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Genetica da un punto di vista non terrestre (di Maurizio Martinelli)
Premessa metodologica Le basi teoretiche del presente saggio sono i fondamentali studi del Dr Zecharia Sitchin, le cui tesi sono sempre di più corroborate dalle recenti conclusioni della scienza ufficiale. A quasi novantanni, Sitchin vive da solo in New York, continuando a partecipare a conferenze e rilasciando interviste[1]. Prima di terminare la propria missione, Sitchin pubblicherà un ultimo e definitivo libro dal titolo provvisorio “ There were giants “, nel cui ultimo capitolo verrà esplicitata una “ profezia che, per usare le sue parole “ will rock the world “.
Seguendo le “ Cronache Terrestri “ del Dr Zecharia Sitchin[2], nei cui sette libri sono spiegati i testi antichi, dalla Enuma Elish[3] alla Bibbia, si evince che siano vissuti contemporaneamente sul pianeta Terra, almeno da circa 445.000 anni, differenti esseri, cosiddetti umani, sia di origine extra-terrestre, che di origine “ mista “, che prettamente terrestre. Per motivi in apparenza solo prettamente economici[4], gli esseri extra-terrestri giunti sul pianeta Terra appunto circa 445.000 anni fa, chiamati dai Sumeri come Anunnaki[5], decisero di effettuare una prima manipolazione genetica, che venne eseguita probabilmente sull’ Homo Erectus nell’Africa centro-orientale circa 300.000[6] anni fa da un ristretto gruppo di esperti Anunnaki. Essi erano il responsabile generale del pianeta Terra, Ea/Enki[7] ( più tardi conosciuto dagli Egiziani come Ptah, “ colui che sviluppa “ ), la sua mezza sorella e responsabile dei servizi medici e sanitari sul pianeta Terra, Ninmah[8] ( conosciuta dagli Egiziani come Ninharsag od Hathor, in generale venerata come la “ Grande Madre “ ), il figlio di Enki, Ningishzidda[9], ( conosciuto dagli egiziani come Thot, Hermes dai Greci e Mercurio dai Romani, ed in America Centrale come Quetzalcoatl ) riconoscibile dal caduceo o simbolo della vita in quanto espressione della doppia elica del dna.
I simboli di Ningishzidda, il doppio serpente, come la doppia elica del DNA
E’ evidente che Enki era a conoscenza del Genoma dell’Homo Erectus e degli altri ominidi presenti in quell’epoca sul pianeta Terra. Soprattutto Enki sapeva che circa 3.9 miliardi di anni fa, era stato il pianeta Nibiru a portare sul pianeta Terra il seme della vita, il Dna, nel momento in cui avvenne lo scontro tra Nibiru ed i suoi satelliti con l’allora pianeta chiamato dai Sumeri Tiamat. Da tale scontro, Tiamat divenne l’attuale pianeta Terra mentre i suoi frammenti crearono la cintura degli asteroidi.
Da vari libri e dal sito di Z. Sitchin. Copyright Z. Sitchin. Reprinted with permission. Il famoso schema in cui Sitchin mostra le orbite dei pianeti prima dello scontro tra i satelliti di Nibiru/Marduk e Tiamat. Da vari libri e dal sito di Z. Sitchin. Copyright Z. Sitchin. Reprinted with permission. Altri notissimi disegni presentati da Sitchin mostrano il famoso scontro. A sinistra una delle spiegazioni della scienza ufficiale per la nascita della nostra Luna, ( fig.ra A ) che sarebbe stata causata dall’impatto di un corpo celeste errante con la Terra. A destra, invece, la spiegazione di Sitchin, la quale, parte soprattutto dal testo dell’Enuma Elish o “ Epica della creazione “ dei Sumeri. Trattando l’antichissimo testo non come allegoria, ma come una sofisticata cosmogonia, Sitchin mostra che il testo spiega l’accadimento di una collisione celeste in cui un corpo celeste invasore ( il cosiddetto dodicesimo pineta, Nibiru ) distrugge un grande pianeta ricco d’acqua, Tiamat, in maniera che una parte di Tiamat, diventi l’attuale pianeta Terra, mentre il suo principale satellite, Kingu, sia l’attuale Luna ( figura B ) Dopo molti infruttuosi tentativi, il risultato finale della prima manipolazione genetica portò alla nascita di un primo neonato chiamato Adamu ( “ colui che proviene dalla terra “ ) partorito dalla stessa Ninmah, quindi di altri sette neonati maschi. Le tavolette Sumere riportano i nomi delle sette infermiere Anunnaki[10] che, guidate da Ninmah, accettarono di portare in grembo i primi sette feti misti ; curiosamente il genetista Bryan Sykes ha citato sette prime “ mamme “ da cui discenderemmo attualmente[11]. Successivamente fu la moglie di Enki[12] ad accettare di partorire una femmina, Tiamat ( madre della vita ) in maniera da poter avere la controparte femminile di Adamu, mentre le altre sette infermiere Anunnaki partorivano ancora altre sette neonate. Tuttavia i nuovi esseri creati tramite la prima manipolazione genetica, formati dalla combinazione dei geni di un ominide terrestre, Homo Erectus e di quelli degli Anunnaki, non erano in grado di procreare, per cui la loro esistenza non poteva avere futuro[13].
