Il Baphomet
il Sigillo alchemico dell'iniziazione templare
Uno stralcio tratto dal lavoro : " Imago Templi ",
di Athos A. Altomonte
Molto si è di già discusso, spesso a sproposito, sull'iniziazione templare.
Prendiamo ad esempio il Sigillo detto: Baphomet. E' stato creduto persino un personaggio satanico. Ma anche questa "eresia templare" , aveva tutt'altro significato da quello immaginato dai "padri" di una chiesa profana che aveva la pretesa di giudicarli..
L'ultimo Adepto che ha trasmesso la corretta interpretazione del Baphomet è stato Fulcanelli. Autore di grande capacità ed esperto del linguaggio ermetico ed alchemico in uso tra gli antichi iniziati, noto soprattutto per aver redatto: Le Dimore filosofali , trattato di simbolismo ermetico nei suoi rapporti con l'arte sacra delle cattedrali e l'esoterismo della Grande Opera.
Il Baphomet,dunque, è una raffigurazione antropomorfa che "rivela" una formula, i cui elementi alchemici, come s'evince dalla lettura del Sigillo sono: lo Spirito Universale Creatore, l'Opera Solis et Lunae, l'Acqua ed il Fuoco e l'elemento Zolfo associato al Mercurio (Elemento plastico, la Psiche).
Questi elementi geometricamente ridisposti e nel giusto ordine di precedenza, portano alla comprensione dell'Archetipo della Chiesa Universale a cui aspiravano i Templari.
L'etimologia del termine Baphomet ci viene indicata in Bapheus, tintore, ed in mes, messo; quindi il termine latino si può tradurre nel linguaggio profano in: tintore della matrice, riferendosi al battesimo simbolico di Meteo, baphe meteos, al battesimo della natura naturante o battesimo di Luce o Fuoco. Baphe tintore ed il verbo meteo, cogliere, raccogliere, mietere indicano anche la virtù di mercurio (l'elemento mobile di psiche) o la Luna dei Saggi, capacità di captare e ricevere. Si tratta dunque del Graal, contenente il vino eucaristico, liquore di Fuoco Spirituale, liquore vegetativo, vivente e vivificante introdotto nelle cose materiali. (op.cit.)
Forse è inutile sottolineare che dire "Templare" o "Rosa+Croce" non è indicare un addobbo o un mantello, come alcuni tentano di far credere, ma è un metodo rigoroso d'interpretare una vita. E chi come loro, volle indossare sulle proprie insegne quelle massoniche, in realtà non fu mai un Libero Muratore.
Anche oggi, il Templare rivestito della sua corazza e con al fianco la spada1 si vela nell'Ordine massonico per preservare e custodire l'integrità ideologica del - Real Segreto -, senza però condividerlo con nessuno, tantomeno con coloro che da Templare amano travestirsi. Come il Fr. della Rosa+Croce, il Templare è sempre intervenuto con grande cautela nella amministrazione della parte exoterica dell'Ordine. Muovendosi, per così dire, nell'ottica d'una strategia generale, per ridurre le deviazioni procurate dalle conduzioni personalistiche, volte a volgarizzare l'accesso alla parte metafisica della cultura iniziatica. Ma per l'attento massone vi sono dei tratti che "svelano" il Templare o il Rosa+Croce, che gli si ponesse al fianco nel Tempio o in Loggia.
Una volta un Maestro mi disse: per capire le capacità d'un maestro non badare tanto a quanto egli dice, né di quanta scienza è capace, ma osserva i suoi discepoli dentro e fuori il Tempio. Le loro parole, i loro gesti ed il loro comportamento saranno la vera dimostrazione del suo valore.