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  • Tomba a tumulo Cerveteri.jpg (50295 byte)Le tombe etrusche a tumulo

Costituiscono un aspetto dell'architettura funeraria Etrusca i grandi tumuli della necropoli di Cerveteri, presso Roma.Si tratta di sepolcri monumentali contenenti anche tre o quattro tombe per varie generazioni di una stessa famiglia.Sono formate da un grande tumulo di terra innalzato sopra un'alta base circolare intagliata nel tufo, il cui diametro-in certi casi- può misurare 70 metri!

 

  • Architettura circolare  funeraria romana
  • In Età Augustea, 'modello' più rappresentativo di tomba circolare è il Mausoleo dell'Imperatore Augusto(Roma),che fu costruito attorno al 28 a.C (secondo alcuni autori nel 27 secondo altri nel 29 a.C.)tra la via Flaminia(oggi via del Corso) e il Tevere,secondo i dettami della più pura tradizione etrusco-italica,cioè a forma di tumulo su basamento cilindrico.Il Mausoleo fu concepito molto probabilmente nell'ambito di un progetto d'assetto dell'area più ampio, comprendente anche l'Horologium solare, l'Ara Pacis Augustae e l'Ustrinum (il recinto sacro per la cremazione dei defunti). Occupandoci della Basilica di San Lorenzo in Lucina abbiamo visto come, a livello oggi sotterraneo, potesse esservi un collegamento con dette strutture? 

 Si vocifera che l'imperatore avesse visto il mausoleo di Alessandro Magno in Egitto,e pertanto ne volesse emulare la struttura per il proprio.

In origine, aveva un rivestimento di travertino (per un'altezza di 12 metri) e all'ingresso aveva  due obelischi, che ora sono, rispettivamente, in Piazza dell'Esquilino e in piazza del Quirinale (adorna la fontana dei 'Dioscuri'). Prima dell'ingresso, su tavole in bronzo,si trovavano le Res Gestae Divi Augustae,che costituivano una sorta di 'riassunto'di 'autobiografia' dell'imperatore o princeps.

.La pianta circolare ha un diametro di 87 metri e si compone di ben cinque anelli concentrici in tufo, in cui si aprono delle cappelle radiali che costituiscono le tombe per i componenti della famiglia augustea ivi sepolti, a partire da  Marcello, il nipote e genero dell'imperatore(di questo si è certi per via di una iscirizine superstite che si è conservato in situ);seguirono Agrippa, Ottavia, Druso, Augusto nel 14 d.C.(e dopo molti anni sua moglie Livia); Caligola, Claudio, Britannico, Vespasiano e Nerva. Nerone ne fu escluso forse per una sorta di 'damnatio memoriae'. Non vi venne sepolta la figlia-ribelle di Augusto, Giulia.La cella sepolcrale dell'Imperatore si trovava proprio al centro del complesso, in una stanza quadrata. Direttamente sopra di essa,all'esterno,era posizionata la statua in bronzo di Augusto,che segnalava da lontano la presenza del Mausoleo.

 Pianta dell'edificio,da

http://www.zetema.it/attachments/116/mausoleoaugusto4.gif

Il Mausoleo subì molte ingiurie da parte del tempo e degli uomini,e nel Medioevo divenne la fortezza della famiglia romana dei Colonna.Agli inizi del Novecento fu anche adibito a Sala per Concerti, denominata Auditorium Augusteo. Solo nel 1939 venne liberato dalle costruzioni che gli erano sorte addossate e ancor oggi si discute di ipotesi di ricostruzione. E'visitabile solo su prenotazione, per singoli e/ gruppi.