Copyright Z. Sitchin. Reprinted with permission. Tavoletta sumera da Z. Sitchin “ Divine encounters, pag. 13 ”. Copyright Z. Sitchin. Reprinted with permission. Ningishzidda ed Enki davanti a Ninmah, la quale tiene in mano Adamu, l’ibrido Homo Erectus/Nibiriano, escalmando “ Le mie mani lo hanno portato alla luce”
Tuttavia, allo scopo di evitare di costringere le proprie femmine a partorire in continuazione, gli stessi tre responsabili Anunnaki decisero di effettuare una seconda manipolazione genetica sul primo maschio Adamu e sulla prima femmina Ti-Amat per poter permettere agli ibridi di procreare, dopo aver compreso le motivazioni della loro impossibilità. Spiega infatti Sitchin, che “ …poiché all’inizio l’Adamu non poteva procreare, dobbiamo concludere che in quello stadio gli ibridi possedessero i 22 cromosomi base. Dunque agli ibridi mancava il cromosoma X alla femmina ed Y al maschio, per cui tecnicamente Ningishzidda lo estrasse da Ninmah ed Enki rispettivamente per inserirlo negli ibridi [14]“. Essi effettuarono con successo tale seconda manipolazione genetica, realizzata sempre nei loro laboratori denominati nella versione accadica “ Bit Shimti “[15], giungendo dunque alla “ creazione “, per usare un’espressione biblica”, dell’Homo Sapiens. Grazie appunto alla possibilità di procreare, l’Homo Sapiens continuò così regolarmente la sua esistenza, essendo “ formato “ in maniera corretta dalla combinazione dei cromosomi terrestri e di quelli Anunnaki, in pratica una sorta di meticcio. Gli Anunnaki, servendosi di loro come lavoratori nelle miniere per l’estrazione dell’oro, li chiamavano “ Lavoratori misti “, dal termine Sumero “ lulu amelu” Tavoletta sumera da Z. Sitchin “ Il dodicesimo pianeta “, Ed. Mediterranee, Roma, 1996, pag. 367. Copyright Z. Sitchin. Reprinted with permission. Ninmah ed Enki dopo la manipolazione genetica. In alto il Disco Alato, simbolo di Nibiru, considerato il dodicesimo pianeta del nostro sistema solare, in basso la taglierina del cordone ombelicale
E’ importante sottolineare che gli Anunnaki evitarono di concedere all’Homo Sapiens la loro stessa durata di vita, estremamente più lunga della nostra attuale, tenendo conto che il loro pianeta di provenienza, Nibiru, gira intorno al Sole una volta ogni circa 3.600 anni terrestri[16] . L’Homo Sapiens visse così lungamente sul pianeta Terra, praticamente in due forme dal punto di vista sociale. Un buon numero lavorarono assieme e per gli Anunnaki, principalmente come minatori nelle miniere d’oro dell’attuale Sud Africa e Zimbabwe[17], ma anche come assistenti, aiutanti e servitori nelle “ città “ e nelle basi nella Mesopotamia ed in altre zone del pianeta.
