E
'improprio parlare di 'Fonte Battesimale',ci è stato spiegato,per questo
capolavoro(uno dei più prestigiosi dell'arte romanica in Lucca), databile
al 1150 circa:essa è una Fontana Lustrale e molto
probabilmente.in origine,si trovava al di fuori della Chiesa
di San Frediano,antica basilica Longobardorum. Invece, oggi, si
trova all'interno, sulla destra entrando,prima della cappella di Santa
Zita,il cui corpo è conservato incorrotto.Ci è stato anche
spiegato,dal cortese sagrestano,che la parte centrale fu rubata e per due
secoli non se ne seppe più nulla,fino a che fu ritrovata, a Firenze,e
ricollocata al suo posto nel 1952.
San
Frediano-cosa insolita per una chiesa non cattedrale-aveva il
privilegio di Battezzare(primo documento datato il 24 maggio
1016):questa liturgia avveniva la vigilia del giorno di Pentecoste,mentre
il sabato Santo il Sacramento era impartito in Cattedrale.
L'importanza
di questo manufatto non è da poco,tanto che su di esso si sono condotti
studi (molto poco noti)per risalire alla comprensione della copertura del
Santo Sepolcro di Gerusalemme(1) La parte terminale di questo
manufatto è assai particolare:una sorta di 'cono di pietra'squadrato e
troncato (non sembra nemmeno finito o completato, a prima vista);
rappresenta una copertura
abbastanza singolare per un fonte o fontana che dir si voglia. Le teste dei
personaggi della parte superiore appaiono quasi tutte mozzate e
alla nostra domanda del motivo di questo,abbiamo capito che non si sa
(forse durante il periodo in cui scomparve dalla sua sede).Un legame con
la città Santa l'ha comunque, poichè una fontana per le sacre abluzioni
si trovava, stando alla Bibbia, anche davanti al Tempio di Salomone:essa era
circolare ed era sorretta da dodici buoi di bronzo.
Le
sei daghe che compongono la vasca inferiore rappresentano rispettivamente:quattro le Storie
di Mosè e due imitano un sarcofago paleocristiano spartito da sette
archetti,in cui si ravvisano sette personaggi,di cui quello al
Centro potrebbe essere il Cristo collegato al Sole(2).Infatti
questo personaggio( reca sulle spalle un agnello(iconograficamente il Buon
Pastore).
Gli
altri potrebbero metaforicamente incarnare i sette pianeti noti
nel Medioevo, Saturno,Giove,Marte,Venere,Mercurio,Luna .Già
nell'antichità e nel paganesimo la divinità collegata con la
rinascita,con il Solstizio Invernale era quella del Sol Invictus. Il
secondo è atteggiato a filosofo greco,stando alla critica,e il settimo
tiene in mano una lepre per le zampe posteriori,capovolta
Lo
sguardo di costui è rivolto verso una figura scolpita più in piccolo,
dietro la sua spalla sinistra (la critica dice essere un angelo in atto di
ammonire, ma non ne ha le sembianze (pare più un uomo abbigliato alla
foggia egizia). In
questo fonte i richiami a concetti precristiani sono parecchi,il che
farebbe pensare che gli artefici abbiano attinto ad una conoscenza
ampliata.
Sulla
vasca si erge un blocco scolpito ondularmente, magnifico,la cui parte
superiore è scolpita con figurazioni animali e allegoriche;tra le onde-
un fanciullo nudo e una figura che viene 'liquidata' come un
animale fantastico,ma che a mio avviso cela anche altro.Si nota in
effetti un serpente(con molti denti),in fondo, nell'atto di azzannare
qualcosa,ma cosa?Dettaglio
Più sopra,si vede un'ala piumata e un intreccio,su cui
si 'innesta' un elemento di incerta decifrazione(potrebbe essere una testa
di vecchio?).In fondo al pilastrino vi sono le bocchette di scarico,il
che rendeva impraticabile il rito battesimale per immersione in questa
vasca.
Un volto
tricefalo, dettaglio di una delle dodici figure scolpite sulla coppa
della fontana lustrale.Dodici bocche/zampilli da cui fuoriusciva
l'acqua. La critica dice che questo elemento della testa tricefala non ha
niente a che vedere nel contesto del fonte.La cosa andrebbe valutata
attentamente su base simbolica,invece.La testa tricefala fu abolita
dal Concilio di Trento perchè rappresentativa di un concetto 'neoplatonico'in
contrasto con il dogma.
Gennaio/Giano(3)
I Concetti
'pagani' paiono essere ripresi anche nel
coperchio sorretto dalle colonnette che poggiano sulla coppa.Il coperchio
è diviso in due zone sovrapposte:in basso,i Mesi e in alto gli Apostoli,interpretati
dalla critica come immagine della Chiesa militante e indicativi della
posizione più elevata della vita.