  • Altri mausolei di questo tipo si trovano lungo la Via Appia in Roma :
  • -quello detto di  Cotta al Sesto Miglio (attribuito a Marco Valerio Messalla Corvino(detto in seguito Casal Rotondo perchè vi era sorto un casale sulla sua sommità, che fu in seguito trasformato in villa)Eretto intorno all'epoca di Augusto,è costituito da un corpo cilindrico,che un tempo era rivestito di travertino, che si erge su un impianto quadrangolare avente 35 m di lato31 d.C.e fatta erigere dal figlio Messalino Cotta, un avvocato e letterato, mentre studi più approfonditi sembrano attribuire il mausoleo a un membro della famiglia degli Aurelii-Cotta.
  • -quello di Cecilia Metella - ,ricordata in un'iscrizione sul tamburo,la quale doveva essere un personaggio di spicco nella Roma del 50 a..C.,epoca in cui venne eretto questo imponente Mausoleo. La sua tomba si trovava al primo dei due piani di cui è costituito l'edificio; una cella circolare stretta e sviluppata in altezza,un tempo coperta da una volta conica, le cui pareti furono adeguatamente rivestite e coibentate per evitare l'infiltrazione di umidità. L'ingresso originale della camera funeraria non è ancora stato ritrovato;vi si accede per un ingresso realizzato nel Novecento dal Munoz..L'edificio è però dotato anche di un percorso, analogo al  'dromos' etrusco, tramite cui si può vedere la cella sepolcrale. Il piano superiore è oggi inaccessibile al pubblico. La proprietaria della tomba era figlia di Quinto Metello, console romano, e andò in sposa al figlio di quel Licinio Crasso che aveva formato il triumvirato con Cesare e Pompeo(il marito di Cecilia era Marco Crasso).Il Mausoleo ha un corpo cilindrico alto 11 metri e del diametro di 30,  rivestito di travertino, eretto su una base rettangolare  alta 8 metri. L'esterno presenta decorazioni in rilievo, raffiguranti trofei di guerra e teste di bovini,tanto da fare appellare il luogo 'Capo di Bove'.La zona in lieve pendenza faceva sì che questo fosse un punto privilegiato,che dominava un po' la via Appia. Il complesso fu adoperato in epoca Medievale e contornato da una merlatura; in origine aveva invece un tumulo di terra a forma di cono rovesciato, che si ergeva sulla sommità del tamburo cilindrico, e probabilmente contornato da cipressi, come il Mausoleo di Augusto caratteristica dell'architettura di tipo etrusco-italico delle tombe a inumazione.
  • A Gaeta,sulla cima del Monte Orlando, ben conservato è il Mausoleo di Lucio Munazio Planco

,di forma cilindrica,costruito nel 22 a.C., ha un'altezza di 13 metri e una circonferenza di 92.50 metri.Poggiante su due fasce di blocchi squadrati,il tamburo cilindrico è costituito da 12 strati di blocchi calcarei e reca una decorazione a rilievo raffigurante trofei,scudi,armi,corone,triglifi e meteope. L'ingresso è orientato verso la baia di Gaeta ed è sormontato da un'epigrafe dedicatoria entro una cornice di forma rettangolare( immagine da http://strisceblu.altervista.org/munazio_planco.htm) L'ingresso conduce ad un corridoio circolare al quale si accede tramite una scala non coeva all'edificio ma costruita in seguito e che si apre su quattro camere funerarie che formano una croce.La camera del titolare è orientata verso l'ingresso dell'edificio(per approfondimenti )

  • Tempio di Giove.jpg (21134 byte)Il Tempio di Giove Statore -situato nell'area dei Fori Imperiali a Roma, fu per molto tempo considerato un edificio dedicato a Romolo, il figlio dell'imperatore Massenzio morto giovanissimo nel 309 d.C..La costruzione, preceduta da una facciata emiciclica, ha un corpo centrale rotondo coperto a cupola e ha due corpi laterali di forma rettangolare ai lati.

 

  • Il Mausoleo di Santa Costanza a Roma 

(http://www.santagnese.org/foto/vista_aerea.jpg)

Fa parte del Complesso Monumentale di S. Agnese fuori le mura comprende le catacombe del II sec.d.C., la basilica del IV sec., quasi interamente scomparsa, mausoleo, basilica ricostruita sopra le catacombe nel VII secolo quando la prima venne abbandonata) . L'edificio è uno dei primissimi esempi paleocristiani che fondono architettura 'pagana'dei templi e dei ninfei. A lungo fu considerato un tempio dedicato a Bacco,per le numerose scene di vendemmia e a motivi vegetali, frutta, fiori, animali, uccelli, che ricoprono la volta musiva.Fu voluto dalla figlia dell'imperatore Costantino,Costanza e per il di lei marito, Annibaliano,erigendolo sul luogo delle catacombe dove si riteneva fosse sepolto il corpo della vergine e martire Agnese,morta nel circo di Domiziano.Di seguito,una particolareggiata analisi del complesso,con la descrizione, tratta da:http://www.santagnese.org/mausoleo.htm (NOTA 1)