Copyright Z. Sitchin. Reprinted with permission. Tavoletta Sumera da Z. Sitchin “ The lost book of Enki “ Bear & Co., Rochester, 2002, pag. 172 Ninurta, il figlio primogenito del comandante Enlil, a destra il suo simbolo della doppia aquila, a sinistra un Homo Sapiens Sapiens che lo sta servendo
Altri Homo Sapiens, sia coatti, sia per loro decisione, non facevano parte dell’organizzazione degli Anunnaki e così si sparsero in altre aree del pianeta Terra. Lo studioso Sud Africano Michael Tellinger[18], il quale sta verificando sul campo, in particolare nel settore dell’estrazione dell’oro le intuizioni di Sitchin, sottolinea la condizione di sudditanza e vera e propria schiavitù, “ …” la specie “ di schiavi lavorava nelle miniere senza comprendere il suo esatto posto nello schema degli avvenimenti. Essa sapeva che questa ( l’oro ) era l’unica cosa che gli veniva richiesta. Viveva in strutture non dissimili da quelle usate ancora oggi nelle miniere del Sud Africa. Ogni cosa era a disposizione degli schiavi, ma essi non avevano scelta, libertà, né futuro se non il lavoro nelle miniere. Essi erano nati in schiavitù per le miniere e morivano come schiavi nelle stesse. Ma debbono essere esistiti schiavi che si ribellarono e fuggirono nella intensa macchia africana, per formare piccole unità familiari, imparando a sopravvivere come cacciatori. Il popolo Khoi San[19] si è probabilmente formato da questi gruppi. Ci fu un tempo in cui ad alcuni di questi schiavi venne permesso di lasciare le strutture le strutture minerarie e di vivere nell’Africa selvaggia, probabilmente quando essi diventarono vecchi e deboli, non più capaci di continuare il duro lavoro cui erano stati destinati[20] “ Ad un certo punto, intorno a 110.000 anni fa, Enki si accorse che mano a mano che gli Homo Sapiens procreavano fra loro, venivano diluiti i geni di provenienza Anunnaki, per cui lentamente ma inesorabilmente nell’Homo Sapiens prendevano la sopravvenienza i vecchi caratteri distintivi dell’Homo Erectus. Allo scopo di mantenere nell’Homo Sapiens alcune delle principali caratteristiche Anunnaki, Enki decise pertanto di intervenire personalmente e copulò con due donne Homo Sapiens, le quali procrearono un maschio Adapa[21] ( il biblico Adamo ), l’altra una femmina, Titi ( la biblica Eva ). Da loro prende inizio la linea genetica dell’Homo Sapiens Sapiens, la quale arriva sino ad oggi, malgrado la quasi totale estinzione in seguito al cosiddetto Diluvio, avvenuto intorno al 10.800 a.c[22]. Fu ad alcuni Homo Sapiens Sapiens debitamente selezionati da tale linea genetica che i leaders Anunnaki decisero di comunicare ed insegnare una parte delle loro conoscenze, per cui si formò una tradizione che potremo definire anche di conoscenza esoterica che tramanda di padre in figlio le proprie funzioni di “ aiutante “ degli Anunnaki ed in sostanza di “ mediatore “ fra gli stessi Anunnaki ed il resto della popolazione che abitava nelle “ città“ e nelle basi. Il primo a rompere il taboo dei rapporti sessuali fra Anunnaki ed Homo Sapiens Sapiens fu, come abbiamo analizzato, Enki, il Signore del pianeta Terra, ma soprattutto il detentore delle conoscenze che oggi potremmo definire scientifiche ed organizzative in senso generale. Enki tuttavia aveva uno scopo ben preciso, ovvero evitare il decadimento dei geni Anunnaki nell’Homo Sapiens e concedere gradatamente ad individui debitamente selezionati parte della sapienza Anunnaki. Come sappiamo, le femmine Anunnaki erano pochissime, quasi tutte collaboratrici di Ninmah, la mezza sorella di Enlil ed Enki, per l’assistenza medica agli Anunnaki. Oltre ad esse esistevano le figlie dei vari Anunnaki nate sul pianeta Terra, fra cui la donna maggiormente conosciuta è di Inanna/Ishtar[23], la figlia di Nannar/Sin[24], dunque nipote di Enlil. Pertanto sia gli Anunnaki che lavoravano sul pianeta Terra, che soprattutto quelli che occupavamo le stazioni spaziali, la base sulla Luna e