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Il
manufatto,dice la critica,fu eseguito da tre artisti diversi,ognuno
per la propria parte.Uno solo ha lasciato una 'firma', sul bordo
superiore
"Me
fecit Robertus Magister in arte Peritus". Egli viene
considerato l'ideatore di tutto il manufatto, tecnicamente il più
importante.Non si sa molto di più di lui (al momento); si attesta che
l'esecutore delle storie di Mosè sia un lombardo (e sforziamoci
di dire comacino!),secondo molti sicuramente un Maestro Comacino.
Sul terzo,si ipotizza sia un toscano con forti ricordi classici(?)il
quale lavorò alla coppa centrale.
E' costituito
da una vasca circolare,con una grande tazza interna sostenuta da un
pilastro e coronata da un coperchio con sei colonnine.Cinque sono lisce
e una è annodata! Sono rimasta molto soddisfatta di trovare una
'nuova' colonna ofitica durante le mie
ricerche!
Essa
è molto interessante,senza nulla togliere al resto dello splendido
gioiello che abbiamo davanti, poichè è la prima colonna a sei
'fasci' riuniti che censisco (ne conoscevamo a quattro e a otto
ma non a sei). Il nodo è ben fatto, non è un rifacimento (dalla mia
umile esperienza sento di poterlo dire);ci fu un tentativo di scalfirlo,
perchè nella parte anteriore è abraso, purtroppo.
Gli
interrogativi che suscita questo ennesimo ritrovamento di una colonna
annodata sono i 'soliti':chi l'ha eseguita?
Quando?Perchè?
Perchè
l'artefice sentì di farne cinque lisce e una col nodo? La presenza di maestranze
comacine a Lucca,ampiamente dimostrata e in special modo proprio
operanti su questo manufatto,lascia spazio alla tesi che accompagna da
tempo questo studio e le mie relative 'elucubrazioni
mentali'.
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- Dalla
Bibbia sono tratte le storie presenti sulle doghe scolpite a
bassorilievo:scene della vita di Mosè.
- Mosè
si tocca il braccio,su cui appare e scompare la lebbra.La testa è stata
scalpellata via;nella scena precedente,ha trasformato il bastone in
serpente.
Dalla scena
vista sopra,si passa a quella di un esercito, che dovrebbe essere
(secondo la critica) quello Egizio che insegue gli Ebrei nel Mar
Rosso. Notare:
la scena è
rivolta in senso contrario alla successione degli episodi precedenti.
- Lo
scultore ha conferito ai soldati caratteristiche Medievali,come si
vede dall'abbigliamento. Inoltre,assume particolare curiosità la
presenza di due cavalieri su uno stesso cavallo,raffigurazione
presente su uno dei sigilli Templari ad
esempio
- Una figura
posta dietro, indica di guardare verso l'alto e uno dei due cavalieri
sul cavallo, segue l'indicazione:qualcosa sta succedendo (del resto la
scena dovrebbe essere quella biblica dell'apertura delle acque che
inghiottirebbe tutti), ma il resto dell'esercito non pare curarsene; uno
forse sta 'consigliando' il sovrano, mentre una figura umana è già
sotto gli zoccoli del primo cavallo, da cui viene calpestata. Si notano
le onde in basso, e dei pesci che guizzano tra di esse.Le onde però non
ricoprono le zampe degli animali.
- Il
faraone è raffigurato come un re con una tunica,con la corona
crociata:ma come può essere che un Farone(un 'pagano',un nemico del
popolo Ebreo) rechi un simbolo cristiano per eccellenza? Anche lo scudo
del primo cavaliere ha una croce.Anche tenendo conto che quest'opera fu
realizzata nel Medioevo,lo scultore avrebbe potuto incappare in un
simile 'errore'?Questa sembra una armata Crociata più che un
esercito egiziano...Due particolari da notare:uno è visibile nel
cerchioletto nero che ho tracciato.
- La
gamba(e il posteriore)sinistra del cavaliere è rivolta in direzione
inversa al senso di marcia della scena! Ci è stato detto 'grossolano
errore dello scultore' ma francamente questa soluzione ci appare nettamente
insufficiente.Un artista capace di dare simile resa alla scena,di
eseguire un simile lavoro,è possibile si sia lasciato 'scappare'
una svista tanto palese? Sarebbe interessante poter conoscere il reale
intento simbolico,che pensiamo ci possa essere.Proprio un artista
Lombardo(Comacino) è individuato quale autore di queste scene delle
Storie di Mosè, che sono fortemente allegoriche.Da segnalare che queste
sculture hanno indotto la critica a capire che lo scultore anonimo,dal
punto di vista tecnico e iconografico,era certamente superiore agli
altri due che vi lavorarono ma non solo,anche a tanti altri scultori di
quel tempo.Aggiungeremo che,secondo il nostro parere,tale artefice ha
criptato,in questa opera,delle metafore alchemiche,donde si ragiona che
la sua preparazione in materia non dovesse essere limitata.Da quanto
sommariamente esposto,questo fonte appare dunque un ricettacolo di simbologie
ermetiche che attendono di essere anzitutto chiaramente evidenziate
(bisognerebbe poterlo studiare adeguatamente) e parallelamente spiegate.
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