Il mausoleo di S. Costanza è uno dei caposaldi dell'architettura tardoantica. Fra i primi esempi conservati (insieme al Battistero Lateranense) di edificio cristiano a pianta centrale con ambulacro. Derivato da modelli romani di templi e mausolei, ninfei, (il Pantheon, il Mausoleo di Augusto, il cosiddetto tempio di Minerva Medica) deve la caratteristica più innovativa - i due spazi circolari concentrici - a un edificio di poco precedente destinato ad influenzare l'architettura medioevale: il Martyrium del Santo Sepolcro eretto a Gerusalemme da Costantino e dalla madre Elena.

Pur essendo in parte privato del suo primitivo splendore, conserva tuttora un'imponenza ed un fascino straordinari, che peraltro ne fanno uno dei luoghi preferiti dalle coppie romane per i matrimoni religiosi.

Planimetria del complesso monumentale. Fai click per ingrandireFu eretto agli inizi del IV secolo da Costantina (o Costanza), figlia di Costantino, a ridosso della grande basilica cimiteriale da lei fatta realizzare presso il cimitero sotterraneo ove era sepolta la martire Agnese, di cui Costantina stessa era una devota, anche a causa di una guarigione attribuita alla santa.

Un esempio simile - di integrazione tra mausoleo e basilica in epoca costantiniana - è costituito dal mausoleo di Elena (madre di Costantino) - l'attuale Tor Pignattara - realizzato a ridosso della basilica costantiniana dei SS. Marcellino e Pietro sulla via Labicana, oggi via Casilina.

Pianta e alzato del mausoleo di S. CostanzaL'edificio era strettamente integrato con la basilica. Il nartece (1) che ne costituisce l'ingresso, absidato ai lati, si innestava sulla navata laterale della basilica e pertanto il mausoleo veniva a trovarsi trasversalmente in asse con la basilica stessa.

L'interno è costituito da una rotonda circolare (2) coperta a cupola, circondata da un deambulatorio (3), e da esso separata da 12 coppie di colonne di granito, tutte di spoglio, cioè ricavate da un precedente edificio di epoca romana. I capitelli delle colonne sono legati fra loro due a due da tronchi di architrave (pulvini) disposti in senso radiale, così da creare moti centrifughi e centripeti che accompagnano dalla penombra dell'ambulacro al luminoso spazio centrale.

La cupola dell'ambiente centrale - avente 22,50 m di diametro - venne realizzata con una tecnica costruttiva tipicamente romana, composta di nervature meridiane e solidi archi in mattoni, che ingabbiano la concrezione di tufo e pietra pomice.

All'interno la cupola era ricoperta di mosaici, oggi scomparsi, e le pareti sottostanti erano dotate di un sontuoso rivestimento marmoreo in opus sectile (cioè a tarsia), di cui oggi non ci rimangono che alcuni disegni, come testimonianze.

A fianco, l'interno di S. Costanza nel 1538-39 (Francisco de Hollanda, Escorial)

Fu Urbano VIII (1623-1644) ad elimiare i rivestimenti, a causa di una minaccia di crollo. Rimangono comunque i 12 finestroni centinati che illuminano l'edificio nella sua parte centrale, conferendogli quel dinamismo da cui deriva in buona parte del fascino dell'edificio.

La volta dell'ambulacro. Fai click per ingrandireL'ambulacro è coperto con una volta a botte, decorata da magnifici mosaici del IV secolo, che alternano motivi geometrici, scene di vendemmia, ritratti inseriti in clipei, fra cui si potrebbero riconoscere, rispettivamente a sinistra e a destra della nicchia frontale, Costantina e il primo marito Annibaliano, re del Ponto. Tipico caso di adattamento di temi pagani alla tradizione cristiana, hanno fatto sì che il mausoleo venisse a lungo identificato con il tempio di Bacco. Il ritmo delle pareti laterali è scandito da numerose nicchie.