quella sul Marte si trovavano in una condizione di vera e propria astinenza sessuale, né potevano pensare ad una famiglia. Ciò premesso, fu proprio Marduk[25], il primogenito di Enki, a lacerare definitivamente il taboo dei rapporti tra Anunnaki e femmine Homo Sapiens Sapiens, decidendo di sposarne una, Sarpanit, figlia di Enki.me ( uno degli Homo Sapiens Sapiens che viaggiò nello spazio ), discendente dalla linea genetica di Adapa. La decisione di Marduk spinse gli Anunnaki astronauti[26] a seguirne l’esempio con un’azione di forza, eseguita da 200 di essi, i quali, dopo la celebrazione del matrimonio di Marduk in Mesopotamia, rapirono letteralmente altrettante ragazze Homo Sapiens e le portarono provvisoriamente con loro nella base situata presso l’attuale Baalbek[27], Libano. Questo gruppo di Igi.gi, assieme a moglie e prole, si sparse in varie parti del pianeta Terra, sempre restando legato al suo comandante originario sulla Base di Marte, ovvero Marduk, il quale ovviamente li aveva difesi davanti ai leaders Anunnaki. I loro figli, geneticamente un terzo Anunnaki, verranno ricordati nelle leggende dei vari popoli come semidei, eroi, direttamente discendenti dai Maestri/Dei. I figli di queste unioni cosiddette miste risultavano dunque o per due terzi ( se la madre era Anunnaki [28]) o per un terzo di origine extraterrestre o cosiddetta “ divina “ ( se il padre era Anunnaki [29]). In effetti, la spiegazione del concetto di “ maggiore divinità “ se la madre era Anunnaki, risiede nella presenza del cosiddetto Dna Mitocondriale solamente nella cellula femminile, esattamente fuori dal nucleo della cellula. Il figlio dunque di una donna Anunnaki ereditava sia la sua parte di Dna normale, sia il suo MTDna, dunque è chiaro la spiegazione del concetto di due terzi di divinità. Tale Mtdna, non mischiandosi con il Dna del padre si trasmette inalterato da madre a figlia e così via attraverso le generazioni, per cui si comprende l’affermazione sopra citata della superiorità della discendenza maternale rispetto a quella paternale[30] . Ad ulteriore conferma del fatto che gli Anunnaki disponevano di conoscenze genetiche che noi dobbiamo ancora scoprire, Zecharia Sitchin presenta le conclusioni di ricerche eseguite negli anni ottanta da parte di studiosi della Washington University in cui si mostra come le scimmie femmine cui viene data la possibilità di scelta, preferiscono accoppiarsi con i propri mezzi-fratelli, “ … il fatto più eccitante di questo esperimento risiede nel fatto che sebbene i mezzi fratelli preferiti abbiano lo stesso padre, essi hanno una madre differente. Il magazine Discover ( dicembre 1988 ) riporta studi che mostrano che vespe maschio normalmente si accoppiano con le proprie sorelle. Siccome una vespa maschio fertilizza molte femmine, è stato riscontrato che l’accoppiamento preferito risulta quello con la mezza sorella : stesso padre, ma madre diversa. [31] Tale fatto getta maggiore luce sulle rigide procedure che regolavano i rapporti sessuali praticati dagli Anunnaki, procedure che sono successivamente rimaste nel comportamento umano. Il successore al trono od alla gestione del potere era il primogenito maschio, ma se nato da una mezza-sorella, per cui a volte avveniva che, come nel celebre caso del patriarca Abraham, il successore non fu il primogenito Ismaele, nato da una “ schiava od aiutante “, ma l’altro maschio Isacco, seppur nato successivamente, perché figlio della moglie/mezza-sorella, Sara. Ricordiamo ancora, si intende la sorella nata dallo stesso padre, ma non dalla stessa madre. Tale regola di successione venne utilizzata in seguito da centri di potere e conoscenza creati dagli Anunnaki, sia in Egitto che in Sud America, per gli Incas. In definitiva, a partire da circa 445.000 anni fa, sul pianeta Terra sono vissuti contemporaneamente i seguenti esseri e forse alcuni fra gli Anunnaki sono ancora viventi :
