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"Da Atlantide a Marcahuasi”

      Sculture rupestri ed energia elettro-magnetica     

                                                         (di Maurizio Martinelli)

Durante gli anni cinquanta del XX secolo, in nazioni e continenti diversi del nostro pianeta, uomini dal pensiero indipendente entrarono in contatto diretto fra loro, dopo che le proprie ricerche li avevano portati a sfidare l’establishment politico, religioso e culturale.

Lo studioso peruviano Daniel Ruzo, l’antropologo mistico statunitense George Hunt Williamson, il professore francese Denis Saurat, il geotecnico ed eroe della prima guerra mondiale, il colonnello aviatore italiano Costantino Cattoi, pur partendo ovviamente da esperienze, background culturale e mentalità differenti, giunsero autonomamente alle medesime conclusioni, gettando le basi per la comprensione delle nostre vere origini, scaturite da una iniziale e comune civiltà.

Grazie al recente ritrovamento di ben 29 lettere scritte alla fine degli anni cinquanta dal Colonnello Cattoi al Dr. Filippo Martinelli, chimico ed esoterista di Carrara, Italia, è possibile meglio comprendere le scoperte pionieristiche di questi uomini straordinari.

Una delle lettere scritte dal colonnello Cattoi a Filippo Martinelli, padre dell'autore di questo articolo, che ha gentilmente concesso la pubblicazione

Il colonnello Cattoi, ritiratosi a vita privata durante gli anni venti del XX secolo per dedicarsi allo studio dell’archeologia e delle sculture rupestri, scoprì città Etrusche in Italia come Capena nel Lazio, altre molto antiche come Lilibeo, oggi Marsala in Sicilia, analizzò attentamente l’antica città di Cosa, all’Ansedonia, vicino all’Argentario,  davanti al mar Tirreno dove, secondo lo stesso Cattoi, giacerebbe sommersa parte dell’isola di Atlantide. Lo studioso italiano scoprì inoltre numerose sculture rupestri in forma di animale ed umana, oltre alle famosi sfingi di Cosa e di Eryx ( Trapani, Sicilia ).

Parte posteriore di una foto-cartolina autografa del colonnello Cattoi spedita al padre dell'autore nel 1964 e che ritrae lo stesso Cattoi mentre scava all'Argentario (courtesy Dr M. Martinelli).
 

 Negli stessi anni Cattoi comunica le proprie scoperte e le proprie intuizioni a Daniel Ruzo, Denis Saurat e George Hunt Williamson, iniziando così uno scambio di preziose informazioni. Il professor Ruzo a Marcahuasi ed il Colonnello Cattoi in Italia hanno trovato le medesime sculture rupestri, le stesse figure, le tracce  di un intervento intelligente sulla roccia viva ! Quale potrà essere lo scopo di tali gigantesche forme, quali segreti esse proteggono ? Ed ecco manifestarsi lo spirito cartesiano di Saurat,

“ Recentemente  ho ricevuto lettere da Roma che rivestono un estrema importanza in relazione alle scoperte di Marcahuasi. Il professor Costantino Cattoi e sua moglie, Maria Mataloni Cattoi, entrambi ricercatori, scienziati ed archeologi, scrivono di aver scoperto in alcune zone una strana concentrazione sotterranea di energia elettro-magnetica. Inoltre essi hanno scoperto che, dove esiste una tale energia, si trovano figure gigantesche simili a quelle di MARCAHUASI. Inoltre essi hanno notato un’alta frequenza di avvistamenti UFO nelle stesse zone. Non appena ho letto queste informazioni, ho subito pensato ai monoliti di Marcahuasi ed al loro strano ronzio come il “click” della razza degli “EL”.

Il Professor Cattoi possiede una fotografia di un UFO che sorvola proprio un’enorme testa di pietra scolpita. Egli ha studiato e fotografato centinaia di figure simili per oltre 40 anni ed ha scoperto leoni, dragoni e persino Ciclopi con un occhio solo. Di nuovo ci ricordiamo di Marcahuasi e della razza degli antenati sotto il lago Titicaca.”