L'interno del mausoleo. Fai click per ingrandireLe quattro nicchie in corrispondenza dei quattro assi sono di dimensioni maggiori: di forma rettangolare le due sull'asse longitudinale, semicircolari quelle sull'asse trasversali. I corrispondenti spazi tra le doppie colonne (intercolumni) sono più larghi e più alti degli altri: in questo modo viene a crearsi uno schema tipologico a croce inscritto in una circonferenza. La nicchia rettangolare opposta all'entrata (4) ospitava il sarcofago di Costantina in porfido rosso (il marmo riservato alla famiglia imperiale) decorato con motivi cristiani che riprendono i temi della decorazione musiva dell'ambulacro. Il sarcofago è conservato dalla fine del '700 nei Musei Vaticani; al suo posto è collocata una copia in gesso.

Dettaglio del mosaico. Fai click per ingrandireNelle due nicchie maggiori poste al centro delle curve laterali, due scene a mosaico della fine del IV secolo testimoniano il primato della chiesa di Roma sulla cristianità: la Consegna delle chiavi e la Consegna del rotolo della Legge a S.Pietro.

Esterno del Mausoleo. Fai click per ingrandireAll'esterno dell'ambulacro correva un'altro ambulacro colonnato, oggi scomparso. Nel complesso quindi questo edificio, assieme alla basilica cui era annesso, riflette le caratteristiche salienti dell'architettura costantiniana: grandiosità, semplicità della pianta e dell'esterno, sfarzosità all'interno. (Krautheimer)

L'edificio nei secoli

La costruzione del mausoleo, secondo studi recenti, sarebbe avvenuta in due fasi: una tra tra il 337 ed il 351 d.C. - nel periodo di vedovanza di Costantina - e l'altra dopo la sua morte, ma comunque entro il 361. Successivamente fu sepolta nel mausoleo anche Elena, altra figlia di Costantino.

Il mausoleo divenne in seguito battistero della basilica di S. Agnese, sorta nel VII secolo. La tipologia a pianta centrale si adattava in modo particolare a tale destinazione d'uso, come ormai a quel tempo voleva la tradizione, anche se non tutti gli studiosi sono concordi con questa destinazione d'uso.

Nel 1254 l'edificio fu trasformato in chiesa, intitolata a S. Costanza. Ma è sin dall'alto medioevo che Costanza (altro nome attribuito a Costantina figlia di Constantino) veniva arbitrariamente identificata come una martire, e quindi appellata come santa. Del resto già nell'835 il Liber pontificalis designava per il mausoleo come Aecclesia Sanctae Costantiae. Tale ambiguità è un tratto caratteristico dell'edificio, che nelle sue forme architettoniche si rifà prevalentemente a modelli pagani di templi e sepolcri.

Nel 1620 il cardinale Fabrizio Veralli fece eliminare definitivamente la decorazione musiva della cupola (splendida, secondo le testimonianze iconografiche che ci sono giunte), già da tempo in pessimo stato di conservazione, sostituendola con modesti affreschi.

Dettaglio del mosaico dell'ambulacro. Fai click per ingrandireLa credenza - tipicamente umanista - secondo la quale l'edificio doveva essere un tempio dedicato a Bacco, fece sì che esso divenne, nel XVII secolo, un ritrovo di artisti fiamminghi, riuniti in un'associazione chiamata Bentvogels (uccelli della banda). In occasione dell'ammissione di un nuovo membro nell'associazione, si celebrava una "festa del battesimo": dopo aver fatto bagordi per tutta la notte, all'alba i bentvogels si recavano al cosiddetto Sepolcro di Bacco (cioè il sepolcro di porfido che si trova all'interno del mausoleo), per un'ultima libagione. Molti dei loro nomi sono rimasti amcora incisi sugli affreschi delle nicchie.

Nel 1720 Clemente XI proibì quest'uso paganeggiante dell'edificio.

Un'ipotesi alternativa

Nel corso di una campagna di scavi nella zona occidentale del nartece e nell'esedra ovest del mausoleo (Stanley, 1992), sono state trovate numerose tombe d'età tardoantica e medievale, tra cui due "sepolture privilegiate". Inoltre sono stati rinvenuti resti di una struttura triconca, che faceva parte che faceva parte dell'originario impianto della basilica cimiteriale, databile tra il 340 e il 350 d.C.

(per le strutture triconche, consulta questa pagina).

L'ipotesi formulata è che l'edificio svolgesse la funzione di martyrium per la venerazione di S. Agnese, e che di conseguenza Costanza sarebbe stata sepolta altrove: per l'esattezza, in una struttura absidata al centro della basilica costantiniana.

Vedi anche: Fusco.