1. Anunnaki nati sul proprio pianeta, Nibiru 2. Anunnaki nati sul pianeta Terra 3. Anunnaki per due terzi 4. Anunnaki per un terzo 5. Annunaki per meno di un terzo 6. Umani Ibridi 7. Homo Sapiens 8. Homo Sapiens Sapiens (Copyright Dr M. Martinelli 2010) E’ possibile riprodurre l’articolo citando:Copyright Dr M. Martinelli 2010 Reprinted with permission
NOTE: [1] L’ultima intervista in ordine di tempo è stata rilasciata al New York Times del 10 gennaio 2010 [2] Zecharia Sitchin ( Baku, 1922 - ) pubblicò nel 1976 il suo primo libro, “ Il dodicesimo pianeta “ , nel quale ha messo le basi per un spiegazione della storia umana radicalmente differente da quella dell’establishment, partendo tuttavia sempre dall’esame dei testi e dei manufatti. Oltre ai sette libri che compongono “ Le Cronache Terrestri “, Sitchin ha scritto sino all’inizio del 2010 altri sei libri [3] In italiano “ Quando in alto “. Si tratta delle prime parole che hanno fornito il titolo della versione Accadica-Babilonese de “’L’ Epica della creazione “, scritta in sette tavolette. A differenza degli studiosi ortodossi che hanno trattato l’Epica come una storia allegorica della lotta tra bene e male, Sitchin la considera come una traduzione Accadica-Babilonese di una sofisticata cosmologia Sumera che spiega la formazione del nostro Sistema Solare [4] La gran parte degli esseri extra-terrestri che giunsero sulla Terra lavorava nell’estrazione dell’oro nell’attuale Africa del Sud e nello Zimbabwe per un periodo di circa 40 sar ( ovvero un anno del loro pianeta d’origine Nibiru, che corrisponde a 3.600 anni terrestri ), pari a 144.000 orbite intorno al Sole del pianeta Terra. A seguito di una rivolta dovuta alle dure condizioni lavorative e all’inadeguatezza dei mezzi tecnologici, dietro suggerimento di Ea/Enki, gli Anunnaki decisero di utilizzare come manovalanza un nuovo essere, derivato da una manipolazione genetica [5] Tale era il nome con cui i Sumeri si riferivano ai loro Maestri/Dei, i quali avevano creato in Sumer la prima civilizzazione dopo il Diluvio del 10.800 a.c. Letteralmente “ Coloro che dal cielo vennero sulla Terra “, a volte abbreviato in “ Anunna “ I celesti “. Il primo gruppo consisteva in 50 unità ed era guidato da Ea/Enki" [6] Lentamente, ma inesorabilmente, le scoperte o, forse più appropriatamente, le riscoperte della scienza odierna, mostrano la fondatezza delle informazioni contenute nelle tavolette Su mere, così come riportate da Z. Sitchin. Il magazine Science del 13 febbraio 2009 annunciò la riuscita decifrazione del Genoma di una femmina Neanderthal. Il progetto, gestito da scienziati del Max Plank Institute di Leipzig, Germania, aveva come scopo la verifica del momento in cui la cosiddetta “ specie Neanderthal “ si fosse separata da quella dell’Homo Sapiens e quali rapporti avessero avuto le due specie. Il New York Times sottolineò che I nuovi ritrovamenti “ documentano “ due importanti “ momenti “ nei mutamenti genetici. Il primo, avvenne circa 5.7 milioni di anni fa, quando la linea umana si staccò da quella che portò agli scimpanzé avvenne invece 300.000 anni fa, quando i Neanderthal ed i progenitori dell’Uomo attuale si separarono [7] E.a ( la cui residenza è l’acqua ), fu il leader del primo gruppo di 50 Anunnaki, che giunsero sul pianeta Terra, atterrando nel Golfo Persico provenendo dal loro pianeta di origine, Nibiru, circa 445.000 anni fa. Egli era il primogenito del “ Re “ di Nibiru, Anu, ma non il suo erede, in quanto per le rigide regole di successione degli Anunnaki, l’Erede Legale era il primogenito nato dalla mezza-sorella del re. E.a ricevette da Anu il titolo di En.ki ( Signore della Terra ), ma il suo riferimento numerico, 40, era sempre inferiore a quello di 50 garantito al suo mezzo-fratello, Enlil. Erede Legale di Anu e “ Capo della missione sul pianeta Terra “. [8] Nin.mah ( Signora potente ), anche Nin.ti ( Signora della vita ), Mammi ( Madre/Dea ) e Nin.har.sag ( Signora del picco della montagna ). Figlia di