Monastero di Bobbio (PC),
fondato agli inizi del VII secolo, che estendeva la propria influenza fino
alla Toscana. La Via dei Monasteri acquistò, al tempo dei Comuni,
maggiore importanza come variante piacentina della
Via Francigena,
controllata in parte dal Comune di Parma(1). Il tracciato si ricongiunge poi
ad essa a Pontremoli (MS).
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Castell'Arquato(PC).
E' un bellissimo borgo posto su un'altura, nella valle del torrente Arda.
Sue notizie certe si hanno a partire dal VI secolo; nell'alto medioevo fu
soggetto al vescovado piacentino, per poi divenire libero comune. Nel XIII
-XIV sec. divenne possedimento di Alberto Scoto, poi dei Visconti e degli
Sforza. Nel 1700 entrò a par parte del ducato di Parma. Il fulcro del
borgo medievale è situato sulla parte più elevata, alla quale si giunge
dopo aver percorso ripide vie, durante le quali si potranno cogliere
dettagli sui palazzi, notevoli vedute, fontane, ecc. In via Remondini, si
trova il Museo Geologico, con fossili ritrovati nei dintorni
e risalenti al Pliocene (alcuni di essi risultano molto rari). Nella
curiosa Casa Illica abitò il poeta e librettista locale Luigi
Illica (vi sono custoditi cimeli a lui appartenuti). |
Giunti sulla
spianata più alta del borgo, si viene ripagati da una meravigliosa
accoglienza, data dalla presenza dei maggiori edifici storici del borgo: la
Collegiata romanica dell'Assunta, il palazzo Pretorio e la
Rocca Viscontea.
La Collegiata
nelle sue forme romaniche iniziò nel XII secolo, ma sotto vi era già una
costruzione precedente. Presenta molti motivi per essere visitata, tra cui
una vasca battesimale ad immersione (VIII sec.) e la stupefacente
Cappella di S. Caterina, rivestita di affreschi del 1400.
All'esterno, l'armonia della struttura parla da sola: dalla facciata alle
absidi, al loggiato ad archi ogivali...Questo è delimitato da un parapetto
su cui, su una delle lastre di copertura, è incisa una
Triplice
Cinta. Diversi e altri graffiti si trovano -aguzzando la vista- sia
sullo stesso muretto che sulle scale laterali che portano fuori dalla
piazza. Finestre a croce si trovano sia in facciata che nella parte
posteriore, probabilmente con una specifica funzione legata
all'archeoastronomia. Annesso alla chiesa è il chiostro, molto
interessante, dal quale si accede al Museo della Collegiata, che
ospita l'archivio storico.
Il Palazzo
Pretorio fu eretto nelle forme gotiche nel 1293 ed è oggi sede del
Municipio. Ha inglobate una torre pentagonale (forma non rarissima da
trovare, ma poco frequente) del XIV secolo, ed una merlatura ghibellina
coeva. Nel 1400 vennero aggiunti la loggia con il porticato e la scala
esterna.
La Rocca
Viscontea risale al XIV secolo e domina la Valle dell'Arda. Munita di un
ponte di legno, in origine doveva avere un ponte levatoio. Oggi rimangono
soltanto le alte torri merlate, che sono comunque molto suggestive. Lasciamo
parlare le immagini...
Vai alla
galleria fotografica di Castell'Arquato
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Bardi (PR).
Il pittoresco
borgo è collocato alla confluenza del Noveglia con il Ceno, nella valle
omonima e nodo di transito di leggendarie vie carovaniere.. E' famoso per
il Castello, arroccato su un'alta rupe di diaspro rosso,
considerato il massimo esempio di architettura militare emiliana. Da
lontano, appare proprio come un castello fiabesco. Dalle sue torri e dalla
sue terrazze, si dominano entrambe le vallate, con panorami mozzafiato. La
storia del fortilizio cominciò probabilmente in epoca longobarda; nel IX
secolo (897) appartenne ai vescovi piacentini; venne ampliato e
rimaneggiato a più riprese, a seconda delle signorie che ne prendevano il
controllo (dai Malaspina ai Farnese). Dalla metà del XIII
secolo appartenne ai Landi, principi che battevano moneta
imperiale. Dalla metà del XVI secolo divenne -parzialmente- una dimora
patrizia elitaria. Famosa la presenza del 'fantasma' di Morello,
che si aggira nelle sale inquieto. Si possono visitare i camminamenti di
ronda, le torri coperte, la piazza d'armi, il cortile d'onore, il pozzo,
la ghiacciaia, i granai, le prigioni, la sala delle torture. Vi ha sede
anche un Museo della Civiltà Valligiana. Purtroppo attualmente gli
arredi sono quasi completamente scomparsi. Nel borgo è da vedere l'antica
chiesa medievale di San Siro. |
Nella nostra
galleria fotografica si
possono ammirare scorci e dettagli.
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Compiano
(PR). E' uno dei
borghi più belli d'Italia, arroccato su un promontorio roccioso,
cinto da mura antiche che proteggono abitazioni in pietra, palazzi
nobiliari e case-torri, affacciate su stradine di acciottolato, una delle
quali conduce all'interessantissimo Castello di origine medievale
(IX secolo) e ben conservato (oggi parzialmente adibito ad Albergo).
Nel IX secolo compare già come controllato dagli Obertenghi poi dai
Malaspina. Fu anch'esso proprietà dei Landi (1258), di cui
divenne il caposaldo in Val di Taro (come Bardi lo era per la val di
Ceno). Questo ruolo venne mantenuto fino al 1622, quando Gianandrea
Doria - marito dell'ultima Landi -decise di vendere il territorio ai
Farnese. Sotto questo casato e dei Borbone, poi, il maniero
perse la sua funzione di controllo. Sotto Maria Luigia di Borbone
si trasformò in prigione di Stato dove venivano rinchiusi i
Carbonari. Nel 1900 divenne Collegio femminile per poi divenire
residenza della marchesa Raimondi- Gambarotta (che, morendo nel
1987, lo lasciò al Comune). Un'ala è adibita a Museo Massonico,
unico in Italia, con importanti cimeli (ironia della sorte: prima era
stato prigione degli affiliati alla Carboneria...), al quale dedicheremo
in futuro una sezione a parte. ed un'ala -che fu abitata dalla marchesa
Gambarotta- è per volontà di quest'ultima stata trasformata in museo,
dove si possono ammirare i suoi appartamenti, ricchi di oggetti
d'antiquariato, cineserie, arredi sette-ottocenteschi. Il maniero è di
forma trapezoidale, chiuso agli angoli da torri circolari, alla
'piacentina' e da una quadrata. Originale è il Museo degli 'Orsanti'
(dedicato ad un particolare fenomeni migratorio), allestito nella chiesa
sconsacrata di San Rocco. Imperdibile la visita al belvedere sulla
vallata, nella piazzetta; a pochi passi c'è anche la chiesa di San
Giovanni Battista. Ogni anno, a Compiano, si assegna il premio
letterario P.E.N. Club. |
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L'itinerario
può proseguire, oltrepassando il Passo delle Cento Croci, Varese
Ligure, e approdando in Liguria. |
Variante dopo
variante, per il pellegrino, tutte le strade portavano... a Roma. |
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Note:
1)-Tratto da "Il Polo Museale
del Seminario Vescovile di Bedonia", Edizioni Edicta, Parma, 2006
Questi itinerari sono stati
eseguiti in diverse occasioni e riuniti in questa sezione per conferirvi
omogeneità.
Sezioni correlate in questo
sito:
www.duepassinelmistero.com
Avvertenze/Disclaimer
Maggio 2011
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