Tali parole si fondono con quelle del Prof. Ruzo, “ Abbiamo visto molte figure di cani o teste di cane in parecchie vette delle Ande in Perù, il loro profilo contro il cielo è una vista molto comune per il viaggiatore….Molti cani e teste di cane possono essere visti oggi sopra l’altipiano di Marcahuasi, aggiungendo la loro muta evidenza a tutti gli altri monoliti di un tempo dimenticato.”

Ancora Denis Saurat lega definitivamente le due aree così lontane fra loro:“ Il 5 maggio 1955, Costantino Cattoi scoprì un’altra grande Sfinge al Monte Argentario, presso Orbetello. Di nuovo la figura è legata a Thot ( Hermes-Mercurio ) e la scoperta è ancora più importante se ci rendiamo conto che l’antica leggenda racconta che Mercurio ( Thot-Hermes ), il “ Divino Maestro “, lasciò lo stesso Monte Argentario sopra un falcone od aquila dalle ali dorate per raggiungere l’Egitto portando con sé il libro delle Parole Sacre ed i divini insegnamenti sulla scienza, l’arte e l’agricoltura.

Il Professor Cattoi ha trovato una strana figura sulla Sfinge – il corpo di un ragazzo avvolto in una coperta con la testa di un babbuino. Ricordiamoci, i babbuini hanno una sorta di museruola ed uno dei due animali sacri a Thot, il cinocefalo, è molto importante al riguardo della nostra discussione. Questo animale è una scimmia con la testa di cane ed in Egitto è sempre stata rappresentata in un gruppo di 8 quando attendevano Thot, che appare anche come una scimmia con una testa di cane e ciò porta ad totale di nove.

I cinocefali erano chiamati “ Guardiani del tramonto” e si diceva che nove di loro aprissero i cancello dell’ovest al calar del sole e dunque ad ognuno di loro era attribuito un nome : “ Colui che apre la Terra “, “Anima della Terra “, “Cuore della Terra “ e così via. Essi sono dunque rappresentati  nelle illustrazioni di opere spesso inscritte sui muri delle tombe reali tebane, in relazione al passaggio del sole durante le ore notturne,  opere chiamate “ Il Libro di ciò che si trova nel mondo sotterraneo”. Nella scena del giudizio rappresentata in un papiro del “Libro dei Morti “ e sui muri di Dar El Medineh, un cinocefalo è seduto sulla bilancia nel mezzo dell’asse della scala con la tavola e lo stilo, aspettando di trascrivere il risultato. In questo caso il cinocefalo può rappresentare l’equilibrio che dovrebbe naturalmente essere una qualità del Dio Thot ( Hermes-Mercurio ).

        Sostiene dunque il Colonnello Cattoi: “..le grandi sculture rupestri nascondono i loro vecchi segreti… il loro linguaggio ( il loro significato ) è ampiamente sconosciuto perché è il “ linguaggio magico degli animali”, scritto con simboli che rappresentano forme umane ed animali scolpite nella roccia per ricordare ad esseri di un futuro lontano i precetti degli originali” uomini saggi “ che li ricevettero dai messaggeri di Dio. Io ritengo che Thot o Mercurio o Hermes, viaggiò in varie parti del mondo antico partendo dal Monte Argentario. In qualunque luogo da lui visitato lasciò una gigantesca scultura del suo simbolo del cane. Qualche volta venivano mostrati due cani…Io ritengo perché Iside scese sulla Terra dalla stella Sirio ( la stella del Cane ) nella costellazione Canis Major, portando con sé i semi di frumento, il gran cereale grano. Il cane scolpito è stato ritrovato in molti luoghi dell’Europa e si trova persino nel Karakorum, in Siberia….”

