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Su tale
enigma,trattato nella pagina
precedente, sono fiorite svariate ipotesi. Da semplice frase beneaugurale per
l'edificio su cui fu vergata a quella per scopo talismanico,magico,
scaccia demonio o nemici,fino a conferirle un riferimento
Trinitario. Eccone alcune altre:
(per Barga) da http://www.fototoscana.it/mostra-gallery.asp?nomegallery=barga
"Sullo stipite di destra,è incisa un'iscrizione dall'interpretazione ancora incerta. Alcuni studiosi in passato la ritennero scritta in alfabeto Sabeo, (Arabia). Altri attibuiscono la scritta alla consacrazione della chiesa compiuta da Papa Alessandro II nel 1068.Altre interpretazioni fanno risalire la scritta ai costruttori Framassoni. Quasi tutte le Chiese di quell'età sono edificate d Maestri Casari e Fratelli Comacini cioè Framassoni. La stessa scritta (v. foto) si
trova anche su tre chiese pisane".
Addirittura qui si dice che sarebbero tre le
chiese pisane in cui è stata rinvenuta(ma quali sono?).A parte il San
Frediano in Pisa,che è stata documentata fotograficamente,delle altre
non si sa nulla o quasi. Forse ci aiuta il sottostante brano:
(per Pisa)da http://www.lungomarecastiglioncello.it/Newsletter/NL8_01_5_03.html
"Il
fatto insolito: Sulla parete esterna, a sinistra della porta d'ingresso, e graffita una misteriosa iscrizione del tutto identica a quella di Barga ma disposta su un'unica riga orizzontale. Composta da strani segni, è stata traslitterata nel seguente modo «COEthtst/COEthtst/COEthtstC», dove «C» rappresenta una croce a bracci uguali, la "s" è una lambda maiuscola greca, il gruppo «OE» un segno simile ad una sigma minuscola (deformata), la «h» è composta da una «/» con a destra un'appendice, e la «f» - il segno più ricorrente - rappresenta un triangolo equilatero con il vertice in basso, ovvero una lettera delta rovesciata (un simbolo che oggi è noto alla matematica come «nabla», dalla forma e dal nome di un'antica arpa del Medio Oriente) Ancora a Pisa, la stessa formula si trova a sinistra della porta nella chiesa di S. Frediano, e - scrive Giorgio Batini - «si trovava nella chiesa dei santi Cosimo e Damiano che oggi non esiste più (ma la pietra con la scritta è conservata in un
museo)»
Dunque,oltre al San Frediano,a Pisa doveva trovarsi
nella chiesa dei Ss.Cosma e Damiano e oggi in un museo(quale?).Della terza
ipotetica chiesa citata nel brano precedente,nessun riferimento. Dunque
come stanno realmente le cose? Aggiungiamo
poi che la Guarducci,nel libro citato nel box della pagina
precedente,in un suo saggio,lo ha intitolato LA MISTERIOSA ISCRIZIONE MEDIEVALE di PISA, BARGA e LUCCA. Anche
Lucca! Ma dove? Anche del libro in questione è mistero! A
questo punto,anche tenendo per buoni solo i due sicuri luoghi accertati,Barga
e Pisa, indipendentemente dal senso che possa avere questa
epigrafe,ci chiediamo come mai in uno stretto giro di chilometri
-probabilmente nello stesso periodo -fu lasciata un'iscrizione
simile? I costruttori potrebbero essere l'anello di congiunzione? E
come mai non si riscontra altrove?Oppure cambiano solo i caratteri,magari
il sistema di crittografia,rimanendo un significato comune ad altri frasi
lasciate in qualche altro luogo? Mistero.Che
seguiremo.
Luglio 2007:aggiornamento!
Nel
luglio 2007 abbiamo
ricevuto una comunicazione che ci permette di dare alcune risposte, grazie
alle segnalazioni di uno studioso pisano, Mario Velucchi, che
ringraziamo molto.Egli ci ha fornito anzitutto una copia dell'articolo
della Guarducci (non si trattava dunque di un libro ma di un articolo) in
cui abbiamo trovato le informazioni che cercavamo.Ad esempio ci chiedevamo
perchè nel titolo citasse anche Lucca, in cui l'iscrizione non è
attestata. Andiamo per gradi.
L'enigmatica
Iscrizione viene attestata: -A Pisa, a sinistra della porta
della chiesa di San Frediano(metà dell'XI secolo) - scritta su UNA
sola riga; sempre a Pisa,a sinistra della porta del Battistero(seconda
metà del XII secolo); -a Pisa esisteva anche nella chiesa dei
SS:Cosma e Damiano (XI secolo), oggi distrutta,però la pietra su cui
era incisa venne salvata e al tempo in cui la Guarducci scriveva (1959) si
trovava nel Museo Nazionale di San Matteo, in un deposito: sarebbe
vergata su tre righe e si trovava sullo stipite destro della porta,al di
sopra di un'altra iscrizione che citava gli artefici Giovanni e Venacio,
che aveva lavorato alla porta stessa.
-A Barga,
lo sappiamo, si trova sullo stipite destro della porta della facciata del Duomo
(prima metà del XII secolo) , vergata su tre righe, però la
Guarducci conferma, insieme ad altri studiosi, la presenza di un'altra
epigrafe sullo stipite destro della porta del lato ovest, che a noi
è sfuggita.
-A Lucca, ed ecco
che veniamo a trovare risposta al nostro quesito, è attestata l'iscirizione
tramite un manoscritto della Biblioteca Governativa (ms 896, f.63 r), che
segnalò per primo lo studioso locale Anselmo Lettieri (e in
seguito il professor Gino Arrighi). Egli trovò un documento che
nel '700 aveva scritto Bernardino Baroni, il quale riferiva che
detta iscrizione si trovava incisa sulla cassa di piombo contenente le
reliquie di San Ponziano(VIII sec.d.C.) che da Roma erano state
trasferite a Lucca, nella chiesa dei SS.Jacopo e Filippo (Badia
Vecchia), per poi essere traslate nella Badia Nuova,
ossia la chiesa di San Bartolomeo in Silice, detta di San
Ponziano perchè a lui dedicata.Ma non si fermarono qui! Da quanto
racconta il Baroni, la pietra su cui era incisa l'iscrizione che ci
interessa, si trovava fino a trent'anni prima che egli scrivesse quelle
note (siamo nel '700, lo ricordo) nella chiesa delle suore Gesuate,
davanti all'altare di San Ponziano. Ma poi scomparve. O meglio, potrebbe
trovarsi-diceva l'autore- all'interno della cassa esterna che fu
realizzata per contenere le reliquie del martire e solo una ricognizione
(che auspicava prossima) poteva confermare.
-E siamo a cinque
epigrafi.La sesta veniva attestata a Pistoia,chiesa di San
Frediano,che nessuno ha mai visto(dunque ritenuta inesistente);una settima
a Prato, sulo stipite sinistro del portale del Duomo, ma la
Guarducci stessa di aver verificato e non corrispondere per niente a
quella di Barga e compagne.
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