La tipologia a pianta centrale

L’elemento più peculiare del mausoleo di S. Costanza è il suo svilupparsi secondo uno schema a pianta centrale, cioè caratterizzato da una forma inscrivibile in un quadrato, dove nessuna delle due dimensioni prevale sull’altra. Il mausoleo di AdrianoTale schema è tipico dell’architettura cimiteriale, nella quale la forma tonda può considerarsi diretta derivazione del tumulo, ovvero del cumulo di terra che si elevava al di sopra della sepoltura. Né possiamo escludere la persistenza di concetti simbolici tramandati dalle antiche civiltà, in relazione ai culti del sole e del fuoco. Molti esempi di mausolei a pianta circolare ci sono stati tramandati nella sola città di Roma, tra i quali ricordiamo il mausoleo di Adriano (oggi Castel S. Angelo) o la tomba di Cecilia Metella.

Cappella di Henchir Maatria (Tunisia)Inizialmente realizzati secondo lo schema più semplice, senza divisioni interne e colla copertura poggiante direttamente sui muri perimetrali, dal V secolo gli edifici a pianta centrale vengono adottati anche per le funzioni di culto, con la conseguente aggiunta di absidi, che ne determinano anche un orientamento rispetto ad uno dei due assi.

Ma lo schema più frequente, tra gli edifici a pianta centrale, è quello che presenta un duplice anello: uno interno che sostiene la copertura, l’altro esterno, a costituire il deambulatorio mediano, a volte - come nel caso di S. Costanza - circondato da un terzo anello. L’archetipo di questa tipologia è costituito dalla rotonda dell’Anastasis o S. Sepolcro di Gerusalemme, eretta da Costantino e formata da tre anelli concentrici, il minore dei quali, al centro custodisce la cavità sacra. Molti edifici cristiani derivano da questo modello. Un altro esempio, a Roma, è la chiesa di S. Stefano Rotondo, del V secolo.

Santo Sepolcro a Gerusalemme

Molte varianti della pianta centrale contemplano il ricorso alle absidi semicircolari, che hanno la funzione di sostegno, contribuendo al contempo ad allargare lo spazio interno. Le absidi sono prevalenti negli edifici polilobati, cioè basati su una combinazione cruciforme a tre o quattro absidi, andanti a formare il triconco (a 3 abisdi) - adottato di preferenza a mausolei, battisteri e piccoli martyria - Tricora di Sidi Mohammed el-Gabiuio il tetraconco (4 absidi), o quadrifoglio. Dal presbiterio a triconco si sviluppò gradualmente la basilica a transetto con bracci terminanti in pareti curve. Il quadrifoglio era invece una forma più completa e stabile dal punto di vista strutturale, ed ebbe fortuna specialmente dopo il VI secolo, evolvendosi nello schema a croce quadrifogliata, dove - a differenza del tetraconco - il diametro di ciascun abside è minore del lato del quadrato centrale.

San Vitale, RavennaParticolarmente fertile fu il filone a pianta centrale sviluppato a Milano, allorché divenne sede della corte imperiale. Esempio tipico di questa tendenza è la chiesa di S. Lorenzo. La fioritura artistica di questo periodo nella città lombarda è fortemente influenzata dall’oriente ellenistico, stabilendo quasi un ponte di lancio dell’architettura bizantina, che porterà alla realizzazione di capolavori a pianta centrale come S. Vitale, a Ravenna - la città del coevo Mausoleo di Teodorico, a pianta circolare - e S. Sofia a Costantinopoli.

Fonte principale: Testini, 1980.  

 

NOTA 1: per l'utilizzazione del materiale sul Mausoleo di S.Costanza si è fatto riferimento all'informativa indicata nel sito medesimo http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0/it/

 

  • mausoleo-teodorico.jpg (11398 byte) Mausoleo di Teodorico a Ravenna

Il singolare Tempio non ha ancora un preciso riferimento architettonico,in quanto presenterebbe caratteristiche tecniche sia dell'arte religiosa siriaca che dell'arte barbarica. Fu edificato dall'imperatore Teodorico nel VI sec.d.C. e si presenta di un colore bianco molto affascinante,in pietra squadrata e formato da due corpi sovrapposti: quello inferiore è un decagono con arcate cieche e all'interno c'è una cella funeraria cruciforme; quello superiore è rivestito da una cupola schiacciata e contiene una cella rotonda. 

 

 

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