Nel frattempo George Hunt Williamson ha visitato e studiato attentamente nell’altipiano di Marcahausi le scoperte del professor Ruzo, quella che viene indicata dall’establishment la “ Follia di Ruzo “, per cui si domanda, “…Il falcone di Mercurio-Thot con le ali dalle piume dorate era lo stesso di quello peruviano ?  Gli dei dell’antichità scesero loro stessi dalle stelle nella loro gloriosa strada nel cielo per illuminare l’umanità sulla Terra ? Il pensiero è intrigante e vi sono molte prove. Pertanto in Italia abbiamo Giganti, UFO e Monoliti, in Perù abbiamo esattamente la stessa cosa. Cattoi ha trovato aree dove si registra una concentrazione sotterranea di energia elettro-magnetica. A Marcahuasi sono rimasto affascinato dai monoliti ronzanti. Cattoi sostiene  che esistano “ dischi volanti” od UFO sul fondo del mare Mediterraneo, vicino alle città sommerse, in Perù abbiamo simboli che possono essere riferiti a Mercurio-Thot che, riteniamo, fosse un essere venuto dallo spazio.  E Cattoi ha localizzato centinaia di gigantesche figure in Italia. A Marcahuasi ed in altri luoghi ce ne sono molte più identiche in forma, tecnica impiegata ed evidentemente significato – se noi conoscessimo quel significato.

…“Che altro esiste a Marcahuasi ? Forse sarebbe meglio dire, “Cosa non si trova ? “Ci sono pietre scolpite che sembrano mostruose catapulte che potrebbero essere state disegnate per qualche battaglia tra creature gigantesche. Ci sono figure di ogni tipo con strani cappelli, aureole e coni sulle loro teste, ci sono anche grandi rettili, dinosauri appartenenti al mondo anti-diluviano ( Cattoi ne ha trovati molti in Italia ), ci sono sinistre figure con mantelli e cappucci scuri e demoni e mostri ed uomini. Ci sono ombre che diventano condor, lama e pipistrelli quando la luce è appropriata, c’è un grande altare dove un prete può vedere il sole sorgere sopra un esercito di enormi rospi, ci sono irregolari troncati tetraedri piazzati in posizioni fantastiche, ci sono pesci con piccole facce umane ed uomini con facce d’animale, ci sono giganti, nani ed uomini senza testa. Quale pazzia è questa, che ha concepito tale fantastica “foresta “ di pietra ?

Nell’estate del 1958, Williamson decide finalmente di recarsi in Europa per discutere con Denis Saurat e, soprattutto, con lo studioso italiano, “ allo scopo - come scrive Cattoi – di verificare i luoghi da dove partirono i messaggeri divini per portare in Egitto, in Asia ed al Perù, le lettere sacre,le nozioni di agricoltura, scienza ed arte”.

Come riportato dal quotidiano La Nazione, l’antropologo americano giunge in Italia dalla Spagna in agosto sia per tenere a Roma una conferenza sulla sculture rupestri, sia per visitare i siti dell’Ansedonia.   Cattoi è contento, “ Williamson – scrive – ha controllato esatta la mia tesi : che la misteriosa civiltà di Tiahuanaco è di origine Italica, Tirrenica, Atlantide ! “ Usando una terminologia propria dello  spirito del tempo, Cattoi sostiene che “ L’Apuania era l’APU-AN !... I Figli del sole col loro carro di fuoco, andavano e tornavano per tutte le terre che I figli di Dio ( gli Dei, Dei Pagani e gli Angeli ed Arcangeli di San Agostino ) ebbero per missione di popolare e guidare ( Crizia di Platone ). Trattasi ( secondo una mia tesi che ritengo valida al 100% ) di una invasione di spaziali della Terra. Nel Crizia è detto chiaro, pur se con espressioni che alla luce dei nuovi fatti sulle visite dei cosmici nel pianeta Terra, nel Crizia non sono state esposte con la medesima terminologia. La civiltà Tirrena trasferì il culto degli Dei Tirreni in Egitto, perciò l’Aronte Tirrenide si trasferì anche lui sul Nilo all’ombra della piramide di Cheope o della Sfinge di Cosa, perché Cosa in ebraico è Gaza, in maltese Gozo ed in egizio Gizeh ! “

A sinistra, la pagina della 'Cronaca di Grosseto' contenuta ne "La Nazione" di Firenze dell'agosto 1958, in cui con la freccia abbiamo indicato l'articolo riguardante George Hunt Williamson in visita all’Argentario durante il suo tour in Europa; a destra, il dettaglio dell'articolo stesso (courtesy La Nazione, Firenze - Dr M. Martinelli).