Anu e dunque mezza sorella sia di E.a che di Enlil, era stata promessa come sposa ad E.a., ma ella preferì Enlil, con il quale ebbe un figlio, Ninurta sul pianeta Nibiru, senza tuttavia sposarsi. [9] Nin.gish.zi.da ( Signore dell’albero della vita ) o Nin.gish.zidda ( Signore del manufatto della Vita ), uno dei figli di E.a, esperto in genetica e nelle costruzioni, progettò le tre piramidi nella piana di Gizah, l’E.ninnu, il tempio costruito da Gudea in Lagash per Ninurta e le costruzioni circolari in pietra come Stonehenge [10] I loro nomi sono Ninimma, Shuzianna, Ninmada, Ninbara, Ninmug, Musardu, Ningunna [11] Bryan Sykes,“ The seven daughters of Eve “W.W. Norton & Company Lt, New York, 2001 [12] Nin.ki significa “ Signora della Terra “. Essa seguì Ea/Enki sul pianeta Terra, portandosi il primogenito, Marduk. Era anche conosciuta come Dam.ki.na ( Signora che giunse sulla Terra ) [13] Per i dettagli, vedi Z. Sitchin, the “ Sixth tablet “ in “ The lost book of Enki “Bear & Company “, Rochester, 2002 [14] Z. Sitchin “ The cosmic code “,Avon Books, New York, 1998, pag.120 [15] Od in lingua Sumera SHI.IM.TI, “ Casa dove in vento della vita è soffiato “ . Per la dettagliata spiegazione, vedi Z. Sitchin “ Genesis revised “Avon Books, New York, 1990, pag. 185 e segg. [16] All’infuriato capo missione Enlil, Ningishzidda spiegò che al nuovo essere era stata concessa la possibilità di procreare, ma non la stessa durata di vita di cui disponevano gli Anunnaki [17] L’antica ed intensiva attività di estrazione dell’oro nel Sud Africa e Zimbabwe è stata ampiamente confermata da numerosi ritrovamenti di miniere ed anche di corpi di uomini in sotterraneo con datazione sino a 115.000 anni fa. La stessa Anglo-American Corporation, tramite il proprio magazine Optima, ha confermato l’esistenza di attività minerarie nello Swaziland e nel Sud Africa intorno allo stesso periodo. Un’ulteriore e recente conferma dell’importanza di tale attività è avvenuta con il recente ritrovamento dei resti di una città antica circa 200.000 anni nell’Africa del Sud, a 280 km ad ovest di Maputo ( capitale del Mozambico ) da parte di Michael Tellinger e Johan Heine. I risultati desono stati illustrati nel libro “ Temples of the African gods “, 2010.. [18] Michael Tellinger ha scritto un libro,” Slave species of god “, ed altri due assieme a Johan Heine “ Adam’s calendar “ e “ Temples of the African gods “ [19] Khoisan (scritto talvolta KhoiSan o Khoi-San) è il termine con cui si designano collettivamente i due gruppi etnici principali dell'Africa meridionale, i Khoi e i San. Sebbene i San (detti anche "boscimani") siano principalmente cacciatori-raccoglitori e i Khoi (detti anche "ottentotti") principalmente pastori, questi due gruppi sono fisicamente e culturalmente affini. Si ritiene che il gruppo Khoi si sia separato dai San proprio con l'adozione dell'allevamento, pratica che essi avrebbero quasi certamente mutuato dalle vicine popolazioni Bantu. Anche le lingue e i dialetti parlati da questi due popoli appartengono evidentemente a un unico gruppo, detto gruppo delle lingue khoisan; queste lingue sono caratterizzate dalle tipiche consonanti col suono di "click", rappresentate nell'alfabeto occidentale con simboli come "/" e "!" (vedi per esempio //Hus, il mancala tipico della Namibia). ( Da Wikipedia ) [20] Michael Tellinger, “ Slave species of god “, A Music Master Book, Johannesburg, S.A., pagg 113-114 [21] Dopo essere stato istruito da Ea/Enki nel centro sapienziale di Eridu, Adapa venne considerato come “L’uomo perfetto”, il cosiddetto primo uomo civilizzato [22] La decisione da parte del Comandante in capo della missione Anunnaki , Enlil, di non informare tutti i vari tipi di Homo Sapiens dell’arrivo di una gigantesca ondata o tsunami, provocò ovviamente la loro quasi totale distruzione. Uno studio sui livelli dei mari nel passato pubblicato dalla rivista nel numero del 6 Febbraio 2009, conclude che a) la