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Versus Ambrosii ad fontem eiusdem ecclesiae [sanctae Tecle]

OCTACHORVM SANCTOS TEMPLVM SVRREXIT IN VSVS

OCTAGONVS FONS EST MVNERE DIGNVS EO

HOC NVMERO DECVIT SACRI BAPTISMATIS AVLAM

SVRGERE QVO POPVLIS VERA SALVS REDIIT

LVCE RESVRGENTIS CHRISTI QVI CLAVSTRA RESOLVIT

MORTIS ET E TVMVLIS SVSCITAT EXANIMES

CONFESSOSQVE REOS MACVLOSO CRIMINE SOLVENS

FONTIS PVRIFLVI DILVIT INRIGVO

HIC QVICVMQVE VOLVNT PROBROSA[E] CRIMINA VITAE

PONERE CORDA LAVENT PECTORA MVNDA GERANT

HVC VENIANT ALACRES QVAMVIS TENEBROSVS ADIRE

AVDEAT ABSCEDET CANDIDIOR NIVIBVS

HVC SANCTI PROPERENT NON EXPERS VLLVS AQVARVM

SANCTVS IN HIS REGNVM EST CONSILIVMQVE DEI

GLORIA IVSTITIAE NAM QVID DIVINIVS ISTO

VT PVNCTO EXIGVO CVLPA CADAT POPVLI


Versi di Ambrogio presso il fonte della medesima chiesa [Santa Tecla]:


L’edificio a otto nicchie è stato innalzato per gli usi sacri, 

il fonte ottagono è degno di questo dono.

È stato opportuno che su questo numero sorgesse l’aula del sacro battesimo

per il quale ai popoli è stata ridata la vera salvezza

nella luce di Cristo risorgente, egli che apre

la prigione della morte e ridesta dalle tombe gli esanimi,

e, liberando quelli che si confessano colpevoli dalla macchia del peccato,

li lava nella corrente del fonte che puro fluisce.

Qui tutti quelli che vogliono abbandonare le colpe di una vita obbrobriosa

lavino il cuore, custodiscano l’animo puro.

Qui vengano solleciti: e anche se oppresso dalle tenebre uno avrà il coraggio di avvicinarsi,

se ne ripartirà più candido della neve.

Qui si affrettino i santi: tutti i santi sperimentano queste acque.

In esse è il regno e il disegno di Dio.

O gloria della giustizia! Infatti qual cosa più divina di questa

che in un breve istante crolli la colpa di un popolo?

(traduzione di Lorenzo Bianchi)