Il Colonnello Cattoi spiega successivamente il modo in cui si possono fotografare le sculture rupestri e le grotte, “ Se fotografa l’ingresso delle grotte, faccia attenzione alla loro esposizione : se gli ingressi guardano a occidente, verso il mare, l’ora ottima è dalle 11 alle tredici. Se guardano a levante, dalle prime ore di sole, 8-9. Se guardano a Nord, o a Sud, le sculture sono nelle rupi vicine all’ingresso, dai lati est od ovest. E tenga sempre presente che le sculture venivano fatte per essere viste da lontano, e non d’ appresso. Da presso, spesso deludono o sconfortano. Più sono antiche, e più sono”sapientemente” scolpite, sfruttando allora i giochi di ombre, quindi cangianti di forme, in modo da sconcertare i “ profani-profanatori” di templi, rendendone impossibile l’interpretazione del simbolo-chiave. Per scoprire allora il simbolo chiave, avevano uno strumento particolare, in possesso di sacerdoti, o dei portinai del tempio, come Jone di Euripide.”

I due studiosi concordano anche su una questione estremamente vitale, “ infatti Williamson – ribadisce Cattoi – sa benissimo, per conto suo, dell’energia elettro-magnetica, ed ha riconosciuto che le sculture rupestri degli uomini supini, sono veri e propri fari orientativi per i provenienti dagli spazi siderali, e stazioni di rifornimento di energia per i dischi. Entrambi ( Cattoi e Williamson ) ignoravamo di esserne tutti e due al corrente, quindi le reciproche meraviglie ed i reciproci entusiasmi di avere entrambi visto giusto, così enormemente lontani. Ma io avevo dalla mia, non i documenti del tempo della Lemuria di cui dispone Williamson, bensì 25 anni di sopralluoghi per ricerche di acque minerali ed archeologiche con mia moglie, la rabdomante Maria Mataloni. Conoscevo queste linee, come fasce di emissioni di energia elettro-magnetica, dalle quali Maria rifuggiva sempre, perché ne vedeva da grande distanza le emanazioni e i loro fulmini continuati, scagliatisi dalle terre verso il cielo e viceversa, così come vedeva a distanza le fasce gassose ed i giacimenti petroliferi, le correnti d’acqua, l’uranio, il radio, l’oro, l’argento, il rame ( calcopirite ), la pirite, il piombo argentifero, etc. etc. “   

L’entusiasmo del Colonnello Cattoi è enorme, dopo anni di ricerche, di studi, di enormi difficoltà, ha trovato dall’altra parte dell’Oceano le conferme delle sue teorie. Infatti Ruzo e Williamson concordano sulle sculture rupestri, sulle loro duplici funzioni, sia come punto di segnalazione per i piloti di veicoli spaziali, sia come riferimento per l’energia di rifornimento per gli stessi veicoli.