calotta di ghiaccio dell’Antartico crollò improvvisamente, b) a causa della topografia del continente e dei livelli dei mari vicini, l’ondata o tsunami fu più alta almeno tre volte di quanto calcolato sino ad ora,raggiungendo il massimo impatto circa 2.000 miglia più lontano. Un diagramma che accompagna l’articolo mostra l’impatto massimo dell’ondata nel Golfo Persico, nel Mar mediterraneo e da lì verso le terre bibliche ed il monte Ararat [23] In.anna, ( la Signora di Anu ), era conosciuta anche con il suo nome Arcadico, Ishtar. Figlio di Nannar/Si, nipote di Enlil, pronipote di Anu, sposò un figlio di Ea/Enki, Dumuzi, il quale morì presto, per cui Inanna non ebbe figli. In una sorta di riparazione, ad Inanna venne garantita la gestione della terza civilizzazione post-Diluvio, quella dell’Indus Valley. Attivissima allo scopo di emergere fra i maschi Anunnaki, Inanna riuscì ad entrare nella ristretta cerchia dei dodici leaders Anunnaki, prima con il numero 5, successivamente con il numero 15, al posto di una ormai invecchiata Ninmah. Conosciuta come una Maestra/dea dell’amore e della guerra, Inanna venne associata al pianeta Venere ed alla costellazione della Vergine [24] Nannar, ( colui che brilla ), conosciuto anche come Su.en o Sin ( Il Signore che si moltiplica ), il primo figlio di Enlil sul pianeta Terra. Sposato con Ningal ( Grande Signora ) ebbe come figli i gemelli Inanna ed Utu/Shamash. Le città in cui risiedeva erano prima Ur in Sumer, quindi Harran nel’attuale Turchi Sud-orientale [25] Mar.duk ( significa Figlio del globo puro ). Era il figlio primogenito di Ea/Enki, nato sul pianeta Nibiru e successivamente portato sul pianeta Terra dalla madre Damkina. Poiché il padre non era il legale erede del “ Re “ Anu di Nibiru, Marduk cercò incessantemente di ottenere il diritto a regnare sul pianeta Terra da parte dei leaders Anunnaki. Ottenuta dal padre la gestione della seconda civilizzazione post-Diluvio, quella Egiziana, venne conosciuto come Ra ed Amon-Ra, nel momento in cui spostò la propria residenza in Babilonia. Avendo sposato una femmina Homo Sapiens Sapiens, seppur della linea genetica di Adapa, a Marduk fu proibito di tornare sul pianeta Nibiru. Dopo le esplosioni nucleari del 2024, essendo stata risparmiata dal fall-out nucleare la sua città Babilonia, i leaders Anunnaki accettarono di riconoscerlo, sia pure momentaneamente, come il leader del pianeta Terra. Secondo gli storici greci e romani, la tomba di Marduk si trovava all’interno del’Esagil, il suo tempio in Babilonia, quando la città venne attaccata da Serse nel 482 a.c., per cui Sitchin ritiene che egli morì nel 484 a.c. [26] Conosciuti come Igi.gi ( coloro che osservano e guardano ) erano circa 300 [27] Come sappiamo da ”L’Epica di Gilgamesh “, si tratta del cosiddetto “ Luogo dell’atterraggio “, lo spazio-porto pre-Diluvio, indicato dalla Bibbia come Beth-Shemesh ( la casa del Dio Sole Utu/Shamash ). Esisteva un’enorme piattaforma di pietra, di cui resta ancora il famoso “ Thrilithon “, un gruppo di tre colossali blocchi di pietra, ognuno dei quali pesa circa Tons 1.100. Fu lì che gli Anunnaki riuscirono ad atterrare appena terminato il Diluvio. [28] Uno dei casi più conosciuti è senz’altro quello di Gilgamesh, figlio della Anunnaki Ninsun e del principale prete del santuario della città di Uruk [29] In questo caso possiamo citare Nabu, il figlio di Marduk, uno dei principali Maestri/Dei Anunnaki e di Sarpanit, terrestre della linea Homo Sapiens Sapiens, [30] A partire dalla seconda metà degli anni ottanta, ricerche come quella condotta da Rebecca Cann della Università di Berkeley, California ( più tardi Università delle Hawaii ) dimostrarono che esiste una femmina comune a tutte le donne, vissuta tra i 250.000 ed i 300.000 anni fa al massimo, in Africa centro-orientale [31] Z. Sitchin “ Genesis revisited “, Avon Books, New York, 1990, pag. 183
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