Scrive infatti Williamson a Cattoi già nell’aprile 1958 “ Abbiamo trovato qui in Perù, io ed il mio buon amico prof. Ruzo di Lima, esattamente la stessa cosa che Cattoi ha scoperto in Italia : sculture rupestri di giganti che emanano un suono ronzante che proviene dalle rocce scolpite, che possono essere anche viste solo dall’alto. Tutto ciò indica che le antiche razze che fecero le sculture erano in contatto con astronavi di altri mondi e le sculture rupestri erano punti di riferimento, cioè specie di fari, usati anticamente per l’arrivo degli UFO…qualche mese fa sono giunto alla stessa conclusione : e cioè, siccome esiste questo ronzio ( o suono ronzante ) in prossimità di queste sculture rupestri, sul punto c’è una stazione di rifornimento di energia – che era usata anticamente ed è tuttora usata dagli UFO. Credo che questo ronzio stia aumentando a causa della intensità dei raggi cosmici sul nostro pianeta. ( E’ vero ). Questo fatto provocherà l’apertura a tempo delle porte segrete che racchiudono i tesori Incas : essi vennero chiusi con “serrature cosmiche” ( ! ) che si sarebbero dischiuse solo per ( future ) mutate condizioni geofisiche, dipendenti dalla attività solare.” Cattoi spiega ancora al dr Martinelli,”...Il suono ronzante l’ha udito lui ( Ruzo )  a Marcahuasi. Ma anche Williamson è in grado di udirlo. Ruzo non sa che , nel 1850, c’è stato un italiano che ha scritto numerosi volumi sulle sculture rupestri di Marcahausi del Perù, dove questo italiano è rimasto 15 anni a contatto vivo con gli indigeni Huancas, di Marcahausi. I volumi sono in italiano, introvabili, perché ne pubblicò 500 copie sole e quindi Ruzo per forza li ignora. Ma so dove pescarli”. Ed ancora Cattoi a Martinelli, “ Williamson resterà per sempre in Europa. Quindi lo porterò anche alle Apuane ( le Alpi Apuane ), dopo che avrà visto tutte le sculture rupestri, tutte in rapporto al volator Mercurio ed al volator Apollo : sculture rupestri legate a quelle dell’isola di Pasqua ed al Perù, non solo per le sculture, ma per la toponomastica, la religione arcaica che si collega a sua volta al culto di Giove Ammone, l’Ammone Ra, adorato in Italia, poi in Egitto, quindi in Perù, da centinaia di migliaia  di anni, fino all’ultimo Diluvio….Le numerose “teste di cane” delle Apuane, sono identiche a quelle trovate da Ruzo e Williamson presso Lima e sull’altipiano di Marcahuasi in Perù. Fu a causa di questa mia segnalazione preventiva a Williamson, che cioè “ avrebbe dovuto trovare teste di cane scolpite nel Perù”, la sua venuta in Italia ! Sono prove schiaccianti ogni dubbio od opposizione. Poi vi sono le altre “teste” degli spaziali “.

Il padre dell'autore di questo articolo, Filippo Martinelli, mentre esegue indagini speleologiche all'interno di una grotta delle Alpi Apuane (anni '50-'60-courtesy Dr M. Martinelli).
 

Da questo carteggio emergono alcune considerazioni che oggi sono molto più chiare grazie ai lavori di studiosi e ricercatori indipendenti :

·        Nel passato sculture rupestri sono state incise nella roccia in differenti luoghi del nostro pianeta, selezionati da esseri che praticavano il volo spaziale

·        Tali esseri operavano nell’area mediterranea prima del diluvio, verificatosi intorno al 10.800 A. C.

·        Alcuni di tali esseri, conosciuti sotto nomi diversi secondo i miti delle varie civiltà, si recarono in Centro e Sud America

·        I loro principali maestri denominati in epoca greca e latina come Efesto/Vulcano ed Ermes/Mercurio, sono stati identificati   rispettivamente il primo come il maestro ( dio ) degli Ittiti Teshub e dei Sumeri Ishkur ed il secondo come Thot degli Egizi e Ningishizidda dei Sumeri.

Carrara, Ottobre 2008                                                                   (Copyright Dr. Maurizio Martinelli  2008)

Sezioni correlate in questo sito:

Genetica da un punto di vista non terrestre
Ruzo, Cattoi e il 'rabdomante elettronico' (M.Martinelli-M.Zagni)
George H.Williamson
Costantino Cattoi, 1894-1975
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